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Trump e Harris, come si è chiuso l’ultimo giorno di campagna elettorale
Domani arriva il tanto atteso election day negli Usa, quando gli americani dovranno scegliere tra Donald Trump e Kamala Harris.
Arriva l’atteso election day, nel quale la candidata democratica Kamala Harris e il suo rivale repubblicato Donald Trump si contenderanno la poltrona di presidente degli Stati Uniti. L’attuale vicepresidente ha chiuso la sua campagna in una chiesa storicamente nera, mentre l’ex presidente ha deciso di abbracciare una retorica particolarmente violenta nel corso di una manifestazione in Pennsylvania.
Tump e Harris stanno disputando una battaglia serrata e avvincente, nella quale il primo sta guadagnando terreno tra gli elettori ispanici; mentre la seconda è sostenuta principalmente dalle elettrici donne.
Dando uno sguardo leggermente più ampio, gli elettori non sembrerebbero vedere di buon occhio entrambi i candidati. Anche se questo, secondo un sondaggio Reuters/Ipsos, non sembra dissuaderli dal votare. Sono 78 milioni gli statunitensi che lo hanno già già fatto: secondo il laboratorio elettorale dell’Università della Florida ci si starebbe avvicinando alla metà dei 160 milioni di voti totali che sono stati espressi nel 2020, quando l’affluenza è stata la più alta mai registrati negli Usa in un secolo.
Trump Vs Harris, cosa c’è in palio
Oltre alla presidenza, in palio c’è il controllo del Congresso: in questo caso i repubblicani sembrano essere favoriti per conquistare la maggioranza al Senato, mentre i democratici avrebbe il 50% delle possibilità di ribaltare la stretta maggioranza dei repubblicani alla Camera dei Rappresentanti. Il controllo delle Camere è importante, perché i presidenti i cui partiti non sono riusciti a conquistarle entrambe hanno faticato a far approvare delle norme.
Kamala Harris ai parrocchiani della Greater Emmanuel Institutional Church of God in Christ a Detroit ha detto che in soli due giorni il popolo americano ha il potere di decidere il destino della nazione per generazioni future. Nel corso di una manifestazione a East Lansing, nel Michigan, si è rivolta ai 200.000 arabi americani dello stato, iniziando il suo discorso con un cenno alle vittime civili delle guerre israeliane a Gaza e in Libano.
Tra gli applausi ha affermato che quest’anno è stato difficile, data la portata della morte e della distruzione a Gaza e date le vittime civili e gli sfollamenti in Libano. Come presidente ha intenzione di fare tutto ciò che è in suo potere per porre fine alla guerra a Gaza.
Trump ha visitato Dearborn, Michigan, il cuore della comunità arabo-americana, venerdì e ha promesso di porre fine al conflitto in Medio Oriente senza dire come. Trump, al suo primo di tre raduni di domenica, ha spesso abbandonato il suo teleprompter con commenti improvvisati in cui ha denunciato sondaggi di opinione che mostrano movimento per Harris. Ha definito i democratici un partito demoniaco, ha ridicolizzato il presidente democratico Joe Biden e ha parlato dell’alto prezzo delle mele.
Trump – che è sopravvissuto a un tentativo di assassinio a luglio quando il proiettile di un uomo armato gli ha sfiorato l’orecchio a Butler, in Pennsylvania – domenica si è lamentato con i sostenitori delle lacune nel vetro antiproiettile che lo circondava mentre parlava e rifletteva sul fatto che un assassino avrebbe dovuto sparare attraverso i media per prenderlo.
Trump attacca il governo in carica
Donald Trump ha parlato a Kinston, Carolina del Nord, e a Macon, in Georgia, dove prendendo spunto dal rapporto sull’occupazione della scorsa settimana ha mostrato che l’economia degli Stati Uniti ha prodotto solo 12.000 posti di lavoro a settembre.
Ha spiegato a una grande folla riunita in un anfiteatro che il rapporto mostrava che gli Stati Uniti sono una nazione in declino e ha avvertito oscuramente – senza però portare prove a supporto della sua affermazione – che potenzialmente potrebbe ripetersi la Grande Depressione del 1929.
Alti funzionari della campagna di Harris hanno detto che la sua argomentazione di chiusura è progettata per raggiungere una piccola fetta di elettori indecisi.