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Abu Dhabi Bank, smentita vendita di crediti inesigibili

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Abu Dhabi Commercial Bank ha dichiarato di non essere in trattative per vendere 13,5 miliardi di dirham (3,68 miliardi di dollari) di crediti inesigibili, rispondendo ad un rapporto di Bloomberg che cita fonti anonime. Secondo l’agenzia di stampa internazionale, infatti, una società chiamata Lexolent stava cercando di mettere insieme un gruppo di acquirenti per acquistare il portafoglio di prestiti in sofferenza della banca.

Dopo le dichiarazione di Bloomberg, ADCB interviene per smentire la vendita di crediti inesigibili a Lexolent

Le parole di Bloomberg

L’agenzia ha affermato giovedì di essere a conoscenza che la banca degli Emirati Arabi stesse considerando la vendita di un portafoglio al dettaglio che include prestiti auto, debito privato e carte di credito, di appartenenza principalmente di lavoratori espatriati. Lexolent starebbe cercando di trovare degli acquirenti e per farlo potrebbe costituire una joint venture con la banca per il recupero crediti, in modo da supervisionare anche gli altri crediti inesigibili di ADCB.

Il secondo più grande prestatore dell’emirato ha però affermato che non ha alcuna intenzione di perseguire una partnership commerciale con la parte nominata e che esplora continuamente opportunità per aumentare il valore e i recuperi degli azionisti, intensificando gli sforzi per ripulire i suoi libri contabili.

La banca quest’anno ha già venduto un portafoglio di prestiti aziendali in sofferenza da 1,1 miliardi di dollari all’hedge fund statunitense Davidson Kempner Capital Management LP e un debito del valore di 357 milioni di dollari a un fondo di recupero guidato dalla società di servizi professionali Grant Thornton. Quest’ultima ha affermato che la vendita di ADCB era sintomo di come le banche negli Emirati Arabi Uniti stessero ripulendo i loro libri contabili per supportare il mercato in crescita, pur rimanendo conformi agli standard normativi e bancari internazionali.

Una cessione del debito inesigibile come quella indicata porterebbe alla più grande transazione di questo tipo da parte di una banca nazionale in Medio Oriente, dove l’insolvenza sui prestiti era considerata reato fino a pochi anni fa, motivo per il quale molti debitori sono espatriati per evitare il carcere.

Le banche nella regione del Golfo

L’istituzione di un’agenzia di recupero crediti potrebbe essere un segnale del fatto che il mercato del recupero crediti nella regione del Golfo stia maturando e potrebbe aprire la strada ad operazioni simili che coinvolgono specialisti internazionali. L’ADCB negli ultimi anni è stata duramente colpita da alcuni importanti default regionali e l’utile netto nel 2022 è aumentato di quasi un quarto a 6,4 miliardi di dirham nonostante un aumento degli oneri per svalutazione a 2,78 miliardi di dirham.

Gli Emirati Arabi Uniti che sono particolarmente attivi nella raccolta di capitali e gli investitori internazionali continuano a mostrare il loro interesse nella regione

Gli investitori internazionali focalizzati sul debito in sofferenza sembrano essere alla ricerca di opportunità nella regione del Golfo, dove le banche potrebbero aver bisogno di accantonare più prestiti inesigibili mentre le aziende affrontano le problematiche legate all’economia globale e alla ripresa post-pandemia.

Le banche della regione, d’altro canto, sembra stiano diventando più proattive nella gestione dei loro libri di prestito e mostrano un maggiore interesse nell’esplorare alternative di mercato secondario piuttosto che procedere legalmente nei confronti dei debitori, come affermato da Berkay Oncel, responsabile degli investimenti per il Medio Oriente presso SC Lowy.

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