Guide Indicatori Trading
Grafici Renko
I grafici Renko sono un modo per rappresentare il grafico di uno strumento finanziario in modo diverso da quanto avviene con le tradizionali candele giapponesi o con il grafico a linea. Nel loro uso contemporaneo, più che essere utilizzati in alternativa alle candele giapponesi, vengono utilizzati insieme alle candele giapponesi come indicatore di analisi tecnica.
Questo tipo di grafico è stato inventato in Giappone. Il nome stesso deriva dal termine giapponese “Renga“, che indica i mattoni. Insieme alle nuvole di Ichimoku, sono una delle eredità più importanti della scuola orientale del trading e oggi vengono ampiamente utilizzati anche in Occidente.
Si possono utilizzare su tutti gli strumenti finanziari, ma il loro utilizzo prevalente è nel Forex.
Grafici Renko – Introduzione:
📊Cosa sono: | Grafici per ridurre il “rumore” per leggere i trend di prezzo |
❓Dove si usano: | Migliori piattaforme consigliate |
🤔Efficacia: | Medio alta – rate: 4/0 |
👨🎓Come imparare: | Trading con conti dimostrativi di prova |
Cosa sono i grafici Renko
I grafici Renko sono formati da blocchi che hanno sempre la stessa altezza e la stessa inclinazione di 45° l’uno rispetto all’altro. Questo è già un primo elemento di differenza rispetto alle candele giapponesi, la cui altezza varia in base all’escursione del prezzo in un certo periodo di tempo e la cui angolazione dipende dai prezzi di chiusura delle singole candele.
Su un grafico Renko i mattoncini non hanno nessuna relazione con il tempo. Questo significa che non esistono i tradizionali time frame e che la loro formazione dipende soltanto dalle oscillazioni del prezzo. Ogni volta che il prezzo di uno strumento finanziario oscilla di un tot (è il trader a scegliere di quanto) si forma un nuovo mattoncino.
Le oscillazioni di prezzo possono rappresentare, ad esempio, dei blocchi di 1 centesimo sul grafico di una coppia di valute. In questo caso, ogni volta che il cambio oscilla di 1 centesimo si formerà un nuovo mattoncino. Il mattoncino è rialzista se il cambio è aumentato di 1 centesimo, oppure ribassista se è diminuito della stessa cifra.
L’obiettivo di questi grafici è eliminare il rumore di sottofondo che disturba la lettura e l’interpretazione dei trend. Elementi come le prese di profitto, i ritracciamenti e i pullback possono indurre in errore i trader, segnalando dei trend non esistenti o delle finte inversioni. Più è alta l’oscillazione di prezzo necessaria per formare un nuovo mattoncino, più il grafico riesce a eliminare il rumore di sottofondo.
In alcuni casi, anziché utilizzare le oscillazioni del prezzo, i mattoncini sono formati utilizzando l’oscillazione di alcuni indicatori. Molto diffuso è l’utilizzo dell’indicatore ATR (Average True Range), in quanto anch’esso ha l’obiettivo di esaminare la forza di un trend cercando di filtrare le operazioni speculative e i disturbi nella lettura del grafico.
Grafico Renko come funziona
Il grafico Renko viene normalmente inserito tra gli indicatori e oscillatori sulle piattaforme che lo utilizzano. In altri casi è utilizzato come alternativa, per cui non è possibile visualizzare entrambe le tipologie di grafico nello stesso momento.
Una volta selezionato, il trader è tenuto a selezionare l’intervallo di prezzo che intende usare per la formazione dei mattoncini. Un valore più alto elimina maggiormente le fluttuazioni momentanee, mentre un valore più basso determina maggiore sensibilità ai trend di breve termine. La scelta va fatta in base all’orizzonte temporale della propria strategia di trading.
Di base, un grafico Renko funziona in modo molto semplice: il prezzo viene rappresentato come un lungo elenco di mattoncini. Su questi mattoncini si possono applicare tutti gli altri indicatori: ad esempio, è possibile applicare delle medie mobili semplici per analizzare la loro posizione o applicare degli oscillatori per studiare la forza dei trend. Non tutte le piattaforma hanno questa funzionalità, ma è indubbiamente utile per espandere la capacità di studio di questi grafici.
La piattaforma di trading è essenziale per utilizzare i grafici Renko. Buona parte delle piattaforme non li ha, oppure è necessario scaricarli separatamente. Poche permettono di usarli in contemporanea, specialmente tra quelle che li inseriscono tra le modalità di visualizzazione del grafico anziché tra gli oscillatori. Chi vuole fondare la sua strategia su questo tipo di grafico è tenuto a scegliere tra una selezione limitata di software.
Altre piattaforme, invece, scelgono in automatico la quantità di oscillazione del prezzo che deve verificarsi affinché venga creato un nuovo mattoncino. Questo è un limite importante, perché si perde la possibilità di regolare la sensibilità dei mattoncini rispetto alla propria strategia di trading.
Grafici Renko: calcolo e formula
Non esiste una vera e propria formula per calcolare la funzione di un grafico Renko, ma è sicuramente interessante sapere che algoritmo regola la creazione di un nuovo mattoncino. Questo può essere utile anche per programmare delle strategie di trading algoritmico codificando questo calcolo all’interno dei programmi.
Tanto per cominciare deve esserci un periodo T0, cioè un punto di partenza da cui iniziare il calcolo. Siccome questo grafico non tiene in considerazione il tempo, il livello T0 deve essere rappresentato da un certo livello di prezzo. La maggior parte delle piattaforme usa dei valori di riferimento standard come 0 oppure 1, ma in un programma di trading costruito da zero si può utilizzare qualunque livello.
Il secondo dato di partenza affinché si possa generare il grafico è l’intervallo di prezzo (Δ) o l’intervallo di oscillazione di un certo indicatore che fa scattare la creazione di un nuovo mattoncino. Mentre scegliere due punti di partenza diversi restituirà grossomodo lo stesso grafico, scegliere due livelli di oscillazioni diversi genera risultati molto differenti. Per questo è normalmente il punto soggetto a maggior sperimentazione da parte dei trader.
A questo punto il primo mattoncino verrà formato quando si verificherà una di queste due condizioni:
P1 – Po > Δ || P1 – Po < – Δ
Ovvero:
- Non appena la differenza tra il prezzo attuale e il prezzo di partenza è maggiore dell’intervallo selezionato. In questo caso verrà creato un mattoncino rialzista;
- Non appena la differenza tra il prezzo attuale e il prezzo di partenza è minore del valore negativo (da cui il segno -) dell’intervallo selezionato. In questo caso verrà creato un mattoncino ribassista.
Per facilitare i calcoli umani, ma in un modo che non permetterebbe di procedere con la creazione di un algoritmo di trading, possiamo semplicemente scrivere:
P1 – Po > |Δ|
Utilizzando il segno di valore assoluto per isolare il problema dei segni. Questa formula può essere utile per ricordare più facilmente il calcolo dei mattoncini, ma di fatto non è quella utilizzata dalle piattaforme o dagli algoritmi di trading perché non permette di sapere se il mattoncino da aggiungere al grafico dev’essere rialzista o ribassista.
Il calcolo degli intervalli successivi avviene nello stesso modo. P2 sostituirà P1, mentre P1 sostituirà P0 per creare il secondo mattoncino. P3 sostituirà P2 e P2 sostituirà P1 per creare il terzo mattoncino, e così via. Volendo si potrebbero utilizzare i segni “maggiore o uguale” e “minore o uguale” per includere il caso in cui la differenza di prezzo sia esattamente uguale al valore selezionato.
Il Grafico del Metodo Renko
Il grafico Renko a prima vista può sembrare molto diverso da quello con le tradizionali candele giapponesi. In realtà si tratta di un modo diverso per rappresentare lo stesso andamento del prezzo nel corso del tempo. L’importante è ricordare che non viene associato lo stesso intervallo di tempo a ogni mattoncino. Un caso di studio interessante è fornito dall’immagine in basso, ottenuta sulla piattaforma del famoso broker internazionale eToro.
L’immagine mette a confronto la versione tradizionale e la versione Renko dello stesso grafico. Si tratta dell’andamento del cambio EUR/USD negli ultimi mesi del 2020, segnati da un trend nettamente rialzista sospinto dai fondamentali. Si nota subito una certa differenza nella lettura dei due grafici, malgrado di fatto rappresentino lo stesso cambio.
Sul grafico Renko, la prima parte del periodo considerato è segnata da un trend laterale e da alta volatilità: il cambio oscilla molto, ma rimane comunque nello stesso range al netto di rialzi e ribassi. Sulle tradizionali candele giapponesi, invece, appare tutto come un unico trend rialzista. Questo è un ottimo esempio delle motivazioni per cui un grafico Renko può aiutare a interpretare i segnali ottenuti con le candele giapponesi.
L’impressione che il trend sia sempre stato rialzista, con le candele giapponesi, è dovuta alla quantità di candele verdi nella prima parte del grafico. Ci sono state effettivamente tante candele rialziste, perché i compratori hanno prevalso più a lungo, ma le poche candele ribassiste sono state comunque in grado di annullare gran parte della spinta rialzista.
Quando ha inizio il vero e proprio trend rialzista, invece, entrambi i grafici lo mettono nettamente in evidenza. Questo significa che attraverso il grafico Renko sarebbe stato possibile scartare i falsi segnali ottenuti applicando degli indicatori sul grafico tradizionale, mentre si sarebbe potuto confermare l’ultimo segnale di inizio di un trend rialzista.
Come usare il grafico Renko nel Trading Online
I grafici Renko sono uno strumento molto duttile, cioè si possono facilmente adattare allo studio di diversi asset e si possono inserire nel contesto di tante strategie di trading. Per questo è necessario operare una distinzione: utilizzarli come indicatore, oppure utilizzarli come sostituto delle candele giapponesi.
Quando il grafico Renko è utilizzato come indicatore, svolge un ruolo di conferma per i segnali ottenuti attraverso lo studio delle candele giapponesi. Si tratta, ad esempio, di confermare l’inizio di un trend quando viene evidenziato su entrambi i grafici o di fare la stessa cosa in relazione a una possibile inversione.
Sulle piattaforme che consentono di inserire degli elementi di analisi tecnica sui grafici Renko, si possono utilizzare gli stessi indicatori su entrambi i grafici e vedere se i segnali combaciano. Questo significa duplicare la stessa strategia di trading su due grafici diversi, per cui la quantità di falsi segnali di trading viene drasticamente ridotta.
Quando il grafico Renko viene utilizzato in sostituzione delle candele giapponesi, invece, non ha più un ruolo da indicatore e di conseguenza non genera segnali di per sé. Si sostituisce al grafico come base per l’applicazione della strategia di trading da cui arriveranno poi i segnali.
Sostituire il grafico a candele giapponesi con quello Renko non è sempre una buona idea, perché si perde completamente l’idea di quanto rapidamente i cambiamenti di prezzo siano avvenuti. Anche semplicemente in una schermata diversa della piattaforma, oppure con un servizio esterno, sarebbe comunque utile avere almeno un raffronto sulla versione più tradizionale del grafico.
Uno dei motivi principali per cui non è facile utilizzare esclusivamente i grafici Renko è che questi non mostrano il prezzo in tempo reale. Non esistono “mezzi mattoncini” o mattoncini che si costruiscono gradualmente con le oscillazioni di un asset: fino a che il mattoncino successivo non si è formato completamente, quello precedente è l’ultima informazione visualizzata sul grafico.
Leggi anche la spiegazione di Supporti e Resistenze
Renko dove si usa: Migliori piattaforme consigliate
Di seguito un elenco di broker per fare trading che supportano i grafici Renko sulle loro piattaforme. Alcuni di questi li considerano un indicatore, altri un’alternativa alle candele giapponesi.
[broker]
Come fare trading con i grafici Renko
Per fare trading con i grafici Renko bisogna massimizzare i loro punti di forza rispetto alle candele giapponesi, cercando di minimizzare i loro punti di debolezza. I loro principali punti di forza sono:
- La chiarezza con cui evidenziano il trend in corso;
- La facilità nell’interpretazione delle inversioni di trend;
- L’aspetto più chiaro e netto degli indicatori quando vengono applicati su questo tipo di grafico;
- Il minore rumore di sottofondo che permette di ridurre il numero di falsi segnali;
- La possibilità di impostare l’intervallo di prezzo per la formazione di un nuovo mattoncino, grazie alla quale si può personalizzare la sensibilità del grafico;
- Supporti e resistenze decisamente più evidenti grazie all’aspetto sempre uguale dei mattoncini.
I loro principali punti di debolezza, invece, sono:
- L’impossibilità di associare un intervallo di tempo alla formazione di ogni mattoncino;
- Il fatto di non mostrare il prezzo di un asset in tempo reale;
- La mancata consapevolezza dei movimenti di prezzo che il prezzo ha fatto all’interno dei singoli mattoncini, che rende molto rischioso piazzare uno stop loss o un take profit a livelli che non siano esattamente quelli segnalati dai mattoncini.
Per questo nelle strategie basate sui Renko è solo il prezzo a dover essere tenuto in considerazione, prescindendo dall’orizzonte temporale. L’uso di take profit e stop va adattato ai livelli di prezzo in cui si formano i mattoncini e le strategie sono prevalentemente legate al trend following.
Nei grafici Renko non si forma nessun avviso di inversione del trend fino a che non si forma effettivamente un mattoncino che va nella direzione contraria alla tendenza del mercato. Per questo motivo non si adattano bene alle strategie in cui si cerca di anticipare l’inversione di un trend. Essendo pensati per mostrare chiaramente i trend in corso e l’escursione di prezzo che generano, sarebbero snaturati in una strategia di altra natura.
Grafici Renko: segnale di acquisto (buy)
I grafici Renko, non essendo degli indicatori o degli oscillatori veri e propri, non possono generare da soli. Tuttavia, possono generare segnali quando vengono utilizzati insieme ad altri indicatori. Dal momento in cui esiste una lunga tradizione che coniuga l’utilizzo dei grafici Renko all’uso dell’oscillatore ATR, questa sarà la combinazione che utilizzeremo per mostrare i segnali di acquisto e vendita.
Un segnale di acquisto viene generato quando esiste coerenza tra la direzione del grafico Renko e il valore assunto dall’ATR: quando il grafico punta in una direzione, si guarda l’indicatore ATR per osservare se il suo valore sia al di fuori o all’interno dei valori medi. Quando l’indicatore ATR segna un valore particolarmente basso e il grafico Renko è in fase rialzista, viene generato un segnale di acquisto.
Bisogna infatti ricordare che l’oscillatore ATR indica la volatilità di uno strumento finanziario in un determinato periodo. Se il mercato è poco volatile e protende dalla parte degli acquirenti, significa che questi stanno incontrando bassa opposizione da parte dei venditori. Una volta applicato sul grafico l’indicatore, la combinazione diventa evidente.
La chiusura della posizione può semplicemente avvenire in corrispondenza della prima candela di segno opposto al trend che si sta seguendo. Questo è un altro evidente vantaggio nell’utilizzo dei grafici Renko, cioè il fatto che le inversioni diventino evidenti non appena si sono verificate.
Grafici Renko: segnale di vendita (sell)
Lo stesso procedimento può essere applicato per l’apertura di una posizione di vendita, ribaltando la posizione del grafico rispetto all’indicatore. Bisogna ricordare che l’ATR non è un indicatore direzionale, per cui il suo valore aumenta solo con la volatilità del prezzo e non dipende dalla sua direzione.
Quando il valore dell’ATR è particolarmente basso e nel contempo si registra un trend ribassista formato dai mattoncini, gli analisti considerano l’opportunità per aprire una posizione di vendita. É importante puntualizzare che il concetto di “particolarmente basso” dipende dall’interpretazione del trader.
L’indicatore ATR non si muove all’interno di un range specifico, o in termini tecnici è un oscillatore boundless. Si può semplicemente utilizzare la propria esperienza per determinare quanto sia alto o basso uno dei suoi valori, ma è sempre bene tenere a mente che i range “normali” variano a seconda del contesto economico. In periodi di alta volatilità, delle letture più alte del solito possono comunque rientrare in una situazione normale.
Ancora una volta, per la chiusura della posizione si può semplicemente fare fede all’inversione del trend che avviene quando un mattoncino si posiziona contrariamente alla tendenza del mercato. In alternativa possono essere utilizzati ulteriori indicatori da cui ricavare il segnale.
Leggi anche:
- Come diventare trader + eBook Gratis;
- Guida ai migliori trading online demo per imparare il trading senza rischi!
Grafici Renko: ulteriori consigli utili
I grafici Renko sono uno strumento poco popolare nella cultura Occidentale del trading online, ma questo non li rende meno utili. Molto spesso le buone strategie di trading nascono dall’utilizzo di strumenti che il resto del mercato trascura, proprio per la loro capacità di vedere le informazioni in un modo diverso dagli altri.
Il nostro consiglio è quello di sperimentare questi grafici dopo aver preso familiarità con le candele giapponesi, che al momento rimangono lo standard di riferimento per la maggior parte dei trader. In questo modo si potranno apprezzare meglio le differenze tra le due tipologie di grafico e si fa un uso più consapevole di entrambe.
I grafici Renko sono uno strumento piuttosto avanzato, anche se il loro aspetto li rende più semplici da interpretare. Può sembrare una contraddizione, ma non lo è. Per sfruttare al meglio un grafico Renko bisogna prima avere preso padronanza degli indicatori di analisi tecnica, perché solo dalla loro combinazione possono essere generati segnali.
Esiste un rapporto amore/odio tra i trader e i grafici Renko. Chi li utilizza regolarmente in sostituzione delle candele tradizionali e chi invece preferisce evitarli del tutto, perché utilizza una strategia in cui non trovano spazio. Entrambe le filosofie possono funzionare, per cui è sempre utile fare dei test (sul conto demo, s’intende) e giudicare sulla base dei risultati ottenuti.
Considerazioni finali
La tradizione giapponese ha lasciato molto al trading online contemporaneo. I grafici Renko non si sono diffusi come altri strumenti, ma rimangono una fonte di informazioni estremamente preziosa per vedere l’andamento del prezzo da una prospettiva diversa.
Anche soltanto con l’obiettivo di fare pratica e di provare un approccio differente, è utile sperimentarli. In questo modo si può anche osservare il comportamento dei diversi indicatori e oscillatori quando vengono posizionati su un grafico di questo genere, che aiuta ulteriormente ad approfondire la propria conoscenza del trading.
Proprio in questo modo, tra un test e un altro, si possono trovare strategie di trading efficaci. Bisogna avere la pazienza di condurre gli esperimenti e di tracciarne i risultati, ma un sistema di trading efficace vale gli sforzi fatti per trovarlo.
FAQ sui grafici Renko: domande e risposte frequenti
Cosa sono i grafici Renko?
I grafici Renko permettono di visualizzare l’andamento del prezzo di uno strumento finanziario attraverso dei mattoncini, ognuno dei quali rappresenta una determinata oscillazione nel prezzo di un asset.
Quali indicatori abbinare ai grafici Renko?
Come scegliere la dimensione dei mattoncini in un grafico Renko?
La risposta varia a seconda dell’approccio che si vuole utilizzare. Un intervallo di prezzo più grande tenderà a isolare di più il rumore di sottofondo del grafico, mentre un’oscillazione minore garantisce più sensibilità alle variazioni di prezzo.
Quale strategia funziona meglio sui grafici Renko?
Questo tipo di grafico si adatta al meglio alle strategie di trend following, cioè a quelle che prevedono di cavalcare i trend già in corso per poi uscire quando si verifica un segnale di inversione.