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Amministrazione Biden: rimandata decisione su crediti per EV
L’amministrazione del presidente statunitense Joe Biden potrebbe ritardare la decisione su un programma di crediti commercializzabili per i produttori di veicoli elettrici (EV) che utilizzano l’elettricità generata da fonti rinnovabili, mettendo potenzialmente in un limbo politico gli sforzi per sostenere le case automobilistiche di EV, tra cui Tesla.
La notizia è stata riportata lunedì 1 maggio in un’esclusiva dell’agenzia di stampa Reuters, che ha citato due fonti che hanno familiarità con la questione.
In un limbo il programma statunitense sui biofuels
Lo scorso anno, l’Agenzia statunitense per la Protezione dell’Ambiente (U.S. Environmental Protection Agency, EPA) ha raccomandato di aggiungere i veicoli elettrici al Renewable Fuel Standard (RFS) degli Stati Uniti, un programma federale che incentiva i raffinatori di petrolio a miscelare i biocarburanti, richiedendo che il carburante per il trasporto venduto negli Stati Uniti contenga sempre un volume minimo di combustibili rinnovabili.
In base al programma RFS, le raffinerie di petrolio sono tenute a miscelare miliardi di galloni di biocarburanti nel mix di carburanti della nazione oppure acquistare crediti negoziabili chiamati RIN (Renewable Identification Numbers, numeri di identificazione delle rinnovabili) da coloro che lo fanno.
L’EPA, sotto l’amministrazione Biden, sta ora testando i limiti legali del programma sui carburanti liquidi estendendolo ai veicoli elettrici. La raccomandazione dell’EPA, infatti, è arrivata quando l’agenzia ha proposto le quote annuali di miscelazione di biocarburanti dal 2023 al 2025.
L’aggiunta dei veicoli elettrici al programma riconoscerebbe la possibilità che i veicoli elettrici possano essere ricaricati utilizzando l’energia elettrica dalla rete generata da gas naturale rinnovabile proveniente da metano agricolo e discariche degli Stati Uniti. L’EPA ha proposto di concedere ai produttori di veicoli elettrici crediti commercializzabili in base alla quantità di energia elettrica rinnovabile che arriva sulla rete.
I produttori di gas rinnovabile e i produttori di veicoli elettrici, tra cui Tesla, si sono scontrati per ottenere il maggior numero di vantaggi dai nuovi crediti.
L’amministrazione, però, è preoccupata che le sfide legali previste per la misura sui veicoli elettrici blocchino anche le quote di routine e sta valutando la possibilità di separare le due questioni, hanno detto le due fonti.
Le quote annuali sono obbligatorie in base a un’ordinanza del tribunale che deve essere finalizzata a giugno e la separazione delle due misure priva lo sforzo per gli EV di una linea temporale definitiva e infonde incertezza.
L’EPA ha dichiarato di stare valutando i commenti sulla proposta di regolamentazione dello scorso anno, ma non ha potuto commentare ulteriormente. Il portavoce dell’EPA, Timothy Carroll, ha affermato che il personale dell’agenzia sta attualmente lavorando per finalizzare la norma entro la scadenza del decreto di consenso del 14 giugno.
La riduzione delle emissioni di gas serra e l’aumento delle vendite di veicoli elettrici sono obiettivi centrali del piano del presidente Biden per il cambiamento climatico, perseguiti attraverso miliardi di dollari di sussidi. Recentemente, per esempio, la sua amministrazione si è nuovamente impegnata a rafforzare la spesa internazionale degli Stati Uniti per il clima, al fine di aiutare i Paesi in via di sviluppo a combattere i cambiamenti climatici e a frenare la deforestazione nella foresta amazzonica brasiliana.
Tuttavia, il ritardo nell’approvazione del programma sugli EV potrebbe ostacolare il raggiungimento di questi obiettivi, a meno che la situazione non sia risolta presto.
Alcuni membri del Congresso hanno già sollevato obiezioni all’inclusione dei veicoli elettrici nel programma RFS. Per esempio, questa settimana la Commissione per l’Energia e il Commercio della Camera dei Rappresentanti ha scritto all’EPA per contestare il programma RFS, sostenendo che questo è stato concepito per concentrarsi sui carburanti liquidi per il trasporto e non per elettrificare i trasporti.
La proposta di novembre prevedeva che i produttori di veicoli elettrici potessero generare fino a 600 milioni di crediti nel 2024 e 1,2 miliardi di crediti entro il 2025. Il ritardo nella finalizzazione del programma sugli EV, tuttavia, apre la possibilità che i mandati di volume resi disponibili per il programma possano essere indirizzati verso altri carburanti rinnovabili, tra cui i mandati di miscelazione per il diesel rinnovabile e il carburante per l’aviazione sostenibile (SAF), che hanno già chiesto maggiori incentivi e quote.