Strategie di Trading Online
Strategia Swing Trading
Lo swing trading è una strategia di breve termine, in cui le posizioni vengono detenute per un periodo che va da un paio di giorni fino a due mesi.
I trader che applicano questo tipo di strategia lo fanno per cogliere i rimbalzi momentanei nei prezzi degli strumenti finanziari, soprattutto approfittando dei mercati che si trovano in fase laterale e non presentano un’evidente direzionalità.
Il grande punto di forza di questa strategia è che permette di approfittare di una fase del mercato, per l’appunto quella di trend laterale, che molti altri trading system invece schivano. Inoltre può essere applicata su tutte le principali categorie di strumenti finanziari, anche se normalmente sono i titoli azionari e le materie prime a presentare le caratteristiche più coerenti con questo approccio.
Sul fronte del rischio e del possibile rendimento, lo swing trading si presenta come una strada a metà tra l’operatività di brevissimo termine e quella di medio termine. Il rapporto rischio/rendimento si colloca a metà tra le altre principali strategie di trading online; possiamo definire “medio” anche l’impegno di tempo da trascorrere di fronte alla piattaforma per studiare le entrate e gestire le posizioni.
Strategia Swing Trading cos’è
Lo swing trading prende il nome dal termine inglese “swing“, che significa “oscillazione” o a seconda dei contesti, anche “altalena“. Questa etichetta rende molto bene l’idea di ciò che il trader fa sui grafici, andando alla ricerca di strumenti che oscillano intorno allo stesso range di prezzi per identificare le migliori opportunità di entrata sul mercato.
Quando i mercati sono poco volatili, ad esempio perché ci sono poche notizie rilevanti che vengono rilasciate, gli strumenti finanziari tendono a rimanere grossomodo stabili intorno a un valore. Ci sono delle oscillazioni dovute alla domanda e all’offerta che cambiano nel corso dei giorni, ma nel complesso c’è un prezzo di equilibrio che risulta visibile dai grafici e permette di sfruttare le oscillazioni momentanee a proprio favore.
Le situazioni di questo genere si presentano, sul mercato azionario, soprattutto nei mesi in cui non vengono rilasciati dati trimestrali dalle imprese e ancor di più nei mesi estivi quando la liquidità sul mercato diminuisce. Gennaio, ad esempio, non si presta granché bene alle strategie di position trading perché le società pubblicano i loro risultati dell’anno precedente. Al contrario agosto, il mese con meno liquidità che arriva dopo aver già ricevuto gli annunci dell’andamento delle imprese nel secondo trimestre dell’anno, è spesso il mese migliore.
Lo swing trader identifica queste fasi di mercato e aspetta le oscillazioni giornaliere o settimanali che si verificano, creando una deviazione abbastanza significativa dal prezzo di equilibrio. A quel punto apre la sua posizione, puntando sull’idea che nell’arco dei giorni successivi la deviazione verrà cancellata e il prezzo tornerà sui suoi livelli precedenti.
Come funziona la strategia di trading sulle oscillazioni
Per fare trading sulle oscillazioni momentanee, prima di tutto, è strettamente necessario avere sotto controllo il trend dello strumento su cui si sta negoziando. Bisogna identificare il livello di supporto, il livello di resistenza e il prezzo di equilibrio intorno al quale lo strumento analizzato sta oscillando. Più il trend laterale è evidente, più è probabile che la posizione aperta abbia successo.
A questo punto il trader può aspettare che il prezzo si muova verso il livello di supporto o di resistenza, ma di solito si limita a piazzare un ordine in anticipo. L’ordine serve ad assicurarsi che, nell’esatto momento in cui la quotazione arriverà vicino al supporto o alla resistenza, verrà aperta una posizione che punta sul rimbalzo del prezzo. Cogliere il momento ideale per entrare sul mercato è molto importante, perché influenza il rapporto di rischio/rendimento della posizione.
Una volta che il prezzo raggiunge il livello dell’ordine, il trade viene aperto. A questo punto ci sono due possibilità: il prezzo potrebbe continuare la sua corsa, rompendo il livello chiave e dirigendosi verso un nuovo range di oscillazione diverso da quello precedente. In questo caso il prezzo, rompendo il livello chiave, si muove nella direzione contraria a quella del nostro trade e fa scattare lo stop loss.
Questo è chiaramente lo scenario più sfavorevole. Nello scenario più favorevole il prezzo, dopo essersi scontrato con il supporto o con la resistenza, rimbalza verso il suo livello di equilibrio e fa scattare il take profit. L’uso dei livelli automatici di chiusura della posizione è un must nello swing trading, perché il tempismo gioca un ruolo determinante nell’ottenere risultati.
Risk management swing trading
La gestione del rischio in una posizione di swing trading si basa soprattutto sul calibrare la quantità di denaro da investire su ogni posizione e l’uso della leva finanziaria. Rispetto alle strategie più speculative come il day trading o lo scalping, sicuramente la frequenza dei trade si abbassa e il rischio diminuisce. Dall’altra parte parliamo sempre di un trading system basato sul breve termine, per cui non si può mai abbassare la guardia.
Tanto per cominciare, l’esposizione del nostro capitale su ogni posizione non dovrebbe superare il 2-3% dei fondi totali che abbiamo assegnato al trading. Come in altre strategie molto speculative, il rischio che il singolo trade vada male è alto e dobbiamo pensare che il nostro successo sia determinato dalla legge dei grandi numeri, non dalle singole posizioni. Un buono swing trader può arrivare anche a chiudere solo il 50% delle sue posizioni in profitto, ma con un margine nettamente superiore al denaro che perde nei trade che incontrano lo stop loss.
La seconda cosa da fare è scegliere con attenzione il livello di leva finanziaria da utilizzare, specie dal momento in cui le posizioni vengono lasciate aperte dal giorno alla notte. Questo significa che bisogna tenere conto delle commissioni overnight, ma fortunatamente queste hanno un impatto molto limitato grazie all’orizzonte temporale breve. Di solito la loro incidenza non è tale da modificare i risultati di un trade.
Fondamentale, invece, l’uso degli ordini automatici. Una volta che abbiamo finito di studiare un grafico, è molto difficile che il prezzo dello strumento su cui vogliamo fare trading sia nel punto giusto per entrare sul mercato. Per questo è importante utilizzare sia gli ordini di acquisto e di vendita, sia il take profit e lo stop loss per gestire invece l’uscita dal mercato.
Come impostare una strategia di swing trading: cosa ci serve
Per riuscire a costruire una strategia efficace di swing trading, in realtà, ciò che ci serve è spesso fuori dal nostro controllo: la situazione del mercato deve essere tale da adattarsi alla strategia, più che il contrario. Al trader, dunque, servono:
- Un asset che si trova in fase di mercato laterale, la singola necessità più importante per applicare questo trading system;
- Può esserci utile usare alcune medie mobili esponenziali per definire in modo ancora più chiaro e sia in corso un trend;
- Una piattaforma che abbia un’esecuzione molto rapida degli ordini e un’elevata affidabilità del take profit e dello stop loss;
- La possibilità di accedere alla leva finanziaria, ad esempio negoziando con un broker di CFD, in modo da poter amplificare le piccole oscillazioni che si verificano normalmente quando si mantengono le posizioni aperte per breve periodo;
- Può aiutarci il fatto che la nostra piattaforma di trading sia equipaggiata con strumenti di disegno a mano libera sul grafico, in modo da poter disegnare le linee in cui vogliamo sistemare i livelli di supporto e resistenza.
Invece non abbiamo bisogno di avanzati strumenti di analisi tecnica, così come ci è indifferente il fatto di avere accesso al trading automatico: difficilmente possiamo pensare di riuscire a costruire un algoritmo che sia in grado di applicare le strategie di swing trading. Altrettanto ininfluente è l’uso degli indicatori macroeconomici, che invece abbiamo visto essere fondamentali nelle strategie di position trading.
Strategia di trading sulle oscillazioni: i broker da utilizzare
Il broker è davvero molto influente sulle strategie di swing trading, perché serve un mix di elementi indispensabili alla buona riuscita della strategia. Dal momento in cui operiamo con movimenti serrati di prezzo, avere degli spread bassi è importante per evitare che le commissioni coprano la gran parte del rendimento della posizione. Bisognerebbe anche avere un broker con un’esecuzione degli ordini performante, che assicuri sempre liquidità e velocità.
I broker consigliati da TradingOnline.com per lo swing trading sono i seguenti:
[broker]
- FP Markets – www.fpmarkets.com/int/it/
FP Markets è un broker di origini australiane, da tempo operativo anche in Italia dove opera con licenza CySec e regolare autorizzazione Consob. Il suo grande punto di forza, insieme al fatto di offrire ai clienti l’ottima piattaforma Metatrader, è il fatto di garantire degli spread estremamente serrati sugli strumenti negoziabili.
Non è facile riuscire a ottenere degli spread paragonabili a quelli di FP Markets, che sono il frutto di una lunga collaborazione tra questo marchio e i maggiori fornitori di liquidità nel mercato del trading. Grazie a Metatrader, invece, è possibile usufruire del servizio di VPS: in questo modo si ottiene una connessione molto più veloce al proprio broker di riferimento, diminuendo la latenza e di conseguenza riuscendo ad aprire e chiudere i trade più in fretta.
FP Markets garantisce anche a tutti i clienti un attraente sistema di gestione del prezzo senza dealing desk, senza riquotazioni e persino un account Pro che permette ai clienti più attivi di beneficiare di una riduzione dello spread fino a 0.0 pips. Nel complesso è un ottimo broker per l’operatività di breve termine, come nel caso dello swing trading.
- Capital.com – https://capital.com/it
Capital.com è diventato in pochi anni uno dei migliori broker in assoluto per chi cerca spread convenienti, condizioni vantaggiose di esecuzione degli ordini e una piattaforma online facile da utilizzare. Tra l’altro la selezione di titoli di questo broker è davvero molto ampia, un altro elemento che contribuisce a renderlo attraente per i nuovi trader.
Il vantaggio di avere così tanti strumenti negoziabili -parliamo di circa 3.500 diversi strumenti finanziari– è molto utile quando si usa una strategia di swing trading. Come abbiamo detto è necessario che lo strumento su cui facciamo trading sia nella giusta fase di mercato, in cui il suo prezzo oscilla tra livelli di supporto e resistenza in modo evidente. Più strumenti ci sono, più è probabile che alcuni di questi si trovino in un momento del genere.
Capital.com ti permette anche di accedere a un conto demo gratuito, senza vincoli né limiti di tempo, con il quale potrai esercitarti ad applicare lo swing trading sui grafici senza correre rischi. Una buona pratica per i trader prudenti è proprio quella di dedicare 15-30 giorni all’uso di una strategia nuova sul conto demo, in modo da esplorare i possibili errori e correggerli prima di usare il denaro reale.
Indicatori da utilizzare
Normalmente lo swing trading non richiede l’utilizzo di indicatori, ma si possono usare lo stesso per cercare di essere ancora più precisi nella selezione del livello di apertura e chiusura delle posizioni. Anche se sono i supporti e le resistenze a determinare la gran parte dell’operatività, attraverso degli indicatori di ipercomprato/ipervenduto possiamo essere ancora più precisi. Gli strumenti più utili sono:
- La media mobile esponenziale, in modo da verificare la direzione della media per capire se il mercato sia in fase laterale (linea orizzontale) o in una fase di trend rialzista o ribassista (linea inclinata);
- L’indicatore stocastico, utile per capire quali sono le zone di ipercomprato e ipervenduto dove il prezzo potrebbe rimbalzare e avviarsi verso un ritracciamento;
- L’indicatore zig zag è uno strumento molto interessante per avere una visualizzazione chiara, sul grafico, dei livelli dove il prezzo è già rimbalzato in passato per identificare supporti e resistenze in un modo più agevole.
Difficilmente vengono utilizzati tutti insieme questi strumenti. Un grafico dovrebbe rimanere comunque ben leggibile, senza troppi elementi che vadano a coprire il percorso delle candele. Di fatto poi molti aspetti, come il fatto di notare un trend laterale o i livelli di supporto e resistenza, si possono approfondire meglio con un’analisi visiva del grafico piuttosto che con gli strumenti di analisi tecnica.
Swing Trading: impostazione grafica
L’impostazione grafica della strategia di swing trading è davvero semplice. Abbiamo il grafico aperto davanti a noi e iniziamo osservando, con un time frame di 1H o 4H, se il grafico in questo momento si trova in fase laterale. Indicativamente la nostra analisi dovrebbe basarsi su un arco di tempo che va dalle ultime due settimane fino agli ultimi 6 mesi, a seconda di quanto intendiamo tenere aperta la nostra posizione.
Un grafico che già ad una prima occhiata si presta a questo tipo di trading è quello presente più in basso. Come è facile notare, le azioni Lufthansa hanno avuto rimbalzi in diverse occasioni su livelli di prezzo relativamente vicini. Da oltre 30 giorni il titolo in questione non riesce a esibire un chiaro trend rialzista o ribassista.
A questo punto possiamo utilizzare gli strumenti di disegno a mano libera per perfezionare la nostra analisi. Il primo step è quello di aggiungere i livelli di supporto e resistenza, dal momento in cui sono quelli che ci aiuteranno di più a confermare la nostra ipotesi di investimento; per posizionarli in modo efficace è meglio utilizzare un canale di prezzo piuttosto che una semplice linea, in quanto difficilmente i rimbalzi avvengono tutti allo stesso esatto livello.
La linea verde che attraversa le candele sul grafico è una media mobile esponenziale che abbiamo applicato per approfondire ulteriormente la nostra analisi. Il movimento di questo indicatore ci mostra lo stesso trend laterale, fatto di alti e bassi ripetuti, che abbiamo già avuto modo di notare sugli altri strumenti. Può essere il momento opportuno per valutare un’entrata sul mercato, come vedremo meglio parlando dei segnali di acquisto e di vendita.
Strategia Swing Trading: come individuare segnali buy/sell
Ora possiamo utilizzare lo stesso grafico che abbiamo appena analizzato per determinare quali siano i livelli di prezzo che offrono la migliore opportunità per un’entrata sul mercato. In questo momento possiamo notare che la quotazione viaggia molto vicina al nostro livello di supporto, cosa che ci suggerisce una finestra di opportunità per poter entrare sul mercato con una posizione rialzista.
Ora possiamo aprire la nostra posizione. In questo caso, siccome abbiamo avuto la fortuna di intercettare il prezzo esattamente dove avremmo voluto aprire la posizione, non dobbiamo piazzare un ordine. Possiamo limitarci a comprare direttamente sul mercato, ma nella maggior parte dei casi non si arriva di fronte al grafico con un tempismo di questo genere.
Chiaramente ci interessa parlare anche dei segnali sell. Il ragionamento è lo stesso: se il grafico si sta muovendo tra due livelli chiave, posizioniamo la nostra entrata vicino alla parte più alta di questo canale. Aspettiamo che il prezzo arrivi a toccare il livello dell’ordine e attendiamo che il grafico si muova in basso, esattamente il processo speculare a quello che abbiamo appena scritto è dimostrato.
Proprio per questo motivo, normalmente, gli swing trader tendono a aprire e chiudere posizioni in momenti molto vicini: se acquistiamo nella parte più bassa del canale di supporto e resistenza, con l’obiettivo di vendere nella parte più alta, quando la posizione colpirà il suo take profit potremo già posizionare un nuovo ordine di vendita. Se invece la nostra posizione di acquisto si conclude in perdita, perché il prezzo taglia il supporto a ribasso, possiamo posizionare allo stesso livello dello stop loss un ordine di vendita per approfittare del nuovo trend ribassista.
Trading operativo della strategia
Abbiamo coperto tutte le basi teoriche e informative che servono per costruire una strategia di swing trading. A questo punto possiamo addentrarci nella pratica, osservando come tutto questo si traduce in azioni concrete. Per farlo, prima di tutto, dobbiamo partire cercando lo strumento giusto. Buona parte del tempo che un trader trascorre studiando le sue posizioni per questo tipo di strategia è investito proprio sulla ricerca dell’asset.
Sfruttando l’integrazione tra Capital.com e TradingView, abbiamo trovato un modo più efficace di gestire tutto questo processo e dimezzare -a dir poco- il tempo necessario per trovare l’asset giusto. Capital.com è al momento l’unico broker disponibile in Italia ad essere integrato a TradingView, lo menzioniamo per questo: ci serve assolutamente la funzionalità Stock Screener di TradingView per poter usare questa “scorciatoia”.
La funzionalità Stock Screener ti permette di filtrare in automatico le azioni che ti interessano partendo dall’enorme database di azioni catalogate su TradingView. Tra i vari filtri che puoi utilizzare, c’è anche la variazione a 30 giorni: davvero l’ideale per uno swing trader, che cerca strumenti con oscillazioni piccole e ripetute. Usando lo Stock Screener possiamo ordinare le azioni in base al cambio di prezzo degli ultimi 30 giorni e poi cercare quelle che sono rimaste intorno a un 2-3% di variazione.
Il grafico proviene dall’andamento di maggio delle azioni Schwab, una multinazionale dei servizi finanziari con sede in California. Quello che importa a noi, però, non è tanto il business model di questa società quanto il suo andamento altalenante nel corso delle ultime settimane. Come si evince dal grafico, c’è stato un interessante range di oscillazione che si presta bene al posizionamento di un doppio ordine.
Perché un doppio ordine? Molto semplicemente perché non sappiamo ancora se il prezzo sia diretto verso la parte più bassa o verso la parte più alta del canale di oscillazione. In questo momento si trova a metà del range di oscillazione, per cui la scelta dell’operatività è in capo a noi. Siccome non vogliamo esporci al rischio inutile di perdere un’oscillazione da una parte o dall’altra piazzeremo due ordini: uno in prossimità del livello più basso e uno in prossimità del livello più alto del range di oscillazione.
In realtà gli stessi livelli che abbiamo appena identificato non ci servono soltanto per entrare, ma anche per uscire dal mercato. Se il primo ordine che scatterà sarà quello BUY, useremo come take profit il livello dove abbiamo impostato l’ordine SELL. Al contrario, se il primo livello colpito sarà quello dell’ordine SELL, useremo il prezzo dell’ordine BUY come riferimento per la chiusura automatica sui profitti. Questo ci lascia con un singolo argomento in sospeso: lo stop loss.
Lo stop loss sarà posizionato fuori dall’intervallo di oscillazione che abbiamo selezionato, in modo tale che scatti solo se il grafico uscirà dalla sua fase laterale. Questa eventualità si può coprire anche impostando un ordine di acquisto in prossimità dello stop loss superiore e un ordine di vendita in prossimità dello stop loss inferiore. In questo modo avremo la possibilità di cavalcare il nuovo trend.
Una volta che tutti i livelli automatici di apertura e chiusura sono stati impostati, il compito dello swing trader per questa posizione è terminato. Bisogna saper mantenere fede alla propria decisione ed evitare di modificare manualmente ciò che si è già impostato, altrimenti una buona analisi rischia di essere compromessa dall’emotività del trader. Non rimane che aspettare e attendere l’esito della posizione.
Swing Trading Pro e Contro
Lo swing trading è una delle strategie più bilanciate in assoluto: profilo di rischio medio, orizzonte temporale medio, ritorno potenziale medio. Questo rende un po’più difficile parlare dei suoi pro e contro, dal momento che per la maggior parte degli aspetti esistono strategie che li esagerano di più. Fatta questa doverosa premessa, i maggiori PRO del trading sulle oscillazioni sono:
- La possibilità di piazzare sia ordini a ribasso che ordini a rialzo in modo da fare trading sulla volatilità, non necessariamente sulla direzione che il prezzo prenderà nell’immediato;
- Trovare degli strumenti su cui poter operare è piuttosto comune: volendo si riesce a essere quasi sempre sul mercato, aprendo anche 3-4 posizioni a settimana;
- Lo stop loss si trova sempre a un livello di prezzo molto vicino a quello di apertura, limitando al minimo le perdite dei trade che vengono chiusi in perdita.
I CONTRO di questa strategia, invece, sono i seguenti:
- Considerando la necessità di tempo per trovare gli strumenti su cui investire e per impostare tutti i livelli automatici di apertura e chiusura, richiede parecchio tempo davanti ai grafici;
- Spesso non sappiamo quando saremo sul mercato, perché abbiamo una lunga serie di ordini in sospeso che attendono il prezzo trigger che farà scattare l’ordine. Questo ci impedisce di massimizzare il potere di investimento del nostro conto;
- In caso di importanti avvenimenti sul calendario economico, notizie da parte di una società o novità di altro genere, uno strumento può facilmente uscire dal suo range di oscillazione precedente e bisogna essere sempre pronti a decidere, in quel caso, se convenga o meno cavalcare il nuovo trend.
Su quali asset funziona meglio
Oltre a essere una delle più bilanciate, lo swing trading è anche una delle strategie più trasversali in assoluto. Pensandoci, quasi tutti gli strumenti finanziari sono soggetti a range di oscillazione laterali o nel breve o nel lungo periodo. Facciamo un esame dei principali mercati su cui applicare strategie di swing trading.
- Azioni
Nei nostri esempi ci siamo soffermati soprattutto sulle azioni perché, di fatto, si prestano molto bene a un ragionamento di questo genere.
Le azioni quotate sui mercati europei, per lo più, pubblicano solo un report annuale in occasione del bilancio e in quell’occasione i manager si esprimono sulle loro prospettive per l’anno successivo. In alcuni casi seguono dei comunicati stampa durante l’anno, ma nulla di più; le società americane pubblicano invece dei bilanci sull’andamento del core business ogni tre mesi.
Che siano report annuali o trimestrali, la maggior parte del tempo trascorre comunque senza che nessuno abbia novità sull’andamento delle vendite e degli utili. In questo periodo non c’è motivo per vedere un aumento o un calo del prezzo del titolo, che può semplicemente limitarsi a oscillare intorno a un determinato valore di equilibrio.
- Indici
Gli indici seguono lo stesso ragionamento delle azioni, dal momento in cui sono panieri fatti di azioni. Al di fuori dei mesi in cui vengono pubblicati i nuovi report e i nuovi bilanci, per lo più il tempo trascorre con le Borse che attendono le novità della banca centrale o del calendario economico. Soprattutto gli indici europei tendono ad avere andamenti laterali per lunghi periodi, ragionamento che ovviamente si può estendere anche agli ETF che tracciano questi indici.
- Forex
TradingOnline.com ha una sezione interamente dedicata alle strategie Forex dove vengono discussi nel dettaglio i migliori modi per approcciare questo mercato. Lo swing trading non è esclusivamente un modo per operare sul mercato delle valute, ma è in parte anche questo.
Il motivo per cui le valute si prestano a questo tipo di speculazione risiede nel modo in cui le banche centrali stesse conducono i tassi di cambio in direzioni precise. Oggi, infatti, le principali valute mondiali si trovano in un cosiddetto regime di “cambio libero controllato“. Anche se domanda e offerta hanno la libertà di spostare il tasso di cambio, gestendo le risorse di valute estere le banche centrali possono comunque mantenere i cambi all’interno di certi limiti.
Questo tipo di politica serve soprattutto a controllare e favorire il commercio internazionale, che risente in modo positivo di tassi dei tassi di cambio quando questi sono adeguati alla bilancia commerciale tra due nazioni. Per cui i tassi di cambio oscillano naturalmente tra due estremi, che poi vengono morigerati dalle banche centrali con il loro intervento permettendo agli swing trader di cogliere queste oscillazioni come opportunità.
Strategie di swing trading alternative
Lo swing trading è una categoria ampia per definizione, per cui è difficile trovare delle vere e proprie “alternative“. Tuttavia, una in particolare merita a nostro avviso grande attenzione: l’uso delle materie prime e del loro andamento ciclico come base per degli swing trade di lungo termine (facilmente oltre i due anni). Anche se questo significa uscire dalla sfera della speculazione per entrare in quella degli investimenti strategici, è sicuramente interessante.
Le materie prime alimentari (cereali, carne, ecc.) ed energetiche (petrolio, gas naturale, ecc.) tendono ad avere un andamento ciclico dovuto all’andamento della domanda e dell’offerta. Quando il loro prezzo è basso, più consumatori domandano un certo bene e questo ne fa aumentare il prezzo; gradualmente le imprese del settore producono di più per adattarsi alla maggiore richiesta.
Mano a mano che il prezzo aumenta, meno consumatori desiderano acquistare questi beni ma le imprese li stanno producendo a pieno regime. Questo fa scendere nuovamente i prezzi e così via, in un lungo ciclo che si ripete normalmente nell’arco di 3-5 anni per tutte le principali materie prime.
Forse il caso più estremo si è verificato nel 2020, quando in seguito alla pandemia alcuni futures sul petrolio sono addirittura stati venduti a un prezzo negativo. Pochi mesi dopo il prezzo del Brent era già tornato a 50$ al barile, poi 60$ al barile, fino a che questo aumento non diventerà insostenibile e ricomincerà il calo dei prezzi da cui prenderà avvio il nuovo ciclo. Per uno swing trader le materie prime sono un florido mercato, ma bisogna essere disposti a mantenere le posizioni aperte per periodi piuttosto lunghi.
Swing Trading: Le nostre considerazioni finali
In conclusione, lo swing trading è una strategia interessante che si adatta bene soprattutto alle situazioni di mercato in cui pochi altri trading system possono trarre beneficio dall’andamento poco volatile dei prezzi. Mentre esistono tante strategie basate sul trend following o sul trend reversal, che necessitano di un mercato in forte tendenza, questo è pressoché l’unico modo di beneficiare di una fase laterale.
La nostra opinione è che si possa ottenere molto da una strategia di questo genere soprattutto se la si intende come un trading system “di scorta”, da utilizzare quando il mercato non si presta ai trend. In generale, però, gli investitori ottengono i migliori risultati quando cavalcano le tendenze di lungo termine e non si limitano a puntare sulle piccole oscillazioni di prezzo.
Adattarsi a diversi approcci al trading permette di trascorrere più tempo nel mercato, imparando ad approfittare anche di situazioni che altri trader non sanno affrontare. Può anche essere un’ottima palestra per chi vuole imparare, ma rispetto ad altre strategie lo swing trading ha il forte svantaggio di non poter puntare su oscillazioni di prezzo davvero ampie e su forti fondamentali.
La nostra opinione, pur essendo frutto di riflessioni personali, trova forte coerenza con i paper più rilevanti che sono stati pubblicati sull’argomento. Per esempio, un’indagine sul trading ad alta frequenza basato sulle oscillazioni di breve periodo ha dimostrato che i fondi d’investimento che fanno uso di questa strategia sono meno profittevoli di quelli che si espongono ai trend di lungo termine. (Fonte: IBIS World HFT in the US Industry Outlook)
FAQ Swing Trading: Domande e Risposte frequenti sulla strategia di trading sulle oscillazioni
Cos’è lo swing trading?
Lo swing trading è una strategia che trae vantaggio dagli strumenti che oscillano in un range di prezzi ben definito, comprando nella parte più bassa e poi vendendo nella parte più alta di questo range.
Lo swing trading funziona?
Lo swing trading ha buone probabilità di successo quando il mercato rimane a lungo in fase laterale, dunque in momenti di scarsa volatilità sui mercati. In questi contesti risulta un valido trading system.
Cos’è lo swingtum trading?
Si tratta di una strategia formalizzata dall’Intelligent Finance Cluster dell’Università di Ballarat in Australia, che utilizza insieme concetti che provengono dallo swing trading e dal momentum trading.
Si può vivere di swing trading?
No, lo swing trading si adatta bene soltanto a specifiche fasi del mercato. Per vivere di trading è necessario padroneggiare un insieme di tecniche di cui una piccola parte riguarda il trading sulle oscillazioni.