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Arabia, Argentina e Egitto tra i nuovi membri dei BRICS

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Dopo due giornate di conversazione in merito, il blocco dei paesi BRICS annuncia l’entrata di nuovi membri. La 15esima riunione ufficiale dei paesi BRICS si è aperta martedì, non senza molte critiche: una grande manifestazione anti-russa ha accolto l’arrivo del Ministro degli Esteri russo Lavrov, mentre Cina e India si sono scontrate circa la loro posizione sull’entrata di nuovi membri. L’evento era molto atteso non soltanto dai paesi BRICS, ma anche dal blocco economico occidentale. Sempre di più, infatti, i paesi BRICS -Brasile, Russia, India, Cina e Sud Africa- si stanno organizzando per diventare un blocco economico alternativo. Questo implica diverse iniziative, tra cui quella di utilizzare sempre di più le valute nazionali di questi paesi emergenti, in luogo del dollaro americano, per le transazioni internazionali.

La grande notizia in arrivo dal summit è l’espansione del blocco, con l’entrata ufficiale di nuovi membri: tra questi Arabia Saudita, Emirati Arabi Uniti, Argentina, Egitto, Iran ed Etiopia. Diverse di queste nazioni, tra cui Arabia ed Emirati Arabi, facevano già parte della “Banca dei BRICS”. Più tecnicamente New Development Bank, si tratta di una banca sovranazionale il cui capitale sociale è versato da tutte le nazioni che fanno parte del progetto. Al momento serve esclusivamente a finanziare progetti di sviluppo nelle nazioni che ne fanno parte, ma crescentemente sta diventando il simbolo dell’unione economica e monetaria delle nazioni BRICS.

Il numero di paesi BRICS cresce insieme all’influenza del blocco, che rappresenta oggi il 40% della popolazione mondiale

Xi Jinping celebra “un’espansione storica”

La Cina si era posizionata già nel corso delle scorse riunioni come la nazione più orientata all’espansione del blocco BRICS. Al contrario, l’India sembrava intenzionata a valutare in modo più analitico e attento le candidature ricevute dalle diverse nazioni. Xi Jinping ha dunque celebrato il risultato ottenuto con l’ammissione dei nuovi membri, definendo “storica” questa mossa di espansione. Il Presidente cinese sottolinea che questa decisione è un simbolo di coesione e decisione, verso una maggior cooperazione della nazioni emergenti. Le sei nazioni che hanno ottenuto l’ammissione diventeranno membri effettivi a partire dal 1 gennaio 2024, quindi soltanto dopo che l’Argentina avrà votato il suo nuovo presidente.

Particolarmente significativa è l’entrata delle due maggiori superpotenze petrolifere, cioè Arabia Saudita ed Emirati Arabi Uniti. Per queste due nazioni, allontanarsi politicamente dall’Occidente e prendere posizione insieme ai paesi BRICS è una mossa significativa. Ramaphosa, presidente sudafricano, lo definisce come un nuovo capitolo della storia dei paesi emergenti che li muove verso un futuro economico più equo e inclusivo. Bisogna comunque notare che l’entrata dell’Iran, sanzionata dagli Stati Uniti per i suoi programmi di sviluppo di armi nucleari, è una presa di posizione evidente: i BRICS si fanno ancora più in netta contrapposizione con il blocco economico occidentale, ora che non soltanto la Russia rappresenta un paese formalmente sanzionato economicamente dagli USA.

Malgrado il gruppo dei BRICS stia diventando più grande, stanno crescendo anche le divisioni al suo interno

Putin parla di nuovo ordine mondiale

Vladimir Putin non ha partecipato personalmente all’evento, visto il mandato d’arresto internazionale stabilito dalla Corte di Giustizia dell’Aia. Al suo posto ha partecipato in presenza Sergei Lavrov, Minsitro degli Esteri russo. Tuttavia Putin è intervenuto in videoconferenza, commentando il risultato ottenuto durante il 15esimo summit dei paesi BRICS. Ha sottolineato che questo blocco non intende competere con nessuno, ma dicendo che stabilire un nuovo ordine mondiale è un’operazione che incontra diversi nemici. Sono parole pesanti che fanno chiaramente riferimento agli Stati Uniti e probabilmente all’Unione Europea, visti come “limiti” per l’espansione dell’influenza del blocco di paesi emergenti di cui la Russia fa parte.

In risposta a tutto questo è intervenuto anche Antonio Guterres, Segretario Generale delle Nazioni Unite. Ha ribadito il suo parere secondo il quale, visto il cambiamento degli equilibri economici e politici della società odierna, il consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite dovrebbe essere aggiornato con nuovi membri.

In ogni caso, fino a questo momento i BRICS rimangono un blocco informale di nazioni che intendono aumentare la propria cooperazione. Siamo ancora molto lontani da uno schema organizzativo che possa somigliare a quello dell’Unione Europea. Soprattutto rimane ancora un blocco diviso internamente, con l’India e la Russia che vorrebbero evitare di cedere l’egemonia della struttura interna alla Cina. Al tempo stesso, l’entrata nei BRICS dell’Etiopia -paese notoriamente vicino a Pechino- è senz’altro un fattore che aiuterà l’aumento dell’influenza cinese nel blocco. In ogni caso l’entrata dei nuovi membri, che duplicano il numero di paesi BRICS, aumenta in generale il peso politico di questa unione al di là della sua leadership.

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