Connettiti con noi

Investimenti

Perché NASDAQ e NYSE volano insieme a Bitcoin (sopra i 100.000$). Inflazione aiuta i mercati

Asset risk on molto pimpanti in giornata: ecco perché tutti volano senza segnali di arresto!

Pubblicato

il

BULL MARKET UP

L’inflazione USA non morde. Non sarà stato, quello di oggi, il migliore dei dati possibili, ma è stato comunque più che soddisfacente per gli asset risk on, dato che tante previsioni offrivano un quadro molto peggiore. Se è vero che l’inflazione non scende come vorrebbero in tanti, è altrettanto vero che il quadro fosco che in tanti si erano raffigurati a fine 2024 e a inizio 2025 non sembrerebbe essere ancora qui. Inflazione Core relativamente giù, CPI classica invece stabile, dati che fanno il paio con quanto avvenuto in orbita PPI nella giornata di martedì.

Tanto è bastato ai mercati cosiddetti risk on – azionario e crypto – per tornare a ruggire, lasciandosi alle spalle questioni vissute in modo greve, ma almeno a nostro avviso poco serio. Sia la correzione natalizia, sia invece questo rimbalzo, hanno infatti pochi fondamentali sui quali basarsi. Da un lato infatti il quadro macro è lo stesso, identico, dall’ultimo meeting del FOMC, quello di dicembre. Dall’altro non vi è alcun tipo di novità sul breve che giustifichi questi movimenti.

NASDAQ vola, SPX500 idem, Bitcoin sopra i 100.000$

I segnali di un riscatto del mondo risk on ci sono tutti. Bitcoin, per quanto poi abbia leggermente corretto, è tornato sopra i 100.000$. NASDAQ 100 chiude la sessione sopra il +2%. Poco peggio, ma comunque ampiamente in territorio positivo fa anche SPX500, forse più rappresentativo dell’andamento delle borse USA, per quanto in realtà sia comunque dominato dalle magnifiche 7.

Ma cos’è successo esattamente? In realtà sono arrivati dati sull’inflazione, in particolare quella Core, incoraggianti. O meglio, leggermente inferiori ai dati del mese precedente (il riferimento è novembre, i dati di oggi di dicembre), per un indicatore dell’inflazione che Federal Reserve trova più utile dell’inflazione classica.

Il quadro è effettivamente cambiato? No, niente affatto. I tagli a gennaio rimangono un lontanissimo miraggio, così come lo rimarranno tutti quell prima del meeting di maggio. Tuttavia, quando le preoccupazioni sono ingiustificate (come quelle delle ultime 2 settimane), serve davvero poco per investire il trend. Questo fino al prossimo dato, in un gennaio che sarà ancora denso di appuntamenti, compreso quello sul PIL USA, che per i più ottimisti certificherà la tenuta di un’economia USA che in pochi si immaginavano così… brillante!

Analista economico dal 2009. Collabora con TradingOnline.com offrendo analisi su Forex, Macroeconomia e Azioni, con un occhio vigile sui mercati emergenti come Turchia, Brasile, Indonesia e Cina. Gianluca Grossi è anche caporedattore per la nota testata giornalistica Criptovaluta.it, quotidiano dedicato al mondo Crypto e Bitcoin ed è anche analista per Criptovaluta.it® Magazine, il settimanale della medesima organizzazione. Segue da vicino il mercato ETF, in particolare sulla piazza di New York.

Clicca per commentare

Lascia una risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Trending