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Riso a +100% in Giappone. In Italia RISCHIO PASTA a 3€ al kg. Occhio a questi EVENTI!

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GIAPPONE CRISI RISO

L’effetto dei dazi annunciati dagli USA non si ripercuote soltanto sul commercio internazionale. Si soffre anche sul fronte interno, come sta accadendo in Giappone, con il prezzo del riso che è alle stelle e con Bank of Japan con le mani legate per quanto riguarda ulteriori rialzi ai tassi. Il prezzo del riso è quasi raddoppiato nel giro di un anno, con un +92,5% ovviamente molto superiore al livello medio di inflazione e sul quale hanno impattato anche diverse situazioni di panico dettate, ancora una volta, dai mercati finanziari.

Per quanto ci si ostini a ritenere Wall Street e Main Street due entità separate, se Atene piange Sparta certamente non ride. Gli effetti a catena partiti dalla crisi dei mercati di agosto – dovuti proprio a dei rialzi a sorpresa dei tassi, testimoniano come nessuno si al sicuro, neanche quando consuma un prodotto prevalentemente locale. Toccherà la stessa sorte agli italiani per i loro irrinunciabili piatti di pasta? Gli aumenti sono stati consistenti – ma non è detto che sia finita qui.

Il riso affonda le famiglie giapponesi

+92,5% con punte del +100%: il prezzo del riso è raddoppiato nel giro di 1 anno e che sta causando non pochi problemi alle famiglie, in un paese dove il consumo di questo cereale è molto elevato. Ci sono stati dei problemi importanti di raccolto per il 2023, ma che non giustificano i prezzi così elevati di questi ultimi mesi.

La catena di eventi più credibile è stata già raccontata in diversi approfondimenti economici: tra chi ha fatto scorte importanti dopo la crisi dei mercati giapponesi a agosto a chi teme il ritorno dei periodi di carestia del 2023, di prodotto sui mercati ne rimane poco. Questo, in combinazione con un’inflazione che BoJ non ha gli strumenti per combattere, offre il quadro che le famiglie giapponesi si trovano a affrontare.

BoJ questa settimana ha lasciato i tassi invariati, inoltre, anche per le preoccupazioni che arrivano dalla tenuta di un’economia già fragile e che ora deve fronteggiare la volontà americana di intervenire su due punti: il primo è quello dei dazi, il secondo è quello dello stop agli interventi a mercato di BoJ per manipolare il prezzo dello yen.

Una situazione incresciosa e che in altri luoghi del mondo non si sta vivendo, e che però al tempo stesso potrebbe essere un campanello di allarme anche per noi italiani. L’Italia importa enormi quantità di grano che finisce poi trasformato in pasta e che potrebbe finire invischiato nel nuovo regime de-globalizzato innescato dalle decisioni di Washington.

Il prezzo della pasta è già aumentato considerevolmente nel corso degli ultimi mesi, soprattutto in quelli caratterizzati da una forte inflazione ora parzialmente rientrata. Non siamo nelle condizioni di immaginare per ora un ritorno dell’inflazione e la necessità di BCE di tornare a regolare i tassi al rialzo. Ma se dovesse proporsi la stessa situazione che si sta verificando in Giappone – BCE dovesse trovarsi nelle medesime condizioni?

Analista economico dal 2009. Collabora con TradingOnline.com offrendo analisi su Forex, Macroeconomia e Azioni, con un occhio vigile sui mercati emergenti come Turchia, Brasile, Indonesia e Cina. Gianluca Grossi è anche caporedattore per la nota testata giornalistica Criptovaluta.it, quotidiano dedicato al mondo Crypto e Bitcoin ed è anche analista per Criptovaluta.it® Magazine, il settimanale della medesima organizzazione. Segue da vicino il mercato ETF, in particolare sulla piazza di New York.

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