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Perché gli elettori tedeschi pensano solo all’economia: a febbraio vota il portafoglio

In Germania alle elezioni voterà il portafoglio: la crisi impatta sulle preferenze degli elettori.

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Sarà un Natale di tensione, almeno politica e economica, in Germania. Tra questioni che non attengono all’economia – come il recente attentato di Magdeburgo, fino alle più squisitamente finanziarie e economiche preoccupazioni per lo stato dell’industria. Una crisi che è stata confermata, suggellata e vidimata dagli ultimi accordi di Volkswagen con i sindacati, celebrati come una vittoria dalla politica, ma che prevederanno comunque fino a 35.000 licenziamenti da qui a fine 2030. Una situazione che è la fotografia più chiara dello stato attuale della Germania e di quelle che sono le prime preoccupazioni dell’elettorato, secondo le più recenti indagini.

Un elettorato dunque che voterà sia per preoccupazioni direttamente politiche, sia invece per preoccupazioni economiche che ormai attanagliano da tempo quella che era considerata fino a pochi trimestri fa l’economia locomotiva d’Europa e che invece, dato dopo dato, assume sempre di più le sembianze del vero malato d’Europa.

Da Berlino a Francoforte: l’asse della preoccupazione

I più cinici sottolineeranno come in realtà la risposta da parte dell’Europa ci sia già stata. Confermato lo stato di crisi in Germania e confermato, poco dopo, un percorso di tagli costanti per i tassi di interesse. Una musica che nessuno avrebbe mai voluto suonare prima che a chiederli, a gran voce, siano stati appunto i tedeschi.

Seconda questione: anche le recenti aperture di Von der Leyen a un percorso meno aggressivo verso l’eliminazione delle auto a motore termico sembra recepire più le preoccupazioni e le lamentele tedesche che quelle precedenti di Italia, Spagna e Francia.

Ci sarebbe dunque risposta, ma non si è capito ancora quanto possa essere adeguata. Questo mentre continua a pendere una spada di Damocle elettorale, che secondo i più recenti sondaggi potrebbe consegnare la maggioranza al centro destra. AfD, lo spauracchio secondo il grosso degli altri governanti europei, potrebbe uscirne rinforzata sì, ma non in grado di governare, neanche alla lontana e neanche in coalizione.

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