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Migliori azioni Value: Ecco su quali puntare nel 2025!
Cosa sono e come funzionano le azioni value? Quali sono le migliori su cui investire nel 2025? In questo articolo risponderemo a queste domande.
Le azioni value sono titoli scambiati in Borsa a un prezzo inferiore al loro reale valore. Questo offre agli investitori la possibilità di comprare in sconto, scommettendo sul fatto che presto o tardi il valore del titolo e il suo prezzo saranno nuovamente allineati.
Il value investing – la strategia che prevede di trovare delle value stocks su cui investire – è storicamente stata una delle più efficaci in assoluto. Non a caso è il tipo di approccio utilizzato da investitori come Warren Buffett, Charlie Munger e Bill Ackman, personalità che hanno scritto la storia di Wall Street.
La logica dietro a questa strategia è estremamente solida, ma applicarla non è così semplice. Bisogna infatti conoscere molto bene i modelli per la valutazione delle aziende, soprattutto quelli che partono dai dati di bilancio e dalle notizie del calendario economico.
Nella guida di oggi presenteremo le migliori azioni value del 2025, insieme ai concetti fondamentali per poter trovare le azioni vendute in sconto. Sono insegnamenti in gran parte invariati da un secolo a questa parte, e che presumibilmente rimarranno invariati in futuro.
Azioni value – Introduzione:
🤔Cosa sono: | Azioni sottovalutate dal mercato |
📈Strategia correlata: | Value investing |
💪🏽Punto di forza: | Alta probabilità di successo |
👎Punto di debolezza: | Necessario molto tempo e competenza |
🚀Principali esponenti: | Warren Buffett, Ben Graham, Peter Lynch |
🏦Dove investire: | Scopri i migliori broker |
🤑Quali comprare: | Vedi l’elenco completo |
Cosa sono le value stocks
Azioni value – in inglese value stocks – è il termine generico con cui si indicano le società sottovalutate dal mercato. Con value investing si intende invece la strategia che prevede di comprare le azioni value e mantenerle in portafoglio finché il mercato non avrà smesso di sottovalutarle, in modo da poterle poi vendere a un prezzo maggiore.
Chi segue il value investing nega la teoria dei mercati efficienti, secondo cui la domanda e l’offerta si incontrano sempre nel punto in cui il prezzo di uno strumento finanziario è uguale al suo valore. Se così fosse non esisterebbero le azioni value, così come non esisterebbero le azioni sopravvalutate, e sarebbe possibile battere il mercato solo avendo fortuna.
Il dilemma sull’efficienza dei mercati è uno dei più divisivi fin dalle origini delle Borse. Se però guardiamo alla storia dei mercati finanziari, è abbastanza chiaro che i mercati non siano perfettamente efficienti: abbiamo avuto bolle speculative, crolli dovuti al panico, eccessi di ottimismo e value investor che sono davvero riusciti a battere il mercato a lungo.
L’evidenza, dunque, ci suggerisce che esistano davvero delle azioni sottovalutate e delle azioni sopravvalutate. Il compito di un investitore è riconoscere le azioni value, tenendo conto di tutte le informazioni disponibili e poi mettendole insieme per stimare correttamente la differenza tra prezzo e valore di una società.
Vale la pena di notare che tradizionalmente i value investor tendono a preferire l’acquisto di azioni vere e proprie all’uso di strumenti derivati come le opzioni o i CFD. Per questo un broker come eToro – qui per il sito ufficiale – risulta particolarmente appropriato per applicare il value investing.
Migliori azioni value 2025: quali sono?
La redazione di TradingOnline.com è composta di analisti che seguono quotidianamente i mercati: qui vogliamo condividere le nostre previsioni sulle migliori azioni value da tenere d’occhio nel post-pandemia.
In questo particolare momento di tassi d’interesse elevati, che rendono gli investitori ghiotti di obbligazioni, ci sono tante azioni che offrono valutazioni interessanti. Valutazioni che sarebbero stati impensabili fino a pochi anni fa, e che ora rendono molto più facile comprare azioni a prezzi realmente validi.
Azioni value italiane
Borsa Italiana è un ottimo raccoglitore di azioni value. Quella del nostro Paese è una Borsa con pochi occhi addosso, e proprio grazie alla sua distanza dai riflettori le valutazioni delle aziende tendono ad avere moltiplicatori molto contenuti rispetto alle controparti americane e inglesi.
Inoltre le azioni value sono spesso legate a settori tradizionali, come quello energetico e bancario. Questi sono proprio i settori più rappresentati nei principali panieri di Piazza Affari, per cui i value investor troveranno sicuramente delle idee interessanti da valutare. Qui riportiamo di seguito le società da tenere d’occhio secondo la nostra analisi.
Moncler
Moncler è una icona del lusso senza tempo, che nella stagione invernale vende milioni di capi in tutto il mondo. Alla fine del 2024 il titolo continua ad essere penalizzato dal proseguire della guerra in Ucraina, che impedisce all’azienda di sfruttare pienamente il potenziale del mercato russo. Una situazione però transitoria, che potrebbe premiare gli investitori disposti a comprare il titolo oggi e a mantenerlo su un orizzonte di lungo termine.
Il rapporto P/E del titolo può sembrare alto, ma il free cash flow prodotto da Moncler ogni anno è perfettamente allineato con il profilo di una value stock. Inoltre si tratta di un’azienda che può facilmente evitare i problemi legati all’inflazione, avendo margini molto alti sul venduto e puntando a un pubblico che non ha problemi di spesa.
Essendo uno dei principali titoli di Borsa Italiana, è anche facile investire su Moncler con costi ridotti. Usando Capital.com (apri una demo gratis qui) possiamo investire sull’andamento delle azioni Moncler con spread inferiori allo 0,20%. La piattaforma web mette gratuitamente a disposizione dei clienti anche i report Refinitiv delle varie aziende, che semplificano notevolmente la ricerca delle azioni value.
Enel
Un titolo assolutamente ottimo per chi sta considerando di fare un investimento sulla transizione energetica. Molto spesso si parla di energia rinnovabile, eolico e fotovoltaico, dimenticando che la prima cosa necessaria per seguire l’agenda climatica europea è potenziare la rete di distribuzione. Anche per questo, nel corso del 2024, le Commissioni Europee che si occupano di imprese e di sostenibilità hanno pianificato alcuni importanti investimenti in società come Enel.
La logica è molto semplice. Se l’Unione europea intende realmente mettere milioni di veicoli elettrici sulle strade, c’è bisogno di una capacità maggiore di trasportare e servire corrente elettrica. Non solo, ma in generale il mondo si sta muovendo verso un futuro dove tutto è sempre più elettrico e meno alimentato da combustibili fossili. Questo presenta un’opportunità di crescita secolare per le aziende come Enel.
Nel caso specifico del colosso delle utilities italiano, si tratta anche di un’azienda che offre una valutazione estremamente bassa rispetto ai suoi dati di bilancio. La bassa valutazione di oggi e le ottime prospettive future ci rendono quasi forzati a inserirla nell’elenco delle migliori azioni value italiane.
Pirelli
Il titolo ha già segnato una performance del +30% rispetto a quando lo abbiamo inserito in questa lista, ma riteniamo che ci siano ancora tutti i presupposti per vederlo crescere oltre. Il primo target è quantomeno si attesta intorno ai 7-7,50€ per azione.
In questo momento di ripresa, però, è indubbiamente una delle società posizionate meglio per un rilancio. Consideriamo anche che Pirelli è un vero brand mondiale, apprezzato universalmente anche per la fornitura di pneumatici nelle massime competizioni mondiali di automobilismo e motociclismo.
Nel settore automotive, Pirelli è nota per essere il metro di riferimento a livello di tecnologia e innovazione. Non è minacciata dai cambiamenti che si stanno verificando nel mondo dell’automobilismo: che si tratti di auto elettriche o con motore a combustione, in sharing o di proprietà, a guida autonoma o manuale, nessun’automobile può fare a meno delle gomme.
Il fatto che Pirelli abbia anche un dividendo in crescita nel corso degli anni completa il quadro di una value stock italiana di grande spessore.
Value stocks europee
Chi investe in value stocks tende a non voler correre un eccessivo rischio di cambio, per cui i mercati emergenti sono solitamente tagliati fuori dalle analisi dei value investors. Ecco che il Vecchio Continente ci mette di fronte a altre ipotesi interessanti al di là dei titoli italiani; società solide, spesso sottovalutate, quotate in Borsa con una valuta molto solida.
Ai fini della nostra analisi considereremo l’Europa geografica anziché quella politica, includendo dunque anche Svizzera e Regno Unito. Il franco svizzero e la sterlina inglese, d’altronde, sono altrettanto valute molto solide. Inoltre la gran parte delle Borse europee è compatibile con la funzione RealStock di eToro, grazie alla quale possiamo investire su questi titoli esteri con zero commissioni.
Air France-KLM
Air France-KLM è uno dei più grandi gruppi legati al trasporto aereo al mondo. La società nasce dalla fusione di Air France, compagnia di bandiera francese, e l’olandese KLM.
Per decenni le due società hanno operato con successo in uno dei settori più competitivi in assoluto, consolidando la propria base di clienti e offrendo uno standard di servizio che le distingue per affidabilità, sicurezza e puntualità. Questo consente all’azienda di applicare prezzi sostenuti e mantenere un margine operativo interessante anche nei momenti difficili.
Dopo la pandemia la domanda di voli è tornata a esplodere. Anche se il prezzo del petrolio rimane piuttosto alto, danneggiando i margini delle compagnie aeree, i fondamentali restano estremamente interessanti. Inoltre Air France-KLM è uno dei gruppi mondiali che stanno investendo di più in combustibili sostenibili per l’aviazione (SAFs) e ricerca sull’abbattimento delle emissioni inquinanti. Con sempre più paletti ecologici imposti alle compagnie aeree, questo si traduce in prospettive di crescita interessanti a medio-lungo termine.
Covestro
Passiamo ora a un’azione quotata in Germania, a nostro avviso una delle migliori value stocks in circolazione. Si tratta di Covestro, azienda specializzata nella produzione di materiali per l’industria. Nello specifico, l’impresa produce polimeri avanzati che vengono impiegati in vari settori: dalla medicina all’elettronica, fino ai macchinari industriali.
Poche aziende al mondo sono in grado di produrre i materiali trattati da Covestro, che per altro richiedono impianti estremamente tecnologici e dispendiosi da costruire. Questo pone l’impresa al riparo dal possibile intervento di nuovi concorrenti, grazie a delle barriere d’ingresso molto alte nel settore. Non solo, ma permette all’azienda di applicare margini particolarmente alti sul venduto.
La finestra di opportunità è molto interessante, e l’azienda sta anche lavorando su nuove soluzioni che le permetteranno di attecchire in nuovi segmenti di mercato. Covestro in questo momento è una value stock su cui tenere gli occhi puntati, perché il prezzo potrebbe iniziare una corsa rialzista in qualunque momento.
Mapfre
Mapfre è una società di origine spagnola, quotata sulla Borsa di Madrid, che si occupa di assicurazioni. Forse non è il settore più entusiasmante su cui investire, ma è uno di quelli che offre il maggior numero di spunti per chi è in cerca di azioni value.
Il motivo principale per cui Mapfre rientra nel nostro elenco è la combinazione tra un settore molto stabile e una quota di mercato molto alta. Le due cose spiegano i risultati positivi e costanti che l’azienda ha ottenuto nel corso del tempo, grazie ai quali gli investitori ricevono dividendi molto interessanti.
Nel momento in cui scriviamo, il dividendo annuo supera addirittura il 6,35%. Il motivo sono i risultati superiori alle attese ottenuti lo scorso anno.
Azioni value americane
Non potevano mancare nel nostro elenco anche le azioni value americane. I value investor vanno spesso alla ricerca di opportunità nel mercato a stelle e strisce, dal momento che la trasparenza e i volumi delle Borse di New York non hanno rivali intorno al mondo.
Il problema principale delle azioni value americane è che tendono ad avere molti osservatori, sia tra gli investitori al dettaglio che tra quelli istituzionali. Per questo è più difficile trovare dei titoli che il mercato stia sottovalutando, anche se decisamente non impossibile. Ne abbiamo selezionati alcuni dei principali, tutti negoziabili a zero costi di carico su eToro.
Berkshire Hathaway
Non potremmo iniziare il nostro elenco da un punto diverso: Berkshire Hathaway, la società fondata da Warren Buffett e Charlie Munger, rappresenta l’anima stessa del value investing. L’impresa investe in altre società, sia quotate in Borsa che non, utilizzando il proprio capitale.
Dal momento che Warren Buffett è il più iconico value investor della storia, investire in Berkshire Hathaway significa indirettamente esporsi a tante altre value stocks. Non solo quelle che potremmo acquistare direttamente in Borsa, ma anche molte che non sono accessibili sul mercato aperto al pubblico.
Un altro motivo importante per cui investire in Berkshire è diverso dall’applicare il value investing in prima persona è il controllo delle aziende su cui si investe. La società di Warren Buffett preferisce acquisire quote di maggioranza, o comunque di controllo, con cui influenzare l’andamento delle aziende e massimizzare il loro potenziale.
L’unico svantaggio è che le azioni di Berkshire hanno un costo unitario molto alto, strategia voluta dagli stessi fondatori per attirare esclusivamente persone davvero interessate a investire sulla società con un orizzonte di lungo termine. Per questo non è mai stato effettuato uno stock split, e dunque il titolo si trova oggi intorno ai 450$ per azione.
Oggi, in realtà, si può aggirare il problema grazie ai broker come eToro (qui per aprire una demo gratis) che offrono la possibilità di investire in azioni valure frazionali. Potremo investire qualunque cifra ci interessi, e il broker si occuperà di aggregare il nostro ordine a quello di altri clienti per trasmetterci parte della proprietà dell’azione. Avremo pieni diritti sulla nostra quota, incluso quello di rivenderla in qualunque momento.
FedEx
Società che non ha davvero bisogno di presentazioni: FedEx è uno dei colossi mondiali del mondo delle spedizioni, con una forte presenza soprattutto negli Stati Uniti dove la società è quotata. Il settore è molto interessante: da una parte tradizionale, dall’altra connesso all’avvento dell’e-commerce in tutto il mondo.
Il fatto che FedEx sia un importante player a livello globale le permette di trattare qualunque tipo di spedizione, oltre che di perseguire una campagna di regolari acquisizioni di società più piccole. Per quanto riguarda il titolo, invece, gli investitori possono contare su una società storicamente profittevole che stacca anche un buon dividendo.
Per quanto FedEx sia una società grande e matura, è anche una value stock con vero potenziale di crescita e innovazione. La consegna con droni e veicoli elettrici potrebbe aumentare i margini e ridurre il numero di concorrenti in grado di competere con il prezzo di FedEx, spalancando le porte a un’espansione ancora più grande del business.
American Tower
American Tower è un REIT di telecomunicazioni. Per i meno familiari con la materia, un REIT è un tipo di società quotata in Borsa che investe su immobili e li mette a rendita con l’obiettivo di generare un profitto per gli investitori. Questo tipo di società è anche tenuto a distribuire la gran parte degli utili sotto forma di dividendi, offrendo dunque il profilo di un’azione molto adatta agli investitori in cerca di titoli value e di rendite crescenti nel corso del tempo.
Nel caso specifico di American Tower, si tratta di un REIT che investe in infrastrutture per le telecomunicazioni come antenne e satelliti. Queste vengono poi messe a disposizione degli operatori di internet e telefonia, che possono stipulare con American Tower dei contratti di usufrutto o leasing. Con oltre 200.000 infrastrutture di questo genere sparse in tutti i continenti, si tratta dell’azienda più grande al mondo in questo settore.
Dopo alcuni anni in cui il settore ha performato piuttosto male, ora sembra che il comparto delle telecomunicazioni sia tornato a crescere. Nella prima parte del 2023 ha messo a segno delle ottime performance rispetto al mercato, dimostrando che nel tempo le Borse ribilanciano l’andamento dei vari settori economici.
Dove investire in azioni value
FP Markets – Visita la piattaforma;
eToro – Visita la piattaforma;
Bybit – Visita la piattaforma;
Capital.com – Visita la piattaforma;
Skilling – Visita la piattaforma;
Trade.com – Visita la piattaforma;
Bitpanda – Visita la piattaforma.
In questa tabella riportiamo le migliori piattaforme trading per investire in azioni value. Sono stati tutti selezionati dai nostri analisti a fronte di un’estensiva e continua ricerca di mercati, e l’elenco viene aggiornato regolarmente con l’evoluzione dei vari broker, tutti autorizzati dalla Consob.
La redazione di TradingOnline.com® invita sempre i suoi lettori a fare attenzione ai broker con cui si decide di investire. Non solo per quanto riguarda la sicurezza, che ovviamente viene sempre al primo posto; soprattutto quando si parla di value investing, è essenziale valutare anche le commissioni e la quantità di strumenti negoziabili.
Molti dei broker inclusi nella nostra tabella offrono anche delle piattaforme con cui è possibile accedere ai dati di bilancio delle società negoziabili. Si tratta di una caratteristica molto utile per chi è in cerca di azioni value, dal momento che gran parte dell’analisi si concentra proprio sui numeri delle varie aziende.
Come scegliere una value stock in modo corretto
Il vero limite del value investing è che capire quali siano le società sottovalutate dal mercato non è affatto semplice. Bisogna conoscere bene i modelli di valutazione aziendale; questi richiedono a loro volta competenza nell’analisi di bilancio e del contesto economico, tutti aspetti assolutamente necessari per distinguere un’azione value da un’azione sopravvalutata.
Esistono decine di modelli per la valutazione aziendale, e ogni investitore cerca di perfezionare le sue analisi in un modo unico. Tuttavia ci sono degli elementi comuni, essenziali per le strategie di value investing. Questi aspetti comuni sono proprio quelli su cui ora vogliamo concentrare la nostra analisi.
In generale è possibile distinguere le variabili necessarie per valutare una società in due categorie: le variabili note, come i dati di bilancio, e le variabili sconosciute come il prezzo del petrolio tra un anno. Purtroppo la presenza di variabili sconosciute rende impossibile effettuare delle analisi sicure al 100%, ma questo è anche il motivo per cui si presentano delle opportunità: senza incognite, prezzo e valore sarebbero sempre allineati.
Un buon value investor cercherà di studiare nel modo più approfondito possibile le variabili note, cercando di fare delle previsioni attendibili su quelle sconosciute.
Conto economico
Il conto economico è il primo documento del bilancio aziendale, in cui sono riportati costi e ricavi di una società. Ci dice quanto un’azienda stia fatturando e quanto sia spendendo per ottenere quel fatturato. In alto troveremo i ricavi e le scorte di magazzino, mentre di seguito si trova il conteggio e la ripartizione dei costi.
Dal conto economico di un’azienda è subito possibile reperire dei dati fondamentali per l’analisi di una value stock. Tra questi:
- Utile netto – Il profitto della società al netto di tutte le spese, tasse e interessi;
- Fatturato – Il ricavo totale di tutte le vendite di un’azienda;
- EPS (Earnings Per Share) – L’utile netto che corrisponde a ciascuna azione, ottenuto dividendo l’utile netto per il numero totale di azioni in circolazione;
- Rapporto P/E – Il rapporto tra prezzo di un’azione e gli EPS;
- Margine operativo – Il profitto che la società ottiene considerando solo i costi vivi sostenuti per mettere sul mercato i suoi prodotti e servizi.
Un value investor solitamente compara diverse società di un settore, andando alla ricerca di quelle che hanno un miglior rapporto P/E e un maggior margine operativo. Inoltre nel conto economico vengono riportati i dividendi staccati dalla società, altro elemento importante per identificare le azioni value.
Stato patrimoniale
Lo stato patrimoniale è il documento del bilancio aziendale che riporta il patrimonio della società, i suoi crediti e i suoi debiti. È molto importante, perché non vale a nulla una società che genera buoni profitti se poi questa crolla sotto al peso dei suoi debiti.
Lo stato patrimoniale è diviso in due sezioni: l’attivo e il passivo. Studiandole entrambe, è possibile capire quanto sia solida una società. Ci sono aziende sottovalutate dal mercato non per quanto stanno già realizzando in termini di profitti, ma per gli asset in portafoglio.
Per l’analisi di un value investor, i punti più importanti dello stato patrimoniale sono:
- Immobilizzazioni – I beni materiali, immateriali e finanziari che fanno parte del patrimonio di una società, e di cui diventiamo “parzialmente proprietari” nel momento in cui compriamo il titolo;
- Book value per share – Il valore del patrimonio di una società rapportato al numero di azioni in circolazione;
- Indice di indebitamento – La quantità totale di debiti di un’azienda divisa per il valore totale dei suoi attivi;
- Debiti totali – La quantità di debiti a breve e lungo termine a carico dell’impresa;
- Struttura del debito – Il rapporto tra debiti a breve e lungo termine, insieme al loro costo e alla redditività dei capitali presi a debito.
Una delle mancanze più comuni nel mondo del value investing è proprio quella di trascurare l’aspetto patrimoniale di un’azienda, concentrandosi troppo sul conto economico. Attenzione, però, perché i debiti possono diventare il fardello più grande di una società nel lungo termine.
Rendiconto finanziario
Nel rendiconto finanziario è indicato il dettaglio dei flussi di cassa in entrata e in uscita da un’impresa. Questi includono tutti i movimenti di conto corrente: incassi ricevuti dai clienti, capitali presi a debito, fonti di finanziamento alternative e uscite di qualunque natura.
Il più importante dato analizzato dai value investor è il free cash flow (FCF). In parole molto semplici, rappresenta i soldi disponibili che un’azienda può utilizzare per scopi come pagare i suoi debiti, distribuire dividendi agli azionisti o investire in nuove opportunità di business. Questo non si può evincere da metriche come l’utile netto, dal momento che nel calcolo dell’utile rientrano anche molte spese non monetarie (es. ammortamenti).
Per calcolare il FCF, si parte dal flusso di cassa operativo e si sottraggono i costi di investimento in attività come l’acquisto di macchinari, l’espansione o il rinnovo degli impianti. Infine si sottraggono le spese finanziarie come gli interessi sul debito. Il risultato è l’effettiva liquidità che la società ha prodotto, nel periodo considerato dal bilancio, per i suoi azionisti.
Variabili macroeconomiche
La migliore finestra di opportunità per investire in azioni value si presenta quando abbiamo a che fare con periodi di crisi e recessione. Quando tutti i mercati tendono a prendere una direzione ribassista, la valutazione delle società si sgonfia ed è decisamente più semplice trovare titoli venduti in sconto.
Lo stesso è vero al contrario: dopo un lungo periodo di mercato rialzista, potrebbe diventare molto difficile identificare delle azioni value. Ecco perché analizzare lo scenario economico è parte integrante del processo con cui identificare le azioni value.
Tra le principali variabili macroeconomiche da tenere in considerazione:
- PIL
- Tasso di disoccupazione
- Tasso di interessi delle principali banche centrali
- Inflazione
- Andamento del mercato immobiliare
- Prezzo delle materie prime
Nel lungo termine, le recessioni sono meno lunghe e meno forti rispetto alle fasi di espansione dell’economia. Questo significa che i periodi di recessione aprono ottime opportunità per investire in azioni value; l’apice dei momenti di crescita e le bolle speculative sono invece i momenti ideali per vendere.
Investire in azioni value conviene?
Il value investing è un approccio utilizzato da oltre un secolo, con risultati ottimi per chi effettivamente è in grado di praticarlo nel modo corretto. Il razionale dietro a questa strategia è perfettamente sensato: qualunque cosa si riesca a comprare per un prezzo inferiore al suo valore, rappresenta un’opportunità di mercato.
Questo non vale soltanto per i mercati finanziari: un’automobile, una casa o un quadro acquistati a un prezzo inferiore al loro valore possono essere rivenduti con profitto. Le azioni value sono solo uno dei tanti modi di applicare il value investing.
Chiaramente il problema è capire se ci sia effettivamente un margine di sicurezza nell’operazione che stiamo facendo: uno scarto tra prezzo e valore che si possa mantenere aperto anche nel caso in cui le variabili esterne fossero sfavorevoli.
Proprio perché non è possibile controllare alla perfezione l’andamento di alcuni fattori, è molto difficile dire se effettivamente la quotazione di mercato sia inferiore al reale valore di un’impresa. Inoltre servono varie competenze per poter analizzare a fondo un titolo, tenendo in considerazione ogni singolo elemento che potrebbe influenzarne l’andamento.
Ammesso di avere una buona capacità di fare previsioni e tutte le competenze che servono, il value investing è un approccio realmente conveniente con cui affrontare i mercati finanziari.
Le prospettive per il 2025
Il 2024 si è aperto come un anno decisamente positivo, sia per le Borse europee che per quelle americane. Le banche centrali hanno iniziato a tagliare i tassi d’interesse e, con ogni probabilità, nel corso del 2025 dovrebbero arrivare ulteriori sforbiciate al costo della vista. I mercati cinesi stanno facendo fatica a ritrovare slancio, mentre l’Europa, nell’ultimo scorcio dell’anno, sta attraversando un momento di crisi economica, che coinvolge le tre economie più importanti: Germania, Francia ed Italia. Complessivamente, comunque vada, i fondamentali sono molto buoni per chi investe in azioni value e sul comparto azionario più in generale.
Detto questo, rimangono delle importanti differenze tra le varie aree geografiche. Nello specifico, negli Stati Uniti la crescita continua a essere molto buona e l’inflazione sta tornando sotto controllo a passo spedito. Questo suggerisce che, al momento, la fase del ciclo economico americano sia molto valida per chi è interessato ad acquistare azioni value.
Azioni growth, value e deep value: cosa significa?
Con i termini growth, value e deep value si intendono diversi tipi di azioni con caratteristiche molto diverse tra loro. Nel corso del tempo, infatti, con azioni value si è passati a intendere per estensione tutte quelle società che hanno numeri di bilancio stabili e operano in settori altrettanto stabili, con bassi moltiplicatori e dividendi generosi.
Questa sembra una presa di distanze dal significato originale del termine, che invece indicava i titoli sottovalutati dal mercato. In realtà le due cose spesso coincidono: le società più mature che operano in settori consolidati sono spesso anche quelle che gli investitori sottovalutano, specie nelle forti fasi di crescita dei mercati.
Gli altri due termini, growth e deep value, si allontanano da una parte e dall’altra. Le società growth sono in forte crescita, spesso in perdita, non staccano dividendi e sono delle scommesse sul fatto che il titolo possa crescere di svariate volte nel corso del tempo; le azioni deep value, invece, sono ancora più tradizionali e mature di quelle value, talvolta anche in decrescita, ma pagano ottimi dividendi.
Pro e contro delle azioni growth
Le azioni growth hanno un grande potenziale di crescita a lungo termine, ma prevedono anche una volatilità sopra la media. Solitamente sono i titoli che beneficiano di più dei periodi con bassi tassi di interesse centrali, crescita economica e un mercato dei capitali molto dinamico.
I titoli growth sono connessi a società giovani, per le quali la priorità è appunto il tasso di crescita. Questo significa puntare il più possibile sulle quote di mercato e sull’aumento del fatturato, trascurando nella prima fase l’utile netto e i dividendi. Quasi nessuna azione growth stacca dividendi, perché l’intento è quello di reinvestire eventuali profitti nel business.
I principali punti di forza delle azioni growth riguardano la rivalutazione del titolo nel lungo termine. I growth investor cercano di identificare società in fase embrionale che hanno il potenziale per diventare le prossime Amazon, Airbnb o Uber. Se su dieci growth stock su cui si investe, una o due dovessero riuscire realmente a fare questo percorso, sarebbe già sufficiente per avere un ottimo ritorno.
Questo è anche il motivo per cui solitamente i growth investor tendono a diversificare molto il portafoglio, investendo pochi capitali su tante aziende e sapendo in partenza che non tutte sono destinate al successo. Anche nel growth investing, comunque, c’è una traccia di value investing: una società growth può comunque essere sopravvalutata o sottovalutata rispetto al suo potenziale. Diventa solo più difficile stimare correttamente il potenziale stesso.
Esempi di azioni growth sono:
- Robinhood
- Delivery Hero
- Coinbase
- Nio
Chiaramente questi esempi sono tratti da società già piuttosto grandi, ma un growth investor realmente orientato alla crescita potrebbe andare alla ricerca di titoli ancora meno capitalizzati.
Pro e contro delle azioni value
Le azioni value tendono a reggere bene anche i momenti di alta volatilità, ma crescono di meno nelle fasi in cui il mercato è rialzista. Solitamente si tratta di società che hanno già una quota di mercato molto grande, per cui per quanto possano investire sulla loro espansione sono già molto vicine al limite fisico del loro fatturato.
Questo non significa che le azioni value non possano crescere, ma tenderanno sicuramente a farlo a un ritmo ridotto. Di solito il ritmo di crescita mantenuto da queste società è vicino al tasso di crescita dell’economia globale, o quantomeno a quello del mercato in cui operano.
Esempi di azioni value sono:
- Coca-Cola
- Nike
- Luxottica
- Exxon-Mobil
- Verizon
Proprio il fatto che queste aziende abbiano già degli utili stabili e buone riserve di liquidità fa sì che resistano meglio delle growth stock ai periodi di recessione. Tuttavia il loro andamento è spesso legato a quello delle materie prime energetiche o di altre materie prime, trattandosi in gran parte di società al di fuori del campo della tecnologia e dei servizi.
Pro e contro delle azioni deep value
Le azioni deep value rappresentano società ancora più tradizionali e più consolidate rispetto alle azioni value, al punto che talvolta si tratta di settori ormai in declino. Ci sono diversi motivi per cui un investitore potrebbe voler investire su società che non stanno più crescendo, al contrario di quanto si potrebbe pensare.
Per cominciare, i moltiplicatori tendono a essere molto bassi e i dividendi invece molto alti in rapporto al prezzo del titolo. Questo significa che mantenendo l’azione in portafoglio anche soltanto per alcuni anni, diventa fattibile ripagare l’investimento iniziale attraverso i flussi di cassa ottenuti dal titolo.
In alcuni casi gli investitori puntano su queste società anche per via del loro patrimonio, che tende a essere piuttosto alto dopo tanti anni di profitti. A un certo punto, anche solo il valore dei terreni e delle infrastrutture in mano a un’azienda è in grado di giustificare la sua capitalizzazione di mercato.
Da ultimo, alcune volte i settori conoscono un rilancio. Un esempio è quello delle società legate alla produzione di petrolio e gas naturale: per diversi anni gli investitori le hanno scartate per puntare sull’energia rinnovabile, finché nel 2021-22 la crisi energetica mondiale ha riportato in auge il settore.
Opinioni sulle azioni value
Essendo una delle più storiche strategie con cui affrontare i mercati finanziari, si è detto molto nel tempo sul value investing e sulle azioni value. Vogliamo qui raccogliere una serie di investitori di successo che si sono espressi in merito, oltre a dare poi la nostra opinione.
Come sempre, il nostro obiettivo è eliminare il rumore di sottofondo per cercare di presentare solo i pensieri più autorevoli sul tema della nostra guida.
Opinioni autorevoli sul value investing
La paternità del value investing è associata da Ben Graham, professore universitario e primo datore di lavoro di Warren Buffett. Nella sua frase “Il prezzo è ciò che paghi, il valore è ciò che ottieni” è raccolta l’essenza degli investimenti in azioni value: pagare meno di ciò che si riceve in cambio del proprio capitale.
Anche il socio di Warren Buffett, il leggendario Charlie Munger, si è espresso chiaramente su questa strategia dicendo “Tutti gli investimenti intelligenti applicano il value investing -ottenere più di quanto stai pagando-. Devi valutare il business per poter valutare l’azione“.
Altro storico value investor è Phil Fisher. Oltre a essere famoso per la sua carriera da investitore, il suo libro “Common stocks, uncommon profits” è considerato uno dei migliori da leggere per imparare le basi e le tecniche del value investing. Una sua frase passata di generazione in generazione a Wall Street è “I mercati sono pieni di gente che conosce il prezzo di tutto, e il valore di niente”.
Possiamo poi passare in rassegna i nomi di tanti altri value investor di successo. A cominciare, per esempio, da Bill Ackman, noto per essere uno dei principali activist investor degli Stati Uniti: oltre a investire sul valore delle società, Ackman ne acquisisce quote di controllo o si impegna a realizzare campagne mediatiche per diffondere le sue idee e velocizzare la riconciliazione tra prezzo e valore.
A livello europeo, forse il value investor più conosciuto è Francisco Garcìa Paramés. Considerato il “Warren Buffett spagnolo”, ha fondato la società Bestinver con cui si occupa di value investing attraverso la gestione di fondi comuni d’investimento e fondi pensione.
La nostra opinione
Per concludere la raccolta di opinioni e considerazioni sul value investing, riteniamo opportuno esprimere il parere degli autori della guida. La redazione di TradingOnline.com® è formata da analisti che investono in prima persona sui mercati finanziari, seguendone quotidianamente l’andamento.
Il value investing rappresenta forse la massima espressione della logica degli investimenti: l’idea di comprare asset a un prezzo inferiore al loro valore, per quanto non innovativa, è alla base di qualunque operazione profittevole che non sia semplicemente dettata dalla fortuna.
Nessuno può rinnegare l’importanza dei fondamentali di un’azione. Comprare un titolo significa diventare parzialmente proprietari della società, per cui ha senso solo se realisticamente crediamo che i risultati dell’azienda giustificherebbero un prezzo maggiore per il titolo su cui stiamo investendo.
Detto questo è importante ricordare che fare value investing nella pratica richiede un set di competenze piuttosto importante, che spazia dall’analisi di bilancio fino ai modelli previsionali macroeconomici. Tutti elementi che è possibile apprendere sia nella teoria che nella pratica, ma indubbiamente elementi che richiedono tempo per averne una piena padronanza.
Per fare pratica con tutto questo, è oggettivamente consigliabile cominciare utilizzando denaro virtuale anziché quello reale. Lo si può fare, ad esempio, aprendo un conto demo su eToro e approfittando del capitale virtuale da 100.000$ che il broker mette a disposizione gratuitamente per tutti gli utenti.
Azioni value: Considerazioni finali
Il value investing è uno degli approcci che storicamente si sono rivelati più efficaci e più lungimiranti per chi investe in azioni. Con decine di migliaia di titoli azionari quotati sulle Borse di tutto il mondo, alcune asimmetrie esistono necessariamente e possono essere sfruttate da chi conosce la differenza tra prezzo e valore.
Dall’altra parte è importante ricordare che andare alla ricerca di azioni value è un processo che richiede tempo e dedizione, oltre che inevitabilmente qualche passo falso. Persino Warren Buffett ha commesso degli errori nella sua carriera, per cui sarebbe eccessivo pretendere di non sbagliare mai.
Per chi ha tempo e voglia di dedicarsi all’apprendimento dei modelli di valutazione aziendale, e soprattutto per chi ha interesse nello scoprire i veri fondamentali che stanno dietro alla valutazione di una società. Questa è la motrice dei mercati finanziari e non c’è dubbio sul fatto che lo rimarrà, nel lungo termine, finché i mercati esisteranno.
FAQ: Domande e risposte frequenti sulle azoni value
Quali sono i migliori libri sul value investing?
I migliori libri sul value investing sono L’investitore intelligente di Ben Graham, One up on Wall Street di Peter Lynch e Modern value investing di Sven Carlin.
Qual è un buon rapporto P/E per le azioni value?
La maggior parte delle azioni value viene tipicamente scambiata a un rapporto P/E inferiore a 12. Si tratta tuttavia di un’approssimazione molto generica, che non tiene conto del tasso di crescita annuo dell’utile netto.
Amazon si può considerare una value stock?
Amazon si colloca a metà tra le azioni value e le azioni growth, dal momento che genera già profitti molto ampi ma non stacca ancora dividendi e che il business è ancora in forte espansione.
Quali sono i migliori ETF di azioni value?
I più validi ETF di azioni value sono l’Invesco S&P 500 Revenue ETF e il iShares MSCI USA Value Factor ETF.
Dove si può investire in azioni value?
È possibile investire in azioni value con qualunque broker autorizzato Consob. I più consigliati dalla nostra redazione sono eToro, Capital.com e FP Markets.
Come si riconosce un’azione value?
Per capire se un’azione sia realmente venduta in sconto rispetto al suo valore reale è necessario analizzare i fondamentali della società, cominciando dai bilanci di esercizio, realizzando una propria stima del suo valore.
Il value investing riguarda solo le azioni?
No, il value investing può essere applicato a qualunque asset. L’idea alla radice rimane sempre quella di acquistare l’asset a un prezzo inferiore al suo valore, che si tratti di azioni, immobili, NFT o altro ancora.