Investimenti
Il petrolio CROLLA e ATTACCA i tuoi INVESTIMENTI. 5 consigli per GUADAGNARE da questa situazione!
Il petrolio segnala un pessimo quadro per l’economia mondiale. Devi muoverti ADESSO – o rischiare di perdere tutto.

Ci sono tanti brutti segnali che arrivano dall’economia, ma per i più esperti nessuno è peggiore di quello del prezzo del petrolio. Negli scambi di ieri, 30 aprile, il WTI è sceso sotto i $60 dollari al barile, non curandosi di tensioni geopolitiche rinnovate tra USA e Iran.
È un brutto segnale: il petrolio è in genere un buon precursore, con le sue performance, dell’attività industriale e economica mondiale. In breve: un altro segno (quasi inequivocabile) di recessione o comunque di forte rallentamento della produzione, non solo negli USA.
È un segnale che dovresti captare anche per le scelte di investimento prossime, anche se oggi i mercati sono chiusi. Ne abbiamo preparate per te cinque, da applicare possibilmente subito o comunque da inserire nei tuoi futuri ragionamenti.
Crolla il petrolio: come DEVI reagire (per non perdere tutto)
In pochi si sarebbero immaginati il petrolio su livelli così bassi, anche se i segnali di un rallentamento dell’economia c’erano tutti. Preparati per tempo – e evita certi comportamenti che potrebbero costarti molto in termini di portafoglio.
- Occhio a cercare ossessivamente il minimo
In tanti lo cercavano intorno agli 80$, poi sui 70$. La rottura di un supporto del prezzo è per tanti il segnale buono per entrare. Non è detto che sia così. Il petrolio ha una vita tutta sua – e in una situazione come quella attuale il rischio è di cercare di prendere i coltelli che cadono. Prima di entrare sul petrolio con sicurezza – o comunque con un rapporto decente rischio-opportunità, ci sarà da aspettare un po.
- Prepararsi a economia in rallentamento
Il portafoglio deve entrare in modalità difensiva, almeno fino a nuovo ordine. Questo perché i segnali sono ormai tutti simili. PIL negativo negli USA, paura in Europa (e conseguenti tagli), manovre particolari ma ancora invisibili della Cina. Nel portafoglio vanno inseriti baracconi a partecipazione pubblica (che vengono sempre salvati), staples (società che producono beni essenziali) e poco altro. Non è tempo di avventure.
- Occhio anche allo short
L’offerta globale di petrolio è legata anche a decisioni politiche come quelle dell’OPEC. Prima di credere che questo sia il segnale che tutto è perduto per il greggio, fai questa valutazione: sono sicuro che non ci saranno interventi da parte di OPEC che potrebbero aiutarne il prezzo?
- Occhio ai dati macro di questa settimana
Venerdì ci saranno i dati sulla disoccupazione USA. Un dato negativo potrebbe portare un altro colpo alle quotazioni del greggio. Ricordati che Federal Reserve guarda più a questo dato che all’inflazione, in questo contesto.
- Occhio alle azioni dei paesi produttori
Soprattutto di quelli che devono molto e quasi tutto all’export di petrolio. I margini si assottiglieranno, i fondi a disposizione saranno inferiori. Se il prezzo dovesse rimanere a lungo in questo range, qualcuno di questi paesi potrebbe iniziare ad avere qualche difficoltà – o comunque a risentirne in modo più ampio.
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