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Cacao più caro del rame, gli effetti sulle uova di Pasqua: stesso prezzo, meno cioccolato

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Il prezzo del cacao è più che triplicato negli ultimi tre mesi, al punto che oggi i futures toccano quotazioni superiori ai 10.000$ per tonnellata metrica. In un sorpasso storico, oggi il cacao costa più del rame che invece vede una quotazione di 8.500$ per tonnellata metrica. Appena un anno fa, il prezzo della materia prima necessaria per fare il cioccolato era inferiore a 3.000$: sono gli effetti di una serie di problemi nella supply chain, a partire dall’eccessiva concentrazione della produzione mondiale. In Ghana e in Costa d’Avorio si producono oltre i due terzi di tutti i semi di cacao coltivati nel mondo, e malgrado i prezzi elevati sui mercati finanziari ci sono qui migliaia di contadini che continuano a vivere al di sotto della soglia di povertà assoluta.

Il 2024 si è aperto con un grande problema climatico, cioè l’arrivo di El Niño. Questo fenomeno naturale che si ripete ogni 7-10 anni, dal quale deriva un riscaldamento delle acque superficiali del Pacifico con effetti a cascata sul clima mondiale, ha causato un pessimo raccolto sia in Ghana che in Costa d’Avorio. L’assenza di piogge ha ridotto drasticamente i raccolti, mentre continua ad aumentare la domanda mondiale. Il problema si riflette sui consumatori europei, che consumano oltre il 50% della produzione mondiale di cioccolato e che in questi giorni si sono recati in supermercati e pasticcerie per comprare le famose uova di Pasqua.

Per il secondo anno di fila, l’inflazione sulle uova di Pasqua è oltre il 15%

Profitti miliardari per trader e multinazionali

Secondo uno studio del Ministero per la Cooperazione Economica e lo Sviluppo tedesco, per ogni 0,80€ di cioccolato venduto, appena 0,07€ vanno ai coltivatori africani. Il resto viene diviso soprattutto tra trader, commercianti e imprese di trasformazione. Normalmente i coltivatori africani vendono dei futures sulla loro produzione agricola, con la gran parte delle fattorie che aveva già chiuso le vendite dei raccolti futuri alla fine dello scorso ottobre. Questo significa che i raccolti sono stati venduti in anticipo a un prezzo quasi tre volte inferiori rispetto a quelli attuali. Sempre secondo i dati tedeschi, a fine ottobre era già stato venduto l’80% del raccolto successivo.

Tutto questo è avvenuto in corrispondenza a un trend di crescita generazionale per la domanda di cioccolato nei mercati emergenti, in particolare Cina e India. I compratori sono in forte concorrenza tra loro per mettere le mani sulla produzione limitata, nella speranza di poter avere degli alti margini sulle vendite stagionali come quelle di San Valentino e delle uova di Pasqua. Attualmente l’inflazione sui prodotti derivati dal cacao, secondo uno studio della CNN, supera di tre volte il tasso d’inflazione generale all’interno dell’economia. Nel frattempo, la performance dei futures del cacao nel corso del 2024 ha superato quella di Bitcoin.

Per le colombe, invece, i prezzi sono essenzialmente stabili rispetto allo scorso anno

Gli effetti sulle uova di Pasqua

Pasqua è la terza festività che genera il maggior fatturato nell’industria del cioccolato, ma i prezzi estremamente alti del cacao stanno inevitabilmente avendo un peso su commercianti e consumatori. Molte imprese hanno semplicemente dovuto ricorrere ad aumenti di prezzo, con un incremento medio che in Italia è del 24% rispetto allo scorso anno. Assoutenti riporta addirittura un aumento del 40% in molti casi. Altri produttori preferiscono cercare un’operazione di marketing più sofisticata ricorrendo a quella che tecnicamente si chiama inflazione di prodotto: mantenere i prezzi invariati rispetto allo scorso anno ma utilizzare meno cioccolato nei loro prodotti, facendo un uovo più piccolo o utilizzando uno strato di cioccolato più fine.

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