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Amazon assume 250mila lavoratori stagionali, ma viene accusa di comportamento antisindacale

Per il periodo natalizio, Amazon assume 250mila lavoratori per i centri di smistamento e come addetti alle consegna. Ma è accusata di comportamento antisindacale.

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Amazon si prepara ad affrontare le festività di Natale, assumendo, negli Usa, 250mila addetti ai trasporti e ai magazzini. Lo stesso numero dello scorso anno: la spesa per l’e-commerce dovrebbe, almeno stando alle previsioni, superare le vendite complessive effettuate nel corso delle festività dell’ultimo trimestre 2024.

La notizia viene resa nota proprio nel momento in cui Amazon è stata accusata da un’agenzia del lavoro di essersi rifiutata illegalmente di contattare un sindacato che rappresenta un azienda appaltatrice.

Ma entriamo nel dettaglio e cerchiamo di capire cosa stia accadendo.

Amazon assume 250mila addetti per le festività natalizie

A spiegare come abbia intenzione di muoversi il colosso dell’e-commerce ci ha pensato Sandy Gordon, vicepresidente di Global Operations Employee Experience presso Amazon, il quale ha affermato che nonostante sia previsto un aumento della domanda e del volume, l’azienda ritiene che 250.000 sia il numero giusto per continuare a crescere e progredire nelle varie attività.

Per il momento non è chiaro quale percentuale dei 250.000 lavoratori stagionali – nei quali sono inclusi personale dei centri di smistamento, dei centri di distribuzione e delle stazioni di consegna – sarebbe stata impiegata all’interno nei magazzini o come corrieri per effettuare le consegne. 

Secondo una previsione di Mastercard, gli acquirenti per le feste dovrebbero spendere su Internet la cifra record di 240,8 miliardi di dollari: il 4,9% in più rispetto allo scorso anno. La spesa per le feste natalizie dovrebbe aumentare di un modesto 3,2%.

Sebbene i piani di assunzioni di Amazon rimangano invariati rispetto allo scorso anno, l’azienda sta comunque superando il concorrente Target, che assumerà 100.000 lavoratori per la stagione.

I commercianti al dettaglio statunitensi sono alle prese con un mercato del lavoro più debole e si prevede che creeranno 520.000 nuovi posti di lavoro durante la stagione degli acquisti natalizi, in calo rispetto alle 564.200 posizioni vacanti dell’anno scorso.

Amazon e problemi con il sindacato

L’annuncio di Amazon arriva un giorno dopo che il National Labor Relations Board ha dichiarato che il gigante della vendita al dettaglio era un datore di lavoro congiunto di autisti per l’appaltatore Battle Tested Strategies (BTS). Gli autisti dell’appaltatore hanno votato per unirsi al sindacato International Brotherhood of Teamsters l’anno scorso.

In una denuncia presentata lunedì, l’NLRB ha accusato Amazon di aver infranto la legge rescindendo il contratto con la BTS dopo che gli autisti si erano sindacalizzati, senza prima negoziare con i Teamsters.

Il sindacato, sostanzialmente, ha accusato Amazon di esercitare un controllo sui conducenti BTS: per questo motivo dovrebbe essere considerata il loro datore di lavoro ai sensi della legge federale. Il National Labor Relations Board, ad agosto, aveva affermato di aver intenzione di presentare un reclamo, a meno che Amazon non avesse risolto il caso. Il mese scorso il sindacato ha dichiarato che intendeva presentare un secondo reclamo riguardante un diverso gruppo di autisti di Amazon.

In una dichiarazione, la portavoce di Amazon Eileen Hards ha affermato che il National Labor Relations Board non ha incluso molte delle accuse mosse dai Teamsters nella sua denuncia, dimostrando che il sindacato stava travisando i fatti. Hards ha sottolineato che non c’è alcun fondamento di verità in nessuna delle affermazioni sindacato e non vede l’ora di dimostrarlo nelle sedi opportune.

In passato Amazon ha dichiarato di non avere un controllo sufficiente sulle condizioni di lavoro degli autisti per poter essere considerata loro datore di lavoro.

Il presidente dei Teamsters, Sean O’Brien, ha dichiarato in una nota che Amazon sta cercando di sfruttare i vantaggi del lavoro degli autisti senza assumersi la responsabilità del loro benessere. Secondo O’Brein questa decisione ci avvicina di un passo al raggiungimento dell’obiettivo di garantire ai lavoratori di Amazon la retribuzione, le condizioni di lavoro e i contratti che meritano.

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