Investimenti

Bankitalia e FMI rivedono PIL italiano al ribasso: pesano i quasi dazi di Donald Trump

Proiezioni sul PIL in ribasso sia da FMI che da Bankitalia. Ecco i motivi.

Pubblicato

il

Sono proiezioni, e nel mondo degli adulti dovrebbero preoccupare il giusto. Sono proiezioni però del Fondo Monetario Internazionale – e quindi vanno prese doppiamente sul serio. Parliamo delle previsioni del PIL italiano da parte del Fondo Monetario Internazionale, che in realtà sono in linea con quelle di Banca d’Italia e che prevedono una fase di relativa difficoltà per l’economia italiana. Secondo Bankitalia infatti ci sarà una certa difficoltà nel mantenere vigore da parte dell’economia italiana, con una crescita che si attesterà per il 2025 ad un modesto 0,8%. Se poi ci si vuole paragonare a Sparta, in qualità di Atene, o viceversa, il quadro però potrebbe essere più edificante.

Il Fondo Monetario Internazionale ha infatti rivisto le previsioni di crescita italiane allo 0,7%, che sono comunque superiori allo 0,3% tedesco, ma inferiori allo 0,8% francese. Una situazione sulla quale pesano le mattane di Trump in termini di dazi, che però non sono ancora ufficialmente sul tavolo e che potrebbero vedere il nostro Paese strappare condizioni migliori rispetto ai partner europei, complice un rapporto tra Montecitorio e Mar-a-lago che sembrerebbe essere privilegiato.

Bankitalia lancia il monito: attività debole

Bankitalia parla di attività debole, che si sarebbe già fatta registrare nell’ultimo trimestre del 2024. Le previsioni di Bankitalia – che tengono conto del quadro dell’Eurosistema diffuso a dicembre – parlano di un rallentamento nel 2025 a +0,8%, con una crescita invece dell’1,1% nel 2026. Percentuali relativamente modeste per un paese a crescita quasi zero da un paio di decenni.

Tra le preoccupazioni principali di Via Nazionale ci sono appunto i dazi commerciali annunciati da Donald Trump, ma che non sono stati ancora formalizzati e che – come abbiamo scritto sopra – potrebbero almeno in parte risparmiare l’Italia. Italia che con gli USA ha un surplus commerciale che vale il 2% del PIL. Dazi, in un contesto del genere, che diventerebbero un macigno per l’economia italiana.

Lascia una risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Trending

Exit mobile version