Investimenti
Perché il CEO di Google Sundar Pichai ha paura: 2025 all’insegna dell’AI (e del recupero su OpenAI)
OpenAI fa paura a Google. E un audio segreto del CEO Sundar Pichai conferma tutto.
Google è al centro di polemiche da diversi mesi, ovvero da quando OpenAI (finanziata dal “nemico” Microsoft) ha occupato un ruolo centrale nella discussione pubblica sull’intelligenza artificiale. C’è tanto però che il gruppo della grande G sta cercando di fare sia per spingere il suo Gemini, sia per cercare di recuperare il terreno perso su più settori. Terreno perso che secondo diversi analisti avrebbe un responsabile chiaro, ovvero Sundar Pichai stesso, accusato di eccessivo conservatorismo e di tutela delle posizioni ottenute più che di conquista di nuovi mercati.
CNBC ha ottenuto un audio della riunione del 18 dicembre che ha parlato di strategia generale e in particolare per l’AI. Ed è un audio che è stato interessante vivisezionare proprio perché contiene insight segrete o quasi sul futuro dell’azienda. E per un 2025 che Pichai ritiene essere un anno di eccezionale importanza per l’azienda e per le sfide che si presenteranno.
Pressioni su Google, tempo di fare sul serio
Google sta vivendo un momento non facile: tra pressioni dai concorrenti in settori dove il gruppo non domina, passando anche per questioni interne sul tipo di cultura che il gruppo della grande G ha sviluppato. Senza dimenticare anche le pressioni da parte dei regolatori, sia per il settore AI, sia invece per l’enorme concentrazione di potere del gruppo nel settore ricerca.
Soltanto durante lo scorso agosto, i giudici federali ritennero di accettare la tesi secondo la quale Google sarebbe un monopolio di fatto nel mercato della ricerca. E poche settimane fa, a novembre, il Dipartimento di Giustizia ha iniziato a fare pressioni affinché Google si liberi di Chrome.
C’è poi una causa sul dominio nel settore pubblicitario online, che si è chiusa a settembre e che vedrà, verosimilmente tra pochi mesi, la decisione dei giudici.
Ma i temi più interessanti sono forse quelli che riguardano il mercato AI: è indubbio che Google sia indietro rispetto a OpenAI, sia per numeri sia invece per percezione da parte del grande pubblico. E lo stesso Pichai ha aggiunto che il 2025 sarà un anno fondamentale per scalare Gemini nel settore consumer, aggiungendo preoccupazioni sulla possibilità che OpenAI venga associato a AI nello stesso modo in cui Google viene associato alla ricerca.
Non è chiaro però se ci sarà integrazione dei servizi di Gemini nei pezzi forti del portafoglio di Google, a partire dalla ricerca. L’unica certezza per ora è che la pressione è avvertita anche ai piani alti da Google, e che il 2025 sarà l’anno della reazione.