Finanza Personale
Bonus edilizi, la stretta in Manovra comporta la perdita di 97,3 miliardi di euro
Addio a quasi 100 miliardi di euro: si potrebbe sintetizzare in questo modo la stretta in programma sui bonus edilizi. Vediamo il perché.
La Legge di Bilancio 2025 introdurrà una vera e propria stretta sui bonus edilizi, che si tradurrà, per le famiglie italiane, nel loro complesso, in una perdita di 97,3 miliardi di euro nell’arco di tre anni.
Stando ad alcuni dati diffusi dalla Cna – che si basano su un sondaggio predisposto da Nomisma – la stretta sui bonus sarà particolarmente pesante per le famiglie, che ad oggi riescono a beneficiare di una serie di agevolazioni con aliquote al 36% ed un tetto massimo di spesa pari a 48.000 euro. Sono complessivamente qualcosa come 10 milioni di famiglie che si troverebbero nella situazione di dover rinunciare ai bonus edilizi rivisti e corretti.
Il rapporto predisposto da Nomisma mette in evidenza che la domanda persa ammonterebbe a 97,4 miliardi di euro, ma genererebbe 119,7 miliardi di valore aggiunto e arriverebbe qualcosa come 2,085 milioni di posti di lavoro.
I danni dell’addio ai bonus edilizi
Tra l’altro il rapporto mette in evidenza che la stretta sui bonus edilizi provocherebbe dei danni anche in termini di valore sociale – come, ad esempio, il mancato abbattimento delle barriere architettoniche – e ambientale, per l’energia che non è stata risparmiata.
Nel caso in cui i bonus edilizi dovessero essere completamente azzerati si stima che altre 2,56 milioni di famiglie potrebbero rinunciare ad effettuare dei lavori di ristrutturazione.
Con ogni probabilità la spesa per gli interventi potrebbe attestarsi ai valori esistenti nel 2014, pari, quindi, a 14 miliardi di euro di investimenti. Si andrebbe incontro ad una contrazione tale da portare alla perdita di qualcosa come 17 miliardi di euro di valore aggiunto, la mancata attivazione di 300mila occupati, 33 milioni di euro di minor valore ambientale, mancati risparmi di energia per 2.300 GWh, 409 milioni di mancati risparmi nelle bollette.
Questo è il motivo per il quale Cna e Nomisma suggeriscono di mantenere per almeno un triennio gli attuali bonus edilizi.