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Isee 2025, cosa si deve fare per togliere dal certificato i Titoli di Stato e i libretti postali

Come si fa a togliere i Titoli di Stato e i libretti postali dall’Isee 2025? La procedura da seguire è semplice, ma per farla si deve ancora aspettare.

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Chi pensava di aver già concluso le pratiche relative all’Isee 2025 deve ricredersi. Il via libera all’eliminazione dei Titoli di Stato e dei libretti postali dai conteggi relativi al reddito impone l’aggiornamento della Dsu che è stata già presentata. La novità, non molto piacevole per chi deve presentare nuovamente la pratica, è emersa dal comunicato stampa che è stato diffuso lo scorso 14 gennaio dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri.

Le tempistiche entro le quali la novità entrerà in vigore non sono ancora note, almeno per il momento. Se è vero, da un lato, che Giorgia Meloni ha firmato il Dpcm – attraverso il quale si è dato attuazione a quanto previsto dalla Legge di Bilancio 2024 per calcolare l’Isee – è pur vero che il testo deve passare dall’esame della Corte di Conti ed essere pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale.

Solo quando questo percorso sarà stato concluso completamente, si potrà affermare che i Titoli di Stato sono stati pragmaticamente tolti dall’Isee. Ma entriamo un po’ nel dettaglio e cerchiamo di capire come si dovranno muovere i diretti interessati.

Isee 2025 già presentato, cosa fare adesso

Indubbiamente con il comunicato stampa dello scorso 14 gennaio 2024 il Governo è riuscito a fare un ulteriore passo avanti nell’esclusione dei Titoli di Stato dall’Isee. Con la firma del DPCM finalmente si è dato attuazione – dopo più di un anno – a quanto previsto dalla Legge di Bilancio 2024, che prevedeva l’esclusione dei Titoli di Stato e dei prodotti di raccolta del risparmio postale dal calcolo dell’Isee 2025. Purché gli investimenti rimanessero sotto la soglia dei 50.000 euro.

La firma ufficiale del decreto, ad ogni modo, non ha messo fine alle polemiche e alle preoccupazioni di quanti sono sono alle prese con la richiesta dell’Isee. Se da un lato, finalmente, si è sciolto un nodo, dall’altra sono in molti a fare i conti con una Dsu già presentata ed un indicatore già aggiornato.

Ma come si devono comportare quanti hanno già già aggiornato la propria certificazione? Quanti hanno intenzione di beneficiare dell’esclusione del calcolo dell’Isee dei Titoli di Stato e dei libretti postali dovranno necessariamente presentare tutta la documentazione da capo. A chiarirlo è stato direttamente il comunicato stampa del Consiglio dei Ministri, nel quale si riesce a leggere chiaramente che:

Il decreto prevede comunque una disciplina transitoria di validità delle attestazioni ISEE già rilasciate e che resteranno valide ai fini dell’accesso alle prestazioni sociali agevolate fino alla naturale scadenza. Resta comunque la possibilità per le famiglie di richiedere una nuova attestazione ISEE calcolata secondo le regole fissate dal nuovo Dpcm che ora sarà inviato alla Corte dei conti per la registrazione e la sua successiva pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale.

Le certificazioni rilasciate rimangono valide

Quanto si riesce ad intravedere dal comunicato stampa lascia aperta la porta a due diverse osservazioni:

  • le famiglie, che avessero intenzione di beneficiare dell’agevolazione in questione, devono richiedere una nuova attestazione Isee, in modo da avere un valore aggiornato. In altre parole l’Isee 2025 diventa superato ed obsoleto ancor prima che ci si avvi verso la fine dell’anno;
  • le attestazioni già ottenute rimangono valide anche se al loro interno rientrano i libretti postali e i Titoli di Stato. 

Quanti dovessero essere in possesso di Titoli di Stato o di buoni di risparmio, a questo punto, dovranno rifare l’Isee 2025 – non appena il decreto verrà pubblicato in Gazzetta Ufficiale, farlo prima non avrebbe senso – in modo da ottenere una fotografia delle propria situazione patrimoniale aggiornata ad un valore più basso.

Quello, però, che non è ancora stato sciolto al momento è il problema delle tempistiche. Sono in molti che hanno già richiesto l’Isee 2025 per rispettare le varie scadenze legate ai bonus. Ricordiamo, infatti, che per accedere ad alcune misure – come l’assegno unico, l’assegno di inclusione o il bonus bebè – è importante rispettare le scadenze relative alle varie agevolazioni.

Non sapendo quali siano i tempi necessari per poter avere un’attestazione che escluda i Titoli di Stato e i buoni postali, se non si procede con la compilazione della Dsu si corre il rischio di perdere le agevolazioni. Questo comporterà le necessità di chiedere un isee 2025 aggiornato, ricordando che se si passa dai Caf è necessario sostenere un costo.

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