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Inflazione, a Bolzano il carrello della spesa costa 579 euro in più, a Roma 388 euro

L’inflazione ha un impatto diverso nelle città: a Bolzano il carrello della spesa è aumentato molto di più che ad Aosta. Vediamo cosa cambia.

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L’inflazione ad ottobre ha registrato una variazione nulla su base mensile, ma è aumentata dello 0,9% su base annua. Il mese precedente era ad un +0,7%. L’Istat, sostanzialmente, ha confermato la stima preliminare con la quale aveva previsto un che l’inflazione risalisse a +0,9%, anche se il quadro congiunturale generale rimane stabile.

Se è vero che a livello complessivo l’inflazione è salita dello 0,9%, è pur vero che il costo della vita non è uguale in tutte le città italiane. Riempire il carrello della spesa comporta degli oneri differenti a seconda della latitudine nella quale si abita. Ma entriamo un po’ più nel dettaglio e cerchiamo di capire quali differenze ci sono nelle varie città del nostro paese.

Inflazione, quali sono le città più care d’Italia

L’Istat ha reso noti i dati territoriali dell’inflazione riferiti al mese di ottobre 2024. Partendo da questa base l’Unione Nazionale Consumatori ha preparato una lista delle città più care del nostro Paese: quelle, in altre parole, dove il costo della vita è più alto. O dove, più correttamente, è aumentato di più. Per effettuare l’analisi sono stati presi in considerazione i capoluoghi di regione o i comuni con almeno 150 mila abitanti.

Bolzano si colloca in cima a questa particolare classifica: l’inflazione tendenziale, in questo caso, è su un +2%. In termini pragmatici questo si trasforma in una maggior spesa da parte delle famiglie media pari a 579 euro. La medaglia d’argento, invece, spetta a Roma, dove, pur registrando la quarta inflazione più alta d’Italia, porta a casa il secondo maggiore incremento di spesa all’anno: 388 euro per ogni famiglia. Sempre sul podio, ma nel gradino più basso troviamo Trento, dove con un’inflazione in crescita dell’1,3% la spesa supplementare risulta essere pari a 383 euro per una famiglia media.

Procedendo troviamo Siracusa, che grazie alla sua seconda maggiore inflazione – pari ad un +1,7% – fa pagare alle famiglie 364 euro in più. a seguire troviamo:

  • Padova: inflazione in crescita del 1,4%, mentre la spesa aumenta di 360 euro;
  • Parma, Ferrara e Rimini. Per tutte e tre le città i numeri sono i seguenti:+1,3% e +353 euro;
  • Ravenna: +1,2%, +326 euro.

A chiudere la top ten delle città nelle quali l’inflazione pesa di più sulla spesa delle famiglie troviamo Macerata: con il suo +1,6% si trova al terzo posto per l’inflazione, ma l’incremento della spesa è pari solo a 322 euro.

Le città più economiche d’Italia

Andando, invece, a vedere le città più virtuose del nostro paese troviamo Aosta, dove si è iniziata a registrare la deflazione: -0,2%. Le famiglie hanno iniziato a risparmiare 52 euro. A pari merito al secondo posto troviamo Forlì e Cesena, anche loro in deflazione (-0,1%): in questo caso le famiglie riescono a risparmiare 27 euro. Potenza conquista la medaglia di bronzo, con una variazione nulla.

All’interno della classifica delle città più virtuose troviamo:

  • Biella: +0,1%, +23 euro;
  • Modena: +0,1%, +27 euro;
  • Teramo: +0,2%, +45 euro;
  • Novara: +0,2%, +50 euro;
  • Firenze: +0,2%, +52 euro;
  • Lodi: +0,2%, 52 euro.

A chiudere la top ten delle città più virtuose troviamo Cremona, con il suo +0,2% pari a 56 euro.

Dando, invece, un’occhiata alle regioni più costose, con un’inflazione annua pari a +1,6% troviamo il Trentino Alto Adige, dove le famiglie si ritrovano a dover pagare 455 euro in più ogni anno. Subito dopo arriva il Lazio, nel quale la crescita dei prezzi è pari all’1,4%: il costo della vita, in questo caso, ha registrato un’impennata pari a 342 euro. In terza posizione c’è la Liguria con il suo +1,1% e un rincaro annuo pari a 256 euro.

La Valle d’Aosta, invece, è la regione dove si risparmia di più: l’unica ad essere in deflazione: -0,2% pari a -52 euro. Seguono:

  • Basilicata: +0,1%, +21 euro;
  • Molise: +0,4%, +83 euro.

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