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Multe da far spavento per gli automobilisti, dal 1° gennaio arriva una vera e propria stangata

Dal 1° gennaio 2025 per gli automobilisti si prospetta una vera e propria stangata: le multe aumenteranno e sbagliare costerà parecchio.

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Dal 1° gennaio 2025 le multe per le infrazioni del Codice della Strada potrebbero diventare più care. All’orizzonte si prospetta una vera e propria stangata per gli automobilisti, che, in caso di violazione delle norme, potrebbero ricevere delle multe più care del 6% se non addirittura del 17%. Gli aumenti sarebbero determinati dall’adeguamento all’inflazione previsto dal Codice della Strada.

A lanciare l’allarme sugli aumenti delle multe ci hanno pensato le associazioni dei consumatori, che hanno ricordato come gli aggiornamenti siano stati sospesi nel corso degli ultimi due anni, onde evitare pesanti aggravi sugli automobilisti dopo la pandemia. Se non dovesse intervenire il Governo, adesso, l’aumento delle multe scatterà automaticamente.

Multe, gli adeguamenti bloccati fino al 2024

Il Codice della Strada – più precisamente all’articolo 195 – prevede che le sanzioni amministrative pecuniarie, irrogate nel momento in cui un automobiliste infrange le regole, debbano essere aggiornate ogni due anni in misura pari all’intera variazione del costo della vita, che è accertata dall’Istat attraverso l’indice dei prezzi al consumo per le famiglie di operai ed impiegati verificatesi nel corso dei due anni precedenti.

Il Governo aveva deciso di bloccare l’adeguamento delle multe con la Legge di Bilancio 2023 fino alla fine di quest’anno. 

Gli adeguamenti che verranno fatti a partire dal 1° gennaio 2025 – sempre che non arrivi un intervento del Governo – rischiano di abbattersi sugli automobilisti, diventando una vera e propria stangata. Assoutenti sottolinea che, in mancanza di un intervento del Governo, gli importi delle multe per le violazioni del codice della strada verranno aumentate così come è previsto dall’articolo 195 del Codice della Strada.

Solo per avere un’idea di quanto stia accadendo, basti pensare che le multe per le infrazioni al codice della strada hanno portato – dal 1° gennaio 2024 ad oggi – qualcosa come 1,4 miliardi di euro nelle casse degli enti locali. A cui si devono andare ad aggiungere 1,8 miliardi di euro dell’intero 2023.

Quanto verrebbero a costare le nuove multe

Dal 1° gennaio 2025 le sanzioni stradali rischiano di diventare più pesanti per gli automobilisti. Ma permetteranno di far brillare un po’ di più le entrate degli enti locali. Stando all’indice biennale Foi dell’Istat l’aumento si dovrebbe attestare intorno al 6%. Prendendo atto che la norma prevede degli arrotondamenti, una multa per uso del cellulare alla guida diventerebbe pari a 175 euro, contro i 165 euro precedenti: si pagherebbero dieci euro in più. Un divieto di sosta passerebbe da 41 a 45 euro, con un aumento di tre euro. Attraversare un incrocio con il semaforo rosso costerebbe 177 euro contro i precedenti 167 euro (dieci euro in più). Superare il limite di velocità da 10 a 40 chilometri orari verrebbe a costare 183 euro, contro i 173 euro precedenti (+10 euro). Superare i limiti da 40 a 60 chilometri all’ora verrebbe a costare 576 euro: in precedenza era 543 euro. Mentre la multa arriverebbe a 896 euro nel caso in cui i limiti di velocità vengano superati di 60 chilometri orari, con un aggravio dei costi di 51 euro.

Gabriele Melluso, presidente di Assoutenti, spiega che è indubbiamente importante perseguire le violazioni del Codice della Strada, perché mettono a rischio la sicurezza pubblica. Ma non è andando ad incrementare gli importi delle multe che si riuscirà a garantire una maggiore sicurezza sulle strade.

Melluso, tra l’altro, è convinto che introdurre un piano educativo biennale nelle scuole superiori che abbia come oggetto la sicurezza stradale possa dare dei risultati migliori rispetto ad un aggiornamento delle sanzioni amministrative. questo è il motivo per il quale Assoutenti si è rivolta al governo guidato da Giorgia Meloni perché provveda a bloccare l’aggiornamento delle sanzioni così come fatto per gli ultimi due anni, ed eviti l’ennesima stangata a carico degli automobilisti italiani.

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