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Appaloosa fa causa a UBS per la cancellazione di $17 miliardi di bond legati a Credit Suisse
Appaloosa, uno degli hedge fund più grandi al mondo, ha deciso di non arrendersi alle perdite riscontrate sulle obbligazioni Credit Suisse. Il fondo ritiene che la banca sia stata disonesta con gli investitori, non essendo stata in grado di comunicare con trasparenza il suo stato precario prima del collasso. In effetti il tracollo del colosso svizzero, per quanto arrivato dopo una serie di scandali legati alla banca, è arrivato piuttosto all’improvviso. Il salvataggio di UBS ha fatto sì che la crisi non si allargasse a tutto l’ecosistema finanziario svizzero ed europeo, ma al tempo stesso porta con sé delle responsabilità: ora sarà UBS a dover rispondere di quello che Credit Suisse ha fatto, anche se sono fatti avvenuti prima della fusione tra le due banche.
Nel momento in cui Credit Suisse è collassata e UBS ha completato l’acquisizione, è stata presa una scelta pressoché senza precedenti. Gli azionisti hanno mantenuto, anche se in minima parte, il valore del loro investimento. Invece l’autorità finanziaria svizzera ha approvato il fatto che le obbligazioni venissero semplicemente stralciate, specialmente quelle subordinate. E non è stata un’operazione piccola: si parla di $17 miliardi in bond che, dalla sera alla mattina, hanno completamente azzerato il proprio valore. Per provare a salvare almeno una parte del proprio investimento, ora Appaloosa è pronta a portare UBS in tribunale.
Pronta una nuova battaglia legale per UBS
Dopo che il governo svizzero ha indagato l’acquisizione di Credit Suisse, dopo i danni arrivati da cause legate alla cattiva gestione della banca ora defunta e dopo una serie di cause con i dipendenti che sono stati licenziati, ora UBS si trova a doversi difendere anche negli Stati Uniti. Appaloosa ha aperto la causa contro la banca svizzera presso il tribunale di Newark, in una corte federale. Il fondo aveva iniziato a investire sulle obbligazioni subordinate di Credit Suisse meno di due settimane prima che la banca si trovasse al collasso. Ritiene di averlo fatto sulla base di tutte le informazioni pubblicamente divulgate dall’istituto di credito svizzero, in un momento in cui il management non aveva ancora indicato quanto difficile fosse la situazione.
La causa, dunque, avrà al centro il management di Credit Suisse in quel periodo: che cosa sapevano i top manager e quali erano i loro obblighi di trasparenza con gli investitori. In quei giorni, il CEO di Credit Suisse, Ulrich Koerner, aveva dichiarato che la posizione di liquidità della sua azienda era “molto solida” e addirittura in fase di miglioramento. Se emergessero delle prove del fatto che la banca non ha informato i suoi clienti e obbligazionisti secondo le norme previste dalla legge, Appaloosa potrebbe appianare le sue perdite sui bond Tier-1. Al tempo stesso per UBS sarebbe un grande problema, perché implicherebbe che anche tutti gli altri detentori di bond in quel periodo avrebbero un precedente per fare causa al nuovo gruppo e ottenere il pagamento dei danni.
Complicazioni per la disputa internazionale
La FINMA, l’autorità finanziaria svizzera equipollente alla Consob italiana, ha messo in chiaro lo scorso anno che UBS non ha alcun dovere di ripagare i bond Tier-1 messi in circolazione da Credit Suisse. Di conseguenza in Svizzera la questione è già risolta; se il tribunale federale di Newark volesse ribaltare le cose, dovrà essenzialmente mettere gli interessi di un investitore americano di fronte alla decisione della massima autorità elvetica in materia. Questo complica le cose per la parte dell’accusa, ma rischia di complicarle anche per UBS. In una legislazione dove la FINMA non ha autorità, non è assolutamente detto che le cose vadano esattamente come sono andate in Svizzera.