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Stellantis, gli operai negli Usa pronti a scioperare. Ecco perché
Negli Stati Uniti gli operai Stellantis sono pronti a scioperare per protesta contro le promesse mancate effettuate dal gruppo automobilistico.
I sindacati statunitensi, che rappresentano i lavoratori Stellantis, si stanno preparando a scioperare. L’intento è quello di presentare dei reclami ed eventualmente incrociare le braccia a livello nazionale. L’accusa rivolta al gruppo italo francese è quella di non rispettare gli impegni di produzione.
Secondo United Auto Workers, i sindacati locali rappresenterebbero alcune decine di migliaia di lavoratori. La controversia, stando a quanto riferiscono i rappresentanti dei lavoratori, riguarda alcuni accordi che Stellantis avrebbe stipulato nel corso del 2023 come parte di un nuovo contratto di lavoro.
Ma entriamo nel dettaglio e cerchiamo di capire quali nuovi problemi sta affrontando Stellantis.
Stellantis, i nuovi problemi negli Usa
Stellantis, la società madre di Chrysler, avrebbe accettato di costruire un nuovo stabilimento per batterie da 3,2 miliardi di dollari. Ma non solo: avrebbe concordato di investire 1,5 miliardi di dollari in una fabbrica di camion di medie dimensioni, che dovrebbe essere ubicata a Belvidere, nell’Illinois. L’obiettivo sarebbe quello di creare almeno 5.000 posti di lavoro negli Stati Uniti entro la fine del 2028. Gli impegni che abbiamo appena descritto farebbero parte di un nuovo accordo contrattuale sottoscritto nel corso del novembre 2023.
Al momento Stellantis non ha fornito delle risposte alle accuse mosse dal sindacato statunitense. L’UAW ha sottolineato che la casa automobilistica non avrebbe avviato gli investimenti in Illinois nei tempi concordati. E, almeno al momento, non avrebbe specificato entro quali date partiranno.
Nel corso del mese di luglio, il Dipartimento dell’Energia degli Stati Uniti ha annunciato di avere intenzione di assegnare a Stellantis 334,8 milioni di dollari per convertire l’impianto di assemblaggio chiuso di Belvidere per produrre veicoli elettrici e 250 milioni di dollari per convertire il suo impianto di trasmissione dell’Indiana a Kokomo per produrre componenti per veicoli elettrici.
Le accuse a Stellantis dei sindacati USa
L’UAW ha affermato che dal 2023 Stellantis sembra essere tornata sui propri passi e non avere intenzione di sviluppare il progetto relativo a Belvidere. Ma soprattutto sembrerebbe essere poco ricettiva nel corso dei colloqui con il sindacato per realizzare quanto concordato. L’UAW ha aggiunto che questa palese violazione del contratto mette a repentaglio tutti gli altri impegni di investimento assunti dall’azienda.
Il presidente della UAW Shawn Fain ha fatto riferimento alla questione durante un discorso in prima serata alla Democratic National Convention di lunedì sera. Fain ha sottolineato che Stellantis deve mantenere le promesse fatte all’America e ai sindacati. E la UAW ha intenzione di avviare qualsiasi azione necessaria per far rispettare quanto concordato.
All’inizio di questo mese, Stellantis ha annunciato che avrebbe licenziato 2.450 operai dal suo stabilimento di assemblaggio di camion Warren, fuori Detroit, in quanto la casa automobilistica ha interrotto la produzione del camioncino Ram 1500 Classic.
Il mese scorso Stellantis ha annunciato che avrebbe offerto un nuovo ciclo di riscatti volontari ai suoi dipendenti negli Stati Uniti, l’ultima di una serie di misure di riduzione dei costi che l’amministratore delegato Carlos Tavares sta implementando nelle sedi americane dell’azienda.
Le contraddizioni di Stellantis
Quanto sta accadendo negli stati Uniti sembrerebbero mettere in evidenza le varie contraddizioni che stanno coinvolgendo Stellantis, che da un lato licenzia o manda in cassa integrazione i propri lavoratori e, dall’altro, garantisce uno stipendio da 36 milioni di euro a Carlos Tavares, suo amministratore delegato.
La situazione di Stellantis immortalata dal bilancio sembrerebbe cozzare con un gruppo in difficoltà in Italia e negli Usa, con almeno 15 mila operai ridimensionati nel nostro Paese. E una situazione non certo migliore dall’altra parte dell’oceano.
Le nuove critiche che arrivano dai sindacati statunitensi si vanno ad aggiungere alle accuse mosse da alcuni azionisti Usa, che sostengono che Stellantis abbia gonfiato artificiosamente il prezzo delle azioni per la maggior parte del 2024.