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Amazon scommette sull’idrogeno verde di Plug Power

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Amazon fa un altro passo avanti significativo sull’idrogeno verde, e lo fa insieme alla nota società americana del settore Plug Power. Proprio Plug Power ne ha dato notizia tramite un comunicato stampa: oggi è stata terminata l’installazione di un nuovo elettrolizzatore presso il centro logistico di Amazon ad Aurora, in Colorado. L’obiettivo della società è quello di sfruttare l’eccesso di energia rinnovabile prodotto dall’impianto fotovoltaico della struttura per separare l’idrogeno dall’acqua: una tecnologia che può aiutare ad abbattere i costi dei rifornimenti dei muletti di Amazon, aiutare l’ambiente e magari anche approfittare dei nuovi incentivi federali per i produttori di idrogeno verde.

La partnership tra Plug Power e Amazon non è una novità. Andy Marsh, CEO di Plug Power, ha descritto Amazon come uno dei partner di lungo termine che possono aiutare la sua azienda e la tecnologia dell’idrogeno verde in generale a prendere piede su scala industriale. Attualmente questa partnership ha già portato all’installazione di oltre 17.000 celle a combustibile in oltre 80 centri logistici di Amazon nel mondo, sostituendo sempre di più le batterie utilizzate nei muletti elettrici. Considerando che dal prossimo anno i produttori di idrogeno verde potranno qualificarsi per incentivi che vanno da 0.50$ a 3$ per chilo di idrogeno verde prodotto, il vantaggio economico non è mai stato così grande come in questo momento.

Amazon diventa produttrice di idrogeno verde

Malgrado Amazon abbia iniziato già da tempo ad adottare l’idrogeno verde come forma di combustibile per i suoi muletti, fino a questo momento aveva sempre acquistato l’idrogeno da terze parti. Con il completamento dell’ordine commissionato a Plug Power, però, per la prima volta Amazon si troverà a produrre in proprio il combustibile ecologico. A Plug Power è stato chiesto di installare un elettrolizzatore a membrana con una capacità da 1 MW, cosa che dovrebbe essere sufficiente per alimentare gli oltre 400 muletti utilizzati all’interno del centro logistico. Evitando i costi di trasporto e di stoccaggio, dal momento che tutto l’idrogeno è prodotto e consumato sul posto, Amazon potrà evitare due dei problemi principali -e più costosi- che si possano manifestare con questa tecnologia.

Amazon ha l’obiettivo di raggiungere il net zero entro il 2040, ovvero dieci anni prima rispetto agli Stati Uniti e all’Unione Europea. Quest’anno ha anche iniziato a ordinare in massa spedizioni navali alimentate da combustibili sostenibili, tentando di ridurre via via di più l’impatto ambientale delle proprie operazioni. Asad Jafry, direttore della Hydrogen Economy ad Amazon, ritiene che l’idrogeno verde giocherà un ruolo essenziale per contribuire allo sforzo di de-carbonizzazione della società.

Dai muletti alle stelle

I muletti sono stati la prima grande applicazione dell’idrogeno verde su scala industriale, per un semplice motivo: tolti gli incentivi sono l’unico tipo di applicazione di questa tecnologia che già oggi è economicamente conveniente. I muletti operano in ambienti chiusi, dove i motori a combustione interna non sono un’opzione. E rispetto a quelli elettrici, il costo del combustibile e del motore -ammortizzato sulla vita utile- fa sì che già oggi molte aziende abbiano deciso di adottare i muletti a idrogeno verde. Questa, però, è solo la prima di tante applicazioni previste per questo combustibile prodotto esclusivamente a partire da energia rinnovabile e acqua.

Ora che la Casa Bianca ha stabilito le regole per i nuovi incentivi legati alla produzione di idrogeno verde, si aprono tante nuove possibilità. Molti analisti ritengono che l’idrogeno verde dovrebbe già diventare conveniente per sostituire le locomotive a diesel, i motori di alcune navi e, soprattutto, iniziare a essere gradualmente sempre più utilizzato negli impianti di riscaldamento. Amazon, che è indirettamente molto coinvolta nel settore dei trasporti, con le sue dimensioni potrebbe dare un grande impulso all’adozione di questo combustibile green.

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