Finanza Personale
Arriva la pensione per gli influencer, quando e come dovranno versare i contributi per averla
Con una circolare l’Inps ha chiarito in quale modo gli influencer debbano versare i contributi per ottenere la pensione.
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L’accesso alla pensione è stato definito ufficialmente anche per influencer e content creator. Stiamo parlando delle nuove figure professionali che operano principalmente sui social network o su Internet. L’inquadramento previdenziale, almeno fino a questo momento, era un grande punto di domanda o doveva essere fatto per esclusione. Con la circolare n. 44/2025, finalmente, l’Inps ha chiarito una serie di dubbi e ha definito in modo chiaro e preciso, almeno per quanto riguarda la pensione, le figure degli influencer e dei content creator.
Ma entriamo un po’ più nel dettaglio e cerchiamo di capire quali siano le novità che sono state introdotte.
Influencer e content creator, di cosa si occupano
La circolare dell’Inps risulta essere importante perché ha definito chiaramente cosa sia l’attività di creazione dei contenuti digitali: consiste nell’elaborazione e nella distribuzione di contenuti sulle varie piattaforme online. In altre parole in questa definizione rientrano i professionisti che realizzano video, immagini, post si social media, ma anche delle dirette streaming.
Stiamo parlando di attività che possono essere svolte in modo amatoriale – quindi come hobby – o possono costituire una vera e propria fonte di reddito. Gli influencer e i content creator, infatti, hanno la possibilità di monetizzare i propri contenuti sfruttando diverse possibilità, tra le quali ci sono la pubblicità, le sponsorizzazioni o le vendite dirette di prodotti. Queste attività possono avvenire direttamente sulle piattaforme digitali o attraverso delle agenzie.
Una delle caratteristiche più salienti di questo tipo di attività è che non sempre è legata ad un contratto fisso o ad un pagamento diretto. Nella maggior parte dei casi i guadagni arrivano attraverso dei meccanismi complessi e spesso indiretti, che sono determinati dalle visualizzazioni dei video che producono degli introiti pubblicitari o attraverso l’engagement sui social media, che possono portare a delle sponsorizzazioni.
All’interno della circolare Inps, inoltre, viene fornita una definizione chiara e precisa di cosa sia un content creator, al cui interno ci sono diversi professionisti, tra i quali figurano:
- youtuber;
- instagrammer;
- tiktoker;
- podcaster;
- gamer professionisti.
Sono delle figure che generano contenuti per il pubblico: adesso sono riconosciute anche dall’Inps per assolvere ai propri obblighi previdenziali, delineando con precisione i vari aspetti legati alla pensione.
La pensione per gli influencer
L’Inps nel delineare i vari aspetti connessi con la pensione ha prestato particolare attenzione alla figura dell’influencer, che utilizza la propria popolarità per influenzare le scelte d’acquisto dei consumatori. Il suo lavoro è quello di promuovere beni e servizi a pagamento.
Proprio a partire dal 1° gennaio 2025 queste attività sono state riconosciute formalmente. È stato, infatti, introdotto un nuovo codice Ateco (il 73.11.03), che è stato dedicato in maniera specifica per le attività di influencer marketing e content creation.
Ma tornando a parlare della pensione di questi professionisti, cosa cambia, adesso, per loro? Attraverso la circolare n. 44/2025, viene stabilito che gli obblighi previdenziali variano in base alla modalità con cui viene svolta l’attività.
Nel momento in cui l’attività è organizzata come un’impresa – che avviene quando c’è un utilizzo prevalente dei mezzi di produzione, come i casi di youtuber che gestiscono banner pubblicitari – l’attività rientra nel settore commerciale/terziario. Gli influencer e i content creator si devono iscrivere alla Camera di Commercio e, ai fini della pensione, alla gestione speciale autonoma degli esercenti attività commerciali.
Nel caso in cui l’attività non venga organizzata come un’impresa, i compensi devono essere trattati come redditi da lavoro autonomo. In questo caso, sempre ai fini della pensione, i professionisti si devono iscrivere alla Gestione Separata dell’Inps, così come previsto per le attività libero-professionali.
L’Inps considera i content creator alla stessa stregua degli influencer. Quando l’attività assume la caratteristica di prestazione di servizi attraverso un lavoro senza vincoli di subordinazione o parasubordinazione e con una prevalenza di attività personale e intellettuale, resta fermo l’obbligo di iscrizione alla Gestione Separata previsto dall’articolo 1, comma 26, della Legge n. 225 dell’8 agosto 1995. In altre parole quando la prestazione può essere qualificata come libero-professionale sono valide – per quanto riguarda la pensione – le regole previste per gli altri liberi professionisti senza cassa previdenziale.