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AI, +15.8% di ricerche su Bing dall’integrazione con OpenAI
La nuova versione di Bing, dotata di intelligenza artificiale, continua a catturare l’interesse degli utenti. Dal momento dell’introduzione di questa nuova release, integrata con l’AI sviluppata dalla celebre OpenAI, le ricerche sul motore di ricerca firmato Microsoft sono aumentate del 15.8%. Stando ai dati di Similarweb, Google ha perso nel frattempo una piccola quota di mercato: circa l’1%, non significativo per Alphabet ma molto significativo per Microsoft.
A poco a poco, la società fondata da Bill Gates continua a sfruttare la sua posizione da leader nel mondo dell’intelligenza artificiale. Dopo aver supportato finanziariamente OpenAI e aver investito direttamente nell’azienda, si trova di fatto a controllare le applicazioni di ChatGPT nel mondo dei motori di ricerca. Da subito, la possibilità di ribaltare il mondo della ricerca online è stata vista come una delle applicazioni possibili delle chat alimentate da intelligenza artificiale.
Continua la rincorsa di Microsoft verso Google
Il mercato della ricerca online è valutato in 120 miliardi di dollari l’anno soltanto negli Stati Uniti. Google è stato il leader indiscusso degli ultimi anni, con una quota vicina all’80%, anche grazie alla sua capacità di filtrare in modo intelligente i risultati di ricerca più rilevanti. La nuova versione di Bing, che sfrutta la tecnologia di ChatGPT per rispondere alle domande degli utenti, è più che altro in grado di generare risultati originali e rispondere in modo diretto alla ricerca dell’utente.
Rimane molto difficile pensare che Bing possa arrivare a raggiungere la stessa quota di mercato di Google. Soprattutto se si considera che presto dovrebbe venire rilasciato Google Bard, cioè la risposta di Alphabet allo strapotere di Bing nella ricerca integrata con intelligenza artificiale. Rimane ancora molto presto per dire cosa potrebbe succedere in futuro, ma una cosa è certa: Google parte dal grande vantaggio della base di utenti, mentre Microsoft parte come pioniere in questo nuovo modo di interpretare la ricerca web.
Diversi analisti prevedono comunque che Bing possa continuare a erodere quote di mercato nel caso in cui Google dovesse ritardare eccessivamente l’introduzione di Bard. Gli stessi azionisti di Google iniziano a diventare impazienti, sentendo minacciato il core business che attualmente offre alla società la sua maggior fonte di ricavi e di profitti.
Il “momento iPhone” dell’intelligenza artificiale
Di recente è diventato comune paragonare l’introduzione di ChatGPT al momento in cui fu presentato l’iPhone. L’inizio di una rivoluzione tecnologica, che si può già percepire ma di cui nessuno riesce ancora a prevedere con esattezza i possibili effetti a lungo termine. Questo soprattutto perché, per quanto l’AI sia spesso associata ai servizi come ChatGPT, le sue reali applicazioni sono potenzialmente molto più grandi.
Il fatto che presto i motori di ricerca potrebbero abituarci a elaborare in autonomia le risposte, di fatto, è uno dei tanti spunti che fanno pensare al potenziale tecnologico dell’AI. Nei prossimi mesi, anche i mercati finanziari continueranno a guardare con interesse gli sviluppi dell’intelligenza artificiale per capire quali saranno i titoli azionari che potrebbero beneficiarne di più. Attualmente Microsoft gode di una certa leadership tecnologica, ma quando si parla di Big Tech è sempre necessario aspettarsi una risposta forte da parte dei concorrenti.