Investimenti
S&P: chiusura sopra i 6.000$. È nuovo record, mentre i mercati prezzano rallentamento taglio ai tassi
Arriva un nuovo record per SPX500: novembre è il miglior mese del 2024 per il principale indice delle borse USA.
Le azioni sulle piazze USA chiudono un novembre che fino ad oggi è stato il migliore mese dell’anno. Chiusura che è arrivata nella sessione ridotta che è tipica del Black Friday, il venerdì subito successivo al Giorno del Ringraziamento. Nuovo record per S&P 500, per un mese che ha ricevuto un grande aiuto dalle elezioni USA, storicamente favorevoli per i mercati azionari a prescindere da chi esce vincitore dalle urne. Una settimana di incrementi relativamente modesti – di circa l’1% – che si aggiunge però già a un 2024 ricco di record. Entusiasmo alle stelle, nonostante i mercati abbiano iniziato a prezzare, correttamente, un cammino più lento per i tagli ai tassi negli Stati Uniti.
I mercati hanno apprezzato la nomina di Scott Bessent al Tesoro USA, che da gestore di fondi hedge viene percepito come personalità vicina ai mercati, ai loro bisogni e eventualmente alle loro richieste. Tutto questo in una settimana relativamente positiva anche per la conferma delle stime sul PIL del terzo trimestre e anche per i dati sui prezzi, rinforzati da un PCE che ha fatto registrare un +2,1%, in forte correzione rispetto alla lettura precedente.
Novembre da +5,7% a novembre
La crescita che è stata fatta registrare nel corso di novembre è stata la più importante dell’anno: 5,7% scaccia-crisi e che conferma che i mercati hanno iniziato a credere a Jerome Powell, sempre più ottimista (e scaramantico però) sulla possibilità di poter raggiungere un soft landing.
Di questioni sulle quali dovrà interrogarsi il mercato però nei prossimi giorni e nei prossimi mesi ce ne sono diverse: dall’inflazione, che potrebbe rimbalzare, passando per un mercato del lavoro che è stato resiliente fino ad oggi ma che potrebbe iniziare a presentare qualche segnale di difficoltà.
Per ora però il mercato sembra essere più preso dalle sirene rialziste della nuova presidenza, senza che neanche le dichiarazioni sui dazi pronti anche per i paesi alleati siano riusciti a invertire il trend e renderlo negativo.