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Le crypto tornano al 2021, e questa volta hanno potenti alleati. Weekend di delirio su progetti liberi ora liberi dagli attacchi USA

C’è profumo di 2021 per il mondo crypto, questa volta però con la Casa Bianca dalla loro parte.

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La vittoria alle elezioni di Donald Trump ha già prodotto degli effetti importanti sul prezzo di Bitcoin, che poco dopo la vittoria del tycoon ha raggiunto dei massimi che sembra in grado di mantenere almeno sul breve. Il mondo crypto però non è composto soltanto da Bitcoin: è un mondo multiforme con decine di migliaia di progetti, alcuni solidi e molti di più molto meno, che sta attraversando una fase di incredibile crescita. È ancora effetto del Trump Trade, anche se chi si avvicinerà inevitabilmente attratto dai gain dovrà fare qualche considerazione aggiuntiva.

Sì, c’è al centro l’arrivo di un nuovo Presidente e di una squadra di governo che per ora sembrerebbe essere all’unanimità a favore del mondo crypto. Al tempo stesso c’è il discorso delle agenzie governative, su tutte SEC, che nel corso della presidenza Biden sono state più volte di contenimento all’espansione del settore. Con questi fattori che sembrerebbero venir meno, il mondo crypto sembrerebbe essere pronto per un nuovo 2021. L’investitore che si avvicina per la prima volta dovrà però cercare di capire cosa sta succedendo, perché e come potrebbe evolvere l’intera situazione.

Bentornate crypto, benvenuti nuovi investitori

Sembrano tornati quelli che, con un certo ludibrio, vengono chiamati retail dagli investitori più à la page. Si tratta dei piccoli investitori, con poche centinaia o migliaia di dollari da investire, che sono però il carburante storico di ogni corsa del mondo crypto. Ma facciamo qualche passo indietro.

Il mondo crypto viene da un quadriennio di record, crolli, scandali, arresti (vedi Sam Bankman-Fried di FTX) e più in generale di forte avversione politica da parte dell’amministrazione Biden. Questa avversione è passata per canali alternativi: SEC, l’agenzia che si occupa di regolamentare i mercati di borsa, ha portato in tribunale un progetto dopo l’altro, ha chiesto multe miliardarie e non sempre l’ha spuntata. Come nel caso di Ripple, uno dei progetti più vecchi (in un settore comunque giovane), che proprio in questi giorni sta tornando a ruggire complice quanto riveleremo tra poco.

La vera notizia del momento è che la nuova amministrazione voglia mettere nell’angolo Gary Gensler, commissario capo della sopracitata SEC e che questo sarà portato, per ora con le buone, a dimettersi. Una diga che si apre e che potrebbe garantire di nuovo l’accesso al mare a tanti progetti crypto che erano stati condizionati nella loro possibilità di attingere al mercato dei capitali made in USA.

Non è però soltanto Gary Gensler con la sua SEC a poter togliere presto il disturbo e lasciare indisturbati i crypto fissati a caccia di gain. Per quanto sia passata in sordina, l’altra notizia del momento è che il nuovo governo Trump non permetterà che FDIC continui a terrorizzare le banche che offrono accesso al mondo bancario a progetti crypto tra seri e meno seri.

Si chiama(va) Operazione ChokePoint 2.0, ha impedito anche a intermediari quotati in borsa, vedi Coinbase, di avere libero accesso a certi operatori bancari, e con la presidenza Trump vedrà con ogni probabilità la sua fine.

Un altro fattore importante dei prossimi quattro anni e che potrebbe contare più dell’allontanamento – auto-imposto probabilmente – di Gary Gensler.

È di nuovo il 2021?

Dipenderà da diversi fattori. Ci sono nuovi player nel mercato Bitcoin e Ethereum – vedi BlackRock con i suoi ETF negli Stati Uniti – e ci sono anche nuovi investitori sui principali network. Rimane però quell’incredibile sottobosco di nuovi e vecchi progetti che vengono scambiati su mercati che chi è abituato alle borse definirebbe al limite dell’informalità – e che oggi corrono come il mercato azionario potrebbe soltanto sognare.

Forse è presto per parlare di bull run, il termine con il quale i vecchi e i nuovi investitori chiamano la fase di mercato rialzista, ma che qualcosa sia cambiato il 5 novembre 2024 è sicuro. Quello che rimane incerto è se ci sarà davvero una nuova grande opportunità per i più attenti alle nuove tecnologie di portare a casa guadagni in tripla e spesso quadrupla cifra. A usare il termometro del sentiment di questi giorni, in realtà di persone pronte a scommettere contro la rinascita crypto ce ne sono però davvero poche.

Un treno che passerà per la terza volta, contro ogni pronostico, soprattutto di quelli bravi che vedono in questo mondo poco più di un neanche troppo sofisticato gioco ai dadi.

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