Finanza Personale
Legge di Bilancio 2025, ecco quali sono le nuove agevolazioni destinate alle famiglie
La Legge di Bilancio 2025 ha rivoluzionato le agevolazioni e le detrazioni riservate alle famiglie. Vediamo cosa cambia.
Al centro della Legge di Bilancio 2025 c’è la famiglia. Sono state, infatti, introdotte alcune misure di sostegno, tra le quali ricordiamo il bonus nuovi nati. Ma vengono anche potenziati alcuni strumenti pensati per i genitori che lavorano, come i congedi parentali o la decontribuzione destinata alle madri lavoratrici con almeno due figli.
Proviamo a dare uno sguardo alle misure pensate per le famiglie inserite all’interno della Legge di Bilancio 2025.
Legge di Bilancio 2025, le misure pensate per le famiglie
Non si può parlare della Legge di Bilancio 2025 senza accennare anche ai tagli previsti per le detrazioni per i figli a carico. Nel caso in cui abbiano un’età superiore ai 21 anni, continua a rimanere pari a 950 euro (per quelli che hanno un’età inferiore viene erogato l’assegno unico). Dal prossimo anno, però, viene introdotto il vincolo dell’età anagrafica. Anche se sono a carico dei genitori e rientrano a tutti gli effetti nei limiti di reddito previsti per i familiari a carico, per i figli con un’età superiore a 30 anni non è più prevista la detrazione fiscale.
A questa regola c’è un’unica eccezione, che è costituita dai figli con una disabilità accertata: in questo caso la detrazione fiscale viene confermata. Ricordiamo che un familiare risulta essere a carico nel caso in cui abbia un reddito inferiore a 2.840,51 euro, che sale a 4.000 euro per i figli con più di 24 anni.
Arriva una stretta anche per le detrazioni per i familiari a carico differenti dai figli e dai coniugi (l’importo, in questo caso, ammonta a 750 euro): è possibile accedervi solo per gli ascendenti conviventi.
Tra le nuove agevolazioni previste dalla Legge di Bilancio 2025 ricordiamo il bonus nuove nascite, che è pari a 1.000 euro. Il contributo è destinato alle famiglie con un Isee fino a 40.000 euro. Ma non solo: ai genitori che lavorano viene aggiunta una seconda mensilità di congedo parentale pagata all’80%. Il funzionamento della misura, sostanzialmente, è lo stesso che abbiamo visto nel corso degli ultimi anni, quando il legislatore ha permesso ai genitori di usufruire delle prime mensilità di congedo parentale che permettevano di ottenere un indennizzo superiore rispetto all’ordinario del 30%. Le mensilità utilizzabili sono dieci, che diventano undici nel caso in cui il padre ne utilizzi almeno tre.
È prevista, inoltre, una decontribuzione per le madri lavoratrici – sia quelle dipendenti che le autonome – che abbiano un reddito fino a 40.000 euro. Al momento non è stata ancora resa nota l’aliquota, ma dalle prime indicazioni emerge che lo sconto Inps viene applicato alla quota dei contributi che è a carico della lavoratrice. Nel caso in cui i figli siano almeno due, l’agevolazione spetta fino a quando il bimbo più piccolo compie dieci anni.