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Sismabonus 2025, la detrazione passa al 50% sulla prima casa. E al 36% sulle altre
Dal prossimo anno il sismabonus cambia completamente volto. Scopriamo quali sono le principali novità previste e come impatteranno sui contribuenti.
La Legge di Bilancio 2025 ha messo mano ai bonus edilizi, che dal prossimo anno saranno, in molti casi, ridimensionati. In altri addirittura non sono stati confermati. La rivoluzione messa in atto dall’Esecutivo non ha tralasciato nemmeno il sismabonus.
Lo scorso 23 ottobre 2024 è stato presentato il testo del provvedimento: nel caso in cui i cambiamenti al sismabonus dovessero essere confermati, le agevolazioni previste per i contribuenti si andranno ad allineare con quelle previste – sempre per il 2025 – per l’ecobonus e il bonus ristrutturazioni.
Cosa significa tutto questo? Che molto semplicemente a partire dal prossimo anno la detrazione dovrebbe passare al 50% per gli interventi realizzati sulla prima casa e al 36% per quelli che vengono effettuati nei secondi immobili. Ad ogni modo, per sapere se queste novità diventino reali è necessario attendere che la Legge di Bilancio 2025 venga approvata definitivamente.
Ma entriamo nel dettaglio e cerchiamo di capire quali siano le novità più importanti relative al sismabonus.
Sismabonus 2025, quali sono le novità previste nel 2025
Come è destinato a cambiare, nel corso del 2025, il sismabonus? Attraverso la Manovra 2025 il legislatore ha introdotto una serie di novità per gli interventi connessi con la riduzione del rischio sismico degli edifici: i contribuenti si devono aspettare un abbassamento delle aliquote.
Come abbiamo già ampiamente anticipato, le novità sono previste direttamente dalla Legge di Bilancio 2025, il cui disegno è stato presentato lo scorso 23 ottobre alla Camera dei Deputati.
L’articolo 16, commi da 1-bis a 1-septies del Decreto Legge n. 63/2013 prevede che le aliquote del sismabonus inizieranno a percorrere due binari diversi nel momento in cui i lavori siano stati realizzati tra il 1° gennaio ed il 31 dicembre 2025. Entrando un po’ più nello specifico è previsto che:
- continui ad esserci un’agevolazione al 50% per gli interventi realizzati dai proprietari o titolari di diritti reali di godimento sull’unità che viene adibita ad abitazione principale;
- negli altri casi l’aliquota è al 36%.
In futuro sono previste delle ulteriori riduzioni. Nel 2026 e nel 2027, infatti, le aliquote scenderanno rispettivamente al 36% e al 30%.
Nel caso in cui le novità dovessero essere approvate nella formulazione definitiva della Manovra 2025, la riduzione delle aliquote legate al superbonus andranno ad impattare direttamente su alcune tipologie di interventi che, al momento, rientrano nel sismabonus. Stiamo parlando, in estrema sintesi:
- gli interventi che permettono di passare ad una o due classi di rischio inferiori;
- eventuali interventi che siano realizzati nelle parti comuni degli edifici condominiali;
- interventi che sono stati realizzati attraverso la demolizione e la ricostruzione di interi edifici. I lavori devono essere stati realizzati da dalle imprese di costruzione o ristrutturazione immobiliare. L’immobile deve essere venduto entro trenta mesi.
Sismabonus, il limite di spesa
Il limite di spesa per il sismabonus è fissato a 96.000 euro per i contribuenti che abbiano un reddito inferiore a 75.000 euro.
Nel caso in cui dovessero essere approvate le misure nella forma che sta circolando in questo momento – a differenza di quanto era previsto lo scorso anno – non è necessario un salto di classe sismica. Saranno sufficienti dei miglioramenti alla struttura dell’edificio.
Dal prossimo anno la riduzione delle aliquote delle detrazioni del sismabonus arriveranno in maniera molto netta. Per le spese che sono sostenute fino al prossimo 31 dicembre 2024 vengono applicate delle aliquote variabili che oscillano tra il 70% e l’85%. A condizionare quale percentuale viene applicata è il miglioramento della classe di rischio sismico, un requisito che a partire dal 2025 non più richiesto.
Volendo tirare le somme di quanto sta accadendo, è possibile affermare che le agevolazioni previste dai vari bonus edilizi saranno appiattite. Le aliquote previste per il sismabonus sono comuni a quelle per l’ecobonus e per il bonus ristrutturazione.