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Acelen: 2,5 miliardi di dollari per diesel rinnovabile

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I dirigenti di Acelen, la società brasiliana sostenuta da Mubadala Investment Company PJSC, una holding, statale degli Emirati Arabi che funge da fondo sovrano, hanno annunciato che l’azienda intende investire 12 miliardi di reais (pari a circa 2,44 miliardi di dollari) in 10 anni per costruire una fabbrica di produzione di carburante verde ed energia rinnovabile per l’aviazione sostenibile nello Stato brasiliano di Bahia, nel nord-est del Paese.

Il piano di investimento, corredato da un memorandum d’intesa, è stato firmato ad Abu Dhabi sabato 15 aprile tra la società energetica e il governatore di Bahia, Jerônimo Rodrigues, che ha affermato che lo Stato si impegnerà anche con incentivi fiscali e investimenti in infrastrutture e logistica, a generare occupazione e a curare l’ambiente.

La società energetica brasiliana Acelen investirà 2,44 miliardi di dollari nel settore del diesel rinnovabile

Un progetto cruciale per la transizione verde del Brasile

La nuova bioraffineria, che Acelen prevede di iniziare a costruire nel gennaio 2024, avrà la capacità di produrre 1 miliardo di litri all’anno di olio vegetale idrotrattato (Hydrotreated vegetable oil, HVO).

L’HVO è un carburante simile al diesel, ma prodotto senza risorse fossili, in quanto deriva da oli vegetali e grassi animali. Si produce da idrocracking e successiva idrogenazione dell’olio vegetale: l’idrocracking è un processo che prevede la rottura delle grandi molecole in molecole più piccole usando l’idrogeno, poi l’idrogenazione aggiunge idrogeno alle molecole. Questi metodi possono essere utilizzati per creare sostituti di benzina, diesel, propano, cherosene e altre materie prime chimiche. Il gasolio prodotto da queste fonti è noto come diesel verde o diesel rinnovabile.

Si prevede che la produzione sarà avviata nel primo trimestre del 2026, secondo quanto è stato dichiarato.

Inoltre, la società pronostica di muovere 85 miliardi di reais (pari a più di 17 miliardi di dollari) nell’economia, di contribuire alla creazione di 90.000 posti di lavoro diretti e indiretti e di ridurre le emissioni di diossido di carbonio fino all’80% con la sostituzione dei combustibili fossili.

Il progetto potrebbe rendere Acelen uno dei maggiori produttori di combustibili rinnovabili al mondo, rafforzando inoltre il ruolo del Brasile come fornitore strategico di carburanti rinnovabili, sfruttando le sue abbondanti risorse naturali. Il Paese, infatti, produce già biodiesel a base di soia ed etanolo da zucchero e mais.

Luiz de Mendonça, amministratore delegato di Acelen, ha dichiarato che il percorso di transizione energetica della società è iniziato fin dall’inizio delle sue attività, con la modernizzazione della raffineria di Mataripe, localizzata nel comune brasiliano di São Francisco do Conde, nello stato di Bahia, e la riduzione del suo impatto ambientale. Al momento, ha aggiunto, Acelen sta compiendo un passo strategico nella sua missione di giocare un ruolo di primo piano nella transizione energetica in modo solido, con un progetto unico e trasformativo, rinnovando l’impegno dell’azienda per un futuro più sostenibile.

Marcelo Cordaro, vicepresidente del settore new business di Acelen, ha affermato che il progetto è stato strutturato in modo da avere una sinergia totale con la raffineria di Mataripe, dichiarando che il nuovo impianto utilizzerà le infrastrutture già esistenti (compresi i serbatoi e la logistica e il terminal portuale per l’esportazione dei nuovi carburanti) presso l’unità, che è stata acquisita da Mubadala dalla società statale Petroleo Brasileiro nel 2021 e che attualmente rappresenta il 14% della capacità di raffinazione del petrolio brasiliano.

Secondo il vicepresidente di Acelen per le relazioni istituzionali, Marcelo Lyra, il progetto coinvolge l’agricoltura familiare e quella su larga scala. La ricerca sarà condotta nell’ambito dell’innovazione per lo sviluppo scientifico, lavorando a partire dai semi della macaúba, una pianta brasiliana con un’elevata produttività di olio per ettaro.

Il progetto rafforza il ruolo del Brasile come fornitore strategico di carburanti rinnovabili

Tuttavia, inizialmente è previsto anche l’utilizzo di olio di soia e di materie prime complementari, che hanno il più alto volume disponibile e la maggiore competitività del Paese. Almeno all’inizio, infatti, la soia sarà la principale materia prima dell’impianto, rendendo potenzialmente Acelen il più grande acquirente individuale di questo prodotto. Si stima che l’impianto richiederà fino a 900.000 tonnellate di olio di soia all’anno. Inizialmente dovrebbe esserci anche un consumo annuo aggiuntivo di 100.000-150.000 tonnellate di olio di mais e di grasso animale.

Il memorandum d’intesa faceva parte di numerosi altri accordi firmati durante la visita di Stato del Presidente brasiliano Luiz Inacio Lula da Silva ad Abu Dhabi. Lula è stato ricevuto dallo sceicco Mohammed bin Zayed Al Nahyan, presidente degli Emirati Arabi Uniti, per un iftar, il pasto che si celebra dopo il tramonto durante il Ramadan.

I membri della delegazione brasiliana e il governo degli Emirati Arabi Uniti hanno anche firmato accordi riguardanti il commercio, lo sport e l’intelligenza artificiale, secondo quanto ha dichiarato il governo brasiliano su Twitter.

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