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Inflazione, a gennaio torna a crescere. Per il 2025 torna la paura per il carrello della spesa

L’inflazione torna a crescere nel corso del mese di gennaio: a certificarlo è direttamente l’Istat. Torna la preoccupazione per il carrello della spesa.

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Inflazione, a gennaio torna a crescere. Per il 2025 torna la paura per il carrello della spesa

A gennaio l’inflazione è stabile, anche se il carrello della spesa rimane sostanzialmente stabile. L’Istat ha messo in evidenza che nel corso del primo mese del 2025, l’indice dei prezzi al consumo per l’intera collettività al lordo dei tabacchi è cresciuto, rispetto al mese di dicembre 2024, dello 0,6% e rispetto a gennaio 2024 dell’1,5%. Sono state, sostanzialmente, confermate le stime preliminari sull’andamento dell’inflazione.

Ma entriamo un po’ più nel dettaglio e cerchiamo di capire l’impatto che il costo della vita ha sul carrello della spesa.

Inflazione, l’impatto sul carrello della spesa

L’Istat ha analizzato l’andamento dell’inflazione nel corso del primo mese dell’anno ed ha messo in evidenza che il costo della vita ha pagato sostanzialmente dazio all’aumento dei prezzi dei beni energetici regolamentati, che sono passati da un +12,7% ad un +27,5%. Si è anche attenuata la flessione dei beni energetici non regolamentati, il cui impatto percentuale è passato da un -4,2% ad un -3%. Da segnalare, inoltre, la lieve accelerazione dei prezzi dei Servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona, che sono passati da un +3,1% ad un +3,3%. Siamo davanti a degli effetti che sono stati in parte compensati dalla decelerazione dei prezzi dei servizi relativi ai trasporti (da +3,6% a +2,5%).

Nel corso del mese di gennaio l’Istat ha messo in evidenza che l’inflazione di fondo – considerata sostanzialmente al netto degli energetici e degli alimentari freschi – è rimasta stabile registrando un +1,8%. Per quanto riguarda quella al netto dei beni energetici risulta salire lievemente, passando da un +1,7% ad un +1,8%.

Confesercenti spiega che:

L’inflazione accelera sotto la spinta del caro energia. Da Istat arriva infatti la conferma dei dati preliminari, che registrano a gennaio un aumento dello 0,6% su base congiunturale dell’indice dei prezzi al consumo, il più alto da oltre un anno. Un rialzo guidato dai beni energetici regolamentati, il cui rincaro su base annua è più che raddoppiato in un solo mese, passando dal +12,7% di dicembre al +27,8% di gennaio. Una minaccia per il potere d’acquisto delle famiglie e per le PMI del terziario, che rischiano un aggravio complessivo sulle bollette di 2,6 miliardi di euro nel 2025 rispetto al 2024.

Per quanto riguarda, invece, il tasso tendenziale di variazione del prezzo dei Beni alimentari, per la cura della casa e della persona, invece, continua mantenere un +1,75; mentre quello dei prodotti ad alta frequenza d’acquisto aumenta (da +1,7% a +2,0%).

Secondo Confesercenti, “il ritorno dell’inflazione rischia di frenare ulteriormente una crescita economica già debole, con un effetto domino sui prezzi al consumo e sulla capacità di spesa delle famiglie. Per questo, è necessario che il Governo acceleri sul decreto bollette, occorre un intervento tempestivo per mitigare l’impatto dei costi energetici sui consumatori e sui costi operativi delle imprese. A nostro avviso, è urgente istituire un fondo per ridurre accise ed oneri sull’energia, necessario per evitare un’ulteriore pressione sui prezzi e un effetto a cascata sul sistema produttivo che sarebbe esiziale per l’economia”.

Inflazione, come hanno reagito i consumatori

Anche le associazioni dei consumatori sono preoccupate per l’aumento dell’inflazione. E soprattutto sull’impatto che avrà sul carrello della spesa delle varie famiglie. Il Codacons punta il dito contro il rialzo dell’1,5%, che sostanzialmente si traduce in una spesa annua di 493 euro in più per una famiglia tipo, che sale a 671 euro quando sono presenti almeno due figli. Secondo il Codacons a preoccupare è il ruolo chiave del caro-energia e il timore di ulteriori aumenti delle bollette.

Sotto la lente d’ingrandimento di Massimiliano Dona, presidente dell’Unione nazionale Consumatori, c’è l’aumento dello 0,6% nell’arco di un solo mese, con dei rincari da tenere sotto controllo per il settore alimentare.

Pierpaolo Molinengo è laureato in materie letterarie ed è un giornalista pubblicista iscritto all'Albo dal 2002. Ha iniziato ad occuparsi di Economia fin da subito, concentrandosi dapprima sul mercato immobiliare, sul fisco e i mutui, per poi allargare i suoi interessi ai mercati emergenti ed ai rapporti Usa-Russia. Pierpaolo Molinengo scrive di attualità, tasse, diritto, economia e finanza.

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