Guide Azioni
Cosa sono le azioni di Borsa. Una guida completa per principianti
Scopriamo cosa sono le azioni di Borsa e come si deve fare per investire su questi particolari titoli. Una guida completa per i principianti.
Volendo dare una definizione rapida e sintetica di azioni – o di titolo azionario – possiamo affermare che si tratta di una quota di proprietà di una determinata società. L’azionista ha diritto di votare e, nel caso in cui sia previsto dalla società, può percepire i dividendi relativi alla sua partecipazione azionaria.
Ma a cosa si fa riferimento, quando si utilizza il termine azioni? Con questo vocabolo ci si riferisce nello specifico a:
- una quota di una proprietà di una determinata società quotata in Borsa. Si può essere proprietari di una parte di Amazon, Apple o Enel a seconda della società sulla quale si è deciso di investire;
- la proprietà che si detiene si riferisce ad una quota di proprietà di una determinata società: si possono possedere, per esempio, 100 azioni di Microsoft;
- nel caso in cui una società dovesse decidere di emettere 10.000 azioni ed un singolo azionista ne possiede 1.000, vuol dire che possiede il 10% di quell’azienda.
Ma entriamo un po’ più nel dettaglio e cerchiamo di capire un po’ meglio come funzioni le azioni e in cosa consistono.
Cosa sono le azioni
Termine | Definizione |
Azione | Sono dei titoli di credito che possono essere trasferiti ad altri soggetti |
Azioni nominative | Sono titoli per i quali diritti ed obblighi ricadono sull’intestatario |
Azioni al portatore | Gli obblighi e i diritti ricadono su chi possiede il titolo in un determinato momento |
Prima di addentrarci ulteriormente su come investire sulle azioni è meglio fermarci un attimo e comprendere cosa siano.
Volendo dare una definizione un po’ completa di azioni, le possiamo definire come degli strumenti di partecipazione alla proprietà di una società. Ma spieghiamo ancora meglio: un’azione costituisce una quota minima nella quale viene diviso il capitale di una qualsiasi società.
A determinare il valore nominale di ogni singola azione è – almeno nella maggior parte dei casi – lo statuto della società. In caso contrario il titolo dovrà riportare l’ammontare complessivo del capitale e il numero di titoli che sono stati emessi. Non è detto, ad ogni modo, che il valore nominale coincida necessariamente con il loro valore di emissione: molto semplicemente può capitare che una volta emesse per acquistarle sia necessario mettere in conto una somma superiore rispetto al valore nominale, il cosiddetto sovrapprezzo. Il valore nominale non coincide nemmeno con il valore di mercato del titolo, che viene determinato, invece, dall’incontro tra domanda ed offerta sul mercato.
Le azioni sono dei titoli di credito: sono degli strumenti che al loro interno incorporano un diritto che il titolare può trasferire ad un altro soggetto. Per le azioni nominative gli obblighi e i diritti ricadono sull’intestatario; per le azioni al portatore sul soggetto che possiede il titolo in un determinato momento. Al portatore possono essere solo e soltanto le azioni di risparmio.
Una particolarità delle azioni ordinarie è quella di garantire a tutti i titolari uguali diritti, tra i quali, come abbiamo anticipato in precedenza, rientra anche quello di voto nel corso delle assemblee.
Le migliori piattaforme dove comprare le azioni
- FP Markets – Visita la piattaforma;
- eToro – Visita la piattaforma;
- Capital.com – Visita la piattaforma;
- Trade.com – Visita la piattaforma;
- Skilling – Visita la piattaforma;
- Bitpanda – Visita la piattaforma;
- Avatrade – Visita la piattaforma;
- Scalable Capital – Visita la piattaforma;
- Freedom24.
Le tipologie di azioni
Tipologia di azione | Come funziona |
Privilegiata | Permettono di accedere ad una serie di privilegi |
Risparmio | I titolari possono accedere ad una serie di vantaggi economici, come la ripetizione degli utili |
Ordinarie | Sono i titoli più diffusi |
Sono diverse le tipologie di azioni che possono essere previste direttamente dallo statuto di una società. Ognuna di queste è caratterizzata da una serie di diritti diversi. Ecco un elenco dei titoli previsti:
- le azioni privilegiate. Come si può ben intuire dal nome permettono di accedere ad una serie di privilegi – tra i quali ci sono ulteriori rendimenti quando vengono assegnati i dividendi -, ma il diritto al voto è limitato alle sole assemblee straordinarie;
- le azioni di risparmio. I titolari possono usufruire di particolari vantaggi economici – soprattutto nella ripartizione degli utili – ma non danno la possibilità di partecipare alle votazioni nelle assemblee della società;
- le azioni di godimento. Permettono di beneficiare della ripartizione degli utili che rimangono dopo che è stato effettuato il pagamento alle azioni ordinarie, ma non danno la possibilità di votare alle assemblee della società;
- le azioni con voto maggiorato e plurimo. Benché abbiano lo stesso valore nominale degli altri titoli, permettono di avere un numero maggiore di voti durante le assemblee;
- le azioni ordinarie. Sono i titoli normali.
È importante, inoltre, introdurre un’altro tipo di differenziazione tra le azioni:
- quotate, i cui acquisti e le cui vendite possono essere effettuate nel mercato finanziario;
- non quotate, le cui compravendite possono avvenire con accordi tra privati. Questa caratteristica rende la loro gestione un po’ più complessa.
Dove vengono negoziate le azioni
I titoli quotati vengono negoziati:
- sui mercati regolamentati. A gestire le operazioni sono delle società specializzate, che devono adottare un regolamento approvato dalla Consob. In Italia il gestore più importante è Borsa Italiana S.p.A.;
- nei sistemi multilaterali di negoziazione (MTF). Possono essere gestiti anche da delle società di gestione del mercato – come, per esempio, le SIM o le Banche -, ma devono essere autorizzati;
- over-the-counter (OTC). Utilizzando dei propri intermediari finanziari, rimanendo al di fuori da qualsiasi mercato.
Azioni, come funzionano
Una delle strade che i risparmiatori possono percorrere per investire in una società è acquistando le sue azioni. Il loro valore può aumentare o diminuire nel tempo seconda dell’andamento della società: se è positivo aumenta, se la performance è negativa diminuisce.
Gli scambi delle azioni sono facilitati dai mercati azionari, che permettono di comprare e vendere i titoli delle società quotate. Le aziende possono diventare pubbliche in vari modi: la strada tradizionale, senza dubbio, passa attraverso la sottoscrizione di un’offerta pubblica iniziale, conosciuta anche come IPO.
Per operare direttamente sulle azioni i risparmiatori hanno due diverse possibilità:
- il trading;
- l’investimento tradizionale.
Le due diverse modalità attraverso le quali investire sulle azioni presentano delle nette differenze, che è bene analizzare nel dettaglio.
Come compare una schermata di investimento
Trading
Attraverso il trading si opera sul prezzo di titolo, senza acquistare fisicamente l’asset. Nella maggior parte dei casi quanti hanno intenzione di operare nel breve termine preferiscono fare trading invece che effettuare degli investimenti tradizionali, soprattutto nei momenti in cui i mercati sono particolarmente volatili
Chi ha intenzione di fare trading sul prezzo della azioni provvederà ad aprire una posizione buy nel momento in cui il titolo raggiunge un determinato prezzo. Se si vuole operare sul ribasso dei prezzi si apre una posizione sell. Il trading sulle azioni può essere effettuato con i derivati, come le barrier e i CFD, che sono entrambi degli strumenti a leva.
Investimento tradizionale
Più diffuso rispetto al trading, l’investimento tradizionale ha una filosofia di fondo diversa. Se con il trading si ottiene la proprietà fisica dell’asset, l’investimento è una modalità utilizzata da quanti hanno intenzione di trarre dei profitti nel lungo periodo: la speranza di fondo è che le azioni delle società, nel corso del tempo, acquistino sempre più valore. Nel momento in cui un azienda è in fase di crescita, si presuppone che le azioni, nel corso del tempo, possano registrare un rialzo.
Il profitto che si riesce ad ottenere in questo caso, in qualità di azionista, è nella vendita del titolo ad un prezzo più alto rispetto a quello pagato nel momento in cui è stato effettuato l’acquisto. Attenzione, però, che nel corso del tempo il valore dell’investimento non è detto che possa solo aumentare: il rischio è che diminuisca. Nel caso in cui si dovesse venire a verificare questa situazione, il prezzo dell’azione diminuisce e nel momento della sua vendita si andrebbe a perdere qualcosa.
Le migliori piattaforme dove fare trading
- FP Markets – Visita la piattaforma;
- eToro – Visita la piattaforma;
- Capital.com – Visita la piattaforma;
- Trade.com – Visita la piattaforma;
- Skilling – Visita la piattaforma;
- Bitpanda – Visita la piattaforma;
- Avatrade – Visita la piattaforma;
- Scalable Capital – Visita la piattaforma;
- Freedom24.
Controllare gli investimenti in mobilità
Perché una società viene quotata
Quali sono i motivi che inducono un’azienda a quotarsi in Borsa? La risposta è molto semplice: per trovare dei finanziamenti. I fondi arrivano attraverso la vendita delle azioni agli investitori. Questi ultimi possono essere di due tipi:
- gli investitori istituzionali, tra i quali rientrano i fondi di investimento e le banche;
- gli investitori retail, che includono i risparmiatori privati, che decidono di fare delle operazioni nelle azioni.
Nella maggior parte delle occasioni le società decidono di quotarsi alla Borsa di riferimento del proprio Paese. In Italia, come abbiamo visto in precedenza, la maggior parte delle aziende ha scelto Piazza Affari, ossia la Borsa di Milano. Anche se è vero che sta diventando consuetudine quotarsi in diverse piazze borsistiche straniere.
Come si determina il valore di un’azione
Valore | Definizione |
Valore di mercato | È dato dall’incontro tra la domanda e l’offerta |
Fair value | Si basa sui fondamentali dell’azienda |
Quanto vale un’azione? O, più correttamente, come si fa a determinare il suo valore? Per rispondere a questa domanda è necessario dare uno sguardo al suo valore di mercato o al suo fair value. Questo rappresenta il valore intrinseco di una determinata azione, che si va a determinare sulla base dei fondamentali della società. Il valore del mercato, molto più semplicemente, è semplicemente l’importo che gli investitori sono disposti a pagare per entrare in possesso di un determinato titolo azionario.
Può accadere che il fair value risulti essere nettamente inferiore rispetto alla quotazione di mercato: quest’ultima è condizionata dalla domanda, che non sempre rispecchia i fondamentali dell’azienda. Nel momento in cui l’offerta rimane costante a fronte di una domanda in aumento, il prezzo delle azioni è destinato ad aumentare perché gli investitori sono disposti a pagare di più per acquistarle.
Trading sul prezzo della azioni
Sono diverse le ragioni che possono spingere gli investitori e gli operatori di mercato a decidere di fare trading invece che scegliere la strada dell’investimento tradizionale. Anche perché si sta letteralmente diffondendo il trading sul prezzo delle azioni attraverso l’utilizzo di strumenti derivati: una soluzione che permette di andare long o short, ampliando le possibilità di riuscire ad ottenere del profitto sia quando i prezzi scendono di valore sia quando girano al rialzo. Questo permette di ampliare le possibilità di ottenere un guadagno in qualsiasi occasione.
Ricordiamo che questo tipo di investimento non obbliga a possedere fisicamente gli asset sottostanti, soprattutto quando il trading viene effettuato con le barrier o i CFD. È sempre opportuno ricordare, però, che scegliere di andare short è una strategia rischiosa ed è consigliabile solo ai trader più esperti, che siano riusciti a comprendere a pieno come funziona questo tipo di strategia.
L’investimento tradizionale, rispetto al trading, permette unicamente di andare long. In questo caso l’investitore ha la possibilità di trarre profitto unicamente nel momento in cui il valore dell’azione aumenta.
Gli azionisti, inoltre, hanno diritto a vedersi erogati i dividendi anche quando il valore della società dovesse scendere. L’investitore può scegliere se ricevere il proprio dividendo sotto forma di utile o investirlo di nuovo in modo da riuscire a beneficiare dell’interesse composto.
Il motivo per il quale molti investitori preferiscono il trading è la possibilità di utilizzare la leva finanziaria, che permette di investire meno denaro nel momento in cui viene aperta una determinata posizione. È bene sottolineare, ad ogni modo, che benché la leva abbia indubbiamente dei vantaggi significativi è allo stesso tempo molto rischiosa: i profitti e le eventuali perdite vengono calcolate sull’esposizione totale. Non si prende in considerazione la frazione di capitale che è richiesta all’apertura.
I rischi del trading
Tipo di rischio | Definizione |
Sistemico | Interessa le aziende quando le caratteristiche del mercato cambiano |
Amplificare le perdite | Determinato dall’effetto leva |
Perdite potenzialmente illimitate | Vi possono andare incontro quanti usano lo short-selling |
Il trading sulle azioni comporta dei rischi ben precisi che è necessario tenere bene a mente. Quelli più importanti sono i seguenti:
- rischio sistemico;
- rischio di amplificare le perdite per via dell’effetto leva;
- rischio di perdite potenzialmente illimitate in seguito allo short-selling di azioni.
Le ultime due tipologie di rischio che abbiamo appena visto interessano trasversalmente gli investitori e i trader, nel momento in cui dovessero decidere di andare long su un determinato titolo.
Discorso leggermente diverso riguarda il rischio sistemico, che coinvolge direttamente una società nel momento in cui si dovesse trovare nella situazione di affrontare un sistema economico più ampio. Proviamo a fare un esempio per capirci meglio: nel caso in cui si stia affrontando una fase di recessione dell’economia, un’azienda potrebbe trovarsi nella situazione di dover affrontare una riduzione della domanda dei servizi che offre o dei beni che mette in vendita. Poco importa quanto abbia performato fino a quel momento (magari è anche andata molto bene).
Attenzione al rischio negli investimenti
L’importanza della gestione del rischio
Vogliamo soffermarci ancora su un fattore prima di chiudere. L’importanza della gestione del rischio. Nel momento in cui i trader e gli investitori hanno intenzione di operare in Borsa hanno a disposizione una serie di strumenti che permettono loro di gestire il rischio.
Tra questi ci può essere lo stop, che permette di decidere quali siano i momenti in cui uscire da una determinata operazione, soprattutto quando le operazioni si stanno muovendo in una direzione contraria rispetto a quanto era stato previsto. Questa sorta di limite permette di chiudere in maniera automatica una posizione nel momento in cui si è riusciti a raggiungere un determinato livello di profitto.
Considerazioni finali
Investire in azioni è attività che deve essere effettuata con la madama precisione e accuratezza. Niente deve essere lasciato al caso: le azioni possono guadagnare valore o lo possono perdere: è sempre importante conoscere a fondo la società su cui si è deciso di investire e il mercato nel quale si muove.
Questo è il modo per muoversi in modo consapevole. Ma è importante ricordare che:
Nessun investimento azionario è privo di rischio. Si può guadagnare, ma anche perdere il proprio capitale. È importante iniziare ad operare con questa consapevolezza.
FAQ
Cosa sono le azioni?
Volendo sintetizzare al massimo le azioni sono dei titoli di credito. Stiamo parlando, in estrema sintesi, di uno strumento al cui interno è incorporato un diritto, che il titolare può trasferire ad un altro soggetto.
È rischioso investire nelle azioni?
È sempre importante ricordare che ogni tipo di investimento in azioni non è mai esente da rischio. È sempre importante analizzare le operazioni che si ha intenzione di effettuare, perché si potrebbe perdere il denaro.
Il rischio può essere gestito?
Sì, è possibile farlo, utilizzando degli strumenti messi a disposizione direttamente dalle piattaforme attraverso le quali si fa tranding, che permettono di stoppare l’investimento nel momento in cui le perdite raggiungono determinati livelli.