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ROC
L’indicatore ROC (Rate Of Change) è uno strumento di analisi tecnica, utilizzato nel mondo del trading per interpretare la forza di un trend in corso. La forza di un trend in corso-anche chiamata momentum del trend- è uno degli aspetti a cui i trader danno mediamente molta importanza, e da qui deriva l’esigenza di avvalersi di strumenti dedicati.
Questo è vero soprattutto per le strategie di “trend following“, cioè quelle in cui si cerca di cavalcare un momento di mercati rialzisti o ribassisti investendo nella direzione del trend in corso. Come evidenziato da uno studio pubblicato sul Journal of Portfolio Management nel 2017, il trend following è una delle strategie di trading online che possono offrire ritorni maggiori nel lungo termine.
I ricercatori sono giunti a questa conclusione simulando, attraverso un algoritmo di trading, ciò che sarebbe avvenuto investendo con degli indicatori di momentum sui mercati finanziari. Hanno attinto dati dal 1880 fino ai giorni nostri, in modo da dimostrare che il risultato non cambia con il mutamento delle condizioni macroeconomiche.
In questa guida analizzeremo come l’indicatore ROC può essere utilizzato dai trader, quali siano le sue caratteristiche e il metodo con cui è calcolato. Complessivamente, l’obiettivo è imparare a usare questo strumento comprendendone pienamente la sua natura.
Indicatore ROC – Introduzione:
❓Cos’è: | Oscillatore che calcola la differenza di quotazione di un asset tra due periodi. |
🎮Come testare: | Conti di trading demo [I migliori sono gratis] |
💪Difficoltà: | Molto bassa |
👍Efficacia Trading: | Media |
👨🎓Didattica: | Corsi di trading / eBook / Seminari / LiveCoach 1:1 |
🤔Opinioni: | ⭐⭐⭐⭐ |
Cos’è l’indicatore ROC?
L’indicatore ROC è un oscillatore, cioè uno strumento di analisi tecnica che viene mostrato in un suo grafico separato da quello principale. Si tratta di uno strumento molto semplice: in modo molto simile all’indicatore di momentum, si limita a calcolare la differenza nella quotazione di uno strumento finanziario tra due periodi.
Normalmente un periodo è il presente, mentre l’altro è scelto dal trader tra tutti i periodi passati. L’obiettivo è conoscere la variazione del prezzo, usando poi questa informazione per valutare un possibile investimento nella direzione del trend in corso. Non si sa con esattezza chi abbia inventato questo indicatore; si può presumere che, per via della sua natura molto semplice, fosse già ampiamente utilizzato prima di essere formalizzato con un nome proprio.
Rispetto ad altri strumenti di analisi tecnica, come l’indicatore RSI o le Bande di Bollinger, risulta chiaramente molto più semplice, sia nella sua natura che nel suo calcolo. Per questo non si può considerare propriamente un oscillatore completo; rappresenta più che altro un calcolo sempre a portata di mano, che può essere interpretato come conferma dei segnali ottenuti da altri strumenti.
Nella sua semplicità, può comunque essere utile quando viene utilizzato in modo corretto. D’altronde un trend è un cambiamento di prezzo unidirezionale e protratto nel corso del tempo; direzione e tempo sono proprio i due dati principali del ROC, per cui vale la pena di non scartare a prescindere questo strumento.
Indicatore ROC (Rate Of Change) come funziona
Il ROC è un oscillatore boundless, cioè può assumere qualunque valore sia positivo che negativo. Questo è un aspetto piuttosto intuitivo, dal momento in cui la differenza del prezzo di un asset tra due momenti può essere positiva o negativa, molto grande o molto piccola.
La lettura di questo indicatore è altrettanto semplice da capire:
- Quando assume un valore positivo, significa che la quotazione è aumentata tra il periodo passato e quello presente;
- Quando assume un valore negativo, significa che il prezzo dell’asset è diminuito nell’arco di tempo tra i due periodi esaminati;
- Più il suo valore è lontano da zero, più significa che la variazione è stata importante;
- Più il suo valore è vicino a zero, più significa che la variazione è stata contenuta.
Il suo funzionamento comincia dalla scelta delle impostazioni. Ogni piattaforma di trading ben costruita, quando il trader le chiede di aggiungere al grafico l’indicatore ROC, chiederà di prima di scegliere quali periodi dovranno essere considerati. La maggior parte delle piattaforme sceglie in automatico il presente come primo limite dell’arco temporale.
La scelta del secondo limite temporale, invece, è la più tecnica. Alcuni trader preferiscono scegliere archi di tempo più lunghi, mentre altri impostano la variazione su un periodo più breve, addirittura di una singola candela; un buon punto di partenza, quando lo si utilizza per la prima volta, è scegliere come arco temporale quello trascorso tra il presente e l’inizio del trend in corso.
Possono venire richieste anche altre impostazioni di carattere grafico, come il colore della linea dell’indicatore o i valori estremi che devono essere mostrati nel suo grafico. La scelta di queste impostazioni ha decisamente meno impatto sull’efficacia dell’indicatore ROC, per cui si può considerare come un fatto personale.
Una volta aggiunto al grafico, la linea inizierà a tracciare un percorso. Il percorso rappresenta tutta l’evoluzione del cambiamento della quotazione nell’intervallo di tempo selezionato.
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ROC: calcolo e formula
La formula del ROC è:
(Pa – Pn) / Pn * 100
Dove:
- Pa è il prezzo attuale dello strumento finanziario
- Pn è il prezzo nel periodo base, cioè “n” periodi fa
- La moltiplicazione per 100 serve semplicemente a ottenere un valore in percentuale, rendendo più leggibile l’indicatore
I più accorti si saranno accorti che questa formula non è qualcosa di nuovo. Si tratta, in semplici termini statistici, del calcolo della differenza tra due numeri espressa come percentuale. Se il ROC dovesse restituire un valore di 5, ad esempio, significa semplicemente che il valore della quotazione è aumentato del 5% tra il periodo base e quello attuale.
Chiaramente si può utilizzare come riferimento, ma non è di per sé un calcolo che ci aiuta a capire se il prezzo di un asset sia ipercomprato (cioè inflazionato) o ipervenduto (cioè sottovalutato).
Prendiamo, ad esempio, il caso di un’azione che ha visto il suo valore aumentare del 10% negli ultimi 5 giorni di scambi. L’aumento è così alto da segnalare una situazione di ipercomprato? La risposta può solo essere “dipende“. In alcuni casi potrebbe essere così, in altri potrebbero essere stati rilasciati dati o informazioni che hanno fatto mutare concretamente il valore di quell’azione.
Il calcolo del ROC potrebbe essere utile, in casi specifici, per impostare un algoritmo di trading che sfrutta la variazione del prezzo come segnale per aprire una posizione. In questo caso si rivela molto utile, in quanto la macchina non è in grado di interpretare visivamente il grafico; al contrario, nel trading in prima persona è piuttosto intuitivo valutare la variazione di prezzo direttamente dalle candele.
Indicatore ROC Grafico
Il grafico mostra come appare l’indicatore ROC una volta applicato al grafico. Come arco temporale è stato selezionato un periodo di 9 candele, per cui il grafico mostra una linea in cui ogni valore è la differenza in percentuale tra il cambio in quel momento e il cambio 9 periodi prima.
La piattaforma che abbiamo utilizzato per il grafico riportato è quella dell’affidabile broker Capital.com. Autorizzato da Consob e particolarmente conveniente in fatto di spread, è uno dei broker consigliati anche per chi ama l’analisi tecnica.
Lo studio del grafico e l’esperienza sono due fattori importanti nell’utilizzo del ROC. Trattandosi di un oscillatore boundless, che può assumere virtualmente qualsiasi valore, non esistono dei limiti prestabiliti che possono essere usati come riferimenti universali. Ogni strumento finanziario tende ad avere un ROC medio diverso, che cambia anche nel tempo in base alla volatilità del periodo.
Una buona idea è quella di utilizzare il VIX, l’indice che misura la volatilità sui mercati finanziari, come strumento per interpretare i dati del ROC. Quando il VIX è alto, per cui c’è molta volatilità sui mercati, un valore del ROC che normalmente sarebbe fuori dalla media può non rivelarsi niente di particolare.
Lo stesso vale per la periodicità delle candele. Se utilizziamo il grafico a 1M o 5M, quindi ogni candela rappresenta un arco temporale più breve, è normale che il ROC segni dei valori più bassi rispetto al grafico a 4H o 1D. In un’ora, d’altronde, la quotazione di un asset cambia normalmente meno che nell’arco di una settimana.
A differenza di altri indicatori, il ROC segna valori completamente diversi a seconda di come viene impostato, dell’asset su cui viene utilizzato e del contesto di mercato. Per questo, il nostro consiglio ai trader meno esperti è quello di esercitarsi nell’uso dello strumento più a lungo di quanto si farebbe con un normale oscillatore di analisi tecnica. In particolare, suggeriamo di analizzare come cambia il suo valore in base alle impostazioni scelte e allo strumento finanziario che si sta analizzando.
Come usare il ROC nel Trading Online
Il ROC è uno strumento che può essere utilizzato in diversi contesti, anche se normalmente gli viene affidato un ruolo marginale nell’analisi tecnica e nella decisione degli investimenti. In ogni caso si tratta sicuramente di uno strumento versatile, dal momento in cui si adatta nello stesso modo a tutte le asset class.
La prima possibilità è quella di usare il ROC per capire quale sia la direzione di lungo termine del trend in corso, nei momenti in cui questo non dovesse essere visibile dal grafico. Per questo si può semplicemente impostare il ROC su un periodo molto elevato, come 125 o 250 (i giorni di trading in un anno) e prendere il suo valore come riferimento per il trend di lungo termine in atto.
Questo è utile soprattutto nel Forex o nel trading di materie prime, strumenti ciclici che tendono ad avere di trend di lungo termine diversi nel corso del tempo. Al contrario, il mercato azionario ha pressoché sempre un trend di lungo termine rialzista; se analizziamo il valore dei principali indici nel corso del tempo, il loro prezzo è andato aumentando al netto delle recessioni che sono avvenute nel frattempo.
La seconda possibilità è quella di utilizzare il ROC per valutare le price action di un’azione o di altri asset che tendono ad avere supporti e resistenze molto forti. Quando uno strumento passa la sua linea di supporto o resistenza, se il valore del ROC è molto alto è probabile che il trend sia destinato a continuare.
In questo caso il ROC può essere utilizzato nuovamente per chiudere la posizione; quando il suo valore torna a diminuire, dunque il trend perde forza, è possibile che lo strumento stia ritracciando verso il livello di supporto o resistenza che aveva oltrepassato. A quel punto si può pensare di chiudere la posizione, oppure di spostare i livelli take profit e stop loss di conseguenza.
Indicatore ROC: dove si usa
Di seguito le migliori piattaforme consigliate per fare trading dove va usato l’indicatore ROC:
[broker]
Come fare trading con il ROC
Il primo passo per fare trading con il ROC è scegliere quale strategia si vuole usare. Normalmente è usato nelle tecniche di trend following, per cavalcare trend già in corso da tempo, oppure per cogliere un trend sul nascere quando il prezzo di un certo asset supera un livello di supporto o resistenza. Tra poco faremo degli esempi, utilizzando entrambe le tecniche e sottolineando le loro differenze.
Il secondo step è la scelta degli altri strumenti da utilizzare. Per il trend following possono essere utilizzati altri indicatori di analisi tecnica, come le medie mobili esponenziali e lo stocastico. Entrambe le cose possono aiutare a identificare i trend in corso, di cui poi si potrà studiare ulteriormente la forza usando il ROC.
Chi preferisce fare trading con i breakout del prezzo, invece, non ha teoricamente bisogno di altri indicatori. In questo caso diventa più importanti essere bravi a identificare i livelli di supporto e resistenza, oltre che a tracciare delle trendline utili a prevedere la direzione attesa delle candele.
In entrambi i casi, il ROC ha l’obiettivo di confermare la forza del trend in corso. Non avendo un limite superiore o inferiore, l’unico modo per avere un riferimento è utilizzare i valori assunti in precedenza. Se durante il trend attuale il ROC sta segnando valori molto al di sotto o molto al di sopra della media, significa che il trend in corso è più forte di quelli precedenti e ha più potenziale per continuare.
Al contrario, non bisogna utilizzare il ROC come indicatore per segnali di ipercomprato o ipervenduto. Essendo pensato come strumento per valutare il momentum di un trend, non è semplicemente il suo scopo.
Quando un asset entra in un trend rialzista o ribassista particolarmente forte, di solito è perché ci sono state notizie che giustificano questo andamento. Può trattarsi, ad esempio, del cambio dei tassi di interesse di una banca centrale che cambia gli equilibri di forza tra due valute.
In questi casi, se si usasse il ROC come indicatore di ipercomprato o ipervenduto, si finirebbe per scommettere continuamente contro il trend in corso. Questo porterebbe a una serie di posizioni chiuse in perdita prima di vedere realmente la fine del trend.
L’ultimo punto importante riguarda la scelta del time frame su cui operare. Il ROC funziona meglio quando il time frame delle candele è coerente con la durata del trend che si sta studiando. Un trend intraday, ad esempio, richiederà un grafico a 15M o al massimo a 1H. Un trend di lungo termine, per contro, richiederà un valore di 4H, 1D o addirittura 1W.
ROC: Segnale di acquisto (buy)
Nel primo esempio andremo a usare una strategia di trend following per identificare un segnale buy. Lo faremo nel modo più semplice: andando alla ricerca della conferma di un trend rialzista sul mercato azionario. Nel lungo termine, il mercato azionario è segnato da trend rialzisti più lunghi e importanti di quelli ribassisti; per questo si presta particolarmente bene alle strategie di trend following.
Il grafico in questione è quello dell’indice Nasdaq. In questo caso il trend rialzista è evidente, per chi non c’è bisogno di aiutarsi con altri indicatori per identificarlo. Nel punto 1 il ROC assume un valore molto alto, segnalando che il trend ha preso forza e che questo potrebbe essere un buon momento per entrare sul mercato. L’operazione viene poi chiusa nel punto 2, quando il ROC ritorna intorno allo zero.
Lo stesso vale per il secondo segnale di acquisto, quello generato nel punto 3. Il trend rialzista torna di nuovo a prendere slancio, segnalando che si tratta di un buon momento per entrare sul mercato con una posizione buy; poi di nuovo, nel punto 4, questo slancio si interrompe e la posizione può essere chiusa.
Non essendoci dei numeri precisi che possono essere presi come esempio, l’unico riferimento sono i valori passati assunti dal ROC. I segnali non sono mai generati soltanto da questo indicatore, ma dal modo in cui si connette alle informazioni estrapolate dal grafico.
ROC: segnale di acquisto (sell)
Questa volta utilizzeremo degli indicatori di analisi tecnica per identificare un possibile segnale di vendita. Di nuovo, dal momento in cui da solo il rate of change non può generare segnali, questi devono sorgere dall’osservazione del grafico o di altri strumenti.
Per concentrare l’attenzione sul ROC, in questo caso l’unico indicatore utilizzato è una semplice media mobile a 14 periodi. L’obiettivo è quello di studiare le intersezioni tra prezzo e media, il modo più semplice di usare questo strumento nell’analisi tecnica.
Nel punto 1 del grafico, il ROC si trova nettamente al di sotto dello zero e del suo valore medio. Questo indica un trend a ribasso molto forte, che viene confermato da altri due elementi: una lunga candela ribassista e la media che si posiziona al di sopra delle candele del grafico. Si viene a generare un triplo segnale di vendita.
Nel punto 2, invece, i segnali si invertono. Il ROC sta gradualmente ritornando verso lo zero ed è in netta risalita, mentre la media mobile taglia il grafico per finire al di sotto di questo. Non c’è stata una lunga candela rialzista a darne ulteriore conferma, ma bastano questi due indizi per chiudere prudentemente la posizione.
Ulteriori consigli utili sul ROC
Il ROC può diventare uno strumento utile in fase di studio dei trend e della loro forza. Maturando esperienza e valutando di volta in volta le impostazioni giuste, può essere un buon indice dell’evoluzione delle tendenze di mercato. In più, adattandosi bene a tutte le asset class, si hanno più occasioni per fare pratica.
Il nostro consiglio è quello di imparare gradualmente a gestire il ROC, bilanciandone aspetti negativi e positivi. Sicuramente può essere utile per studiare un trend, ottenendo maggiori informazioni sulla sua forza. Dall’altra parte rimane un semplice calcolo della differenza di prezzo tra due periodi, qualcosa che un trader con dimestichezza nei calcoli può trovare anche a mente.
Per quanto possa essere un supporto in più all’interno delle nostre schermate di trading, non è uno di quegli elementi su cui basare un’intera strategia. Meglio partire da altri indicatori, o dalla price action individuata sul grafico, per poi seguire con la conferma attraverso il ROC.
Un buon consiglio è quello di iniziare ad applicare il ROC in diversi modi: time frame più o meno lunghi, asset class diverse, in contesti diversi di mercato. In questo modo, con il tempo, ci si abitua a identificare degli intervalli sopra la media e sotto la media. Con l’arrivo di questa consapevolezza, arrivano anche risultati migliori nel suo utilizzo.
Chi dovesse passare oltre a questo indicatore, comunque, ha l’imbarazzo della scelta: gli strumenti di analisi tecnica per misurare il momentum di un trend sono tanti, spesso molto più completi e complessi del rate of change. Per questo il nostro consiglio è quello di conoscere l’indicatore ed esercitarsi nel suo utilizzo, ma di non focalizzarsi troppo sulla sua capacità di generare segnali.
Considerazioni finali
L’indicatore ROC si distingue per la sua semplicità e per la sua natura di puro indicatore di momentum. Sebbene venga considerato uno strumento di analisi tecnica a pieno titolo, nel concreto rappresenta di più un semplice calcolo del cambio della quotazione di un asset. La sua utilità, che varia molto a seconda della strategia impiegata, viene massimizzata nelle strategie di trend following o in caso di rottura di un livello chiave.
Teoricamente, nessuno strumento è escluso a priori dalle strategie di trading vincenti. Alcuni indicatori messi da parte in un primo momento sono poi stati rivalutati dopo i buoni risultati ottenuti da chi li ha utilizzati con successo. Fino a questo momento, però, il ruolo del ROC nel mondo dell’analisi tecnica è stato marginale e non ci sono le basi per poterlo rivalutare nella nostra guida.
In fase di studio di una nuova strategia di trading, il ROC può occupare il ruolo di meccanismo di conferma dei segnali. Sarebbe utile, tuttavia, provare a sostituirlo con altri indicatori di momentum e testare le differenze. In questo modo si può ottenere una migliore indicazione della sua efficacia nel contesto specifico in cui viene applicato.
FAQ sul Rate of Change: domande e risposte frequenti
Cos’è l’indicatore ROC?
L’indicatore ROC (Rate Of Change) è uno strumento di analisi tecnica che misura la variazione in percentuale della quotazione di un asset tra due periodi.
Come si legge l’indicatore ROC?
Quando l’indicatore assume valori positivi significa che la variazione di prezzo tra i due periodi selezionati è stata positiva. Se il ROC è negativo, anche la variazione è stata negativa. Valori lontani dallo zero indicano escursioni di prezzo più ampie.
Il ROC è utile per chi fa forex trading?
Il ROC può essere utilizzato nello stesso modo a prescindere dall’asset selezionato, quindi si adatta al forex senza alcun problema. La sua utilità non dipende dall’asset class ma dal momento: risulta particolarmente utile quando c’è un trend evidente in corso o quando il prezzo ha appena rotto un livello chiave.
Quali sono le impostazioni migliori per il ROC?
Non ci sono valori assoluti che dovrebbero essere utilizzati. Piuttosto è utile adattare la lunghezza del periodo utilizzata dall’indicatore alla lunghezza del trend che si intende esaminare.