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Abu Dhabi, nuovi bond della società elettrica pubblica
La Abu Dhabi National Energy Co. ha appena completato l’emissione di nuovi bond per una raccolta totale da 1.5 miliardi di dollari, in due serie di obbligazioni con scadenze e rendimenti diversi. Trattandosi dell’ente nazionale che gestisce la distribuzione dell’energia in uno degli Emirati più ricchi in assoluto, si tratta di un’emittente dal rischio molto basso che ha ricevuto un rating AA- da parte di Fitch. Considerando che l’emissione è avvenuta in dollari americani, sul mercato secondario c’è spazio anche per gli investitori al dettaglio che vogliono considerare questa proposta.
La società, chiamata spesso TAQA, ha deciso di suddividere l’emissione in due serie:
- 1.0 miliardi di dollari in bond al 4,7% annuo con scadenza nel 2033;
- 500 milioni di dollari in bond al 3,38% annuo con scadenza nel 2029.
L’emissione ha un doppio obiettivo. Il primo è quello di raccogliere capitale, alla pari di qualunque altra emissione di obbligazioni. Il secondo è di stampo politico, considerando che questi bond sono legati al raggiungimento di obiettivi climatici e sostenibili. Nel caso specifico degli Emirati, considerando che Dubai dovrebbe ospitare il prossimo COP 27, questo tipo di emissioni di obbligazioni è anche un modo per migliorare l’immagine della nazione in termini di sostenibilità.
I dettagli dell’emissione
Per la Abu Dhabi National Energy Co. si tratta della prima emissione di obbligazioni legate a obiettivi climatici. I cosiddetti green bonds in questione sono della tipologia senior unsecured, quindi garantiti sulle attività del gruppo TAQA ma non legati in particolare a un’ipoteca immobiliare o mobiliare. In linea con le aspettative, la domanda è stata estremamente alta e TAQA ha potuto festeggiare un’emissione di successo. Le richieste hanno superato di 10 volte la quantità di capitale che l’azienda avrebbe voluto raccogliere inizialmente, creando un’asta molto competitiva per aggiudicarsi i bond.
Tra le banche che hanno sottoscritto l’emissione ci sono grandi gruppi internazionali come HSBC, ma anche l’italiana Intesa Sanpaolo. Coinvolgimento presente anche per altre banche europee, come BNP Paribas, che dimostra una collaborazione finanziaria sempre più stretta tra le nazioni del Golfo e le banche europee.
Il Chief Financial Officer della Abu Dhabi National Energy Co., Stephen Ridlington, ha celebrato il successo dell’emissione sottolineando come il gruppo sia riuscito a finanziarsi a tassi molto competitivi. Un’affermazione sicuramente corretta, considerando che i bond dell’azienda pagheranno un tasso di interesse che nel caso della scadenza più breve sono inferiori a quelli dei BTP a 10 anni.
TAQA insiste sugli obiettivi climatici
Le nazioni del Golfo sono note intorno al mondo per la loro produzione ed esportazione di petrolio, un fatto che ne ha decretato la ricchezza nel corso della loro storia. Considerando che ora Dubai si sta preparando a ospitare la conferenza più importante al mondo in tema di clima e sostenibilità ambientale, riuscire a dare l’immagine della sostenibilità agli Emirati Arabi è un obiettivo che va oltre la semplice raccolta di capitali.
Nel caso specifico di questa emissione, TAQA ha deciso di collegare l’emissione più piccola da 500 milioni di dollari a scopi aziendali generici. La parte più consistente, da un miliardo di dollari, è invece un vero è proprio green bond legato a obiettivi climatici. I proventi della raccolta verranno utilizzati per finanziare e mantenere investimenti in energia rinnovabile e altre iniziative sostenibili. Le obbligazioni, almeno per ora, saranno scambiate esclusivamente sulla Borsa di Abu Dhabi.