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Antitrust USA pronto a bloccare l’acquisizione di Capri Holdings: in gioco i marchi Michael Kors e Versace

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L’attività antitrust negli Stati Uniti continua ai massimi livelli. Questa volta nel mirino della FTC (Federal Trade Commission) c’è l’acquisizione di Capri Holdings da parte di Tapestry. I nomi potrebbero non suggerire molto, trattandosi di grandi gruppi che gestiscono più brand al loro interno. Entrambi, però, sono riconducibili a nomi ben noti a tutti: Tapestry è la proprietaria di Coach, Kate Spade e Stuart Weitzman. I marchi gestiti da Capri Holdings sono tre: Michael Kors, Versace e Jimmy Choo. Questo significa che un’acquisizione di Capri Holdings da parte di Tapestry porterebbe sotto un unico ombrello alcuni dei principali marchi della moda e del lusso del mondo, qualcosa a cui la FTC guarda con sospetto. Malgrado l’acquisizione sia già stata approvata lunedì dalle autorità sulla concorrenza del Giappone e dell’Unione Europea, gli Stati Uniti sembrano intenzionati a bloccare l’operazione.

La fusione di questi due grandi gruppi della moda era già stata proposta ad agosto dello scorso anno, in un momento in cui sembrava che l’economia americana stesse iniziando ad accusare l’andamento dei tassi d’interesse in aumento. In quel momento sembrava che l’autorità antitrust avrebbe lasciato passare l’accordo, nel tentativo di evitare che due grandi aziende statunitensi potessero ritrovarsi in una situazione finanziaria difficile. Oggi, con un mercato del lavoro estremamente dinamico e l’aumento dell’attività dei consumatori, il clima politico intorno all’accordo è cambiato. Ora prevale il timore che unire i due gruppi potrebbe significare una perdita di competizione e un potere negoziale eccessivo negli spazi dei centri commerciali.

Tapestry ha recentemente alzato le sue stime sui ricavi previsti nel 2024

Antitrust verso il blocco dell’accordo

Attualmente la FTC ha organizzato un meeting straordinario per discutere dell’accordo, cosa che avverrà già entro la fine di questa settimana. Solitamente il passaggio successivo è la votazione formale: se i voti a favore superano quelli contrari, si procede con l’avvio di una causa che può essere risolta da un patteggiamento o dalla decisione di un tribunale. L’accordo è valutato $8,5 miliardi, rendendola una delle acquisizioni più importanti degli ultimi anni nel settore della moda. Per quanto non si tratti di un record per il settore, è comunque tra le operazioni finanziarie più grandi che abbiano riguardato dei brand del mondo del lusso.

Attualmente la FTC non ha ancora divulgato un comunicato ufficiale per informare della possibile decisione riguardo all’accordo, preferendo non rispondere alla richiesta diretta della stampa. A riportare la notizia sono fonti vicine all’agenzia federale per il commercio. Tra le preoccupazioni c’è anche quella che il gruppo possa decidere di alzare i prezzi per via della concorrenza in calo, proprio in un momento in cui l’economia americana sta cercando di fare tutto il possibile per abbassare il tasso d’inflazione.

Nel 2023 i ricavi di Capri Holdings attribuibili a Michael Kors sono stati di $3,88 miliardi

Giappone e UE non si oppongono

A quanto pare le autorità antitrust europee e quelle giapponesi hanno opinioni diverse da quella americana in merito all’acquisizione di Capri Holdings. Sia l’UE che il Giappone, attraverso i loro regolatori antitrust, hanno dato il via libera all’operazione lunedì mattina. Il CEO di Tapestry, Joanne Crevoiserat, aveva anche celebrato il successo ottenuto con i regolatori europei sottolineando come questa operazione sarebbe stata “ottima per i consumatori”. La FTC in un primo momento ha cercato solo delle richieste di chiarimento ulteriori sull’operazione, mentre ora sembra che sia più probabile un vero e proprio scontro aperto. In ogni caso spetterà poi alla giustizia fare il suo corso e determinare se l’acquisizione potrà concludersi.

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