Investimenti
MPS su Mediobanca (e su Generali): arriva il terzo polo bancario? Reazioni scomposte da politica
Mediobanca nel mirino di MPS. Che succede? In ballo anche Generali.
Non vi è nulla di più vivace, in questo scorcio di 2025, del mondo bancario italiano. Andrea Orcel dichiara di volere tutto e di essere tutto sommato disposto a concedere udienza a qualunque futuro governo tedesco. Intanto scala anche BPM e lancia frecciatine al distante competitor Intesa Sanpaolo. Se questo livello di drama, come lo chiamerebbero gli americani, non fosse sufficiente, ecco arrivare il tentativo di scalata di MPS ai danni di Mediobanca, che tra le altre cose controlla anche Generali. Una storia che sarebbe stato impossibile raccontare qualche anno fa, quando Monte Paschi fu salvata da un provvido intervento del governo di allora.
Il mondo gira e con questo girano anche le fortune dei diversi istituti italiani. Ed è tutto vero: MPS sta cercando di scalare la banca che un tempo era associato a quello di Enrico CUccia e che rimane uno dei gangli fondamentali del capitalismo italiano (e del capitalismo all’italiana secondo i più cinici).
Lui, lei, lo stato
Le polemiche hanno invaso giornali, tribune politiche e social: con lo Stato che è ancora parte rilevante del capitale di MPS, l’opinione pubblica e politica si è distribuita lungo diversi binari. Tra chi dice che sia inopportuno per MPS procedere a scalata mentre c’è ancora una presenza ancora (poco ingombrante?) di capitale pubblico.
Altri invece si lanciano nell’analisi di quello che viene chiamato il Risiko del settore bancario italiano: acquisizioni, fusioni, acquisti oltre le Alpi, per un settore che è in cerca di equilibri, ma che trasmette anche l’idea di essere molto in salute, più di quanto in tanti sarebbero riusciti a immaginare.
Sarà questo il germoglio del terzo polo, quello che dovrebbe fare da contraltare, magari in sedicesimo, al duopolio Intesa vs Unicredit?
Intanto le piazze osservano con attenzione ogni mossa, consapevoli che le dinamiche in gioco potrebbero ridefinire gli equilibri non solo in Italia, ma anche in Europa.