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Truffe Trading Online: Consigli pratici per difenderti!
Boom esponenziale di truffe di trading online nell’ultimo biennio! Si conta – secondo un report di FBI del 2024 – che nel 2023 abbiamo assistito ad un incremento del 45% rispetto al 2022. Scopri qui tutti i dettagli e come fare per difenderti!
ATTENZIONE AGGIORNAMENTO IMPORTANTE! Se ricevi una telefonata da chi ti propone “TRADING ONLINE” spacciandosi per il nostro giornale: TRADINGONLINE.COM, SAPPI CHE NON SIAMO NOI!
Sono truffatori che stanno utilizzando il nome e cognome, la nostra fama, il nostro brand per proporre le loro truffe, ovvero farti registrare su una piattaforma contraffatta, farti depositare e farti credere che guadagnerai grandi somme di denaro in poco tempo! Fai attenzione, NON SIAMO NOI!!!
Noi non abbiamo call center, ne telefoniamo alla gente. Questi abili truffatori, totalmente senza alcun scrupolo, hanno l’obiettivo di adescare principianti del trading, proponendo guadagni miracolosi che poi mai si verificheranno: per farlo utilizzano una marea di strade, anche presentarsi sotto mentite spoglie, dietro falsa nomea. TradingOnline.com non telefona, attenzione!
Trading online e truffe vanno troppo spesso di pari passo. Ogni giorno nascono centinaia di piattaforme truffa, create da cyber-criminali senza scrupoli, pronti a telefonare agli italiani promettendo guadagni falsi.
Occhio, ti stanno prendendo in giro…
Complici di questo connubio, purtroppo ancora duro a morire, non sono soltanto i truffatori acclarati, quelli che si organizzano in perfetto stile criminale e che non lasciano adito a dubbi, ma anche i cosidetti “addetti ai lavori” che, per mezzo di modalità che lasciano molto a desiderare, speculano sulla bontà di questa disciplina. Se vuoi iniziare a fare trading senza correre il rischio di cadere in una trappola, devi usare solo piattaforme di trading online sicure e autorizzate, le uniche che non ti tartassano di telefonate promettendoti guadagni facili e sogni irrealizzabili.
Abbiamo il dovere morale e professionale di denunciare quello che si nasconde dietro le truffe più o meno articolate del trading online. Dobbiamo farlo per tutelare da un lato il buon nome di questa attività (il trading online, ndr), dall’altro per aiutare lettori presenti e futuri a difendersi.
Non siamo ottimisti: difendersi da truffe, più o meno evidenti, a tema trading è sempre più difficile. I mezzi sfruttati dai gruppi della malavita organizzata, nostrana e non, si fanno sempre più complessi e articolati.
E finiscono per coinvolgere anche operatori del settore apparentemente legittimi, ma che hanno un tornaconto personale nello sponsorizzare sistemi truffa, che promettono ricchezza in pochi giorni, ovviamente percependo da chi le truffe le gestisce dei lauti compensi.
L’unica arma che i risparmiatori e gli investitori hanno a disposizione è la conoscenza: senza potersi fidare di nessuno, neanche delle autorità preposte al controllo e alla vigilanza dei mercati, che spesso per non saperne né leggere né scrivere vidimano truffe in piena regola, o intervengono con tale ritardo dal lasciare ampi spazi, ai soliti truffatori, per operare. La nostra guida viene aggiornata ogni tre mesi per riportare tutte le novità riguardo alle truffe a cui stare attenti: al momento è aggiornata a marzo 2024 grazie alle segnalazioni ricevute dai nostri lettori.
La redazione di TradingOnline.com® si occupa di fare seria divulgazione nel mondo del trading online. Per avvicinarsi con sicurezza a questa attività, come prima cosa è necessario distinguere gli operatori seri dalle truffe. Solo imparando a difendersi dai malintenzionati ci si può concentrare sulle opportunità concrete offerte dal trading online.
Trading Online Truffe – Introduzione:
😥Vittime accertate: | 17.000+ / anno in Italia |
🎧Miglior difesa: | Non accettare email e telefonate promozionali |
⛔Il trading è una truffa? | No, ma occhio ai broker truffa |
🤑Il trading funziona? | Si, può far guadagnare |
👍Come tutelarsi: | Usa piattaforme trading sicure – 📑Lista affidabili |
Report FBI: | Boom del 45% nel 2023 rispetto al 2022 |
Trading Online: Truffa o funziona?
No. Il trading online non è una truffa in quanto tale. Parliamo però di un settore che muove denaro (e tanto) e che dunque non può che attirare personaggi di dubbia trasparenza, moralità e correttezza. Sui nostri risparmi, per pochi o tanti che siano, vogliono mettere le mani tutti. Anche coloro i quali, per la salute del nostro capitale, dovrebbero starne lontani.
Lo ripetiamo a gran voce: rivendichiamo il diritto di considerare il Trading Online un utilissimo strumento per l’impiego dei propri capitali e per l’accesso ai mercati finanziari, anche da parte di chi non è un professionista.
Lo facciamo dal 2004, anno di nascita del nostro brand, dedicato a tutto quanto concerne il mondo del trading online. Non possiamo però girare la testa dall’altra parte – non possiamo far finta che tutto proceda bene nel settore. Dove per settore si intende non soltanto il gruppo dei broker che offrono servizi di trading online, ma anche e soprattutto quel contorno di promotori, siti di “approfondimento” e profittatori a vario titolo, tutti galvanizzati dalla possibilità di accaparrarsi una fetta, per quanto minuscola, dell’enorme torta degli investimenti online.
Dall’altro lato dobbiamo anche contenere quanto viene affermato, troppo di frequente e per fini sensazionalistici, dalla stampa non specializzata: non è assolutamente vero che al mondo degli investimenti online sia necessariamente collegato il mondo delle truffe. Ci sono broker e intermediari regolari, trasparenti, onesti e con tutte le carte in regola, come vediamo ogni giorno sul nostro sito.
Migliori Piattaforme SICURE e AUTORIZZATE! Approvate e certificate da ©TradingOnline.com
[broker]
Andiamo a conoscerli più da vicino.
eToro è un broker attivo in Europa già con licenza FCA e oggi con Licenza CySEC, entrambe licenze operative all’interno del framework MiFID e dunque in grado di offrire ai propri clienti il massimo delle tutele previste dalla legge.
Sede europea, ottima reputazione costruita negli anni e puntuale precisione nel organizzare i prelievi a favore dei clienti. eToro è un broker in grado di offrire molto in termini di accesso ai mercati e di sicurezza per chi investe. Lo si può provare con un conto pratica gratis, per certificarsi che quanto venga riportato sul suo conto sia congruo per i servizi effettivamente offerti.
La dimostrazione che avere una licenza extra-UE non è necessariamente segno di truffa in corso. Ovviamente soltanto quando, come nel caso di FP Markets, ci si dota contemporaneamente di una licenza europea. FP Markets è solido, affidabile, gode delle recensioni positive del 93% dei suoi clienti ed è un titano su scala globale. D’altra pasta rispetto ai tanti broker improvvisati e truffaldini che purtroppo affollano lo scenario. Qui è disponibile in versione dimostrativa gratuita dalla quale consigliamo vivamente di partire prima di versare capitale reale.
Anche Capital.com è un broker legale e con licenza ottenuta a Cipro, che gli permette di operare su tutto il territorio europeo. Un broker molto conosciuto e attivo da anni, con un’ottima reputazione sia per quanto concerne il rispetto delle regole, sia per quanto riguarda la rapidità dei versamenti a favore dei clienti.
Nessuna telefonata a freddo, nessun bonus illegale, nessuna promessa che non può né fare né mantenere: con la certezza assoluta di esserci affidati ad un broker 100% trasparente. Qui si può testare in demo, sempre allo scopo di verifica della congruenza tra quanto affermano i clienti che lo utilizzano entusiasticamente e le effettive potenzialità di questo broker, con 1.000 USD di capitale virtuale sempre rinnovabili.
Capex.com è un broker ottimo per chi cerca un’operatività mista, raccogliendo in un’unica piattaforma gli strumenti per il trading speculativo e quelli per gli investimenti a lungo termine. Sono negoziabili oltre 2.000 CFD in leva e con la possibilità di vendere allo scoperto, così come vengono offerti anche oltre 5.000 azioni e ETF veri e propri.
Si tratta di un servizio assolutamente sicuro e affidabile, regolamentato da CySEC e registrato da Consob. A disposizione degli utenti vengono messe due piattaforme: il web trader proprietario e MetaTrader 5, entrambe ottime soluzioni. Se da una parte il web trader offre gratuitamente i grafici di TradingView, MT5 rimane la piattaforma di riferimento per il trading algoritmico e i robot di trading. Complessivamente un ottimo broker sotto tutti i punti di vista.
Broker multiassets che oggi offre accesso diretto ai mercati, oltre che CFD, risparmio gestito e anche la possibilità di accedere ad IPO. Un broker anche questo con esperienza decennale, dotato di licenza europea e perfettamente trasparente nel trattamento dei clienti e dei loro capitali. Testarlo attraverso una demo gratuita permette di accedere ad un conto con 100.000 USD di capitale virtuale, che permette anche qui di testare ogni tipo di funzionalità del broker stesso.
Lettura consigliata: Migliori piattaforme di Trading Online
Telefonate del Trading Online: cosa fare per difendersi
Le telefonate a freddo – le cosiddette cold call – sono lo strumento di marketing più importante per i truffatori, anche se purtroppo non l’unico. Il copione è sempre lo stesso, ripetuto fino allo sfinimento e che finisce per continuare ad imbonire sprovveduti e meno sprovveduti.
Veniamo contattati da un numero di telefono che non conosciamo – in genere del Regno Unito (+44), anche se non mancano telefonate che arrivano dall’Italia (+39) – spesso sono prefisso di Milano 02 o Roma 06 – dalla Bulgaria (+359) e da altri paesi.
Alla risposta, il canovaccio seguito è normalmente sempre lo stesso: ci viene proposto di accedere ad una piattaforma di trading, più o meno esclusiva, che dovrebbe garantirci guadagni certi e soprattutto quasi immediati. La creatività dei gruppi che gestiscono queste telefonate è sicuramente notevole, ma non infinita. Vengono infatti grossomodo proposti sempre gli stessi benefit.
CURIOSITA’: Hai mai ricevuto una telefonata da un numero a te sinora sconosciuto, e rispondendo, una “leggiadra” voce femminile, quasi sempre dell’est, ti ha detto – “Buongiorno signore, noi siamo quelli del trading online.. lei conosce trading on line?” e se non la si interrompe, parte a cannone, recitando in pochi minuti l’intero copione. “Con il trading online è possibile guadagnare tanti soldi in poco tempo e io oggi sono qui per aiutare te – mi dia nome, cognome, si registra su questa piattaforma, deposita subito 250 euro e inizia a guadagnare“. A T T E N Z I O N E !!!! Costoro NON HANNO nulla a che fare con il TRADING ONLINE! Si fingono società serie, ma non lo sono.
Ricordando che l’albo di Consob è disponibile gratuitamente online, il consiglio rimane sempre quello di verificare l’autorizzazione del garante delle transazioni di Borsa attraverso il sito ufficiale (www.consob.it). Qui si possono verificare anche i servizi per cui è autorizzata una certa azienda,
RICORDA: Quando ricevi una telefonata dalla dubbia provenienza, e rispondendo scopri subito che si tratta di un call center “che ti propone trading online“, riaggancia subito il telefono! E’ una truffa! Le piattaforme serie e legali per fare trading, non ti telefonano sollecitandoti all’investimento. Le piattaforme regolari ti assistono esclusivamente dopo che hai aperto un conto trading sul loro sito ufficiale.
Le telefonate, effettuate da truffatori del trading online illegale, sono ogni giorno decine di migliaia, come riportano d’altronde analisi e indagini pubblicate da tutti i più importanti giornali italiani. Cosa che rende evidenti almeno due fatti legati alle truffe del trading: sono molto organizzate, perché possono fare affidamento su call center di enormi proporzioni e pur cambiando nome sono spesso gestite dalle stesse organizzazioni.
- Ci si può proteggere da queste telefonate?
In parte sì. Diciamo in parte perché purtroppo i truffatori ben organizzati riescono ad aggirare gli ostacoli che, di volta in volta, possono essere posti alla loro attività. Questo non toglie che con un buon livello di attenzione e soprattutto con l’utilizzo di strumenti esterni possiamo limitare – e di molto – la portata delle telefonate e degli attacchi dei call center.
- Sono persone preparate e pronte a tutto
Il mindset giusto è fondamentale per contrapporsi ai tentativi di truffa. Dobbiamo innanzitutto capire chi abbiamo davanti: sono persone preparate, che seguono un copione testato e che conoscono gli interruttori che ci fanno perdere ogni freno inibitorio. Puntano sulla voglia di guadagno facile, puntano – dispiace sottolinearlo – sulla nostra avidità. Come il Gatto e la Volpe di Pinocchio, ci invitano a sotterrare i nostri zecchini al Campo dei Miracoli, promettendo un futuro di ricchezza incredibile.
Molte vittime dei truffatori raccontano inoltre di atteggiamenti particolarmente aggressivi una volta che ci si rifiuti di versare (altro) denaro. L’aggressione può essere anche una potente tattica utilizzata dai truffatori.
- Bloccare i numeri di certi paesi
A meno che non abbiamo parenti o amici nel Regno Unito, in Albania o in Bulgaria, i prefissi di questi paesi possono essere bloccati. Ragionevolmente nessuno vi chiamerà mai, per motivi legittimi, da queste zone. Bloccandoli possiamo metterci completamente al di fuori del campo di azione dei call center truffaldini, fatta eccezione per quei (pochi) che operano dall’Italia.
- Alternative su iPhone: iPhone integra ormai da tempo un sistema che permette di bloccare le chiamate dei numeri sconosciuti, ovvero numeri che non sono nella nostra lista contatti, oppure in conversazioni email, messaggi. È una delle alternative, che può essere attivata in Impostazioni>Telefono>Disattivazione Chiamate e Contatti Bloccati.
WideProtect Spam Call Blocker è un’App per iPhone che permette di bloccare numeri partendo da prefissi, isolando anche i numeri verdi di cui spesso i broker truffaldini fanno abuso. Ha un costo – seppur minimo – giustificato dall’elevato livello di personalizzazioni offerte.
Call Blocker è di gran lunga la più popolare e vanta anche un servizio di pooling tra segnalazioni di diversi utenti per numeri truffaldini. In Italia è ancora parecchio indietro rispetto a quello che viene offerto negli USA, ma è una buona alternativa gratuita a quanto viene offerto da WideProtect.
- Alternative su Android: se invece il telefono che utilizziamo maggiormente è basato su sistema operativo Android, abbiamo ulteriori alternative. Potremo decidere di bloccare i numeri che ci chiamano, anche se questo servirebbe a poco, perché i call center utilizzati dai broker truffa li cambiano in continuazione. Anche in questo caso affidarsi a delle App è la via migliore.
True Caller è l’App di riferimento del settore. Riesce ad identificare il grosso dei numeri sconosciuti, integra commenti su di un determinato numero da parte di chi ha ricevuto chiamate e permette di bloccare interi prefissi.
Call Blocker esiste anche per Android ed è una delle alternative migliori per chi non vuole spendere e schermarsi da interi prefissi.
- Non rispondere e nel caso, riattaccare
I broker legali, i broker che sono in regola, non possono telefonare per sollecitare investimenti. Questa regola è scolpita nelle leggi che normano il Trading e gli investimenti a livello europeo. Chiunque vi stia chiamando proponendovi l’iscrizione ad una determinata piattaforma, sta commettendo un illecito. Pertanto non si può perdere assolutamente nulla nel riattaccare. Ogni secondo che passiamo al telefono è un’occasione per i truffatori per imbonirci con fantasie di ricchezza, che potrebbero spingerci a investire con questi pessimi soggetti.
- Controllare il numero su internet
Nel caso in cui un numero chiami con insistenza e dovessimo avere una certa curiosità nel rispondere, potremo controllare anticipatamente, servendoci di siti internet appositi, chi ci sta chiamando. Non funziona sempre, ma spesso ci viene fornita una risposta da chi è stato già martoriato da queste telefonate.
Esempio: cercando su internet il numero di “+39 327 289 9055” troveremo diverse pagine che lo segnalano come operatore di telemarketing. Potrebbe trattarsi di un servizio legittimo? Forse. Ci sono ottime probabilità che si tratti di una cold call che prova a truffarci spacciandosi per operatore legittimo del trading online? Molto probabile.
Per effettuare una ricerca basta inserire il numero su Google, tra virgolette. Una ricerca con il numero “+44 20 3695 3097” restituirà decine di articoli che lo segnalano come truffa. Impariamo ad usare internet anche per tutelarci.
- Le difficoltà a proteggersi da queste telefonate
Grazie a servizi in telefonia virtuale e grazie all’enorme facilità con la quale si può ottenere una SIM per smartphone, i broker truffa del Trading Online fasullo hanno gioco facile nel cambiare continuamente numero. Oggi chiamano ormai anche da numeri italiani, cosa che da una certa credibilità alle loro attività. Ricordiamo il punto fondamentale: i broker autorizzati non si sognerebbero mai di telefonare per un primo contatto.
La riforma del 2019: la Consob guadagna potere
Dal 2019, la Consob ha il potere di ordinare l’oscuramento dei siti sospettati di condurre truffe legate al trading online. La misura è stata approvata con la legge 58 del 28 giugno 2019, anche nota come “decreto crescita”. Da quel momento, la Consob è stata molto attiva nell’oscurare i siti web truffaldini: a marzo 2024, risulta che il regolatore abbia oscurato oltre 1.000 siti web fino a oggi. Per avere un confronto, ad agosto 2022, erano 744: come dimostrano i numeri, purtroppo i truffatori continuano a essere molto attivi.
Come riconoscere SUBITO una truffa nel trading!
Si può riconoscere SUBITO una truffa nel trading da diverse caratteristiche delle stesse. Dalle promesse telefoniche al sito internet, passando poi per le mancate autorizzazioni, la registrazione in paesi terzi e extra-UE. I criteri da che possono aiutarci a crearci un’opinione informata sull’effettiva sostanza di un broker sono tanti e importanti.
Broker fantasma | Non ha sede, non ha licenza, non ha recapiti. Fugge con il nostro capitale. |
Falsi guadagni | Broker che mostrano a schermo guadagni mai conseguiti, per poi chiedere ulteriore denaro per sbloccare fondi in realtà inesistenti. |
Il falso guru | Tramite “informercial” e corsi a pagamento o gratuiti dirotta verso broker truffa e/o promette guadagni insostenibili. |
Truffa dei segnali | Servizi di segnali, a pagamento o meno, che non hanno licenza e che puntano a dirigerci verso broker truffa. |
Truffa Sentimentale | Truffa ad opera di giovani ragazze, che imbastiscono parallelamente alle operazioni di trading una relazione sentimentale, allo scopo di ottenere denaro. |
Truffa del dominio affidabile | I broker truffa si appropriano di un dominio simile a quello di famosi quotidiani o siti di informazione e finiscono per ridirigere lì il traffico di utenti ignari, facendo passare il proprio sito fake come quello di un affidabile giornale online. |
Truffa dei corsi gratuiti | Sempre più comune: vengono offerti corsi gratuiti con l’unico scopo di far iscrivere il cliente a piattaforme truffa. |
I diversi tipi di truffa del trading online
Prima di passare alle questioni più strettamente operative che possono aiutarci a individuare le truffe, è bene fare un rapido ripasso di quelle che sono le principali tipologie di truffe a tema trading online che oggi operano in Italia e in Europa.
- Broker fantasma, senza sede e senza licenza
È il caso classico e anche il meno articolato. In questo caso il gruppo di truffatori crea un sito internet di un falso broker e offre mandato ad un call center di vendere i suoi servizi. Basta una rapida ricerca online per rendersi conto che il broker non è registrato in nessuno paese europeo e che non è dotato di licenza. Una truffa elementare che però bisogna imparare a riconoscere, perché ancora attiva.
- La truffa dei falsi guadagni
Altri broker fasulli sono più creativi e hanno creato un sistema capace di truffare due volte. Prima veniamo spinti a registrarci su di un broker che garantisce certe percentuali di guadagni, grazie a sedicenti algoritmi automatici o consulenze dei loro esperti. Con il tempo, il capitale che abbiamo versato, almeno a schermo, cresce. Gli investimenti che ci vengono consigliati sembrano davvero funzionare.
- La truffa delle tasse sui prelievi (truffa nella truffa)
Quando decideremo di ritirare, cominceranno le prime grane. Tipicamente questo tipo di servizi procede chiedendo somme intorno al 20%, sotto forma di tasse che sarebbero dovute alla fonte. In realtà queste tasse non esistono, così come non sono mai esistiti i guadagni che abbiamo visto a schermo. Un volgarissimo, ma creativo, trucco per truffare due volte. Con il secondo botto che può essere molto più importante del primo.
- La truffa del falso genio della finanza
Son sempre di più i guru improvvisati che, senza alcuna formazione in termini di finanza e soprattutto senza aver mai ottenuto dei risultati verificabili, si presentano sul web (specialmente sui social come, soprattutto Facebook, ma anche Telegram ed Instagram come diremo tra poco) con l’ennesimo e innovativo sistema per diventare ricchi subito con il trading online.
Tanti di questi sono anche facce conosciute, che son saltate con una certa disinvoltura dal mercato immobiliare a quello azionario, passando per start-up, convegni di self improvement e gruppi su Facebook organizzati a mo’ di setta. Alcuni di questi sono furbi al punto tale dal truccare i risultati ottenuti su piattaforme di trading pubbliche.
Il succo però rimane sempre lo stesso. Chiunque proponga investimenti deve essere iscritto ad un albo e troverete ben pochi operatori seri disposti a vendervi la chiave per la ricchezza al costo di 199€ al mese. La truffa in questo caso è più articolata e nel caso in cui non dovessimo ottenere i risultati promessi, state pur certi che sarà sempre e soltanto colpa nostra, almeno secondo loro.
- La truffa dei segnali di trading “funzionanti“
I segnali di trading sono uno strumento di dubbia utilità anche quando a gestirli ci sono società in regola e dotate di licenza. Lasciamo al lettore l’esercizio di giudicare quei servizi nati su Telegram e che chiedono denari importanti per accedere al servizio. Sono al 99,9% delle truffe e per la restante parte dei servizi che non porteranno a nulla.
Occhio, perché anche in questo campo le tecniche son diventate sempre più raffinate: tipicamente non si chiede infatti nulla per accedere, ma soltanto l’iscrizione ad un broker – sempre offshore. Dopotutto i soldi che verseremo saranno sul nostro conto di trading! In realtà questi soggetti guadagnano dalla segnalazione di clienti ai broker truffa, intascando una lauta commissione.
Se invece sei interessato a conoscere realmente quali sono i migliori servizi di segnali trading affidabili e funzionanti e qual’è la nostra opinione nel merito, abbiamo predisposto una guida completa a questo indirizzo: Migliori segnali di Trading – quali sono e come funzionano.
Di cosa ne sarà di noi dopo che saremo stati affidati alle rapaci mani di un broker irregolare, non sarà più loro interesse.
- La truffa “sentimentale“
Come abbiamo già detto, i truffatori sono creativi e questo gli va sicuramente riconosciuto. Una delle truffe ultimamente più in voga è quella che definiamo “sentimentale“. Dall’altra parte del telefono troviamo una ragazza, dalla voce giovane e melliflua, che lascia intendere la possibilità della nascita di un’amicizia.
Il tutto mentre viene parallelamente portato avanti il discorso degli investimenti. Tra una parola dolce e un’appuntamento telefonico, la vittima viene spinta ad investire, partendo in genere da somme molto basse. La strategia, il copione seguito in questo caso è infatti diverso.
Puntualmente, dopo qualche mese di trading, magari all’apparenza positivo, cominciano i primi problemi. La ragazza si fa introvabile, sparisce per interi giorni, non c’è verso neanche di ritirare denaro.
Altrettanto puntualmente ricomparirà dopo pochi giorni, annunciando un qualunque tipo di disgrazia alla vittima. Dalla madre morta, al, più frequentemente, posto di lavoro perso. Entrambe situazioni per la quale si trova nell’immediato bisogno di svariate migliaia di euro.
La storia è stata raccontata – purtroppo- da decine di vittime. Anche queste truffate due volte. La prima al versamento presso il broker truffa. La seconda invece per i denari versati alla povera ragazza in difficoltà. Evitare queste truffe è molto difficile, perché anche in questo caso chi è dall’altra parte del telefono conosce bene i meccanismi che fanno perdere ragione e freni inibitori.
Mai intrattenersi in relazioni romanticheggianti a distanza, neanche se la nostra “promotrice” – che probabilmente non ha mai fatto un ordine di trading in vita sua – dovesse dimostrarsi parecchio disponibile.
Ulteriori informazioni sulla truffa: normalmente questa truffa prende vita sui social, soprattutto INSTAGRAM – si tratta molto spesso di profili di bellissime ragazze, quasi sempre fake.
- La truffa del falso sito affidabile
Ultima arrivata in ordine temporale – e che con ogni probabilità verrà utilizzata sempre più di frequente, è il domain redirect advertising, che vede coinvolti in questo tipo di truffa da un lato i broker illegali, dall’altro compiacenti piattaforme pubblicitarie.
Lo schema utilizzato in questo caso è complesso e capace di trarre in inganno anche chi è particolarmente attento a queste cose.
I broker acquistano dei particolari spazi pubblicitari, che vengono venduti da altrettanto particolari network pubblicitari, che associano ad un dominio simil-attendibile, un redirect direttamente sulla pagina del broker truffa.
Il caso che abbiamo scoperto in anteprima è quello di ilpost.ir, dominio che ricalca il ben più popolare e affidabile ilpost.it, noto quotidiano online del direttore Luca Sofri e del gruppo BANZAI.
Sbagliando a digitare l’ultima lettera del dominio, cosa possibile dato che “r” e “t” sono contigue nella tastiera, si viene rediretto su un falso magazine che sponsorizza uno dei sistemi truffa a tema Bitcoin.
Quello che si può rischiare è di ritenere affidabile un’informazione, pensando di essere su di un sito di informazione attendibile, mentre in realtà siamo letteralmente nelle mani del gruppo di truffatori e di network pubblicitari che ne spingono la visibilità.
Sempre occhio ai domini che stiamo effettivamente visitando e soprattutto ai certificati del sito che possiamo verificare tramite il nostro browser web.
- La truffa dei corsi trading online gratuiti
Da qualche tempo abbiamo dei nuovi complici dei truffatori – quando non sono poi i truffatori stessi ad organizzare questo meccanismo. Chi cerca tramite Google un corso di trading gratuito si troverà nelle prime posizioni della ricerca dei risultati sponsorizzati, ovvero le prime posizioni in cui il motore di ricerca Google inserisce gli inserzionisti previo pagamento di un corrispettivo.
Abbiamo scoperto che molti truffatori stanno utilizzando questo metodo per acquisire contatti utili su possibili “polli da spennare” – il loro modus operandi è piuttosto semplice: pagano una inserzione a Google per comparire ai primi posti per delle ricerche a largo interesse (molti lettori che si interessano al trading online per la prima volta cercano corsi di formazione, specie se gratuiti) – chi clicca su quelle sponsorizzate finisce su una pagina dove c’è un modulo di contatto e poche altre informazioni (sono in genere frasi di promesse di corsi che portano facili guadagni).
Gran parte delle persone pensano: non si perde nulla, perchè non tentare ? Così si lascia nome, cognome, numero di cellulare e/o email. Questo sarà il crocevia per l’inizio della truffa.
Poco dopo si verrà contattati da un addetto alla truffa, che tenterà subito di manipolarci al fine di portarci al deposito sulla piattaforma truffa.
Pare che questo meccanismo sia ben rodato da parte dei truffatori, i quali spendono cifre elevatissime in sponsorizzate su Google proponendo corsi di trading online (la stessa cosa la fanno proponendo talvolta anche fantomatiche “strategie di trading“) che non insegnano nulla e che hanno come unico obiettivo quello di traghettarci verso broker truffa. Anche qui, meglio affidarsi a fonti credibili e del tutto autorevoli che possono indicare davvero corsi senza doppi fini.
E’ bene precisare una cosa: quanto poco sopra affermato è uno dei tanti metodi da parte dei truffatori del trading online per mietere vittime e che noi di TradingOnline.com abbiamo scoperto nel corso degli anni.
Fai attenzione: questo NON vuole assolutamente dire che tutte le sponsorizzate relative ai corsi trading o prodotti similari SIANO DELLE TRUFFE! Il nostro scopo è quello di indottrinarti affinchè tu possa avere tutte le informazioni per difenderti dalle truffe più comuni sul trading on line.
Se desideri invece seguire un corso trading completo, sicuro ed affidabile, certificato da TradingOnline.com, consulta la nostra pagina: Corso Trading Online a cura di ©TradingOnline.com.
- La truffa del finto avvocato
Questa è una truffa nella truffa, perché colpisce chi è già stato vittima di uno dei raggiri menzionati più in alto. La truffa del finto avvocato avviene soprattutto tra le recensioni dei broker, sia di quelli seri che di quelli truffaldini.
Ormai è prassi che un utente vada a verificare le recensioni di un servizio prima di iniziare a usarlo per investire. Chi è rimasto scottato da una truffa, invece, ritorna sui siti di recensioni per lasciarne una negativa. E proprio qui si annida il pericolo. I truffatori sanno bene come si comportano le loro vittime, per cui si premurano di lasciare qualche recensione come questa:
Ho perso X euro per colpa di questo broker pessimo, ero disperato. Per fortuna mi sono rivolto a Y, un avvocato davvero serio e professionale, che mi ha aiutato a recuperare fino all’ultimo centesimo. Gli sono eternamente grato, ha salvato i miei risparmi.
A questo punto, ciò che succede è quasi scontato. La persona truffata vede una speranza nel commento dell’altro utente e decide di rivolgersi al medesimo “avvocato”, che in realtà è soltanto una maschera dietro a cui si celano gli stessi o altri truffatori. L’avvocato chiederà dei fondi per imbastire le pratiche e andare a recuperare il capitale perso dal “cliente”, fondi che puntualmente andranno persi. Mai fidarsi di questo tipo di recensioni.
Promesse telefoniche sul trading online
Il primo contatto con i truffatori avviene in genere per via telefonica. Recuperano enorme liste di numeri o utilizzano un generatore automatico. Al primo contatto, il canovaccio che viene seguito è praticamente sempre lo stesso.
- Telefonate con promesse di bonus di benvenuto
Una delle tecniche più di frequente utilizzate dai call center. Ci viene promesso che per ogni euro versato, riceveremo un euro ulteriore sul conto. Quindi versando 250 euro, ci troveremo con 500 euro di capitale da gestire.
Oltre ad essere una pratica, questa, bandita su tutto il territorio europeo, è anche truffaldina al netto dell’intervento della legge: come sarà più chiaro più avanti nel corso della nostra indagine, in realtà quel bonus altro non è che un numero privo di significato su uno schermo. Perché quel bonus non potrà essere mai ritirato.
Il bonus di benvenuto è sicuramente allettante: dopotutto chi non vorrebbe moltiplicare istantaneamente il proprio denaro? Come tutte o quasi le offerte irripetibili, sarebbe intelligente chiedersi dove, come e quando verremo gabbati. Chi sarebbe disposto, nel mondo reale, a regalarci denaro?
Questo è il primo degli hook che i centralinisti utilizzano. Non è l’unico.
- Promessa di guadagno facile
Anche questa è una costante delle telefonate dei broker truffaldini e dei loro call center. Il guadagno, attraverso i loro sistemi, è sempre facile, anzi facilissimo. Vengono promesse assistenze da parte di sedicenti esperti, oppure ancora accesso ad algoritmi in grado di fare trading al posto del cliente. Il canovaccio, anche qui, è sempre lo stesso: non bisognerà fare nulla, se non versare pochi euro.
- Truffa con promesse di tassi di guadagno costanti e crescenti nel tempo
Dato che in molti, anche tra i più sprovveduti, non si fanno più gabbare da questa promessa, compare sempre meno di frequente nelle telefonate dei call center. Tuttavia, qualche ardito servizio truffaldino, continua a promettere rendimenti fissi.
- Truffa nella truffa – Richiesta, successiva di altro denaro
Quando una persona contattata tramite una telefonata accetta di effettuare il primo versamento, diventa per chi gestisce questo tipo di servizi il proverbiale pollo da spennare. Il risultato è che ci verranno chiesti con diversi pretesti altri versamenti. Con tecniche molto raffinate e che nel tempo si sono evolute.
Condizioni di trading illegali
ESMA – Autorità europea degli strumenti finanziari e dei mercati – è una sorta di CONSOB che opera a livello europeo e che fissa regole stringenti alle quali gli operatori del trading online devono necessariamente sottostare. Queste regole riguardano anche le condizioni di investimento offerte.
- Limite alla leva finanziaria
Se un broker offre leva finanziaria superiore a quella fissata per legge da ESMA, è un operatore di trading illegale. ESMA fissa la leva finanziaria per il Forex ad un massimo di 1:30, sull’oro a 1:20 e poi a scendere. Se un broker offre una leva finanziaria maggiore, è un broker che non va utilizzato.
Ci sono casi in cui broker legittimi in Europa hanno anche licenza extra-europea e pertanto sono in grado di offrire, in altre giurisdizioni, leve più elevate. Ma sono casi rari e comunque sempre accompagnati – nel caso di broker onesti – dal redirect verso la competente struttura, che per noi che investiamo dall’Europa è appunto… l’Europa.
- Bonus di benvenuto
Abbiamo già accennato al fatto che i bonus di benvenuto o comunque qualunque altro tipo di regalo per invitare all’iscrizione è assolutamente vietato per tutti i broker che operano in Europa. Se un broker offre qualunque tipo di vantaggio in cambio della nostra iscrizione, allora è un broker illegale che non può in alcun modo essere considerato come un broker credibile.
- Promessa di guadagno
Anche questa tipologia di promessa di vantaggio è assolutamente illegale. I broker non possono in alcun modo promettere o garantire guadagni. Che si tratti di guadagni fissi o di guadagni in relazione a determinate variabili, la legge è particolarmente chiara su questo aspetto.
Qualcuno potrebbe obiettare che quando si acquista ad esempio un’obbligazione, c’è un tasso fisso promesso in termini di interessi. La situazione in questo caso è molto diversa: perché per l’appunto siamo davanti all’implicito assunto che in caso di default dell’emittente, non vedremo un solo Euro degli interessi.
- Algoritmi di trading automatico
Anche nel caso in cui dovessero essere offerti degli algoritmi di trading automatico, questo non vuol dire che il broker o intermediario non debba dotarsi di una licenza come intermediario finanziario. Occhio dunque anche a chi offre questo tipo di servizi.
Sede del broker trading
Non è una questione di patriottismo, ma di legge. ESMA, CONSOB e le omologhe degli altri stati europei impongono una sede europea a tutti gli operatori e intermediari finanziari che vogliono avere per clienti i loro cittadini. Le condizioni che possono venire a crearsi in questo caso sono diverse.
- Broker con sede in paese UE
I broker che hanno solamente sede in UE sono, almeno sotto questo aspetto, legali. Occhio però, non sono rari i casi in cui inventino sedi che in realtà non esistono, soltanto per darsi un aspetto di legalità. La sede in Europa è condizione necessaria, ma non sufficiente per ritenere un broker onesto, legale e trasparente.
- Broker con sede in paese UE e in paese extra-UE
Ce ne sono diversi e molti di questi sono completamente legittimi. Rimane il fatto che il suddetto broker è assolutamente obbligato a trattarvi tramite la sua struttura nell’UE e che soprattutto non può dirottarvi, legalmente, verso altri lidi extra-europei.
- Broker con sede esclusivamente in paesi EXTRA-UE
In questo caso siamo davanti a broker truffaldini. Potrebbero anche essere in linea di massima broker con una vera struttura alle spalle, ma rimane il fatto che sanno di non poter offrire alcun tipo di servizio in Europa. Pertanto, quando un broker vi propone di investire tramite una sede in qualche paese caraibico o in altri paradisi fiscali, state pur certi di essere davanti ad operatori sicuramente poco corretti e sicuramente poco limpidi.
- Il caso di Kingstown
La splendida capitale di Saint Vincent e Grenadine è una location ricorrente nel mondo delle truffe del trading. A questo contribuiscono due tipi di fattori: da un lato è molto facile ottenere una licenza di trading in quel paese, a patto di offrire i propri servizi soltanto a stranieri. Altri broker truffaldini invece utilizzano un falso indirizzo nella città, al fine di apparire come broker internazionali. L’indirizzo corrisponde ad un ufficio in remoto che può essere utilizzato praticamente da tutti pagando una piccola quota mensile.
Quando un broker afferma di avere sede a Kingstown, oppure riporta questo indirizzo sul suo sito internet, è tempo di fuggire a gambe levate.
- Sede in Germania e Svizzera
Sebbene siano due paesi regolari e affidabili, nel caso del primo anche interno all’UE, in realtà sono pochissimi gli intermediari finanziari aperti al trading online che operano da quei paesi. Questo perché l’imposizione fiscale nel caso della Germania è troppo alta per l’intermediario. Nel caso della Svizzera, non potrebbero comunque offrire alcun tipo di servizio ai cittadini europei.
Quando un broker online ha un nome che richiama la Svizzera o afferma di avere sede in Germania, è sempre meglio vederci molto chiaro prima di versare capitale. Il criterio dell’indirizzo non può però essere in alcun modo considerato come sufficiente: molti broker truffaldini infatti, come vedremo, clonano le informazioni di broker perfettamente legittimi.
Quando un indirizzo non quadra, Google Maps può essere di sicuro aiuto. Farsi una camminata, seppur virtuale, davanti alla sede, spesso aiuta a sbugiardare un broker più delle altre indagini.
- Sede in Australia
A meno che il broker in questione non sia in possesso anche di una licenza Europea e di relativa sede in Europa, non può assolutamente contattarci e non può intrattenere con noi rapporti commerciali. Negli ultimi mesi abbiamo notato l’arrivo anche sulle piazze italiane di broker con sedicente licenza ASIC e dunque australiana, molto attivi sul mercato cinese, che non possono offrire alcun tipo di garanzia ai propri clienti.
Anche da questi soggetti, anche se non legati ai gruppi che tipicamente operano in Italia, bisogna stare in guardia, ed assicurarsi se in possesso di doppia licenza Europea che permetta di offrire servizi d’intermediazione finanziaria anche in Italia.
Licenza: è obbligatoria per le leggi UE
Abbiamo già parlato en passant della questione licenze e ora sarà il caso di approfondire la questione. Qualunque tipo di broker o intermediario finanziario voglia operare in Europa, deve dotarsi di un’autorizzazione presso l’autorità nazionale del Paese in cui ha sede centrale.
Le autorizzazioni europee rispondono tutte ai criteri che vengono fissati da MiFID, una piattaforma trasversale che fissa da un lato i minimi standard di cui sono responsabili i broker stessi all’interno di tutto il territorio dell’Unione. Dall’altro l’ottenimento della licenza comporta controlli regolari da parte delle autorità.
Un caso dunque di necessità legale ma anche di tutela per chi investe: i broker che non sono dotati di licenza, pertanto, non possono essere mai considerati come legali e sono il grosso delle volte delle truffe, spesso anche malcelate.
- CySEC
È la licenza che viene rilasciata dalle autorità cipriote e che è la più comune per i broker europei. A contribuire alla popolarità di questa licenza ci sono le condizioni, particolarmente vantaggiose per le holding finanziarie, offerte da Cipro. Ad ogni modo è una licenza perfettamente valida e che deve essere considerata al pari di una licenza CONSOB.
Inoltre sul sito ufficiale di CySEC è possibile ricercare i broker sia per numero di licenza, sia per nome. Una ricerca molto importante perché la pagina che restituisce l’eventuale licenza, indica anche quali sono i nomi dominio autorizzati ad operare con quella licenza. Questo pertanto ci permette di metterci al riparo da un’altra categorie di truffe tipica, quella che registra un dominio molto simile a quello di un broker legale, non avendone facoltà e diritto.
- FCA
È la licenza che viene rilasciata dalla Financial Commission Authority, autorità pubblica per il controllo dei mercati e degli intermediari che opera invece nel Regno Unito. Moltissimi broker assolutamente legali sono in possesso di questa licenza, la cui portata e validità dovrà essere comunque confermata quando le procedure che porteranno alla Brexit saranno terminate.
Anche FCA permette di controllare le licenze e indica quali sono i nomi dominio autorizzati ad operare con la licenza indicata. Una ricerca fondamentale quando abbiamo davanti un broker che è dotato di licenza FCA.
- CONSOB
Sono pochissimi i broker per il trading online che decidono di dotarsi di una licenza CONSOB. L’Autorità italiana per la vigilanza sui mercati è perfettamente in linea, nel comportamento e nei controlli, con quanto viene proposto e offerto dalle sue omologhe, ma sono pochi gli intermediari internazionali che accetterebbero di operare con regole complicate e con un fisco esoso come quelli che si trovano in Italia.
Sottolineiamo ancora una volta il fatto che le licenze europee sono tutte equivalenti e che pertanto avere o meno la licenza CONSOB non cambia nulla per noi che investiamo tramite un certo broker. Sul sito di CONSOB possono essere inoltre facilmente individuati tramite ricerca gli operatori internazionali che l’authority riconosce come legali in Italia.
- Altre licenze europee
Anche le autorità che hanno gli stessi poteri e le stesse attribuzioni di CONSOB, in altri paesi europei, possono rilasciare licenze che rendono un qualunque broker con sede nel loro paese legale in tutta Europa. Anche qui vale però l’appunto appena fatto per le licenze CONSOB: ben venga un broker che ne è dotato, ma sarà difficilissimo trovarne, perché Cipro riesce ad attrarre, a parità di operatività, molti più intermediari.
- Le licenze non europee
Il discorso sulle licenze non europee si fa molto più complicato. L’assunto da cui partire è che nessuna di queste può essere utilizzata da broker più o meno legittimi per fornire servizi ai clienti europei.
Rimane però in piedi un’altra questione: non possiamo in alcun modo considerare come sullo stesso piano licenze rilasciate da paesi che hanno un controllo pedissequo degli intermediari finanziari e quelle rilasciate invece da paesi molto meno attenti.
Al fine di riconoscere i broker truffa non possiamo che analizzare, en passant, quelle maggiormente comuni.
- ASIC: licenza rilasciata dalle autorità australiane. Molti broker legittimi ne sono dotati, anche se, ancora una volta, quando in parallelo non vi è una licenza europea, il broker in questione non è assolutamente autorizzato ad operare anche in Europa. Il broker FP Markets è un broker dotato di doppia licenza ASIC ed europea CySEC, ed è pertanto in grado di offrire in modo egregio i suoi servizi di trading online ai cittadini italiani.
- FSC Seychelles: ecco uno dei paradisi fiscali (e soprattuto legali) dei quali parlavamo poco sopra. Quando un broker è dotato di licenza alle Seychelles, senza che questa sia accompagnata da un’altra, il segnale non è mai dei più edificanti. Controllare inoltre le licenze tramite questa authority è difficile come non mai.
- FSC Vanuatu: altra licenza torbida. Non abbiamo nulla contro Vanuatu, splendido paese e ottimo posto per passare vacanze indimenticabili. Quando però si parla di controllo sugli operatori finanziari, non abbiamo alcun timore di essere smentiti nel sottolineare che i controlli offerti da questo specifico paese non sono proprio al top.
- FSA S.Vincent: abbiamo già parlato di Kingstown come centro mondiale dei broker illegali. Quando dunque viene proposta una licenza di questo paese, che è acquistabile da chiunque abbia qualche migliaio di euro da mettere sul tavolo, non c’è da stare tranquilli. Non è soltanto una licenza extra-europea, ma una vera e propria segnalazione di scarsa trasparenza.
Indagine sito internet trading truffaldino
Anche se non si è esperti di informatica, ci sono degli elementi del sito internet del broker truffa che possono aiutarci ad individuare operatori non regolari.
Quando il sito internet sembra molto vecchio, con magari diversi link che non funzionano, assenza di lingua italiana o traduzioni parecchio alla buona, questo deve essere interpretato come un campanello d’allarme importante.
I broker truffa – almeno secondo le nostre indagini, che vanno ormai protraendosi da anni – si occupano poco del loro sito internet, che in realtà esiste soltanto per soddisfare quei potenziali clienti sospettosi e che vogliono saperne di più.
- Link verso AppStore e Play Store: questa è una tecnica utilizzata da moltissimi truffatori per darsi un tono e l’aspetto di un broker legittimo. Vengono inseriti link verso loro sedicenti App. Peccato poi che quei link non portino a nulla, oppure portino ad App di altri broker.
- Dati non congruenti: spesso su diverse pagine del sito è possibile trovare diversi indirizzi per la sede e per le strutture operative. Così come numeri di telefono non congruenti.
- Mancanza della documentazione: le normative MiFID, a cui tutti i broker regolamentati nello Spazio Economico Europeo devono attenersi, prevedono che un broker riporti specifici documenti sul proprio sito. Devono essere presenti i dettagli della politica di esecuzione, il documento sul conflitto di interessi, le domande sulla provenienza dei fondi al momento della registrazione e così via. Se un broker non presenta tutto questo, non è sicuro.
- Avviso sui rischi: il trading di CFD è soggetto a indicazioni molto stringenti da parte del legislatore, tra cui quella che prevede di indicare la percentuale di persone che perde denaro facendo trading con un certo intermediario. Questa informazione deve essere chiaramente visibile su tutte le principali pagine del sito. Nel caso mancasse, si tratterebbe di un fortissimo campanello d’allarme.
Promessa di guadagni automatici sul trading
Non solo è illegale, è anche assolutamente illogico proporre una cosa del genere ai propri clienti. Questo perché per l’appunto nessuno è in grado di governare, a questo livello di certezza, i mercati, che sono per loro stessa definizione assolutamente imprevedibili.
Quando un broker o un intermediario o un servizio di vendita segnali afferma di poterci garantire dei guadagni automatici, chiediamoci perché chi è così certo delle proprie capacità dovrebbe regalarci letteralmente del denaro.
Benevolenza? Forse è di questo mondo, ma sicuramente non di quello della finanza. Quando una proposta è troppo bella per essere vera, sarebbe il caso di ricordarsi dei già citati Gatto e Volpe di collodiana memoria.
Leggi anche: Come fare trading online automatico
Numero di telefono
Anche quando siamo davanti a broker che affermano di essere a Vanuatu, oppure alle Seychelles, alle Cayman o in qualunque altro tipo di paradiso fiscale e legale, il numero di telefono parte con +44, ovvero è un numero inglese. Cercando, con le modalità che abbiamo già indicato sopra, questo numero su internet, spesso riusciremo ad individuare l’essenza del broker stesso.
Perché troveremo il numero segnalato come “di telemarketing aggressivo” da tanti altri utenti, oppure utilizzato già da altri broker truffa. Uno dei trucchi che utilizzano questi broker truffa è quello di riutilizzare gli stessi dati per aprire nuovi brand, quando quelli vecchi siano diventai ormai troppo “chiacchierati”.
Versamenti verso conti stranieri e in paesi diversi da quello di sede presunta
Un altro segnale di qualcosa che non va assolutamente, è la richiesta di versamenti esclusivamente tramite bonifico, e tramite conti correnti che sono in paesi terzi.
Nel corso degli anni i broker truffaldini e la criminalità organizzata ha sfruttato le legislazioni lassiste di diversi paesi, anche europei, per avere appoggi bancari che riescono a schermarli anche dai tentativi di recupero da parte delle Forze dell’Ordine.
Quando ci viene chiesto di trasferire il nostro denaro attraverso un bonifico bancario in un paese come Ungheria, Lituania, Polonia, Estonia, ci sono ottime probabilità di avere davanti dei truffatori, soprattutto se la sede che viene millantata sul sito internet è in un altro paese.
Piattaforme trading contraffatte e andamenti di mercato falsati
E’ facile rendersi conto che si è davanti un broker truffa e la sua rispettiva piattaforma di trading, (ricordiamo che quest’ultima è la componente software cui si avvale un traders per effettuare la negoziazione di un determinato asset), FASULLA, quando quest’ultima non risponde in maniera corretta ed immediata ai nostri ordini, ha al suo interno andamenti di mercato che non corrispondono alla realtà, ed è sostanzialmente manipolata.
ULTERIORI IMPORTANTI INDICAZIONI: Nel corso della nostra esperienza frutto di molti anni di lavoro nel settore, abbiamo visto molte truffe in cui l’interlocutore (truffatore) per convincere il malcapitato cliente, proponeva investimenti in determinate azioni, mostrando lui screens esempio in livechat, con foto modificate. Azioni Amazon, azioni Apple e azioni Juventus quelle più usate da questo genere di truffe.
Per seguire gli andamenti di mercato reali, utilizza i seguenti tools online:
Non accettano carta di credito
Quando un broker non accetta la carta di credito per i versamenti dei clienti è quantomeno sospetto. Non è una mancanza da nulla, né una dimenticanza, né la difficoltà di accedere a questo tipo di servizi.
I broker che fanno parte del nucleo di truffatori nel trading online fasullo infatti non offrono carta di credito perché questo tipo di pagamento permette sempre il chargeback, ovvero una procedura che permette di invertire il pagamento effettuato.
Questo ovviamente non vuol dire che quando un broker offre la possibilità di pagare via carta debba essere ritenuto come sempre legittimo. Purtroppo, anche grazie a operatori bancari extra-UE molto poco scrupolosi – e talvolta legati ai truffatori stessi – alcuni broker truffa sono riusciti a dotarsi anche di questo sistema di pagamento.
Assenza di un conto dimostrativo (o se esiste gioca a LORO favore)
La presenza di un conto demo non è obbligo di legge, ma deve essere assolutamente considerata come un gesto di trasparenza del broker nel rispetto del proprio cliente e della sua necessità di essere informato. Quando il broker che ci ha contattato è privo di conto demo, in aggiunta ad altri fattori che abbiamo elencato in questa pagina, il sospetto che ci sia qualcosa che non va deve esserci assolutamente.
Occhio però all’organizzazione della truffa di livello: in quel caso infatti sono capacissimi di creare conti demo fasulli, anche qui allo scopo di confermare la loro affidabilità. Questo fattore non è decisivo, per capirci, ma può sicuramente aiutare rendersi conto ulteriormente di chi si ha davanti.
L’APPROFONDIMENTO! Esistono alcuni casi, non del tutto isolati, in cui alcune truffe di trading online più articolate, mettano a disposizione degli ignari clienti, conti demo gratuiti per simulare le attività di investimento per “provare“, a loro dire, quanto sia facile fare soldi con loro. Occhio! Quei simulatori sono realizzati dai loro programmatori e non replicano i reali andamenti di mercato, calibrando movimenti di mercato a favore del cliente, per fargli credere che sia facile fare trading e, dunque, spingerlo a investire soldi reali.
Dati siti web trading clonati
Le truffe del trading online con dati clonati sono di gran lunga le più difficili da individuare. Perché qui il trucco è molto ben articolato. Si registra in genere un nome dominio simile a quello di un broker già conosciuto. Nei dati riportati sul sito si riportano poi indirizzo, numero di telefono e numero di licenza del broker affermato, per far apparire il tutto come se si trattasse di un ulteriore sito di un broker conosciuto, riconoscibile e con licenza.
In realtà dietro questo nuovo sito si nasconde un gruppo di truffatori, che sfrutta la popolarità di un broker regolare per concupire dei nuovi clienti. Ricordiamoci in questo caso che sempre – e ripetiamo sempre – i broker regolari devono seguire le regole che abbiamo già individuato in questo approfondimento.
Quando un broker si presenta come legittimo, non seguendo però quelle che sono le regole che sono imposte da ESMA e da MiFID, ci sono ottime probabilità che chi abbiamo davanti non sia chi dice di essere.
Segnalazione sito CONSOB
CONSOB si occupa da tempo di raccogliere e pubblicare periodicamente le segnalazioni su operatori illegali che stanno raccogliendo clienti in Italia.
La lista viene emanata tramite la sezione avvisi ai risparmiatori. Se il broker che ci ha contattato è parte di questa lista, dobbiamo necessariamente evitarlo per qualunque tipo di operazione dovessimo avere in mente.
CONSOB si preoccupa anche di raccogliere le segnalazioni degli enti omologhi europei, opera questa sicuramente meritoria, perché permette ai cittadini italiani di entrare in contatto con segnalazioni tradotte di operatori che, almeno per il momento, potrebbero non aver ancora poggiato piede in Italia.
Segnalazione su siti affidabili
Ci sono molti siti affidabili che possono offrirci analisi dei broker truffaldini e segnalarli prima che possano far danno. Uno di questi è MigliorBrokerForex.net, da anni punto di riferimento per la lotta al contrasto delle truffe in tema di trading online.
Sul tema dei siti fuffa-truffa torneremo tra poco, perché la situazione, anche in Italia, si è fatta in realtà molto complicata. Qualcuno resiste, altri continuano ad essere sicuramente affidabili anche per questioni complicate come quella che stiamo affrontando.
Altri però, anche tra sedicenti brand della divulgazione finanziaria, prestano spesso orecchio (e portafoglio) alle lusinghe dei truffatori del Trading Online, contribuendo a creare una confusione che non giova a nessuno, se non alle loro tasche.
Per questo abbiamo inserito la ricerca su siti web all’apparenza affidabili come ultimo criterio per riconoscere una truffa. Perché per l’appunto oggi è sempre più difficile fidarsi di certi progetti editoriali. Inoltre abbiamo la prova provata della campagna di shopping che noti gruppi di truffatori stanno facendo sul web italiano, per inserire i loro sistemi truffa all’interno di progetti editoriali un tempo affidabili.
Fidarsi è bene, non fidarsi è forse meglio, soprattutto quando non abbiamo oggi gli strumenti – fatte pochissime eccezioni – per essere certi al 100% dell’affidabilità dell’interlocutore che abbiamo davanti.
Occhio anche contenuti “fuffa-truffa” sul Trading Online!
Arriviamo finalmente all’elefante nella cristalleria, come proverbio vuole. Quel problema, enorme, che tutti fanno finta di non vedere e che riteniamo – prendendocene tutta la responsabilità – come affine e contiguo a quello dei broker truffa e delle truffe a tema trading online.
Parleremo infatti di colleghi – o sedicenti tali – che hanno una responsabilità oggettiva, realizzando contenuti e approfondimenti che non hanno in realtà scopo informativo. Sono spesso, anzi quasi sempre, costruiti per indirizzare i lettori verso questo o quel broker.
Senza che la qualità della destinazione sia sempre verificata – anzi – spesso indirizzando degli sprovveduti verso intermediari chiaramente poco affidabili.
Nella nostra disamina sulle truffe a tema Trading Online non poteva assolutamente mancare un approfondimento anche dello stato dell’editoria in Italia, che, fatte poche e rare eccezioni, non ha purtroppo molto da offrire.
Una cospirazione? No. Il potere del denaro, quello facile fatto da truffatori che aggrediscono prima e ripuliscono poi i conti corrente di tanti risparmiatori italiani e che con questa forza economica acquisita facilmente possono letteralmente comprare divulgatori e siti internet per continuare a diffondere le loro false notizie.
Se è vero che pecunia non olet e che tutti, anche tra i più autorevoli, siamo oggetto di offerte parecchio lusinghiere da parte di questi gruppi, è altrettanto vero che non possiamo ignorare la responsabilità che si ha ogniqualvolta si indirizza un lettore verso broker illegali o semplicemente poco trasparenti.
Segui solo siti autorevoli sul Trading Online
La scelta dei siti autorevoli da seguire è un passo necessario per chi voglia davvero mettersi al riparo dalle truffe a tema trading online.
Come detto poco sopra, la qualità delle informazioni che riceviamo e leggiamo ogni giorno diventa di fondamentale importanza per evitare di incappare, spinti dai soliti noti, in broker truffa e in gruppi legati alla criminalità organizzata.
Ci sono, per fortuna, diversi hub informativi, sia in Italia che all’estero, che possono essere considerati come assolutamente affidabili e che pertanto offrono informazioni garantite, verificate e soprattutto credibili.
- Borsa Italiana
Assolutamente il sito di riferimento per tutto ciò che concerne il mondo degli investimenti in Borsa nel nostro paese. Si tratta di un sito direttamente collegato alla Borsa di Milano, dove si può trovare molto materiale per proteggersi dalle truffe. Non è un sito pensato per fare i nomi dei siti inaffidabili -per quello c’è l’albo della Consob- ma contiene consigli preziosi per evitare le truffe e per comprendere davvero come investire seriamente.
- TradingOnline.com
Un sito con dominio internazionale, il più importante sul tema a livello mondiale, per un progetto editoriale monotematico sul trading online. Attivo dal 2004, produce e pubblica soltanto contenuti ufficiali, certificati da personale specializzato e redatti da esperti finanziari veri, con informazioni validate dagli organi competenti.
Rivolgersi a TradingOnline.com – ci venga fatta passare l’auto-promozione – vuol dire affidarsi ad un interlocutore che non ha mai avuto e mai avrà interesse a pubblicizzare broker illegali, extra-UE, offshore e comunque non in regola con le stringenti normative europee.
- Investing.com
Altro sito storico del panorama trading e investimenti. Disponibile in decine di lingue, informativo al punto giusto e sicuramente il migliore per studiare le quotazioni degli asset che ci interessano.
Investing.com è al di sopra di ogni sospetto, semplicemente per il fatto che sono assenti affiliazioni verso intermediari che non siano perfettamente in regola con le leggi locali. Un altro sito che non esitiamo a definire affidabile al 100%, cosa che è confermata anche dalla qualità delle news che vengono riportate.
- Investopedia.com
Non disponibile in italiano, ma non possiamo fargliene una colpa. Lo riteniamo essere il miglior sito al mondo per divulgazione, una vera enciclopedia di tutto quanto riguardi il mondo della finanza, del risparmio, degli investimenti e della gestione delle finanze personali.
Anche qui, laddove fossero presenti affiliazioni, sono sempre verso operatori conosciuti, legali, dotati di licenza e perfettamente in regola. Segnale questo di un’estrema serietà del progetto editoriale, che rinuncia ai soldi facili dei broker truffa per offrire ai propri lettori un servizio di assoluto prestigio e riguardo.
- CNN Markets
Anche questo è un sito non disponibile in lingua italiana, che fa però capo ad uno dei più grandi gruppi editoriali internazionali. Poco male sull’assenza di lingua italiana, oggi con un traduttore automatico si possono fare spesso miracoli o quasi.
Attendibile non solo per le quotazioni distribuite, ma anche per le analisi su comparti e titoli, che riteniamo essere, oltre che di qualità, assolutamente trasparenti.
- IlSole24Ore
Anche se a nostro avviso l’editore – Confindustria – non è di quelli facili da gestire, il Sole 24 Ore rimane in Italia un punto fermo dell’informazione economica.
Da prendere con le pinze le notizie finanziarie che riguardano gli iscritti alla confederazione, così come bisognerebbe sempre soppesare gli interventi esterni, spesso inseriti per una non meglio precisata tendenza a far parlare un po’ tutti. Sicuramente però non si troveranno pubblicità per operatori truffaldini.Il Sole 24 Ore, si è spesso espresso ad esempio su uno dei broker trading che noi reputiamo molto valido per i nostri investimenti (eToro).
Puoi scoprire cos’ha detto riguardo l’esclusivo servizio di investimento in Social Trading all’interno di questo articolo.
Come denunciare un broker truffa
Denunciare un broker truffaldino è un atto dovuto e – in alcuni casi – propedeutico al recupero dei soldi che si sono persi tramite truffa. Il nostro caveat non deriva ovviamente dalla scarsa fiducia che riponiamo nelle Forze dell’Ordine, le quali sono sempre molto attente a questo tipo di truffe, anche per l’enorme impatto economico che queste possono avere.
Il caveat deriva – e lo vedremo con maggiore dovizia di particolari più avanti – dai mezzi spuntati che spesso si hanno nella lotta a quelli che sono truffatori spesso molto ben organizzati.
- Recarsi in una stazione di Polizia
E laddove questa non fosse disponibile, in una Caserma dei Carabinieri. Nel caso in cui fosse poi possibile, rivolgersi alla Guardia di Finanza, che ha nuclei appositi almeno nelle grandi città per il contrasto a questo tipo di attività, può essere maggiormente utile.
Dobbiamo sporgere denuncia, perché questo è l’unica via per far partire delle indagini approfondite che possano indirizzare le Forze dell’Ordine verso il recupero della refurtiva.
Ricordiamo che in concomitanza con la denuncia sarebbe bene dotarsi di tutte le prove documentali disponibili. Dai numeri di telefono che ci hanno chiamato alle chat, passando per i versamenti effettuati, i numeri di conto e gli IBAN che hanno ricevuto il denaro.
Anche il dettaglio più insignificante può permettere alle Forze dell’Ordine di risalire a quelli che sono i mandatari di queste truffe.
Dopo la denuncia, le Forze dell’Ordine apriranno indagini, che saranno tanto più importanti quante saranno in più le persone che hanno denunciato il medesimo gruppo.
Puoi denunciare anche alla Polizia Postale, direttamente online, questo è il link utile per farlo.
- Denuncia alla CONSOB
CONSOB ha da tempo attivato sul suo sito internet un form per segnalare le truffe a tema trading. Si tratta di un form molto complesso e completo, che richiederà diversi minuti per il suo completamento.
Sottolineiamo ai nostri lettori che anche questa è una procedura assolutamente necessaria, perché permette all’ente che vigila su borse e mercati in Europa di emettere immediatamente un comunicato e di bloccare – per legge -il sito. Lo CONSOB non ha poteri di indagine ulteriori, ma può, di concerto con le forze armate, aiutare ad individuare i responsabili.
Vogliamo essere realisti però, evitando di illudere i nostri lettori come fanno avvocati improvvisati, saltati sul treno del recupero soldi del Trading per averne fiutato, in realtà in ritardo, l’enorme potenziale economico.
Le denunce portano ad indagini in genere lunghissime e che non sempre hanno esito positivo. Come abbiamo già ripetuto più volte, in realtà muoversi su questo specifico territorio è estremamente difficoltoso anche per le polizie internazionali, che non hanno alcun tipo di appiglio nel perseguire gruppi trans-nazionali e che sanno schermare per bene i capitali sottratti.
In aggiunta, anche quando si procede agli arresti, è difficile che le somme che siano state sottratte siano recuperabili. Spesso sono state già spese o occultate in paesi compiacenti. Ciò non toglie che una denuncia sia un atto assolutamente doveroso.
Come recuperare i soldi persi nel trading
Recuperare i soldi persi nel trading non è un’operazione semplice: anche nel caso in cui le nostre perdite fossero frutto di una truffa a tutti gli effetti. Purtroppo gli operatori truffaldini hanno grandissime competenze nell’occultare capitali e nel metterli al riparo dall’azione delle polizie di tutto il mondo. Ci sono delle possibilità di recuperare, talvolta in parte, quanto abbiamo versato e perso tramite i broker truffa.
- Se abbiamo perso denaro con un broker legale e autorizzato
A meno che le operazioni del broker siano state contro la legge o contro il rispetto di quanto è dovuto ai propri clienti, è assolutamente impossibile, nonché ingiusto, cercare di recuperare il proprio denaro. Nel trading online – capiamo di essere tra i pochi a dirvelo – si può anche perdere denaro. Il discorso è molto diverso nel caso in cui ci fosse sottratto del denaro da operatori che non hanno alcun tipo di diritto ad operare.
- Mai versare altro denaro: la truffa delle tasse da pagare
Ai truffatori va sicuramente riconosciuta una certa creatività. Uno dei meccanismi di truffa più comuni è quello di manipolare i prezzi mostrati a schermo, affinché l’utente abbia la percezione di aver guadagnato delle somme molto importanti. La brutta sorpresa arriva quando si prova a ritirare il denaro. Ci viene chiesto infatti di versare circa il 20% allo scopo di pagare presunte tasse dovute nel paese dove opera il broker.
Questa è una truffa ormai tipica e ci porterà a perdere non soltanto quello che abbiamo già versato al broker inizialmente, ma anche il 20% di quanto avremo “vinto” sui mercati grazie ai loro preziosi consigli. In realtà quel guadagno mostrato a schermo non esiste ed è stato creato tramite manipolazioni proprio per inscenare, successivamente, questa seconda fase della truffa.
- Gli avvocati: quasi mai riusciranno a fare qualcosa
Che questa nostra premessa sugli avvocati non venga interpretata come un mancato riconoscimento del ruolo della categoria! Anzi, siamo certi che moltissimi avvocati dedichino tempo e competenze a combattere, come noi, il fenomeno delle truffe del trading online.
Vale però la pena anche in questo caso di sottolineare alcune verità, che neanche il più abile degli avvocati potrà modificare a proprio piacimento. In primo luogo i truffatori sono organizzati e dirottano capitali dove la legge italiana (e la legge europea di concerto) può davvero poco, se non nulla. I capitali versati vengono infatti fatti sparire alla velocità della luce e anche nel caso in cui si individuassero i colpevoli, ci sarebbe ben poco da recuperare.
In secondo luogo, anche gli inquirenti, che devono essere necessariamente spalla degli avvocati, hanno pochi mezzi (e soprattutto spuntati) per perseguire determinati reati, soprattutto quando questi sono messi in opera da soggetti trans-nazionali.
In terzo luogo – e questo è un attacco ad operatori senza scrupoli e non all’intera categoria degli avvocati – sono purtroppo non pochi i legali che si sono improvvisati come paladini dei truffati, come Perry Mason del settore finanziario senza averne capacità. Taluni sono anche legati a siti di dubbia provenienza, impegnati attivamente nel raccattare clienti per broker non sempre limpidi. Quando si dice conflitto di interessi!
Non stiamo con questo dicendo che rivolgersi ad un avvocato sia assolutamente sbagliato: rimane tuttavia inutile e sbagliato aspettarsi che questo basti per recuperare i soldi persi con i broker truffa.
- Rivolgersi alla Polizia
La denuncia è assolutamente dovuta. È quanto deve obbligarsi a fare un cittadino e soprattutto mette in guardia la Polizia su truffe delle quali magari non ha ancora conoscenza. Anche questo canale, per quanto doveroso, potrebbe non dare risultati. Siamo certi del fatto che anche interi Nuclei adibiti al contrasto delle truffe informatiche e delle truffe finanziarie operano, 24 ore su 24, a caccia di gruppi di truffatori più o meno organizzati. Rimangono però difficoltà oggettive, anche per gli investigatori, nell’individuare chi si nasconde dietro questo specifico tipo di truffe.
- Chargeback
Il chargeback è una procedura che permette di annullare un trasferimento di denaro che sia stato effettuato tramite carta di pagamento, che si tratti di prepagata o di carta di debito o ancora di carta di credito.
È una delle procedure più utili per recuperare denaro perso con i broker truffa, anche se non sempre può sortire gli effetti desiderati. Le banche italiane, purtroppo, sono ancora molto reticenti ad applicare questo tipo di procedura, che per loro ha un costo importante in termini di denaro e tempo. Ci sono alternative e anche l’aiuto di soggetti terzi può essere utile.
Trading Online ChargeBack: come funziona?
Il chargeback è una procedura organica al mondo delle carte di pagamento e può essere attivata quando non si è ricevuto un bene o servizio per il quale si è pagato tramite carta.
È supportato da tutti i maggiori circuiti internazionali di pagamento, come VISA, Mastercard, Maestro e American Express, cosa che permette potenzialmente a tutti di rientrare in possesso dei denari depositati utilizzando la carta di pagamento.
La procedura può essere attivata direttamente presso la propria banca o tramite il numero verde del gruppo che controlla la nostra carta, segnalando il fatto di essere stati truffati da un broker senza autorizzazione o comunque truffa.
- Le banche sono reticenti ad applicare questo tipo di operazione
Anche qui vogliamo essere estremamente realisti e segnalare il fatto che in realtà siamo davanti ad una procedura che le banche italiane difficilmente applicano di buon grado. Ci sono infatti diversi tipi di rischi, per gli intermediari, nell’applicare un reversal di un pagamento. Potrebbe essere in realtà il cliente a cercare la truffa, nel senso che potrebbe chiedere indietro un pagamento per un servizio legittimo.
In aggiunta, starà alla banca dirimere la questione e soprattutto prendersi la responsabilità per la veridicità di quanto ha affermato il cliente. Motivi che portano le banche italiane, notoriamente non delle campionesse di responsabilità, ad ostacolare spesso con qualunque metodo il riscorso del cliente a questo tipo di servizio.
Il consiglio che possiamo dare ai nostri lettori desiderosi di rientrare in possesso di quanto hanno perso a causa dei broker truffa, è di portare tutta la documentazione possibile in banca per rendere evidente il raggiro.
Se anche questo non dovesse funzionare, sarà il caso di appoggiarsi a servizi terzi che possano effettivamente darci una mano a recuperare il maltolto.
- MyChargeBack
MyChargeBack è un servizio che aiuta laddove le banche si rifiutano di collaborare. Sono specializzati nell’ottenere chargeback nel caso in cui il caso di truffa sia evidente o perpetrato da soggetti che hanno già trattato in passato. Un servizio utile e molto apprezzato da chi lo ha già utilizzato, che però va preso per quello che è, senza scatenare inutili fantasie nella testa di chi ci legge.
Nello specifico, MyChargeBack può operare soltanto applicando chargeback su pagamenti effettuati con carta di pagamento e nulla può nel caso in cui i nostri versamenti siano stati fatti via bonifico. In questo ultimo caso, quello che viene consigliato è di intraprendere vie legali – con pagamento anticipato di una parte delle parcelle – per cercare una mediazione con il broker che ci ha truffato.
Sull’utilità di procedere in questo senso, abbiamo le nostre riserve (sono pochi i processi o le mediazioni che riescono ad andare a buon fine), ma starà comunque al lettore truffato decidere, dopo la consulenza gratuita, se sia o meno il caso di procedere in questo senso.
Rimane il fatto che limitatamente al chargeback tramite carta, questo servizio è di gran lunga il migliore al mondo e soprattutto l’unico che riteniamo essere affidabile e trasparente al 100%.
Sottolineiamo ancora una volta che pur esistendo una procedura di “Wire Transfer Recall”, sono gli stessi gestori di MyChargeback a definirla come incerta e spesso priva di soluzioni.
Chi ha versato con una carta di credito o di pagamento ha però quasi il 100% di possibilità di recuperare il maltolto!
Considerazioni finali sul trading truffa
Il trading online non è una truffa, anche se in tantissimi purtroppo sfruttano la sua popolarità per vendere prodotti fuffa, che non hanno alcuno scopo se non quello di privare del denaro chi vi investe.
Riconoscere i broker truffa, senza una guida chiara e precisa, è diventato nel tempo molto difficile ed è per questo motivo che abbiamo avvertito il bisogno di realizzare un contenuto che contribuisca a chiarire la vicenda, che è resa molto più complicata dalla collaborazione, diretta e indiretta, dei truffatori con molti portali di informazione anche italiani.
Con questo vademecum sarà più facile, per tutti i soggetti a rischio truffa, riconoscer per tempo gli operatori illegali e fantasma e anche – ci permettiamo di sottolinearlo – scegliere quelli che possano garantire la possibilità di investire nel modo corretto, legale e trasparente, con tutte le garanzie che la legge riconosce a chi investe in questo tipo di strumenti.
FAQ
Il trading online è una truffa?
No, anche se sono molti gli operatori illegali e truffaldini che sfruttano la popolarità del trading online. Stare in guardia è un obbligo.
Come possono riconoscere una truffa?
Nella nostra guida è presente un vademecum completo che permette di individuare i broker truffa e di starne alla larga. In aggiunta la segnalazione truffe di CONSOB può essere sicuramente utile, anche se non sempre aggiornato tempestivamente.
Come possono controllare le licenze dei broker?
Quando un broker afferma di essere registrato nel Regno Unito, bisogna visitare il sito di FCA, la CONSOB britannica. Quando il broker è registrato a Cipro, è invece il sito di CySEC a fare testo. Negli altri casi bisogna rivolgersi alle autorità competenti per paese.
Mi ha telefonato un broker, dice di avere licenza, posso fidarmi?
I broker con licenza europea, gli unici autorizzati ad operare in Italia, non possono telefonare per un primo contatto. Se ti hanno telefonato, meglio chiudere il telefono e bloccare il numero.
Ho versato ad un broker truffa: posso recuperare i soldi?
Sarà difficile. Chi ha versato con carta però però potrà accedere al chargeback, operazione garantita nel caso in cui l’acquisto sia stato truffaldino. Nel caso in cui la banca non dovesse collaborare, ci si potrà comunque rivolgere a servizi come MyChargeBack.
Ho guadagnato tantissimo con un broker senza licenza. Ora mi chiedono soldi per pagare le tasse. Che faccio?
Si tratta di un copione classico delle truffe. In realtà i soldi che vediamo a schermo sulla piattaforma di investimento non esistono e i soldi che verseremo per le “tasse“, sono in realtà un ulteriore truffa.
Ho conosciuto online un promotore che afferma di garantire guadagni a chi compra il suo corso. Posso fidarmi?
No. Le truffe di questo tipo sono sempre più frequenti, anche con operatori che ci mettono la faccia. I promotori finanziari e i gestori di patrimoni altrui devono essere inoltre registrati nell’apposito albo.
Quali sono i broker da usare per fare trading?
©TradingOnline.com invita a diffidare dai broker che telefonano per proporre “il trading on line” e consiglia di rivolgersi solo a piattaforme trading affidabili. Lascia stare le false promesse di lauti guadagni, nel trading online NON esiste il guadagno facile!