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Altra stangata sui produttori auto. Perché cambiano (di nuovo) le regole sulle emissioni

Nuove regole per le ibride plug in: in alto le emissioni, addio agli incentivi?

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IBRIDE PLUG IN NUOVE REGOLE

Altra stangata sul mercato auto europeo? Dipende dai punti di vista. Sta di fatto che da questo gennaio c’è un nuovo standard, Euro 6e-bis, che si applicherà alle auto di nuova produzione e immissione in commercio. Una normativa che potrebbe impattare ulteriormente su un settore auto che anche in Europa sta soffrendo in modo importante, con la responsabilità di tale sofferenza che sarebbe imputata – almeno dagli avversari del green deal – proprio alle pressioni politiche europee affinché siano venduti più veicoli green.

Il nuovo regolamento impatta in modo significativo sulle cosiddette ibride plug-in, le cui emissioni saranno testate su una distanza simulata maggiore. Si passa dagli 800 chilometri validi per le omologazioni del 2024 ai 2.200 km di quest’anno. E in futuro si passerà a 4.260 km. Si tratta di un cambiamento rilevante, perché i test hanno dimostrato che su distanze più lunghe le emissioni di certi modelli possono addirittura raddoppiare.

Un primo passo per eliminare gli incentivi sulle ibride plug in?

Erano la delizia in una fase di croci per i produttori auto, ma presto potrebbe arrivare la stangata. I nuovi test infatti avvicineranno le emissioni al chilometro a quelle delle full hybrid e delle mild hybrid, per risultati molto distanti da quelli delle elettriche full. Questo potrebbe essere un primo passo verso l’eliminazione di ogni tipo di incentivo per questa categoria di auto, che finirebbero così per diventare ancora meno vantaggiose economicamente.

Cosa che – se dovesse effettivamente verificarsi – finirebbe per essere una vera e propria pietra tombale su questo sotto-comparto del settore auto. Per ora dai produttori non arrivano proteste, ma quella che è un ulteriore stretta che potrebbe colpire case automobilistiche già in grave crisi, potrebbe presto diventare ulteriore motivo di tensioni politiche tra un settore auto europeo incapace di competere sui mercati internazionali, con tanti che vedono proprio nelle eccessive regolamentazioni europee uno dei motivi della crisi.

Analista economico dal 2009. Collabora con TradingOnline.com offrendo analisi su Forex, Macroeconomia e Azioni, con un occhio vigile sui mercati emergenti come Turchia, Brasile, Indonesia e Cina. Gianluca Grossi è anche caporedattore per la nota testata giornalistica Criptovaluta.it, quotidiano dedicato al mondo Crypto e Bitcoin ed è anche analista per Criptovaluta.it® Magazine, il settimanale della medesima organizzazione. Segue da vicino il mercato ETF, in particolare sulla piazza di New York.

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