Finanza Personale

Single, il costo della vita è più salato. Arrivano a spendere il 53% in più di una famiglia tipo

Il costo della vita per un single è molto più caro rispetto a quello di una famiglia. Le spese maggiori sono trasversali e sfiorano molte voci.

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in Italia ci sono almeno 8,8 milioni di persone single e che, proprio perché vivono da sole, sono costrette ad affrontare un costo della vista più alto rispetto a quello di ciascun membro di una famiglia. Un single arriva a spendere quasi il doppio: o più correttamente l’80% in più. Questo amaro resoconto della solitudine emerge da un’analisi effettuata da Coldiretti basata su dati Istat, che è stata diffusa proprio in occasione del Single’s Day, in calendario oggi 11 novembre 2024 (la giornata internazionale dedicata proprio ai single).

Ma cerchiamo di capire in quale modo il costo della vita va a penalizzare le persone che vivono da sole.

Per i single aumenta il costo della vita

Il costo della vita, per i single, impatta maggiormente sulla spesa media sostenuta per gli alimentari e le bevande. Chi vive da solo spende 337 euro al mese, il 53% in più rispetto ai 220 euro che vengono spesi da ogni componente di una famiglia composta da tre persone.

A determinare l’incremento di questo tipo di spesa c’è la disparità dell’acquisto di quantità di cibo maggiori rispetto al reale fabbisogno, perché non ci sono dei formati adeguati o quando ci sono risultano essere più costosi rispetto a quelli tradizionali. A condizionare la spesa dei single, inoltre, c’è anche la tendenza ad acquistare dei piatti pronti all’uso, soprattutto tra le fasce più giovani e con meno tempo a disposizione per prepararsi da mangiare (perché magari sono impegnati con il lavoro).

La ripercussione del tenore di vita sui single è duplice: economico e di salute. I piatti pronti, nella maggior parte delle occasioni, nelle varie fasi della produzione sono addizionati con degli aromi, degli esaltatori di sapidità e altri prodotti.

Secondo Coldiretti, inoltre, andando a guardare all’abitazione le bollette per le persone che vivono sole sono più salate: l’aumento dei costi è più del doppio – si parla di un 156% – rispetto alla media pro capite di una famiglia tipo composta da tre persone. Ma non solo: gli appartamenti e le case più piccole hanno dei prezzi più elevati al metro quadrato sia per chi decide di acquistare sia per quanti optano per l’affitto. Usare l’automobile da soli costa quanto riscaldare un appartamento.

Il divario tra single e famiglie non impatta unicamente sul costo della vita, ma si riflette anche su altri aspetti della vita di ogni giorno. I rincari si fanno sentire sulla salute (+87%) e nei trasporti (+16%). Spesso e volentieri la decisione di vivere da solo non è volontaria: può essere determinata dall’invecchiamento della popolazione, con un numero sempre maggiore di anziani che si ritrovano da soli e fanno fatica a far fronte alle spese.

Nel frattempo il potere d’acquisto dei consumatori continua a scendere. Stando alle stime preliminari dell’Istat, nel corso del mese di ottobre l’indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettività (Nic) al lordo dei tabacchi ha registrato una variazione su base mensile nulla e aumenta su base annua, passando da un +0,7% del mese precedente ad un +0,9%.

I beni che aumentano di più

Nel corso del mese di ottobre il tasso d’inflazione ha registrato una lieve accelerazione, condizionata principalmente dall’andamento dei prezzi dei beni alimentari, sia lavorati (da +1,5% a +2,0%) sia non lavorati (da +0,3% a +3,3%). In misura minore sul costo della vita ha impattato l’attenuazione della flessione dei prezzi dei beni energetici non regolamentati, che sono scesi da -11,% a – 10,2%.

Da tempo le associazioni dei consumatori hanno lanciato l’allarme su questo tema. Il Codacons ha puntato il dito sulla salita dei prezzi dei generi alimentari e del carrello della spesa: se l’inflazione media è aumentata dello 0,9% ad ottobre, i listini di alimentari e bevande analcoliche ha registrato una crescita molto più veloce: +2,6%.

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