Investimenti

Ecco perché le borse USA crollano: dati del lavoro cancellano il sogno dei tassi bassi

Arrivano gli orsi sui principali indici delle borse USA. Combo dati mercato del lavoro cancellano i tagli.

Pubblicato

il

Una giornata da dimenticare per tutti i principali indici delle borse statunitensi. NASDAQ 100 chiude sotto -1,50%, e sulla stessa identica lunghezza d’onda chiude anche Standard & Poor’s 500. Pesano le pessime performance di Nvidia e Apple, per indici che offrono ormai fotografie assai sbiadite dell’effettivo andamento di borsa, data la predominanza delle cosiddette Magnifiche sette. Una reazione – dopo la chiusura del 9 gennaio – che è dovuta sia alle nuove restrizioni per l’export di tecnologia legata al calcolo e all’AI, sia per dati che arrivano dai mercati del lavoro che ormai non lasciano spazio a tagli per gennaio.

È stato infatti anche il giorno della pubblicazione dei dati sulla disoccupazione e sui non farm payrolls, che restituiscono una fotografia dell’economia americana più che buona. Tutto però in una fase dove le buone notizie sono cattive notizie, almeno per gli asset risk on. Disoccupazione più bassa della lettura precedente e non farm payrolls parecchio sopra le aspettative, che in altri momenti avrebbero spinto al rialzo il grosso del comparto azionario, sono oggi una iattura perché significheranno tassi in territorio restrittivo più a lungo.

Dato per dato – e i dati dicono che…

I dati dicono che non vi è alcun motivo di correre con i tagli. Il mercato del lavoro tiene e anzi migliora, pur avendo esaurito almeno in parte la sua spinta sull’inflazione. La disoccupazione torna a un incoraggiante 4,1% (lettura precedente 4,2%), smentendo anche le più ottimistiche delle previsioni. Con un quadro così, una Federal Reserve che deve decidere dato per dato (e che ha confermato più volte che lo farà), non ha davvero ragioni per offrire un regalo ai mercati a gennaio, quando sarà chiamata, a fine mese, di nuovo a decidere sui tagli ai tassi.

Nessun taglio, cosa che i mercati avevano scontato, per quanto soltanto parzialmente. Da segnalare la performance volatile, ma stabile in termini di prezzi, del comparto crypto, che si dissocia dall’andamento del mercato azionario. Da segnalare anche la corsa dei bond, che tornano su livelli di estrema appetibilità. Dollaro più forte che mai, e vicino a quei livelli di guardia soprattutto guardando a oriente e da oriente.

Lascia una risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Trending

Exit mobile version