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A marzo la Cina ha prodotto più energia eolica che tutta l’Europa e gli USA messi insieme

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La Cina sta consolidando velocemente la sua posizione come maggior produttore di energia rinnovabile al mondo, nel quadro di un sistema energetico molto particolare. Da una parte l’economia cinese è ancora molto dipendente dal carbone, ma al tempo stesso continua a crescere la quota di rinnovabili: senza tante vie di mezzo, come le centrali a gas naturale, il paese sta passando direttamente dalle forme più tradizionali e inquinanti di energia prodotta da combustibili fossili alle forme più moderne e sostenibili. Il paese è anche leader nella produzione mondiale di turbine eoliche e pannelli fotovoltaici, oltre a ospitare la diga più grande al mondo: tanto da un punto di vista strategico quanto industriale, è difficile per chiunque paragonarsi alla Cina.

A marzo è arrivato un nuovo record per quanto riguarda la produzione di energia eolica. In un singolo mese, la Cina ha prodotto oltre 100 TWh (terawatt/ora) di energia eolica. Per avere un’idea di quanto importante sia questo risultato, si tratta di più energia eolica di quanta ne abbiano prodotta tutti gli stati europei e gli Stati Uniti messi insieme. Con un aumento vertiginoso del 25% rispetto allo stesso periodo del 2023, la Cina dimostra di star alzando la sua produzione di energia rinnovabile a un ritmo estremamente alto.

La Cina continua a essere in vetta all’elenco dei produttori di energia eolica mondiali

Cina sempre più leader nell’eolico

I tre paesi del mondo che producono più energia eolica sono Cina, USA e Germania. La produzione cinese di marzo è stata oltre il doppio di quella americana e nove volte di più rispetto a quella tedesca. Anche se ovviamente si tratta di un paese con una popolazione e un fabbisogno energetico industriale significativamente più alto, è impossibile negare che la Cina si stia affermando come leader nella produzione di energia eolica. Ad aver funzionato sono soprattutto le grandi installazioni di turbine eoliche in Mongolia e nella provincia dello Xinjiang, che a causa del cambio di stagione solitamente a marzo vedono una produzione particolarmente alta.

Anche se quasi certamente il dato di marzo sarà il dato più elevato di tutto l’anno, proprio per una questione stagionale, rimane significativo. La Cina vede le rinnovabili non soltanto come un’opportunità per la sostenibilità ambientale, ma soprattutto come una soluzione per risolvere la sua dipendenza dall’import di petrolio e gas naturale. Recentemente si è vagliato anche un aumento della produzione di energia nucleare, che avvicinerebbe Pechino ancora di più a questo obiettivo. La Cina ospita già oltre 40 reattori nucleari, ma questa forma di energia pesa per meno del 5% sulla produzione energetica nazionale.

La Cina punta soprattutto su grandi installazioni eoliche fatte di molte turbine vicine

Rimane una forte dipendenza dal carbone

L’economia cinese cresce ed è un’economia estremamente basata sulla produzione industriale, cosa che la rende fortemente assetata di energia. Per questo, malgrado il grande risultato in termini di produzione assoluta di energia eolica, in relazione al fabbisogno energetico in realtà non si sono fatti dei grandi passi avanti. L’energia prodotta dal vento ha rappresentato poco più del 11% del fabbisogno energetico nazionale, lievemente al di sopra della media storica del 9,5%. Sicuramente un passo avanti incoraggianti, ma la Cina continua a produrre il 62% dell’energia dal carbone. Questa rimane di gran lunga la fonte di energia più utilizzata dalla seconda economia più grande al mondo, un dato che purtroppo non è incoraggiante sul fronte della sostenibilità ambientale. Per quanto siano stati fatti dei passi avanti, dunque, la strada verso la transizione energetica rimane lunga.

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