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Settimana bianca, stangata skipass (+23,9%). E si spendono fino a 8mila euro per l’albergo

Nel corso degli ultimi tre anni gli skipass sono aumentati fino al 23,9%. In arrivo una vera e propria stangata per chi ha in mente di fare la settimana bianca.

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Con l’avvicinarsi della stagione della settimana bianca, le associazioni dei consumatori lanciano l’allarme per il caro skipass. Quest’anno gli amanti della neve, dopo una serie di rincari che si sono abbattuti sui costi della stagione sciistica, devono far fronte ad un vero e proprio salasso. Ad essere coinvolto dagli aumenti è tutto il comparto della montagna.

A sollevare il problema, questa volta, è Assoutenti, che, proprio in occasione dell’avvio della stagione invernale, ha predisposto un report attraverso il quale ha analizzato i costi dei servizi sciistici e delle spese che devono affrontare le famiglie. Le vacanze invernali sulla nese, lo scorso anno hanno generato un fatturato intorno a 11,2 miliardi di euro divisi tra le strutture ricettive, i rifugi, i ristoranti, le scuole di sci, i divertimenti, il commercio e i servizi vari. Complessivamente, tra turisti italiani e stranieri, ci sono state 8,9 milioni di presenze.

Skipass 2024, allarme costi

Vacanze sulla neve condizionate dal caro skipass. Le tariffe – anche in un momento in cui non c’è il caro energia – continuano a salire senza sosta. Gli skipass hanno registrato degli aumenti che ruotano intorno al 30% nell’arco di tre anni. È il caso del Dolomiti Superski, il biglietto giornaliero, il cui prezzo è salito del 3,8% rispetto allo scorso anno, ma del 23,9% rispetto a quanto si pagava nel 2021. A La Thuille lo skipass giornaliero costa il 19,1% in più rispetto al 2021, a Courmayeur il prezzo è più caro del 19,6%, mentre rispetto allo scorso anno il prezzo era più alto del 3,1%. prezzi in crescita del 3,4% rispetto allo scorso anno ma del 15,1% in tre anni a Cervinia Valtournenche.

Aumenti più pesanti sono stati registrati a Bormio, dove lo skipass giornaliero è aumentato del 5,4% rispetto all’ultima stazione, ma del 28,3% rispetto al 2021. Andamento simile a Livigno, dove gli aumenti sono rispettivamente del 4,7% e del 27,9%.

La situazione non è migliore per quanti decidono di affidarsi agli abbonamenti stagionali, per i quali sono stati registrati i seguenti aumenti:

  • Valle d’Aosta: +6,6% rispetto allo scorso anno, +23,7% sul 2021;
  • Livigno: rispettivamente +4,9% +21,3%;
  • Bormio: rispettivamente +4,6%, +17,4%.

A finire sotto la lente d’ingrandimento di Assoutenti non ci sono solo gli skipass. L’associazione ha puntato i propri riflettori sulle strutture ricettive per un soggiorno di una settimana nelle località sciistiche più importanti. In linea di massima gli aumenti per la voce servizio di alloggio sono aumentati grosso modo del 21% rispetto al 2021. A destare le maggiori sorprese sono i listini degli chalet e degli alberghi: nel periodo compreso tra il 30 dicembre 2024 e il 6 gennaio 2025 – sono sette notti – prenotando attraverso i siti specializzati si spendono tra i 1.745 euro e i 15.750 euro a Courmayeur;  da 2.111 a 8.075 euro a Livigno, da 1.449 a 9.867 euro a Ortisei, ma si può arrivare al record di 83.000 euro per un soggiorno di sette notti presso una luxury home di Cortina dʼAmpezzo.

Settimana bianca sempre più cara

Il caro energia ormai è alle spalle, ma i costi degli skipass e della settimana bianca sono sempre più alti. L’inflazione, al momento, risulta essere inferiore all’1%.

Gli aumenti applicati dagli operatori turistici appaiono del tutto ingiustificati e inaccettabili – denuncia Gabriele Melluso, presidente Assoutenti -. Un’arma a doppio taglio per il comparto del turismo perché, come abbiamo assistito questa estate, gli italiani reagiscono all’aumento delle tariffe modificando le proprie abitudini e tagliando il numero di notti fuori casa. Ma quest’anno saranno anche i turisti stranieri a punire le speculazioni sul turismo praticate in Italia: gli ultimi dati Demoskopika prevedono infatti flussi turistici al ribasso per la stagione invernale.

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