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ADX
L’ADX, acronimo del termine inglese “Average Directional Index” è un indicatore di trend che misura la forza e l’intensità di un movimento di prezzo nei mercati borsistici. L’ indice di movimento direzionale (ADX) fu sviluppato nel 1978 dal famoso ingegnere e analista tecnico Welles Wilder come indicatore della forza del trend di materie prime, ovvero le commodities.
Non ci volle molto tempo per accorgersi che questo indicatore di trend avrebbe potuto essere applicato con ottimi risultati in qualsiasi mercato finanziario.
L’ADX non è il solo indicatore che ha reso celebre l’analista e ingegnere statunitense, Wilder è ricordato per aver sviluppato altri strumenti di trading di largo utilizzo tra gli investitori, come l’indicatore RSI, l’indicatore Parabolic SAR e l’ATR.
Indicatore ADX – Introduzione:
❓Cos’è: | Acronimo di “Average Directional Index“, misura la forza di un trend e l’intensità del prezzo. |
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💪Difficoltà: | Media |
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🤔Opinioni: | ⭐⭐⭐⭐⭐ |
Cos’è l’ADX?
L’Average Directional Index è uno degli strumenti di trading più utilizzati per calcolare la forza del trend in atto in un grafico. L’impostazione tradizionale per l’indicatore ADX è di 14 periodi di tempo, come suggerito da Wilder in fase di sviluppo, ma col passare del tempo gli analisti hanno iniziato una serie di test che hanno permesso di utilizzare l’ADX anche con impostazioni diverse, a partire da 7 giorni fino a 30.
Impostazioni con meno periodi, faranno sì che l’indice direzionale medio risponda più rapidamente al movimento dei prezzi ma queste tendono a generare falsi segnali e quindi a rendere la lettura del grafico controproducente. Impostazioni con periodi più alti minimizzano i falsi segnali ma rendono l’ADX un indicatore fortemente in ritardo nel generare punti di ingresso.
Wilder ha calcolato l’ADX combinando diversi indicatori da lui creati in precedenza: il Plus Directional Index (+DI) e il Minus Directional Index (-DI), oltre all’indicatore ATR.
Graficamente l’ADX si compone di tre linee:
- ADX, una linea che indica la forza del trend senza specificare la direzione;
- +DI, misuratore della forza della spinta rialzista;
- -DI, indicatore della spinta ribassista nel mercato.
La linea +DI raffigura nel grafico la forza di un eventuale trend rialzista, mentre la linea -DI rappresenta la forza del trend opposto,ossia, ribassista.
Il meccanismo dietro a questi due indicatori alla base dell’ADX non è complesso, per calcolare il +DI è sufficiente sottrarre al massimo del periodo precedente quello odierno.
Il calcolo dell’indicatore -DI segue lo stesso ragionamento di fondo rispetto al +DI, occorre infatti sottrarre dal minimo del periodo precedente il minimo del periodo attuale. Se il +DI ha valore positivo, la sua controparte ha valore nullo e viceversa.
I valori che può assumere l’ADX partono dal valore 0, ossia assenza totale di trend, per arrivare ad una massima spinta direzionale al valore 100.
In realtà, come spiega Wilder stesso, i valori oltre 60 sono casi rarissimi e da valutare attentamente: può trattarsi di occasioni irripetibili di trading oppure, più comunemente, errori di settaggio dell’indicatore.
Ad oggi, l’ADX è considerato uno dei migliori indicatori di trend in circolazione, grazie alla semplicità di lettura del suo grafico. Proseguendo nella lettura dell’articolo potrai infatti trovare schermate reali acquisite durante l’apertura di operazioni di trading on-line con l’ausilio di quest’indicatore per osservare quanto siano chiari i segnali generati.
La forza di quest’indicatore è permettere ad una prima occhiata di identificare le fasi laterali del trend, uno dei problemi principali dei trader. La linea di questo indicatore, difatti, pur non mostrando la direzione del trend, aiuta a riconoscere se è in atto un movimento direzionale oppure no. Per identificare la natura rialzista o ribassista di questa spinta di prezzo sono utilizzati gli altri due indicatori che completano il grafico, ovvero +DI e -DI.
ADX come funziona
L’indicatore ADX è stato ideato e messo in pratica da Wilder con il preciso scopo di stimare la forza della tendenza di prezzo. Come detto in precedenza l’indicatore è costituito dalle tre linee: ADX , una linea che rappresenta +DI, e una linea -DI. Il primo ci indicherà l‘intensità del trend positivo, mentre il secondo misura il movimento negativo. La linea ADX identifica la forza generale del movimento del prezzo attraverso una media degli altri due indicatori.
Il valore chiave del grafico di questo strumento è il 25:
- Se la linea dell’ADX si trova al di sotto del valore 25, l’indicatore sta registrando un trend di mercato laterale dove è sconsigliata l’apertura di qualsiasi operazione;
- Se l’ADX si trova al di sopra di questo valore significa che il prezzo sta prendendo una direzione ed è una pratica corretta aprirenun trade quando arriva il segnale dallo strumento utilizzato.
Secondo Wilder, valori compresi tra 0-25 indicano una fase laterale del mercato finanziario analizzato da cui gli investitori più esperti sono soliti tenersi alla larga.
Se la linea dell’indicatore attraversa la Zero Line (che in questo caso è fissata a 25), è un chiaro segnale che il trend sta prendendo una direzione ben precisa. Più precisamente, valori tra 25 e 40 sono il momento migliore per ricercare i punti di ingresso di un nuovo trend. Valori superiori al 40 indicano la presenza di un trend molto forte in atto che non lascia spazio ad eventuali inversioni di tendenza.
L’ADX è un’indicatore molto utile per identificare la forza di un trend ma presenta alcuni difetti, questo strumento, infatti, non è impostato per mostrare la direzione del trend di cui misura la forza. Per ovviare questo problema, Wilder ha inserito altri due strumenti all’interno del grafico dell’ADX, l’indicatore +DI e l’indicatore -DI.
Questi due algoritmi, abbinati all’Average Directional Index, sono utilizzati per generare segnali di buy e sell in base ai crossover tra le linee. Quando l’indicatore +DI si trova al di sopra dell’ indicatore -DI, si evince che i traders Long, i “tori”, hanno la tendenza del prezzo a loro favore. Al contrario, quando -DI è più alta di +DI, il vantaggio è nelle mani dei traders con posizioni in Short, ossia gli “orsi”.
È importante comprendere che l’indicatore ADX mostra la tendenza e la sua forza, non la direzione che il grafico prenderà. La direzione del trend viene invece sì determinata osservando gli atri due indicatori, che come si deduce dal loro nome +DI e -DI.
Come si calcola l’Average Directional Index
L’ADX è composto da più indicatori sviluppati da Wilder nel corso della sua esperienza come analista dei mercati finanziari. All’interno di questo strumento troviamo l’indicatore +DI, Plus Directional Index e l’indicatore -DI, Minus Directional Index, ottenuti rispettivamente calcolando la differenza tra il massimo precedente e il massimo odierno nel caso del +DI e dalla differenza tra il minimo del periodo precedente e il minimo del periodo attuale per quanto riguarda il -DI.
I risultati ottenuti da questi calcoli sono detti UpMove (+DM) nel caso del +DI e DownMove (-DM) per quanto riguarda il -DI.
Di conseguenza se l’Upmove è maggiore del DownMove dove UpMove>0, si avrà +DM pari ad Upmove, in caso contrario +DM è nullo. Se invece il DownMove è superiore di UpMove dove DownMove >0, allora -DM è uguale al DownMove, altrimenti è nullo. Dopo aver quindi stabilito il numero dei periodi che verranno utilizzati per il calcolo, nel settaggio originale dell’indicatore si utilizzano 14 giorni, +DI e -DI si ottengono dai seguenti calcoli:
- +DI = la media mobile esponenziale di +DM x 100 diviso l’ATR (Average True Range);
- –DI = la media mobile esponenziale di -DM x 100 diviso l’Average True Range (ATR).
L’ATR è un altro degli indicatori sviluppati da Wilder, un valido strumento per analizzare la volatilità di un mercato finanziario. La media mobile esponenziale (EMA) presente nel calcolo è impostata di default a 14 periodi, come indicato da Wilder stesso. Una media maggiore può fornire meno segnali ma più affidabili e viceversa nel caso di settaggi dell’indicatore con medie che prendono in considerazione meno periodi.
Il calcolo finale per ottenere la linea dell’ADX è:
Average True Index = Media Mobile Esponenziale del Valore Assoluto di [(+DI) – (-DI)] / [(+DI) + (-DI)] x100
Il calcolo di questo algoritmo è particolarmente complesso ma per gli investitori è fondamentale comprendere i meccanismi degli strumenti utilizzati per ridurre il rischio di falsi segnali. Non è, però, compito del trader svolgere questi calcoli, l’ADX è presente di default nella maggior parte delle piattaforme di trading nella sua forma finale pronta all’utilizzo da parte degli analisti di mercato.
ADX Grafico: come studiarlo ed analizzarlo
Nonostante la presenza di calcoli complessi alla base, il grafico dell’ADX è molto intuitivo anche per i trader principianti. Non si tratta di un indicatore che richiede tempistiche lunghe per essere padroneggiato, chiunque può imparare ad utilizzare l’ADX in poco tempo tramite la lettura di una guida dettagliata, come questa.
L’immagine mostra il grafico dell’ADX con le 3 linee degli indicatori che lo compongono.
- La linea nera è l’ADX stesso, che non indica la direzione del trend ma esclusivamente la sua forza;
- Le linee verdi e rosse sono rispettivamente il +DI e il -DI e sono fondamentali per individuare la direzione del trend, un’informazione che da solo l’indicatore non può fornire.
A destra sono presenti invece i valori del grafico, come detto in precedenza raramente ci si manifestano valori al di sopra di 60. Il punto cruciale del grafico è il 25, il quale funzione da spartiacque tra trend laterale e inizio di un nuovo trend. Il superamento di questo valore da parte della linea nera dell’ADX e il crossover tra +DI e -DI è uno dei segnali più forti di buy o sell che possiamo ottenere dall’indicatore.
Al di sotto del 25, infatti, il titolo non ha abbastanza momentum per permettere l’apertura di una posizione. Se supera il livello 25, l’interpretazione è che gli scambi dell’asset in questione stanno aumentando vertiginosamente. Uno spostamento tra il livello 30 e 50 segnala l’inizio di un trend forte con un’ottima fase di momentum.
Se la linea ADX raggiunge valori compresi tra il 50 e il 60 significa che la spinta direzionale è al suo apice di forza e volume, non è consigliato però aprire un’operazione in questa fase poiché le possibilità che il trend sia prossimo ad esaurirsi sono alte.
Come si usa l’Average Directional Index
Come suggerisce l’ideatore dell’ADX, Wilder, è possibile identificare una tendenza quando il valore dell’indicatore è superiore a 25. Non è possibile rilevare nessuna tendenza, invece, quando si hanno valori inferiori a 20. Valori dell’ADX maggiori a 50 possono coincidere con la fine di un trend, ovvero le sue ultime spinte rialziste o ribassiste prima di esaurirsi.
Di conseguenza traders ed investitori per appurare la veridicità del segnale sono soliti svolgere ulteriori ricerche tramite altri indicatori. Se il valore ADX si sta abbassando, potrebbe significare che il volume degli scambi si sta riducendo e l’attuale tendenza si sta indebolendo. Non sempre, però, la riduzione dei valori dell’ADX coincidono con un’inversione di trend ma, più probabilmente, mostrano periodi di accumulazione per ulteriori accelerazioni di prezzo. Se l’ADX è in aumento si sta assistendo, invece, ad un trend in consolidazione.
Un altro fattore da analizzare con attenzione è la pendenza della linea dell’indicatore, la quale è collegata all’accelerazione del movimento del prezzo. Una linea con pendenza costante si riflette in un trend stabile.
Indicatore ADX: dove si usa?
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Come fare trading online con l’ADX: Uso ed applicazione corretta
Fare trading su grafici non a tendenza laterale riduce i rischi nelle fasi di scambio ed aumenta i profitti possibili grazie alla lettura più facile dei mercati, molti trader preferiscono controllare il momentum del prezzo grazie ad indicatori preposti a questo scopo per poi valutare la forza direzionale tramite l’ADX.
Ecco i principali modi per utilizzare l’indicatore nello svolgimento delle quotidiane operazioni di trading on-line.
- Direzione del trend e crossover
Attraverso l’ADX, Wilder esponeva un semplice sistema di negoziazione sui mercati. La prima indicazione dell’analista statunitense è di negoziare quando si hanno valori di ADX al di sopra di 25. Ciò assicura che il trend stia prendendo una direzione e che le operazioni aperte in questa fase possano portare il trader a scovare una tendenza di lungo periodo.
Molti trader odierni, però, usano 20 come livello di ingresso. Questo perché il valore 25 è stato ideato su mercati statunitensi che sono considerati più volatili, i mercati borsistici italiani presentano meno volatilità e volume e per questo il valore è stato adattato a 20. È comunque sconsigliabile modificare le impostazioni dell’indicatore se non si conoscono a fondo le sue meccaniche di base e avanzate.
Un segnale chiave di acquisto si verifica quando +DI attraversa -DI dal basso verso l’alto. Wilder propone di entrare long in questo caso se l’ADX è su valori maggiori a 25.
Questo segnale rialzista è rinvigorito tanto più l’indicatore aumenta e la tendenza si fortifica. Una volta che il trend si evolve e la posizione aperta porta risultati positivi, gli investitori possono procedere al posizionamento dello stop loss lasciando crescere il prezzo. Un segnale di vendita, invece, si verifica quando -DI incrocia +DI dall’alto verso il basso. Anche in questo caso è richiesto che l’ADX sia >25 per affermare che si tratti di un segnale affidabile.
- Uscita dai trade
L’Average Directional Index può essere utilizzato per definire la forza del trend in corso di un asset. Molti trader utilizzano l’ADX per valutare il timing di uscita da un’operazione. La zona tra 20 e 25 è una zona di incertezza e, come abbiamo esaminato in precedenza, significa che il prezzo può sviluppare a breve una nuova tendenza.
Il limite principale dell’ ADX è che non è in grado di fornire indicazioni sulla direzione del trend che si sta formando, ovvero se si deve aprire un’operazione short o long. Una volta che l’ADX ricomincia a scendere sotto i 50, inoltre, può evidenziare che la tendenza sta iniziando ad esaurirsi e che può essere un buon momento per chiudere le posizioni aperte ed incassare i profitti.
ADX: Segnale di acquisto (Buy)
L’indicatore genera segnali di buy quando la linea del +DI incrocia dal basso verso l’alto quella del -DI, a patto che l’ADX si trovi su valori maggiori a 25. In caso di crossover a livelli inferiori a 25 è sconsigliata l’apertura di un’operazione di trading perché l’indicatore ci sta mostrando che il mercato è in una fase laterale.
Nell’immagine qui sotto troviamo un crossover della linea +DI con quel -DI che porta all’apertura di una posizione long.
ADX: Segnale di vendita (sell)
Il ragionamento è inverso per l’individuazione dei segnali di sell.
Quando avviene un crossover dall’alto verso il basso da parte della linea -DI sulla linea +DI, il grafico ci sta mostrando un segnale di vendita che deve essere validato dal valore dell’ADX.
Il segnale di Sell è affidabile e ci troviamo davanti a un ottimo punto di ingresso se in contemporanea la linea dell’indicatore presenta valori superiori a 25. Nell’immagine sottostante abbiamo acquisito una schermata dalla piattaforma eToro che mostra un’operazione short l’aiuto dell’ADX.
Ulteriori consigli utili sull’indicatore ADX
Il valore della linea dell’indicatore è il dato più importante che abbiamo, oltre al prezzo odierno.
Qualsiasi segnale generato non è affidabile se non è corretta la posizione della linea dello strumento. Anche crossover che tecnicamente propongono l’apertura di un trade sono da ignorare se non validati da valori tra 25 e 40 della linea dell’indicatore.
L’utilizzo dell’indicatore è molto utile per aggiungere informazioni necessarie per i traders che il prezzo unicamente non può rivelare.
Il motivo principale del suo utilizzo è classificare la fase in cui si trova la tendenza del grafico analizzato per poter utilizzare a proprio favore le accelerazioni che seguono i periodi di assestamento della fascia di prezzo.
L’ADX è utilizzato infatti per poter prevedere quando è possibile il verificarsi un breakout, ossia una mutazione della tendenza prezzo, che avviene quando il trend passa da una fase laterale ad una fase di forte direzionalità. Se questo strumento supera la soglia di 25 del grafico, il momentum del prezzo è abbastanza forte da generare un nuovo trend nella direzione del breakout rilevato.
Considerazioni finali
Gli algoritmi creati da Welles Wilder sono riconosciuti da oltre 40 anni come i più affidabili per l’analisi dei mercati finanziari. Non è in discussione, infatti, l’affidabilità dell’ADX che ancora oggi è uno degli strumenti più funzionali per identificare se la fase di trend di un titolo, una coppia di valute o un qualsiasi determinato asset è stabile in un determinato periodo.
Spesso utilizzato come complemento di altri indicatori tecnici, l’ADX è un fattore determinante nel decidere se acquistare o vendere un asset.
L’Average Directional Index, però è un indicatore in ritardo, come la maggior parte degli altri indicatori. Questo significa che una tendenza deve essersi già stabilita prima che l’ADX possa rilevarla, ma si tratta di un fattore comune anche agli altri strumenti per fare trading online.
Questo punto debole dell’ADX lo rende inadatto all’uso come indicatore autonomo. La lentezza di generazione dei segnali è dovuta al fatto che si basa su medie mobili, le quali reagiscono più lentamente alle variazioni dei prezzi sul mercato.
Per ovviare questa problematica è possibile ridurre i periodi a cui è settato l’indicatore, da 14 ad un numero inferiore, rischiando però di generare una moltitudine di falsi segnali.
È inoltre sconsigliato l’utilizzo di quest’indicatore quando si fa trading su mercati meno volatili e quindi con meno variazioni di prezzo. In questo caso, i crossover delle due linee +DI e-DI possono verificarsi frequentemente e fornire segnali instabili ai trader.
Gli investitori più esperti non pensano esclusivamente al timing di un segnale quanto alla sua affidabilità, il vero fattore cruciale. I migliori profitti derivano dai trend più forti e l’ADX aiuta i trader scoprire quali saranno i trend migliori, guidando analisti e investitori all’apertura di posizioni profittevoli.
Esistono molti indicatori di trend per misurare la forza di una tendenza nel grafico di un asset oltre all’ADX che rimane uno dei più affidabili. Ti consigliamo però approfondire la nostra categoria “Indicatori e oscillatori” per individuare altri strumenti che forniscono segnali con più tempestività rispetto all’Average Directional Index.