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Vecchie lire trovate in un cassetto, attenzione ai pezzi che possono valere 6.000 euro

Carta straccia o pezzi da collezione? È la domanda che si pongono quanti trovano delle vecchie lire in un cassetto. Ecco come fare per scoprire che cosa si possiede.

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Non bisogna fare di tutta l’erba un fascio. L’adagio vale anche per le vecchie lire che si trovano disperse nel fondo di un cassetto o scivolate tra le coperte di una cassapanca.

L’euro è entrato in vigore il 1° gennaio 2002: sono ormai più di vent’anni che il conio europeo ci accompagna e deve essere utilizzato nei rapporti commerciali. Ricordare la data della sua entrata in vigore è importante, perché due mesi dopo – il 28 febbraio 2002 – la lira ha perso il suo valore legale. Chi non fosse riuscito ad utilizzare i biglietti di carta o le monete che aveva in tasca nell’arco di quei due mesi, aveva tempo fino al 28 febbraio 2012 per cambiare le lire in euro.

Oggi come oggi le lire, quindi, non hanno più un valore legale. Chi ne avesse ancora qualcuna, si ritrova tra le mani del metallo senza valore o della carta straccia. A meno che non si fosse imbattuto in qualche pezzo raro, che assume valore tra gli appassionati e i collezionisti.

Vecchie lire, come capire se hanno valore

Ma come si fa a capire se si ha tra le mani un pezzo da collezione o una moneta che non vale niente? La prima operazione da effettuare è guardare bene le lire che si hanno tra le mani. Anche se può sembrare banale, ma è importante per capire quale sia il loro stato di conservazione, perché ne determina il valore.

Nel caso in cui le monete – il discorso vale per l’euro e per le vecchie lire – siano perfette, senza graffi, ammaccature o segni del tempo valgono di più. Se la moneta è danneggiata o anche solo usurata varrà di meno. In altre parole siamo alla ricerca del fior di conio, ossia la moneta perfetta, come se fosse appena uscita dalla zecca.

L’analisi delle vecchie lire che abbiamo tra le mani però non finisce qui. Per determinare il loro valore sono importanti anche l’anno di emissione e la tiratura. In alcuni casi ci sono delle monete rare perché sono state prodotte in edizioni limitate o per degli eventi particolari. Uno dei casi da manuale sono le famose 500 lire con le caravelle: sono diventate famose quelle con le bandiere controvento, un errore che ha fatto la storia e le ha rese ricercate dai collezionisti.

Abbiamo visto in apertura che le lire non hanno più valore legale. L’unica strada, oggi come oggi, è quella di trovare un appassionato o un collezionista che sia disponibile a comprarle. Per riuscire a vendere le vecchie lire sul web ci sono molte piattaforme dedicate alla numismatica. O se si vuole rimanere un po’ più sul generico si può anche ricorrere ad eBay.

Onde evitare di svendere i pezzi che sono stati trovati in casa è possibile consultare un esperto. I numismatici possono aiutare a stimare il valore reale delle monete. E a capire se tra le mani si ha realmente un cimelio di valore o se sono semplicemente delle vecchie lire, che rappresentano solo un bel ricordo.

quali sono le vecchie lire che valgono di più

Essendo dei pezzi da collezione, ovviamente, non tutte le vecchie lire brillano allo stesso modo. Indubbiamente tra gli esemplari più preziosi troviamo le 10 lire del 1946, che raffigurano un ulivo e un cavallo alato. Questo pezzo può arrivare a valere fino a 6.000 euro.

Di particolare valore sono anche le 10 lire del 1947, che raggiungono una quotazione leggermente inferiore: 4.000 euro. Molto ricercate, ma con una diffusione maggiore che ne ha abbassato il valore, sono le 100 lire del 1955, che, nel caso in cui abbia delle buone condizioni, può arrivare a valere 1.200 euro.

Importante sono anche le 5 lire del 1946, che è stata anche la prima coniata dalla Repubblica italiana: il prezzo, in questo caso, varia tra i 1.000 ed i 1.200 euro.

Interessante la 1 lira del 1947, nella quale troviamo una figura femminirle e un’arancia appesa a un ramo, che può arrivare a valere 1.300 euro.

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