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ETF Fintech

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Gli ETF fintech sono fondi quotati in Borsa che replicano la performance di un indice di azioni legate al settore fintech. L’incontro tra finanza e tecnologia sta dando vita a un numero sempre maggiore di soluzioni per automatizzare operazioni che in passato richiedevano lunghi passaggi burocratici, code agli sportelli, commissioni elevate o erano semplicemente impossibili. Fin dalla nascita di X, poi chiamata PayPal, il mondo di internet ha cercato di trovare soluzioni nuove per gestire i pagamenti e gli investimenti in un modo sempre più efficiente.

Il mercato fintech è in crescita sia dal punto di vista tecnologico, sia dal punto di vista demografico: le nuove generazioni abituate a gestire le proprie finanze tramite app avanzano, mentre quelle più abituate ai sistemi tradizionali passano. Questo cambio generazionale nel modo di concepire banche, piattaforme d’investimento e strumenti di pagamento rappresenta una grande opportunità per le aziende del settore e per i loro investitori. Al tempo stesso, con così tanti mercati diversi e così tante società fintech quotate in Borsa, passare attraverso un ETF è spesso il modo più efficiente per ottenere esposizione al settore.

Alessandro Calvo – Analista e caporedattore di TradingOnline.com®

Secondo Vantage Market Research, attualmente il mercato fintech vale oltre $550 miliardi e sta crescendo a un CAGR del 19,50%.1 Inoltre è un mercato molto dinamico, in cui attualmente il Nord America risulta essere il mercato più grande ma il Sud Est Asiatico è quello da cui ci si attende la maggiore crescita. Per questo motivo, investire in ETF fintech può essere molto interessante soprattutto sul lungo termine.

💡Conviene investire oggi:
Rischio dell’investimento:Medio-Alto
💸Costi e commissioni:0,30-0,70% TER annuo
💼Dove acquistare:eToro / Capital.com / FP Markets / SkillingDegiro
💰Investimento minimo:50 euro
ETF Fintech – Riassunto sintetico tabellare

ETF Fintech: Migliori 5 da comprare nel 2024

I fondi legati al mondo fintech non sono tanti, per lo meno se si guarda a quelli quotati in Europa e contrassegnati dalla sigla UCITS. È importante ricordare che per gli investitori al dettaglio europei, i fondi non-UCITS sono molto difficili da acquistare e teoricamente sono riservati solo a investitori professionali. Anche se talvolta è possibile investire sotto forma di CFD, anche in questo caso i prodotti proposti dai broker non sono molti. Le plusvalenze prodotte da fondi UCITS sono tassate anche in un modo più efficiente, con l’imposta sostitutiva del 26%; le plusvalenze prodotte da fondi non-UCITS formano invece parte del reddito Irpef.

A fronte di tutto questo, la nostra redazione ha selezionato 5 ETF in particolare che offrono un modo efficiente di ottenere diversificazione al mercato fintech. I criteri di selezione utilizzati sono i seguenti:

  1. Diversificazione su più titoli effettivamente legati al comparto fintech;
  2. Costi di gestione annui;
  3. Regolamentazione europea (UCITS);
  4. Diversificazione su più aree geografiche;
  5. Liquidità del mercato per le quote del fondo.

Bisogna ammettere che a differenza di altri settori, come gli ETF sull’AI o gli ETF sull’energia rinnovabile, in questo caso è stato necessario fare dei compromessi. I pochi fondi a disposizione, specie nel mercato europeo, richiedono spesso di sacrificare l’efficienza dei costi in nome della diversificazione o viceversa.

1. Xtrackers MSCI Fintech Innovation UCITS ETF

📍ISINIE000YDOORK7
Dove comprareDegiro / Scalable Capital
💲TER0,30%
📈Metodo di replicaFisica completa
💱Valuta del fondoEuro
💰Strategia di reinvestimentoAd accumulo
Principali caratteristiche del Xtrackers MSCI Fintech Innovation UCITS ETF

Questo fondo traccia la performance dell’indice MSCI ACWI IMI Fintech Innovation Select ESG Screened 100 index, formato dalle 100 aziende fintech più grandi al mondo. Il livello di diversificazione dunque è piuttosto valido, così come lo sono i costi di gestione: appena lo 0,30% annuo, decisamente al di sotto della media della categoria. L’unico limite di questo ETF è il fatto di avere una capitalizzazione piuttosto bassa, intorno ai €7 milioni. Questo significa che anche i volumi di scambio tendono a essere bassi, con spread che in alcuni casi sono più alti del TER.

Le azioni più rappresentate all’interno del fondo sono:

  1. Nvidia
  2. Fiserv
  3. Visa
  4. Mastercard
  5. MercadoLibre

Le aree più rappresentate invece sono:

  1. USA (70%)
  2. Cina (5%)
  3. Paesi Bassi (5%)
  4. Uruguay (4,50%)

Si potrebbe discutere sull’inclusione delle azioni Nvidia all’interno dell’indice, dal momento che l’azienda non ha una vera e propria componente fintech. Sembra più che altro una scelta legata al fatto di volere includere queste azioni nell’indice per aumentarne la performance, dopo il rally stellare del titolo grazie ai chip per l’AI generativa. Indubbiamente questa AI può anche essere utilizzata da aziende nel ramo fintech, ma è difficile dire che ci sia un collegamento diretto tra Nvidia e i servizi finanziari.

“Fintech” è un termine molto generico all’interno del quale si possono distinguere diverse nicchie

2. HANetf Grayscale Future of Finance UCITS ETF

📍ISINIE000TVPSRI1
Dove comprareDegiro / Scalable Capital
💲TER0,70%
📈Metodo di replicaFisica completa
💱Valuta del fondoEuro
💰Strategia di reinvestimentoAd accumulo
Principali caratteristiche del HANetf Grayscale Future of Finance UCITS ETF

HANetf non è sicuramente tra i gestori di ETF più conosciuti, ma al tempo stesso è uno dei pochi a portare sul mercato europeo un fondo interamente dedicato al mondo fintech. Con appena €1 milione di capitalizzazione, mostra come l’appetito degli investitori europei per questo tipo di prodotti non sia propriamente eccezionale. Un motivo dietro a questo scarso successo commerciale potrebbe anche essere il TER elevato, che arriva allo 0,70% annuo.

Le aziende più rappresentate nel portafoglio del fondo sono:

  1. PayPal
  2. Marathon Digital
  3. Robinhood
  4. Block Inc
  5. Coinbase

Mentre l’esposizione alle diverse aree geografiche è la seguente:

  1. Stati Uniti (65%)
  2. Germania (5%)
  3. Israele (5%)
  4. Giappone (5%)
  5. Altro (20%)

Ciò che effettivamente si nota, in questo caso, è il fatto di avere dato nettamente più coerenza al portafoglio. Tutte le imprese più rappresentate nel fondo hanno effettivamente un’appartenenza innegabile al mondo fintech, garantendo in questo modo che l’ETF sia effettivamente legato al 100% al settore. Altri fondi che echeggiano al mondo fintech nel loro nome, in realtà, hanno esposizione a società solo lontanamente tangenti: titoli come Google e Apple, che malgrado Apple Pay e Google Pay derivano una quantità estremamente limitata dei loro ricavi da questi servizi.

3. Ark Fintech Innovation ETF

📍ISINUS00214Q7088
Dove comprareeToro / Capital.com
💲TER0,30%
📈Metodo di replicaGestione attiva (no replica)
💱Valuta del fondoDollaro USA
💰Strategia di reinvestimentoAd accumulo
Principali caratteristiche del ARK Fintech Innovation ETF

Il terzo fondo della lista è anche il vero re della categoria, con oltre $1 miliardo di asset in gestione. L’unico problema è che si tratta di un ETF non-UCITS, per cui per gli investitori europei al dettaglio non è possibile acquistarlo in maniera diretta. Grazie a ottimi broker come , però, è possibile investire anche su questo prodotto tramite CFD.

Ark Investments è il più grande gestore di ETF a gestione attiva al mondo.2 Anziché replicare un indice, in questo caso il gestore tenta attivamente di batterlo attraverso una selezione dei titoli su cui puntare. Per questo motivo le azioni più rappresentate nel portafoglio, così come l’esposizione alle aree geografiche, possono cambiare rapidamente. Detto questo, al momento i titoli più rappresentati sono Coinbase, Block Inc, Shopify, Draftkings e UiPath. Indubbiamente viene usata un’accezione molto ampia del termine “fintech”, anche se teoricamente il gestore si impegna a investire in prevalenza su aziende che derivano dal mondo fintech almeno l’80% dei propri ricavi.

4. Amplify Emerging Markets Fintech ETF

📍ISINUS0321088702
Dove comprareDegiro / Scalable Capital
💲TER0,69%
📈Metodo di replicaGestione attiva (no replica)
💱Valuta del fondoDollaro USA
💰Strategia di reinvestimentoAd accumulo
Principali caratteristiche del Amplify Emerging Markets FinTech ETF

Passando oltre, questo è un altro ETF a gestione attiva e non-UCITS. La caratteristica molto interessante del prodotto, che lo differenzia da tutti gli altri, è quella di investire in maniera specifica sui mercati emergenti. Questo è un vantaggio significativo, in primo luogo perché i fondamentali sono molto chiari: nel mondo ci sono più persone con uno smartphone che con un conto in banca, e questa differenza è nettamente più evidente in Asia, America Latina e Africa.3 Un dato interessante, ad esempio, è che oltre il 90% dei consumatori cinesi utilizza almeno un servizio fintech.4

In Europa siamo già abituati all’home banking, ai broker online, alle carte-conto accessibili tramite app e così via. Tutto questo però sta ancora nascendo in altri paesi, come dimostra l’ascesa esponenziale dell’app di NuBank, di PIX o dei POS di pagamento di MercadoLibre. Anche la forte crescita demografica di questi paesi è una questione importante che gioca a favore delle imprese che operano in loco. Per una questione di diverse regolamentazioni finanziarie intorno al mondo, molto spesso le imprese locali arrivano a conquistare il mercato interno prima che le multinazionali adattino il loro servizio alle necessità specifiche del paese.

Il grafico mostra la quantità di investimenti digitali effettuati da investitori al dettaglio, sia nel corso degli ultimi anni che secondo le previsioni future

5. Invesco KBW Nasdaq Fintech UCITS ETF Acc

📍ISINIE00BYMS5W68
Dove comprareDegiro / Scalable Capital
💲TER0,49%
📈Metodo di replicaSwap
💱Valuta del fondoEuro
💰Strategia di reinvestimentoAd accumulo
Principali caratteristiche del Invesco KBW Nasdaq Fintech UCITS ETF Acc

L’obiettivo di questo fondo è replicare passivamente l’andamento del KBW Nasdaq Financial Technology Index, un indice che traccia la performance di tutte le aziende connesse al mondo fintech sul Nasdaq. Attualmente fanno parte dell’indice 50 imprese, che possono essere connesse al mondo digitale e finanziario in diversi modi. Le più presenti attualmente all’interno dell’indice sono:

  1. Visa
  2. Mastercard
  3. PayPal
  4. Charles Schwab
  5. S&P Global

A livello geografico, il fondo è esposto esclusivamente agli Stati Uniti. Interessante notare come in questo caso vengano considerate “fintech” molte imprese che si potrebbero collegare al mondo della finanza più tradizionale, come Visa e Mastercard. All’interno dell’indice ci sono comunque anche imprese altamente innovative come Coinbase e Robinhood, per cui è quasi un ETF che replica l’andamento delle principali aziende finanziarie americane escludendo le banche classiche.

Il metodo di replica è basato sullo swap, un sistema con cui il fondo non detiene direttamente le azioni. Ci sono delle banche partner che pagano al fondo la differenza tra il valore dell’indice di riferimento nel momento in cui una certa quantità di denaro viene investita e quello in cui viene prelevata. Questo espone gli investitori a un rischio in più, cioè quello di fallimento della controparte bancaria, ma al tempo stesso garantisce una replica molto precisa dell’indice di riferimento.

Conviene investire in ETF Fintech?

Se vengono scelti bene, la nostra risposta è “sì”. Siamo dell’idea che ci siano delle buone motivazioni per continuare a investire nel settore fintech, ma questa è un’opinione personale degli analisti di TradingOnline.com® che non va considerata come una consulenza finanziaria o come un consiglio d’investimento.

Molto semplicemente, combinare la tecnologia al mondo finanziario permette di rendere più efficienti e più accessibili tantissime operazioni. Quando si crea una grande quantità di valore per il mercato di riferimento, è inevitabile che un settore cresca. E più la tecnologia migliora, più ci sono modi interessanti di applicarla in ambito finanziario. Questo è un dato di fatto molto difficile da criticare, ma bisogna comunque notare che gli ETF legati al comparto non sono propriamente i più attraenti.

Valutazione degli ETF fintech in base alle loro principali caratteristiche

Bisogna sempre cercare di distinguere l’idea di investimento dallo strumento. L’idea di investire sul comparto fintech è senz’altro buona, ma gli ETF che tracciano l’andamento di questo comparto sono pochi e piuttosto costosi. Ci sono anche delle alternative da considerare che possono risultare più efficienti per esporsi all’andamento del comparto, con meno costi e in alcuni casi anche con una diversificazione migliore.

Migliori alternative agli ETF Fintech

Ci sono due principali alternative agli ETF connessi al settore fintech. La prima e la più classica è quella di comprare le singole azioni, una scelta indicata quando si vuole limitare la propria esposizione a un numero limitato di titoli. Più azioni si comprano e più i costi di carico per ogni transazione vanno a pesare sul portafoglio, rendendo più conveniente un ETF; se però ci si vuole limitare a una manciata di aziende su cui investire, allora i costi di carico risultano nettamente inferiori ai costi di gestione dei fondi.

Una scelta più innovativa è investire sullo SmartPortfolio di eToro dedicato al settore fintech. Gli Smart Portfolios sono dei prodotti d’investimento specifici di eToro, che aggregano un certo numero di aziende dedicate a uno specifico settore. La prima differenza, in questo caso, è che non si pagano i costi di gestione annui tipici degli ETF. Allo stesso tempo si ottiene esposizione a un numero estremamente grande di società fintech, per cui la diversificazione del prodotto non ha nulla da invidiare agli ETF.

Gli SmartPortfolios tendono a mantenere il loro portafoglio piuttosto stabile nel corso del tempo, ma non sono dei prodotti completamente passivi. Non tracciano un indice di riferimento, bensì cercano di rappresentare tutte le azioni più importanti negoziabili su eToro per il settore che vogliono rappresentare.

Dove investire in ETF Fintech

Di seguito è riportata la tabella dei broker consigliati per investire in ETF legati al mondo fintech e non soltanto. Sono intermediari regolamentati in Europa e autorizzati da Consob, selezionati dalla redazione di TradingOnline.com® per costi d’intermediazione, facilità di utilizzo e assistenza clienti.

[broker]

Gli ETF Fintech sono rischiosi?

Gli ETF Fintech hanno un profilo rischio/rendimento aggressivo. Il mondo della finanza applicata alla tecnologia è in continuo cambiamento e i rapporti di forza tra le società del settore possono cambiare rapidamente soprattutto nei mercati emergenti. Secondo Fortune Business Insights, ad esempio, la tecnologia blockchain ha un grande potenziale per rivoluzionare il comparto fintech ma oggi vediamo solo una piccola parte delle sue applicazioni possibili.5

Questi cambiamenti tecnologici si riflettono sul cambiamento delle app che gli utenti utilizzano per le transazioni e gli investimenti, potenzialmente portando una startup a diventare un’impresa molto grande nel corso di pochi anni e allo stesso tempo potendo trasformare un colosso in un’azienda in declino con la stessa velocità. Per avere un’idea di quanto velocemente la tecnologia in campo fintech stia evolvendo, attualmente si stima che nel mondo ci siano 28.000 startup connesse al settore.6

Indubbiamente diversificare gli investimenti, ad esempio con gli ETF o gli Smart Portfolios, aiuta a limitare questi rischi. Al tempo stesso è inevitabile che siano comunque prodotti segnati da un andamento più volatile rispetto a fondi che tracciano dei comparti più stabili come quello delle utilities o dei prodotti farmaceutici.

ETF Fintech: l’opinione di TradingOnline.com®

A fronte di oltre 10 anni trascorsi analizzando i mercati finanziari e i prodotti d’investimento, la nostra redazione ha avuto modo di seguire da vicino l’evoluzione degli ETF Fintech e delle principali aziende connesse al settore. La nostra opinione è la seguente:

Il settore fintech continua da tempo a mostrare un tasso di crescita invidiabile, che ha abbondantemente superato quello della finanza tradizionale. Oggi è persino difficile tracciare una linea tra le aziende fintech e le altre, perché anche grandi banche come Unicredit e JP Morgan hanno investito tantissime risorse per acquisire e sviluppare nuove tecnologie da impiegare nella loro offerta. Lo si nota anche dalle forti differenze nella composizione del portafoglio dei vari fondi. In ogni caso, siamo dell’idea che investire sul mondo fintech sia un’ottima idea; i dubbi ci sono più che altro sull’ETF da scegliere, perché quantomeno guardando ai prodotti europei è difficile trovarne di validi in termini di diversificazione e di costi. In questo momento ci sentiamo di dire che lo SmartPortfolio di eToro o l’acquisto di azioni singole siano più consigliabili rispetto agli ETF armonizzati alle regole europee.

Alessandro Calvo – Analista e caporedattore di TradingOnline.com®

Le opinioni sono comunque personali per loro natura, ed è importante fare le proprie valutazioni in base al proprio specifico profilo da investitore.

Conclusioni

Il mondo fintech continua a essere uno dei settori che cresce di più all’interno del mondo tech, con innovazioni che vanno dalla blockchain alle valute digitali delle banche centrali che potrebbero contribuire a dare un’altra forte spinta al mercato nel corso dei prossimi anni. Purtroppo gli ETF attualmente quotati in Europa non sono il massimo, ma comunque i prodotti che abbiamo inserito ai primi posti del nostro elenco sono effettivamente molto diversificati e hanno un profilo di costi ragionevole.

Con decine di migliaia di startup fintech nel mondo, è facile intuire perché un prodotto molto diversificato sia vantaggioso. Anche se la diversificazione è sempre una caratteristica favorevole per un portafoglio, in questo settore se ne sente il bisogno più che in molti altri. In ogni caso ormai ogni azienda che si occupa di finanza è dipendente dai servizi informatici in un modo o nell’altro, per cui è probabile che nel corso del tempo diventerà sempre più difficile tracciare una linea chiara tra un’impresa fintech e un’impresa finanziaria non-fintech.

FAQ: Domande e risposte frequenti sugli ETF Fintech

È meglio vendere o tenere gli ETF Fintech al momento?

Al momento ci sentiamo di dire che sarebbe più conveniente mantenere i prodotti in portafoglio piuttosto che venderli. Il settore è ancora in forte fase di espansione e la prospettiva di tagli ai tassi della Fed e della BCE può ulteriormente favorire la crescita del comparto.

Quali sono le principali alternative agli ETF Fintech?

Le due principali alternative sono investire direttamente sulle singole azioni oppure sullo SmartPortfolio di eToro dedicato proprio a questo settore.

Dove posso comprare ETF legati al mondo fintech?

Due broker molto convenienti sono eToro per comprare le vere e proprie quote degli ETF, oppure Capital.com e Skilling per accedere ai CFD sugli ETF fintech e poter ottenere esposizione anche ai fondi non regolamentati in Europa.

Come si distinguono le azioni fintech?

Teoricamente si parla di fintech in relazione a imprese finanziarie che hanno una forte componente tecnologica. Oggi però si perde sempre di più il confine tra le imprese finanziarie “tradizionali” e quelle tech, per cui non è possibile tracciare un confine netto.

Fonti e bibliografia

  1. https://www.vantagemarketresearch.com/industry-report/fintech-market-1543
  2. https://www.dividend.com/active-etfs-channel/largest-active-etf-providers/
  3. Global Finance, World’s Most Unbanked Countries 2021, February 17, 2021
  4. https://explodingtopics.com/blog/fintech-stats
  5. https://finance.yahoo.com/news/global-fintech-market-size-share-123600584.html
  6. https://www.statista.com/statistics/893954/number-fintech-startups-by-region/

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