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Stranieri, sono aumentate del 29,5% le imprese alla cui guida ci sono loro

Aumentano gli stranieri alla guida delle imprese italiani. Scommettono sull’autoimprenditorialità, in un contesto difficile.

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Solo gli stranieri, in Italia, riescono ad aprire un’attività imprenditoriale. O almeno sono la stragrande maggioranza. Nel corso degli ultimi dieci anni sono aumentate del 29,5% le imprese alla cui guida c’è un titolare nato all’estero. In valore assoluto stiamo parlando di 133.734 attività in più. Quelle che fanno riferimento ad un imprenditore italiano, invece, sono scese del 4,7%, pari a 222.241 imprese in meno.

Complessivamente, nel nostro paese, ci sono qualcosa come 5.097.617 aziende attive, di queste 586.584 – pari all’11,5% del totale nazionale – sono a conduzione straniera. Questi, sostanzialmente, sono i dati messi in evidenza dalla Cgia di Mestre.

Stranieri alla guida di un’impresa, quanto incide il calo demografico

A condizionare il risultato, indubbiamente, è il trend demografico che sta condizionando l’Italia nel corso degli ultimi anni. Ma non solo: gli imprenditori hanno a che fare quotidianamento con:

  • tasse;
  • burocrazia;
  • caro bollette;
  • costo degli affitti.

A cui si deve aggiungere un senso di perenne precarietà, che condiziona trasversalmente i titolari di partita Iva, indipendentemente dalla grandezza dell’attività. L’intrecciarsi di queste situazioni hanno smorzato la voglia di molti italiani di affermarsi nel mondo del lavoro attraverso l’autoimprenditorialità.

Un’occasione che invece gli stranieri non si stanno lasciando sfuggire. Per accorgersi di questo cambio di paradigma basta fare una passeggiata per le nostre città. È facile accorgersi che nei bazar, nei banchi dei mercati rionali, in molti negozi di alimentari e nei bar e ristoranti è facile trovare la presenza degli stranieri. Come proprietari, non solo come dipendenti.

Stessa situazione la si può trovare anche nei cantieri edili e in alcuni settori manifatturieri, dove la presenza di stranieri è sempre più diffusa.

Solo per avere un’idea di quanto sta accadendo in Italia, basti pensare che nel corso del decennio compreso tra il 2013 e il 2023, nelle 105 province monitorate, solo in sette è aumentato, in termini assoluti, il numero degli imprenditori italiani rispetto a quelli stranieri.

Le realtà geografiche in cui gli stranieri con partita Iva sono cresciuti meno dei colleghi italiani sono tutte ubicate nel Sud Italia:

  • Catania;
  • Messina;
  • Cosenza;
  • Siracusa;
  • Nuoro;
  • Vibo Valentia;
  • Palermo.

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