Guide ETF
ETF Bitcoin
Gli ETF Bitcoin sono fondi quotati in Borsa che permettono di ottenere esposizione a BTC attraverso degli strumenti regolamentati. Gli ETF legati alle criptovalute esistono già da diversi anni, ma a gennaio 2024 si è avuta l’introduzione del primo ETF a replica fisica quotato sulla Borsa di New York. Questa novità ha aperto la porta anche a altri ETF di questo genere, con diverse società concorrenti già in fila per l’approvazione dei loro fondi.
Gli ETF legati a Bitcoin sono un modo per colmare la distanza tra le Borse tradizionali e il mondo crypto. Permettono di esporsi tanto alle società del settore quanto direttamente al valore della criptovaluta, ma questo non significa che siano necessariamente il modo migliore per investire in Bitcoin. Specialmente quando si tratta di investire direttamente sugli strumenti a replica fisica, ci sono delle considerazioni importanti da fare in termini alternative più convenienti sul piano fiscale e delle commissioni.
Alessandro Calvo – Chief Editor TradingOnline.com
Gli ETF su Bitcoin sono stati importanti non soltanto per permettere agli investitori di investire in un modo nuovo su questa criptovaluta. Sono importanti anche perché hanno dato una forte legittimazione al mondo crypto, portandolo per la prima volta all’interno di Wall Street. Esattamente come lo fu la IPO di Coinbase qualche anno prima, è un passaggio in più verso l’adozione delle criptovalute nella finanza tradizionale.
💡Principali categorie: | Azionari / Replica fisica |
⛔Rischio dell’investimento: | Medio-Alto |
💸Costi e commissioni: | 0,00-1,50% TER annuo |
💼Dove acquistare: | eToro / Capital.com / Scalable Capital / Degiro |
💰Investimento minimo: | 50 euro |
Migliori ETF Bitcoin a replica fisica
Gli ETF a replica fisica sono quelli che hanno come sottostante direttamente Bitcoin. Questo significa che il valore delle quote è direttamente correlato al valore di BTC e che il capitale raccolto dal gestore del fondo con la vendita delle quote viene utilizzato per comprare Bitcoin veri e propri. Detto questo il valore delle quote è sempre relativa alla domanda e all’offerta di mercato, per cui possono manifestarsi delle divergenze tra prezzo della criptovaluta e valore delle quote.
Una cosa importante da ricordare sugli ETF a replica fisica è che questi non sono UCITS, cioè non sono armonizzati in base ai regolamenti europei sui fondi a gestione passiva. Le normative europee infatti non prevedono ETF che abbiano un singolo strumento sottostante, ma devono sempre garantire un portafoglio diversificato. Questo ha delle importanti implicazioni dal punto di vista dell’accessibilità e del trattamento fiscale:
- Accedere agli ETF non regolamentati UCITS è decisamente più difficile, essendo strumenti che i broker devono trattare come riservati a investitori sofisticati;
- Le plusvalenze realizzate non vengono tassate al 26%, bensì confluiscono nel proprio reddito Irpef. A seconda dello scaglione di reddito in cui ci si colloca, le aliquote possono essere decisamente superiori rispetto a quelle sulle plusvalenze tradizionali.
Per questo si tratta di strumenti pensati soprattutto per investitori extra-europei, anche se superando gli scogli menzionati è comunque possibile accedere a questo tipo di prodotti. Di seguito ne sono riportati tre in particolare che offrono delle caratteristiche favorevoli in termini di costi e liquidità.
1. iShares Bitcoin Trust ETF
Ticker | NASDAQ: IBIT |
Costi di gestione | 0,25% |
Dove comprare | eToro |
Questo ETF, lanciato dal marchio iShares di BlackRock, è stato uno dei primi a essere regolamentati dopo che Grayscale ha vinto la sua battaglia legale con la SEC. Unisce due delle caratteristiche più importanti che un fondo a replica fisica su Bitcoin possa avere: da una parte, con oltre 3,3 miliardi di dollari di asset in gestione, ha una grande capitalizzazione di mercato. Questo assicura un mercato liquido per le quote, con prezzi molto vicini al valore della quantità equivalente del sottostante e transazioni molto rapide.
Dall’altra parte è anche un fondo che offre commissioni di gestione relativamente basse. Al momento molti gestori di ETF a replica fisica di Bitcoin stanno approfittando del fatto che questi fondi siano in forte domanda, riuscendo ad applicare con successo dei costi di gestione che nel caso di altri ETF sarebbero considerati fuori mercati; il fatto che il sottostante sia molto volatile aiuta anche a “mascherare” l’impatto dei costi. Lo 0,25% all’anno non è tanto, ma comunque è molto più della maggior parte degli ETF a replica fisica se si esce dall’ambito di quelli sulle criptovalute.
2. Invesco Galaxy Bitcoin ETF
Ticker | CBOE: BTCO |
Costi di gestione | 0,00% |
Dove comprare | Non disponibile |
Purtroppo al momento in Europa non è disponibile nemmeno un broker che permetta di accedere a questo strumento, che negli Stati Uniti sta però già riscuotendo un grande successo. Questo soprattutto grazie al fatto di avere zero costi di gestione. Gli ETF a replica fisica si limitano ad avere un patrimonio di Bitcoin che poi viene diviso in quote negoziabili sui mercati regolamentati: nessuno può dire di avere un portafoglio migliore e peggiore, per cui i costi sono effettivamente il principale elemento di distinzione tra questi fondi.
Uno dei problemi che limitano l’accessibilità di questo fondo in Europa è il fatto che sia quotato sul CBOE, cioè la Borsa di Chicago. Solitamente questa è una Borsa dove vengono scambiati futures e contratti sulle materie prime, per cui non è un mercato a cui molti broker guardano quando si tratta di mettere a punto un’offerta per i clienti europei. Combinato con il fatto che sia un ETF non-UCITS, le sue caratteristiche per il momento lo rendono lontano dagli investitori europei. L’azzeramento dei costi di gestione, in ogni caso, è indubbiamente un grande vantaggio per il fondo.
3. Grayscale Bitcoin Trust ETF
Ticker | NYSE: GBTC |
Costi di gestione | 1,50% |
Dove comprare | eToro |
Il Grayscale Bitcoin Trust ETF è stato il primo ETF a replica fisica su Bitcoin a essere accettato dalla SEC. Questo lo ha reso estremamente conosciuto in tutto il mondo e al momento si mantiene saldamente leader in termini di capitalizzazione di mercato. Già prima di diventare un ETF, per anni questo fondo esisteva come trust per gli investitori istituzionali che volevano accedere al mercato di Bitcoin.
In occasione della conversione da trust a ETF riconosciuto negli Stati Uniti, la società ha anche abbassato i costi di gestione dal 2,00% al 1,50%. Per quanto si tratti di un profilo di costi migliore rispetto a quello precedente, è ancora un prodotto estremamente caro. Una persona che decide semplicemente di acquistare Bitcoin su eToro non ha bisogno di pagare un costo ricorrente per mantenerli in portafoglio, e nel frattempo può usarli per trasferirle su un wallet, effettuare pagamenti e così via. Un piccolo costo di gestione è accettabile, ma l’1,50% è decisamente elevato.
Migliori ETF Bitcoin con sigla UCITS
Gli ETF con la sigla UCITS sono armonizzati in base alle regole europee sugli ETF, cosa che permette di ottenere un accesso decisamente più facile e un trattamento fiscale migliore. In questo caso le plusvalenze sono assoggettate alla stessa imposta del 26% che si paga su qualunque altro strumento finanziario. Sfortunatamente, però, le regole europee impediscono in questo momento di creare un ETF che abbia soltanto Bitcoin o un’altra singola materia prima -così come è catalogata oggi Bitcoin in ambito legale- come sottostante.
Questo significa che agli investitori si pone una scelta:
- Operare con ETF veri e propri che però investono su azioni correlate a Bitcoin, anziché sulla criptovaluta stessa;
- Scegliere degli ETP che investono fisicamente su Bitcoin, ma con la consapevolezza che non si tratta di ETF a tutti gli effetti e che i costi di gestione sono tendenzialmente più alti.
Gli ETF che investono in azioni hanno il vantaggio che gli strumenti azionari sono produttivi, a differenza della criptovaluta stessa. Se il valore di Bitcoin aumenta, gli exchange di criptovalute otterranno profitti decisamente maggiori, le loro azioni varranno di più e si potranno pagare dei dividendi più alti. La società continua a operare nel tempo e a generare dei profitti che, attraverso il valore del titolo o i dividendi, continuano a ripagare gli azionisti nel corso del tempo. Dall’altra parte, hanno lo svantaggio di non essere esclusivamente correlati alla performance di BTC e dunque non ne replicano perfettamente le oscillazioni.
Dall’altra parte, gli ETP hanno il vantaggio di seguire in modo continuo l’andamento del sottostante. In questo caso l’andamento di Bitcoin è direttamente correlato all’andamento delle quote. Inoltre si tratta nuovamente di strumenti quotati in Borsa, per cui la gran parte dei vantaggi e degli svantaggi di un ETF rimangono esattamente identici in questo caso. In questo caso è però prassi che i costi di gestione annui siano più alti e che la capitalizzazione di mercato siano più bassi. Una capitalizzazione più bassa può indicare minori livelli di liquidità e una minore velocità di esecuzione degli ordini.
1. VanEck Crypto and Blockchain Innovators ETF
ISIN | IE00BMDKNW35 |
Costi di gestione | 0,65% |
Dove comprare | eToro / Scalable Capital / Degiro |
Questo ETF di VanEck è il più completo per quanto riguarda l’esposizione ai titoli azionari correlati alle criptovalute. Principalmente si ottiene esposizione ad azioni di exchange di criptovalute, società che si occupano di mining di Bitcoin e altre crypto, aziende fintech connesse al settore e produttori di hardware per il mining. In questo modo ci si espone all’andamento di un portafoglio molto diversificato di aziende che hanno tutte a che fare con il mondo delle criptovalute.
Osservando il grafico di Bitcoin e il grafico dei titoli azionari più connessi al settore, è molto facile notare che l’andamento è strettamente correlato. Specialmente ora che la volatilità di BTC è diminuita rispetto ad alcuni anni fa, anche l’ampiezza delle oscillazioni è diminuita. Pur tenendo sempre a mente che l’andamento dell’ETF non dipende soltanto dall’andamento di Bitcoin, la correlazione è molto forte e al tempo stesso si può approfittare di un prodotto armonizzato con le regole europee.
2. 21Shares Bitcoin ETP
Ticker | CH0454664001 |
Costi di gestione | 1,49% |
Dove comprare | eToro / Scalable Capital / Degiro |
Passando a un ETP, quello di 21Shares è il più capitalizzato in Europa. Con un portafoglio in gestione di circa €400 milioni, la capitalizzazione rimane ancora molto lontana rispetto a quella degli ETF americani. Si tratta comunque di un livello sufficiente a garantire un buon volume di scambi e una buona fluidità delle transazioni, specialmente per i volumi che possono essere interessanti per un investitore al dettaglio.
Il fatto di essere un ETP permette a questo fondo di replicare fisicamente Bitcoin, pur rimanendo perfettamente all’interno del quadro normativo dell’Unione Europea. La differenza è soprattutto nei costi di gestione: 1,49% annuo, piuttosto alto rispetto alla media degli strumenti paragonabili. Bisogna valutare accuratamente se si è disposti a pagare questo livello di commissioni per avere accesso a un derivato su Bitcoin, quando si potrebbe pagare zero costi di gestione per possedere direttamente la criptovaluta sottostante.
3. iShares Blockchain Technology UCITS ETF
ISIN | IE000RDRMSD1 |
Costi di gestione | 0,50% |
Dove comprare | eToro / Capital.com / Degiro |
Un altro ETF di iShares, ma questa volta pensato per gli investitori europei e con delle caratteristiche sensibilmente diverse rispetto a quello americano. In questo caso si tratta di un fondo che detiene in portafoglio azioni di grandi società legate al mondo delle crypto e pesate per capitalizzazione. Questo significa che le società più grandi hanno un peso maggiore nel portafoglio, in modo da contenere la volatilità dell’andamento del fondo.
Le fees di gestione annua dello 0,50% non sono tra le più basse nel mondo degli ETF, ma non sono nemmeno così alte come quelle di altri fondi che abbiamo già esaminato. Inoltre è un fondo di dimensioni piuttosto grandi, con un’ottima liquidità e uno storico importante. Questo garantisce che gli investitori possano trovare delle buone condizioni per i loro investimenti, anche in termini di esecuzione degli ordini. Interessante notare che le società più rappresentate nel portafoglio del fondo in questo momento sono Marathon Digital, Coinbase, Riot Platforms e Bitfarms. Ci sono però anche aziende come Nvidia e IBM che derivano solo una parte marginale dei propri ricavi dal settore delle criptovalute.
Dove investire in ETF Bitcoin
Di seguito sono riportate le migliori piattaforme che permettono di investire in ETF su Bitcoin, o che permettono direttamente di esporsi all’andamento della criptovaluta stessa. Sono tutti broker autorizzati Consob testati dalla redazione di TradingOnline.com® e con un profilo di commissioni di primo livello.
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Investire in ETF Bitcoin conviene?
Per un investitore al dettaglio, la risposta è quasi sempre no. Questo vale tanto per gli ETF a replica fisica, quanto per quelli che invece sono legati all’andamento delle azioni connesse al settore crypto. Considerate le alternative, specialmente comprare direttamente Bitcoin, non c’è un vero motivo per cui un investitore dovrebbe esporsi agli ETF. Questa è una considerazione oggettiva basata su considerazioni facilmente constatabili da chiunque:
- Gli ETF non armonizzati UCITS sono molto difficili da reperire sulle piattaforme italiane e sono tassati in un modo non conveniente per gli investitori;
- Pagare un costo di gestione per mantenere degli ETF in portafoglio che si potrebbero mantenere gratuitamente comprando la criptovaluta vera e propria non ha un vero e proprio senso;
- Se si guarda agli ETP regolamentati in Europa, il problema fiscale si risolve ma le commissioni di gestione sono ancora più alte;
- Investendo in ETF quotati in dollari, oltre a tutti i problemi già menzionati, si incorre nei costi di conversione della valuta.
Questo non è un tema che riguarda la convenienza o meno di investire su Bitcoin. Si tratta puramente di una questione di metodo, per capire se sia più conveniente farlo attraverso gli ETF o attraverso le tante alternative disponibili.
Anche quando si parla di ETF azionari, le cose non sono molto diverse. Le aziende quotate in Borsa che derivano una gran parte dei loro ricavi dal mondo crypto sono appena una manciata; comprare manualmente le singole azioni richiede poco lavoro in più che comprare un ETF e si risparmiano nuovamente i costi di gestione. Per lo meno, però, nel caso degli ETF azionari è vero che il gestore si occupa di fare un continuo lavoro di ribilanciamento che altrimenti l’utente dovrebbe fare manualmente. Se le commissioni richieste sono basse, questo lavoro può valere la pena di pagare anche i costi associati.
ETF su Bitcoin: a chi convengono?
I contro sono chiari: difficoltà di accesso, costi evitabili e talvolta un trattamento fiscale peggiore. Ma quali sono i pro? Per un investitore al dettaglio, non ce ne sono di concreti. Questo sembra rendere impossibile spiegare perché tali fondi siano stati creati, ma è importante notare che gli investitori al dettaglio rappresentano solo una piccola parte dei mercati.
Gli ETF sono dei prodotti importanti per consentire accesso agli investitori istituzionali ai mercati. Soprattutto quando si tratta di alcune entità come i fondi pensione americani, ci sono dei forti limiti alla quantità di asset singoli che possono essere comprati o all’esposizione ai cosiddetti “strumenti alternativi”. Inoltre, in alcune giurisdizioni, la tassazione sugli ETF è migliore di quella che si ottiene direttamente sulle criptovalute e quindi si inverte il discorso valido per gli investitori italiani.
Un altro elemento importante da considerare è che i broker europei, specialmente in casi come eToro (qui per il sito), permettono di comprare con la stessa facilità un ETF o Bitcoin veri e propri. Non c’è un livello di complicazione extra per comprare direttamente la criptovaluta, ma non in tutto il mondo le cose funzionano in questo modo. In molte nazioni dove le crypto sono negoziabili solo sugli exchange specializzati, gli investitori meno sofisticati possono non avere familiarità con le piattaforme o non sapere come custodire i loro Bitcoin al sicuro. Per un investitore che ha grande familiarità con le piattaforme per comprare ETF ma teme che comprare crypto sia più complicato, i costi di gestione possono essere accettabili in cambio della facilità d’accesso.
Opinioni sugli ETF Bitcoin
Gli ETF legati a Bitcoin, soprattutto quelli a replica fisica, sono stati divisivi. Le opinioni spaziano da chi è molto felice di vedere le criptovalute riconosciute come uno strumento presente nelle Borse istituzionali, fino all’esatto opposto; molti “fondamentalisti” di Bitcoin ritengono che accentrare una grande quantità di criptovaluta nelle mani di pochi grandi gestori possa dare loro un’influenza eccessiva sul mercato.
In ogni caso, la quantità di Bitcoin in mano a un investitore non lo rende in grado di influenzare il funzionamento della rete o l’architettura della blockchain. Questo potrebbe essere il caso con altre crypto, ma Bitcoin è costruita in un modo per cui l’accentramento della potenza di calcolo può essere pericoloso; l’accentramento della ricchezza, invece, non impatta direttamente la rete.
La nostra opinione
La nostra opinione su questi ETF nasce principalmente dall’osservazione numerica e oggettiva delle loro caratteristiche, senza che essa costituisca un consiglio finanziario o una consulenza d’investimento.
Indubbiamente gli ETF su Bitcoin sono stati un passo avanti per l’accessibilità delle criptovalute, ma non per gli investitori al dettaglio italiani o europei in generale. Nel nostro mercato continua a essere più facile e più conveniente comprare direttamente Bitcoin se si intende ottenere esposizione diretta al valore della criptovaluta. Ciò non toglie che in altre parti del mondo, soprattutto quando si tratta di investitori istituzionali, ci siano dei motivi ben concreti per optare per questi prodotti. Come sempre accade nel mondo della finanza, non esiste un singolo strumento che vada bene per tutti. Ogni asset ha una sua categoria di investitori che possono essere interessati, ma niente è universalmente valido. L’Unione Europea in particolare ha delle regole molto diverse da quelle statunitensi, ed è normale che prodotti pensati per un pubblico non siano facilmente accessibili o convenienti per l’altro.
Alessandro Calvo – Chief Editor TradingOnline.com
Inoltre è importante tenere conto che le opinioni sono basate sulla situazione allo stato attuale. In futuro potrebbero cambiare i regolamenti europei, magari rendendo più accessibili gli ETF non-UCITS o cambiando le normative sulla tassazione. In quel caso, gli ETF a replica fisica su Bitcoin potrebbero invece diventare la soluzione più conveniente.
Conclusioni
Gli ETF legati a Bitcoin e al mondo delle criptovalute hanno costituito un nuovo passaggio dell’entrata delle crypto nella finanza tradizionale. Questo si riflette in maniera positiva sui volumi di scambi, sulla liquidità di mercato e sul riconoscimento di Bitcoin come asset. Sono tutti elementi che indiscutibilmente aiutano il mercato a diventare più efficiente, migliorando il modo in cui viene prezzato BTC.
Un altro riconoscimento importante da dare agli ETF connessi a Bitcoin è il fatto di aver aperto la porta a nuovi ETF legati anche ad altre criptovalute. In poche settimane, dopo l’approvazione del fondo di Grayscale, sono nati tantissimi altri progetti legati tanto a Bitcoin quanto alle principali altcoin. Si tratta di una nuova epoca per le interazioni tra crypto e Wall Street, dopo anni di fredda distanza tra la finanza classica e quella decentralizzata.
Non sarebbe probabilmente stato approvato un ETF a replica fisica su Bitcoin, se prima non ci fossero state grandi società quotate in Borsa legate al mondo delle criptovalute. E queste aziende probabilmente non si sarebbero quotate in Borsa se prima non avessero ricevuto grandi investimenti da parte di molte società multinazionali e banche, in molti casi. Andando avanti, è molto probabile che anche l’approvazione degli ETF legati a Bitcoin si rivelerà un passaggio chiave per ciò che arriverà dopo.
FAQ: Domande e risposte frequenti sugli ETF Bitcoin
ETF Bitcoin, meglio vendere o tenere?
A nostro avviso sarebbe meglio possedere direttamente Bitcoin piuttosto che un ETF a replica fisica, quantomeno nel caso di un investitore al dettaglio italiano. Non soltanto si evitano i costi di gestione, ma si ottiene anche un migliore trattamento fiscale rispetto a quello previsto dai fondi non armonizzati UCITS.
Come investire in ETF su Bitcoin?
Attualmente i broker che permettono di negoziare gli ETF su Bitcoin, sotto forma di CFD o di investimento diretto nel fondo, sono eToro, Capital.com, Scalable Capital e Degiro.
L’ETF di Grayscale è disponibile in Italia?
Per gli investitori europei non è facile ottenere accesso ai fondi quotati negli Stati Uniti, ma è comunque possibile. Dal momento che l’ETF è quotato solo in dollari, bisogna tenere conto anche di rischi e dei costi di cambio valuta.
Ci sarà un ETF a replica fisica di Bitcoin in Europa?
Le normative europee non permettono di creare ETF che abbiano un singolo asset come sottostante, di qualunque asset si tratti. Un’alternativa sono gli ETP, ed esistono già ETP a replica fisica su BTC.