Investimenti

Volkswagen: è accordo con i sindacati. 30.000 licenziamenti fino al 2030

Accordo tra Volkswagen e sindacati, soddisfatto il cancelliere Olaf Scholz. Fino a 30.000 licenziamenti entro il 2030.

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Arriva il tanto atteso accordo, una soluzione – per quanto parziale – alla situazione degli impianti produttivi tedeschi di Volkswagen. Un accordo che per ora soddisfa le parti ma che comunque non contribuisce a rasserenare il clima che si respira nel settore automotive europeo. Sembra che si procederà con un accordo che prevederebbe la chiusura di un solo impianto (quello di Dresda) sui tre inizialmente preventivati, con quelli di Zwickau e Emden che invece dovrebbero rimanere aperti – per quanto alcuni con attività fortemente ridotte.

Vittoria parziale per i sindacati, perché ci saranno comunque scelte che sindacati e azienda hanno definito come dolorose. Potranno infatti arrivare fino a 35.000 licenziamenti da qui al 2030, data relativamente lontana e che potrebbe aprire ad un ripensamento, che dovrebbe però essere dettato da mutate condizioni di mercato. Mutamenti che però hanno poco tempo per arrivare, con il 29% della forza lavoro del gruppo tedesco che potrebbe essere mandata a casa. I tagli avverranno, ha annunciato l’azienda, tenendo conto della responsabilità sociale e cercando di favorire le uscite volontarie, cosa che dovrebbe coprire una parte, almeno secondo le previsioni del gruppo tedesco, dei licenziamenti.

Olaf Scholz canta vittoria

Olaf Scholz, il cancelliere tedesco, canta intanto vittoria, indicando le evoluzioni degli accordi come positive e accettabili anche a livello sociale. Per i più critici invece si tratta di una lattina calciata in avanti, con il problema – e l’eventuale scontro con i sindacati – che sarà semplicemente rimandato a data da destinarsi.

Tutto questo nella necessità impellente per il gruppo di tagliare i costi in un mercato dell’auto in enorme sofferenza nel presente e che vede poche prospettive di crescita per il futuro.

Le chiusure totali riguarderanno un solo impianto, e ci sarà però una riduzione delle attività in altri 5 impianti. Dal punto di partenza – che recitava 55.000 licenziamenti – una vittoria per i sindacati e una via d’uscita possibile per Volkswagen.

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