Finanza Personale

In pensione a 70 anni, questo è il futuro per tutti i lavoratori italiani

Il futuro dei lavoratori italiani è tratteggiato: andranno in pensione a 70 anni. Non prima. Non accadrà immediatamente, ma è quanto delineato dalle previsioni.

Pubblicato

il

In pensione si andrà a 68 anni e un mese. Oddio non subito: accadrà solo nel 2040, quando i requisiti per andare in quiescenza cambieranno. Nel 2067 i limiti potrebbero spostarsi ancora più in avanti: si dovrà aspettare i 70 anni.

Stiamo parlando, nello specifico della pensione di vecchiaia, per le quali la Ragioneria dello Stato ha sfornato delle previsioni tutt’altro che incoraggianti. A finire sotto i riflettori sono anche i requisiti per andare in quiescenza anticipatamente, condizionati, come quelli di vecchiaia, dalle nuove aspettative di vita della popolazione.

Sotto un certo punto di vista i dati sono positivi – la popolazione vive di più, invecchia -, ma il risvolto della medaglia è che l’allungamento dell’aspettativa di vita condiziona il numero degli anni che è necessario rimanere al lavoro prima di andare in pensione.

Ma entriamo un po’ nel dettaglio e cerchiamo di capire quali sono le novità che vanno ad impattare direttamente sull’età della pensione.

In pensione a 68 anni, le previsioni della Ragioneria

La fotografia che scaturisce dalle previsioni della Ragioneria Generale dello Stato sono tutt’altro che positive. Almeno se guardate dal punto di vista di chi vuole andare in pensione. Soffermandosi sulle tendenze di medio-lungo periodo, gli esperti hanno ipotizzato che nel 2040 il limite per poter accedere alla pensione di vecchiaia potrebbe essere spostato a 68 anni ed un mese contro gli attuali 67. Anche quanti volessero accedere all’anticipata devono mettere in conto di versare almeno 43 anni e undici mesi di contributi per gli uomini ed un anno in meno per le donne, indipendentemente dall’età. Attualmente è necessario accumulare rispettivamente 42 anni e dieci mesi e 41 anni e dieci mesi.

Le ipotesi e le previsioni formulate dalla Ragioneria di Stato tengono conto del quadro macroeconomico delineato sottostante:

  • al Piano strutturale di bilancio di medio termine (Psbmt) 2025-2029;
  • ai conti economici nazionali rilasciati dall’Istat a settembre;
  • alle previsioni demografiche Istat in uno scenario di lungo periodo.

Sulla volontà di andare in pensione da parte dei lavoratori pesano vari fattori, tra i quali ci sono il calo della popolazione, l’invecchiamento della forza lavoro: soffermandosi proprio su quest’ultimo punto il Cnel ha ipotizzato che nell’arco dei prossimi dieci anni possa esserci una contrazione di 2,5 milioni di occupati.

In pensione a 70 anni, ma solo nel 2067

Nel 20267 si andrà in pensione a 70 anni. Almeno questa è una delle previsioni della Ragioneria di Stato: a determinare questo incremento dei requisiti è l’aumento delle aspettative di vita a 85,8 anni per gli uomini e a 89,2 anni per le donne. Rispettivamente stiamo parlando di un incremento pari a 4,7 e a 4 anni rispetto al 2023.

Entrando un po’ nello specifico per quanto riguarda la pensione di vecchiaia, dalle analisi emerge che si potrà andare in quiescenza:

  • nel 2029 e nel 2030 a 67 anni e un mese;
  • nel 2039 e nel 2040 a 68 anni e un mese;
  • nel 2067 e nel 2068 a 70 anni;
  • nel 2083 e nel 2084 a 70 anni e otto mesi.

Per quanto riguarda la pensione anticipata gli uomini dovrebbero seguire il seguente schema:

  • nel 2029 e nel 2030 si andrà con 42 anni e undici mesi di contributi;
  • nel 2039 e nel 2040 si andrà con 43 anni e undici mesi di contributi;
  • nel 2069 e nel 2070 si andrà con 46 anni;
  • nel 2083 e nel 2084 si andrà con 46 anni e sei mesi.

Per quanto riguarda le donne l’anticipo scatta con un anno di meno.

Si è ancora in attesa, ad ogni modo, di una presa di posizione da parte del governo sulla possibilità di introdurre, già a partire dal 2027, un aumento di tre mesi sugli attuali requisiti per andare in pensione – per la vecchiaia e per quella anticipata – o agganciare tutto alle aspettative di vita.

Stando sempre alle stime redatte dalla Ragioneria dello stato, a partire dal 2027 la pensione di vecchiaia, indipendentemente dall’età anagrafica,  dovrebbe portarsi a:

  • 43 anni e un mese di contributi per gli uomini;
  • 2 anni e un mese per le donne.

Lascia una risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Trending

Exit mobile version