Strategie di Trading Online
Strategia Position Trading
Il position trading è una strategia Forex basata su posizioni che vengono mantenute per lungo tempo, normalmente mesi o anni. Si tratta di trading a bassa frequenza, fortemente influenzato dai fondamentali che muovono i cambi tra le valute e orientato a seguire i trend più lunghi e importanti. Normalmente è una strategia che prevede un rapporto intermedio tra rischio e rendimento.
Le variabili critiche per seguire con successo una strategia di day trading sono due: la capacità di interpretare i dati macroeconomici e la freddezza nel non reagire d’impulso di fronte alle oscillazioni di breve termine. É abbastanza comune, infatti, che una posizione attraversi un intero ciclo economico e che nel suo percorso incontri forte volatilità.
Se portata avanti con attenzione e coerenza, una strategia di position trading offre rendimenti interessanti a fronte di rischi contenuti. Dal momento in cui si lasciano agire i fondamentali dell’economia, infatti, normalmente è difficile che un position trader debba ribaltare una posizione o ad affrontare una call sul margine.
Strategia Position Trading cos’è
Per capire il position trading bisogna partire da alcuni concetti di base che sono essenziali per interpretare il movimento delle valute nel lungo termine. Questi concetti fondamentali sono tre e sono tutti importanti in ugual misura, ma soprattutto sono strettamente correlati tra loro. Per questo, normalmente, un day trader non si limita a considerarli singolarmente ma va alla ricerca dei modi in cui possono influenzarsi l’un l’altro.
Il primo elemento sono i tassi di interesse che le banche centrali impongono alle banche per prestare denaro, quello che in economia è chiamato il tasso di interesse centrale. Di fatto rappresenta il più grande motore del tasso di cambio nel corso del tempo, perché rappresenta il rendimento del detenere una certa valuta. Se il tasso di interesse centrale degli Stati Uniti è più alto di quello della Banca Centrale Europea, più persone vorranno detenere dollari americani e il dollaro tenderà a rafforzarsi sull’euro.
Il motivo per cui una banca centrale alza o abbassa i suoi tassi di interesse è per controllare il livello di inflazione. Un livello di inflazione del 2-3% annuo è considerato ottimale per stimolare la crescita dell’economia senza creare incertezza; quando l’inflazione è troppo alta, la banca centrale aumenta i tassi di interesse per sfavorire le richieste di prestiti e mutui che possono fare aumentare l’inflazione. Quando l’inflazione è troppo bassa, invece, la banca centrale abbassa i tassi di interesse per stimolare la domanda di mutui e prestiti e di conseguenza l’inflazione.
Il terzo elemento centrale è il PIL. Il PIL di una nazione rappresenta la somma tra consumi, investimenti, spesa governativa e saldo della bilancia commerciale (la differenza tra export e import). Più il PIL di una nazione cresce, più l’inflazione nell’economia tende ad aumentare. Questo ci riporta a parlare dell’inflazione e degli effetti che a sua volta può avere sui tassi di interesse centrali.
Chi investe sul Forex con il position trading si basa proprio su questi elementi. Anzi, cerca di andare ancora più in profondità analizzando il calendario economico di giorno in giorno. Studiando dati come la produzione industriale o l’indice dei prezzi al consumo, può farsi un’idea di come stia cambiando il PIL e di conseguenza di come potranno evolvere l’inflazione e i tassi di interesse.
Come funziona il trading di posizione sul Forex
Normalmente per far funzionare una strategia di position trading si parte da una solida comprensione dell’analisi fondamentale. Il trader decide di studiare un particolare tasso di cambio e inizia a fare le sue considerazioni basandosi sui tre elementi centrali di cui abbiamo appena parlato. Lo studio delle posizioni è piuttosto lungo, ma è anche vero che queste rimangono poi aperte per tanto tempo. Per un position trader è normale fare 5-15 operazioni all’anno, non di più.
In un primo momento, l’analisi di un tasso di cambio è una vera e propria raccolta di dati. Si parte dai tassi centrali, dal tasso annuo di inflazione e dal PIL per scartare subito le coppie di valute su cui non ci sono situazioni interessanti. Se si trova un cambio che presenta delle buone potenzialità, ad esempio un cambio in cui una valuta ha un tasso di interesse nettamente superiore all’altra, allora si procede con uno studio più preciso.
Questo studio include diverse variabili: la differenza nel rendimento delle obbligazioni emesse dal Tesoro delle due nazioni, la credibilità che la loro valuta ha sui mercati internazionali, l’andamento degli indici di Borsa e ovviamente tutto ciò che viene presentato dal calendario economico. Più dati si ottengono, più basi solide si danno al proprio investimento per ridurne il rischio.
Una volta che tutti i numeri sono sul tavolo e che si nota tra questi una buona probabilità di ottenere operazioni profittevoli, si procede poi con l’apertura della posizione.
Position trading strategy: Risk management
Un position trader tende a investire con bassi livelli di leva finanziaria e un’esposizione abbastanza importante del proprio capitale su ciascuna posizione aperta. Entrambi questi aspetti hanno una buona motivazione alle loro spalle, che risiede sostanzialmente nelle basi del trading Forex: limitare i rischi e i costi.
Tanto per cominciare, quando si investe sul lungo termine la leva finanziaria diventa piuttosto costosa per effetto delle commissioni overnight. A un day trader questo aspetto non interessa affatto, ma nel position trading è determinante: lo 0,006% di costi giornalieri può diventare un onere del 2% se si mantiene una posizione aperta per due anni. Considerando che le valute non hanno un’alta volatilità, il 2% non è cosa da poco.
Il secondo motivo per cui bisogna mantenere un basso livello di leva finanziaria sono le oscillazioni di breve termine. Anche se i position trader tendono a investire sempre a favore del trend in corso, possono esserci dei ritracciamenti momentanei ed è difficile sapere in partenza quanto saranno pesanti. Per questo, piuttosto che rischiare di colpire lo stop loss prematuramente, si preferisce di solito una leva più bassa.
Come impostare una strategia di Position Trading: Cosa serve
Vediamo subito gli elementi fondamentali per impostare una strategia di position trading, prima di commentarli in modo specifico:
- Una coppia di valute in cui una delle due valute presenta una situazione molto diversa dall’altra. Questa valutazione va fatta usando i tre elementi di cui abbiamo parlato prima;
- Ci serve assolutamente una banca dati affidabile. Normalmente si può usare Statista, Investing.com, o in certi casi direttamente il proprio broker per avere accesso ai dati;
- Anche se non è strettamente necessario, spesso si usano delle trend line o delle medie mobili semplici di lungo periodo per avere anche un’interpretazione grafica.
Chiaramente il primo elemento è il più critico, perché richiede da parte nostra uno studio analitico di tante variabili. Gli altri due aspetti sono più che altro strumentali, ci servono soltanto per ottenere il primo risultato. Come banca dati, in particolare, non è strettamente necessario che la fonte sia una sola; possiamo usare i dati macroeconomici della World Bank, prendere le notizie di giornata da un calendario economico e andare direttamente sui siti delle banche centrali per avere informazioni extra.
Quando si parla di una coppia di valute “con fondamentali diversi” si intende che più sono diversi, più è facile identificare la piega che il trend potrebbe prendere. Se una nazione si sta sviluppando e il suo PIL cresce rapidamente, il tasso di inflazione viene regolarmente contenuto aumentando i tassi centrali e la situazione politica-istituzionale è stabile, la sua situazione lascia pensare a un apprezzamento della valuta nel corso del tempo.
Al contrario, in una nazione in cui l’economia è stagnante e l’inflazione è ridotta, oppure cavalca liberamente senza intervento da parte della banca centrale, è facile che nel tempo i tassi di interesse rimangano bassi e che la valuta perda valore. Questa è la tipica coppia Forex su cui si vuole aprire una posizione di position trading.
Broker consigliati per il trading di posizione
Come tutte le strategie, anche il trading di posizione deve essere supportato dalla scelta di un broker efficace. Possibilmente un broker che abbia la possibilità di selezionare manualmente il livello di finanziaria e che presenti, sulla sua piattaforma, gli strumenti informativi necessari per attuare una strategia di position trading.
Classifica con i migliori broker da usare con strategia position trading:
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Tutti i broker che consigliamo sono il frutto di una ricerca molto specifica sulle piattaforme, sui costi, sulle funzionalità e su tutte le altre caratteristiche che realmente determinano la qualità di un servizio di trading online. Tuttavia qui vogliamo concentrarci su due broker in particolare che riteniamo particolarmente adatti per il position trading.
- Trade.com – https://cfd.trade.com/it
Trade.com oggi è diventato un servizio piuttosto evoluto, ma nasce proprio come broker Forex. Scegliendo il conto CFD di Trade.com potrai negoziare oltre 2.100 strumenti finanziari, indici, ETF e altro ancora. Ma nel concreto, quello che ci interessa è il fatto di poter negoziare sul Forex utilizzando Metatrader.
Metatrader è la piattaforma di trading più utilizzata al mondo e Trade.com (qui per il sito) ti permette di scegliere sia la versione MT4 che la versione MT5. In questo contesto ci interessa soprattutto parlare di MT5, dal momento in cui è equipaggiata con una serie di funzionalità extra particolarmente adatte al trading di posizione. La prima tra queste è il calendario economico integrato, che ci permette di seguire tutti i dati importanti (PIL, indice dei prezzi al consumo, ecc.) direttamente all’interno della nostra piattaforma.
Un secondo vantaggio importante di Trade.com sono le basse commissioni overnight, che permettono di mantenere una posizione aperta a lungo senza che questo vada a intaccare in modo significativo il capitale che abbiamo investito. Inoltre, anche se non è un argomento strettamente legato alla strategia di position trading, va segnalato che Trade.com ha un servizio di assistenza in italiano davvero efficace, sia tramite live chat che tramite Whatsapp e email.
Puoi scoprire di più nella nostra recensione completa di Trade.com.
- eToro – https://www.etoro.com/it/
A nostro avviso eToro è il miglior broker in assoluto per fare position trading, per un semplice motivo: ti permette di modificare la leva finanziaria a tuo piacimento. Questa libertà è estremamente importante nel position trading, perché come abbiamo detto è essenziale limitare la leva finanziaria in modo da condurre le posizioni con un risk management appropriato.
eToro (qui il sito) ha anche un calendario economico integrato e commissioni overnight persino più basse di quelle di Trade.com. Inoltre ti permette di fare trading su un’ampia selezione di coppie di valute “esotiche“, cioè di cambi minori; questa è una caratteristica importante, perché spesso è proprio su questo tipo di cambi che si riescono a trovare le opportunità migliori di position trading.
In tutto questo, vale la pena di dire anche che eToro ti permette di copiare in automatico copiando altri investitori o di guadagnare facendoti copiare. Che tu voglia seguire le mosse di un position trader più esperto in modo passivo, oppure che tu voglia guadagnare un extra dalla tua attività di trading facendoti copiare, c’è comunque sempre un modo per trarre vantaggio da questa possibilità.
Se vuoi approfondire, ti invitiamo a leggere la nostra guida aggiornata a eToro.
Indicatori da utilizzare
Quando parliamo di position trading non parliamo necessariamente anche di indicatori. In realtà l’analisi tecnica trova poco spazio all’interno di questa strategia, ma c’è un aspetto da considerare: i position trader sono dei forti trend follower. Significa che qualunque strumento in grado di aiutare l’identificazione di un trend, inclusi gli indicatori di analisi tecnica, trova spazio all’interno di questo tipo di operatività.
Due strumenti in particolare ci possono essere utili:
- Le medie mobili semplici, specialmente quelle di lungo termine, in modo da determinare quanto il grafico sia già in una fase di trend;
- Le trend line e i canali di prezzo, per disegnare sul grafico quello che ci aspettiamo essere l’evoluzione del nostro investimento nel tempo.
Normalmente un position trader, se opera su un grafico con time frame 1D (un giorno) tende ad applicare medie mobili di 150 o 200 periodi. Se invece opera su un grafico settimanale, la lunghezza tipica di una media è 30-50 periodi. Sono medie di lunghissimo termine, che hanno proprio l’obiettivo di non essere influenzate dalle fluttuazioni di breve termine e servono a dare una chiara indicazione del trend in corso.
Quanto alle trend line, invece, normalmente vengono disegnate per evidenziare il range in cui ci si aspetta di trovare il tasso di cambio a distanza di settimane o mesi. Per questo motivo vengono disegnate normalmente su un grafico settimanale, al massimo giornaliero. Il time frame da 4H è già considerato troppo breve per una strategia di position trading.
Position Trading: impostazione grafica
Diamo un’occhiata a come si imposta sul grafico una strategia di position trading. Per farlo useremo entrambi gli indicatori e useremo proprio la piattaforma trading eToro che abbiamo menzionato poco fa. Abbiamo anche selezionato una coppia di valute che si presta all’apertura di un position trade, cioè il cambio EUR/AUD.
Il grafico mostra l’andamento del tasso di cambio nel corso di 15 mesi, da febbraio 2020 a maggio 2021. Come si può facilmente notare, dopo un breakout rialzista molto forte a marzo 2020 il cambio è stato segnato da un forte trend ribassista che risulta ancora in corso. Questo non significa necessariamente che sia un buon momento per entrare sul mercato: stiamo soltanto parlando di impostazione grafica.
Prima di poter considerare davvero un investimento dobbiamo procedere alla nostra analisi, altrimenti rischiamo di stare soltanto seguendo un trend alla cieca. Il trend following fa parte del position trading, ma non sono assolutamente due sinonimi. Anzi, per un position trader è più conveniente aprire una posizione in fase di trend laterale, se i fondamentali lo confermano, che seguire un trend se questo è contrario ai risultati dello studio macroeconomico.
Strategia Position Trading: come individuare segnali Buy/Sell
Per individuare i segnali di acquisto e vendita dobbiamo necessariamente andare alla fonte, in modo da trovare tutti gli elementi che ci servono per il nostro studio. Di solito si procede in questo modo:
- Studio dei tassi di interesse
La prima cosa da fare è verificare che esista una differenza nel tasso di interesse centrale applicato sulle due valute. Se manca questa caratteristica è difficile che si possa davvero fare position trading su un pair Forex; se questa caratteristica invece è verificata, vale la pena di andare oltre e approfondire. I tassi di interesse centrali vengono pubblicati sui siti ufficiali di tutte le banche centrali, sui calendari economici e sui principali database finanziari disponibili online.
- Confronto degli indicatori macroeconomici
Gli indicatori macroeconomici principali che interessano a un position trader sono il PIL e il tasso di inflazione, anche se come abbiamo detto non sono gli unici. In generale, tutto quello che ci può aiutare a capire come potrebbero muoversi i tassi di interesse è utile per capire quali coppie di valute presentano le migliori occasioni di trading.
Sicuramente ci interessa il tasso di crescita del PIL: possiamo aspettarci che l’economia che aggiunge più valore al suo ecosistema, di anno in anno, sia quella con il tasso di inflazione più alto e dunque quella che vedrà aumentare prima il suo tasso di interesse; anche l’andamento del mercato immobiliare è molto importante, perché laddove i prezzi delle case crescono troppo rapidamente è probabile che la banca centrale deciderà di aumentare i tassi e scoraggiare i mutui, per evitare una bolla speculativa.
Da ultimo, ci sono dei “precursori del PIL“. Sono dati che vengono pubblicati regolarmente e ci permettono di capire, ad esempio, in quale economia la produzione industriale e i posti di lavoro stanno crescendo più rapidamente; questo in prospettiva è un segnale di crescita, quindi di inflazione, quindi di aggiustamento dei tassi di interesse centrali. Come è facile notare, tutto riporta in ultima analisi ai tassi centrali.
Se da questa analisi emerge che una nazione ha un tasso di crescita nettamente superiore all’altra, ai fini del position trading questo è un segnale di acquisto sulla valuta dell’economia che cresce al ritmo più alto.
- Politiche e obiettivi del governo e della banca centrale
Un interessante fattore da non sottovalutare riguarda le politiche che una nazione decide di mettere in pratica per quanto riguarda la crescita dell’inflazione, la spesa pubblica e la stabilità istituzionale. Se una banca centrale ha un target di inflazione del 5%, significa che prima di aver raggiunto questo obiettivo non verranno aumentati i tassi di interesse.
Anche la spesa pubblica e il governo hanno un ruolo importante. Le nazioni più indebitate tendono a lasciare cavalcare l’inflazione, in modo da abbassare il costo reale degli interessi sui loro titoli di Stato. In generale, se una nazione è più propensa a lasciar correre il suo tasso di inflazione la sua valuta varrà meno nel corso del tempo.
Trading operativo sul Forex
Passiamo finalmente alla pratica e vediamo esattamente come si costruisce realmente un trade basato sul position trading usando tutto quello che abbiamo visto fino a ora. Abbiamo identificato una coppia interessante, il cross EUR/AUD, che nel momento in cui scriviamo l’articolo [maggio 2021, ndr] presenta una buona opportunità per un investimento di questo tipo.
Per cominciare possiamo dare un’occhiata al grafico, applicando anche una trend line e una media mobile a 100 periodi, per evidenziare l’andamento del cambio. Come si vede bene dall’immagine, è nettamente in corso un trend di lungo termine. Il grafico abbraccia oltre un anno, dallo scoppio della pandemia a marzo 2020 fino alla fine di maggio 2021, con un time frame di 1D.
Adesso possiamo passare allo studio dei nostri dati fondamentali, cominciando proprio dai tassi di interesse centrali:
- La Bank of Australia in questo momento applica sui depositi un tasso di interesse dello 0,10%;
- La Banca Centrale Europea applica un tasso del -0,25%.
Il fatto che il tasso di interesse applicato sul dollaro australiano sia più alto è già una prima conferma del trend ribassista che stiamo osservando sul grafico; avendo una redditività maggiore, è comprensibile che gli investitori vogliano detenere più riserve di dollari australiane e meno riserve della Moneta Unica. Passando allo studio del PIL, la situazione è molto simile:
- L’economia australiana si è contratta soltanto del -1,1% durante il 2020, dimostrando un’incredibile resilienza durante uno dei periodi più difficili per l’economia moderna. Si tratta del primo anno chiuso con una recessione tecnica in oltre tre decenni;
- L’economia europea ha sofferto decisamente di più la situazione. Il PIL è crollato a -6,8% nel 2020, come conseguenza di una crisi sanitaria più lunga e grave di quella australiana.
Le previsioni per il 2021 vedono un recupero completo e una crescita importante dell’economia australiana, anche trainata dall’export di materie prime verso la locomotiva economica cinese; l’Europa invece dovrà attendere di più prima di un recupero completo, situazione che nuoce ancora di più alla posizione dell’area euro. Questo ci fa pensare che vedremo prima un rialzo dei tassi di interesse in Australia che in Europa.
L’altro elemento che completa la nostra analisi è il target di inflazione fissato dalle due banche centrali: il 2% per la BCE, tra il 2 e il 3% per la Bank of Australia. Considerando che le due politiche sono molto simili e che si tratta di un obiettivo basato sul tasso di inflazione medio a lungo termine, non è una cosa che ci preoccupa granché. Tutti gli indizi puntano nella direzione di un acquisto di dollari australiani contro gli euro.
Possiamo procedere ad aprire una posizione short su EUR/AUD. In questo caso il nostro orizzonte temporale sarebbe di circa 7 mesi, considerando che stiamo parlando di un’operazione basata sull’andamento della ripresa economica dopo la pandemia. Il tasso target è di 1,5000, una soglia psicologica che nel corso degli anni si è dimostrata un buono spartiacque per i trend sul cambio EUR/AUD.
Se questa condizione fosse verificata, potremmo andare incontro a un profitto del 4,54% nel caso in cui non utilizzassimo affatto la leva finanziaria. Considerando però che stiamo parlando di un trade sul Forex con un orizzonte di medio termine, potremmo sentirci tranquilli anche utilizzando una leva finanziaria 2X. Questo significherebbe portare a termine il trade con un profitto potenziale del 9,08%.
Quanto allo stop loss, in una strategia di questo genere non c’è un singolo modo per decidere quando chiudere la posizione. La scelta migliore è quella di controllare regolarmente e manualmente la posizione, ad esempio con cadenza settimanale, per stabilire se sia il caso di mantenerla aperta oppure no. La decisione deve provenire dallo studio dei fondamentali, esattamente come al momento dell’apertura.
Una flessione rialzista di breve termine non dovrebbe spaventarci al punto da chiudere subito e senza pensare il nostro trade. Piuttosto questo avrebbe senso se ci fosse un vero cambiamento nello scenario macroeconomico, ad esempio se l’economia australiana dovesse rallentare e quella europea riprendersi molto più rapidamente del previsto. Sono valutazioni che vanno fatte seguendo i dati del calendario economico e le dichiarazioni delle due banche centrali.
Leggi anche: cos’è e come funziona la leva finanziaria
Strategie di position trading: Migliori alternative
La strategia che abbiamo appena spiegato rappresenta il modo più tradizionale di costruire un trading system con il position trading. Potremmo anche definirla “la più sicura”, dal momento in cui si basa sui fondamentali della macroeconomia e del mercato lasciando molto poco spazio al caso o all’interpretazione. Esistono però delle alternative, anche piuttosto popolari persino tra i trader di professione.
Il range trading, ad esempio, è considerato un tipo di trading di posizione in cui il trader identifica un intervallo di tassi di cambio all’interno del quale una coppia di valute è destinata a muoversi. Per il cambio EUR/USD, ad esempio, nel corso degli anni è stato abbastanza evidente che il cambio non sia andato né sopra 1.25 né sotto 1.05, salvo per rari momenti subito rientrati.
Questo tipo di approccio ha un significato sia macroeconomico, sia comportamentale. Da un punto di vista macroeconomico, quando un tasso di cambio si sbilancia in una direzione cambiano dei meccanismi (primo fra tutti la bilancia import-export tra le due nazioni) che possono influenzare la quotazione. Ma ha ancora più senso da un punto di vista comportamentale, specie parlando del comportamento delle banche centrali.
Normalmente le banche centrali cercano di mantenere i tassi di cambio all’interno di un certo intervallo, anche se non viene dichiarato ufficialmente quali siano i due estremi, in modo da mantenere l’equilibrio che favorisce il commercio internazionale e lo scambio di titoli finanziari tra le due nazioni. Aggiustando le riserve di valuta estera, per le banche centrali è abbastanza facile riuscire in questo intento.
Nelle pullback strategies, invece, il trader tende a vendere quando un forte evento macroeconomico fa variare rapidamente in modo importante il tasso di cambio tra due valute. Si possono verificare situazioni di questo genere, ad esempio, in seguito alle elezioni o a particolari esiti di referendum, guerre, decisioni politiche o recessioni economiche. Un chiaro esempio è quello mostrato nell’immagine più in basso.
Il cambio USD/NOK ha visto aumentare il suo tasso di oltre il 20% in pochi giorni dopo lo scoppio della pandemia Covid-19. Questo perché, in periodi di forte incertezza, gli investitori acquistano le cosiddette “valute rifugio” (euro, dollaro e sterlina inglese) per abbassare il rischio di perdita di valore della loro liquidità. Non c’è stato un vero cambio nel rapporto di forza tra dollaro e corona norvegese, oppure un cambiamento del loro potere d’acquisto.
Questa è stata una situazione ghiotta per i position trader, che hanno potuto entrare sul mercato praticamente sicuri di vedere la situazione rientrare. Chi fa trading sui pullback entra sul mercato quando vede un momento esagerato a rialzo o a ribasso, e lo fa nella direzione opposta al movimento che si è verificato.
Trading di posizione: pro e contro
Come tutte le strategie di trading, anche questa ha pro e contro. A ben vedere, comunque, i pro rimangono superiori ai contro e approcciare il Forex in questo modo significa correre rischi relativamente bassi a fronte di buone possibilità di realizzo.
I PRO del position trading sono:
- Rischio contenuto – Dal momento in cui si opera con il favore dei fondamentali è difficile sbagliare completamente una previsione e vedere il grafico andare da tutt’altra parte;
- Poco impegno di tempo – Anche se quando si studia una posizione è necessario approfondire tutti i dati macroeconomici e le scelte delle banche centrali, questo processo è sporadico perché si aprono poche posizioni all’anno;
- Buon rendimento potenziale – Un position trader non va alla ricerca di una manciata di pips, ma di movimenti piuttosto significativi sui tassi di cambio nell’ordine dei punti percentuali o addirittura delle decine di punti percentuali.
I CONTRO del position trading, invece, sono:
- Bassa frequenza – Può passare diverso tempo prima che si presenti una nuova operazione da aprire, senza una vera idea di quando questa potrebbe arrivare. Spesso le migliori opportunità nascono da eventi che danno forti scossoni ai mercati;
- Liquidità – Dal momento in cui la liquidità rimane bloccata all’interno delle posizioni anche per mesi o anni, quei soldi non sono disponibili per l’apertura o la chiusura di altre posizioni e questo rende più lenta la rotazione del capitale.
Conclusioni
La strategia di position trading è un modo molto efficace per affrontare il mercato dei cambi tra valute, perché pur andando alla ricerca di operazioni speculative -con buoni ritorni potenziali- si basa su elementi molto solidi e non su predizioni puramente basate sulla lettura dei grafici. Come sappiamo bene, più ci spostiamo dal breve al lungo termine e più diventa importante l’effetto dei fondamentali sul movimento dei cambi.
Nel mondo delle strategie Forex, questa è una di quelle che riesce a combinare più elementi positivi: un buon rapporto rischio/rendimento, un basso impegno di tempo e una minor necessità di dover entrare sul mercato nell’istante ideale. Dall’altro lato della bilancia abbiamo il fatto che non si trovano tante operazioni da poter realizzare e che difficilmente si riesce a entrare sul mercato più di 10 volte l’anno.
Anche questo “elemento a sfavore”, in realtà, lo è solo parzialmente. Se un trader di posizione esegue 5 trade all’anno, ma ognuno di questi ha una durata tra 8 e 12 mesi, alla fine il trader rimane sul mercato molto più di un day trader che fa 150 operazioni all’anno ma le chiude tutte all’interno della stessa giornata in cui le ha aperte.
Suggeriamo ai principianti del Forex di avvicinarsi a questa strategia, in modo da imparare una skill importante che potrà tornare utile in diversi casi. Non solo per la speculazione sul Forex in senso stretto, ma anche per la gestione del rischio di cambio in altre operazioni. Se ad esempio decidiamo di costruire un portafoglio azionario diversificato su varie aree geografiche, il position trading ci permette di entrare separatamente sul mercato delle valute per coprire il rischio delle azioni denominate in valuta estera e persino di trarre profitti da questa operazione.
FAQ Position Trading: Domande e Risposte frequenti sulla strategia di trading Forex
Cos’è la strategia di position trading?
Il position trading si basa su operazioni di lungo termine, che seguono un trend già in corso e si basano su elementi macroeconomici più che sull’analisi tecnica.
Che indicatori si usano nel position trading?
Normalmente nel position trading non si fa grande uso di indicatori: medie mobili e trend line sono, nella maggior parte dei casi, tutto ciò che può servire.
Il position trading è profittevole?
Il position trading, se messo a confronto con le altre strategie speculative per operare sul Forex, ha un rischio basso e un profitto potenziale medio.
Quanto serve per fare position trading?
Nel position trading si fa uso di una leva finanziaria piuttosto bassa, per evitare che le flessioni di breve termine possano fare scattare una call sul margine. Per questo richiede mediamente capitali più alti rispetto allo scalping o al trading intraday.