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Tari, a livello nazionale si spende mediamente 337 euro a famiglia

A livello nazionale per la Tari si spendo mediamente qualcosa come 337 euro. Pisa è la città con il costo più alto, mentre a La Spezia si trova quello più basso.

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Tari, a livello nazionale si spende mediamente 337 euro a famiglia

Destinata a coprire i costi del servizio di raccolta rifiuti, la Tari deve essere pagata dai proprietari o dagli inquilini (a seconda dei casi) di un immobile. A partire dal 2014 ha sotituito tutte le altre tasse ed imposte che i contribuenti dovevano pagare alle amministrazioni comunali per il servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti.

Ma quanto pesa sulle tasche delle famiglie la Tari? E, soprattutto, quali sono le città nelle quali il servizio costa di più? A rispondere a questa domanda ci ha pensato uno studio condotto dalla Uil, realizzato dal Servizio stato sociale, politiche fiscali e previdenziali, immigrazione del sindacato. Vediamo cosa ne è emerso.

Tari, le città nelle quali è costato di più

La città nella quale i contribuenti devono far fronte ad una spesa più alta della Tari è Pisa. Nel 2024 per pagare questa tassa sono stati spesi mediamente 595 euro a famiglie. Dove, invece, si spende di meno è La Spezia, città nella quale costo è stato pari a 170 euro. Mediamente, a livello nazionale, si è speso qualcosa come 337 euro a famiglia.

Soffermandosi sulla classifica delle città più care, subito dopo Pisa c’è Brindisi, dove si arrivano a spendere 518 euro. A Trapani, invece, la spesa si attesta intorno a 511 euro. Da ricordare poi:

  • Genova: 508 euro;
  • Pistoia: 504 euro;
  • Napoli: 493 euro;
  • Reggio Calabria: 487 euro;
  • Barletta: 485 euro;
  • Siracusa e Asti: 481 euro.

Andando ad analizzare, invece, quanto la Tari impatti sul reddito medio di una famiglia si scopre che questo parametro risulta essere più significativo nelle Isole e al Sud, dove la Tari è pari all’1,34%, contro lo 0,64% del Nord-Est. Secondo la Uil siamo davanti ad uno squilibrio non giustificato dalla qualità del servizio o da una maggiore produzione di rifiuti. A determinare questa maggiore incidenza è un sistema inefficiente e privo delle infrastrutture necessarie per abbattere i costi di smaltimento.

Pierpaolo Molinengo è laureato in materie letterarie ed è un giornalista pubblicista iscritto all'Albo dal 2002. Ha iniziato ad occuparsi di Economia fin da subito, concentrandosi dapprima sul mercato immobiliare, sul fisco e i mutui, per poi allargare i suoi interessi ai mercati emergenti ed ai rapporti Usa-Russia. Pierpaolo Molinengo scrive di attualità, tasse, diritto, economia e finanza.

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